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Autore: Milla Nafira    21/12/2010    2 recensioni
Sentimenti di una diciottenne visti dalla migliore amica. Una ragazza cresciuta in valori e regole ferree che effettua un aborto ed è assalita dai sensi di colpa. Una "piccola storia ignobile" più moderna e certamente meno drammatica. Dedicata ad un'amica.
(Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno, non era mia intenzione)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eroina

È passato tanto tempo, devi smettere di scusarti per qualcosa che non è una colpa.

Devi smettere di farti consumare da rimpianti che hai il diritto di non avere.

Perché tu lo sai, hai fatto la cosa giusta. La cosa giusta per te.

Sei andata contro le idee dei tuoi genitori, anche se loro non lo sapranno mai, ma non comportarti come se li avessi disonorati.

Non sei tu che sei sbagliata, lo è la loro visione ristretta della vita.

Avevi diciotto anni, cosa potevi fare?

Avevi diciotto anni e la testa ancora piena di bugie sul principe azzurro e sul grande amore, su ciò che è giusto e su ciò che è sbagliato, e credi ancora che quello che hai fatto sia sbagliato. Sognavi una vita da telefilm, sognavi di essere l’eroina della situazione.

Ma che cosa dovevi fare?

I tuoi genitori ti direbbero che non hai rispetto per la vita.

Per quello che può valere il mio parere, te lo dico io che hai avuto rispetto per la vita.

Perché hai risparmiato un bambino da una vita senza un padre, con una madre adolescente che non avrebbe potuto provvedere nemmeno al suo sostentamento.

Ce l’hai il rispetto per la vita.

Hai deciso di non mettere al mondo un bambino che non avresti potuto crescere.

Una persona diventa tale nel momento in cui nasce, non hai fatto del male ad una persona, mettendola al mondo probabilmente gliene avresti fatto.

Non so cos’hai provato, ma c’ero io con te in quella sala d’aspetto del reparto di ginecologia dell’ospedale, c’ero ad aspettarti fuori dalla sala operatoria, c’ero ad asciugare le tue lacrime.

C’ero e ci sarò sempre, per te.

Hai fatto un gesto coraggioso, generoso, non sentirti una persona peggiore.

Sei andata contro tutto quello che i tuoi genitori hanno cercato di costruire per te perché credevi in quello che hai fatto perché tu, a differenza loro, non metti al mondo un figlio se sai di non poterlo crescere come merita.

Piccola, so che non ci credi, ma sei un’eroina.

   
 
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