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Autore: fiddle    21/12/2010    4 recensioni
"Ma perchè facciamo tutto questo?", chiese all'improvviso la piccola Grace. "Perchè siamo ribelli? Perchè combattiamo contro la Better Living Industries?"
Berve oneshot scritta più che altro per mettere a posto gli scatoloni della disordinata soffitta che è la mia testa; scritta per ricordare perchè L'ARTE E' L'ARMA. Perchè la vostra passione possa non vacillare.
Baci,
dory_
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ART IS THE WEAPON

“Ma perché facciamo tutto questo?”, chiese all’improvviso la piccola Grace. “Perché siamo ribelli? Perché combattiamo contro la Better Living Industries?”
Tutti nella stanza si impietrirono: Party Poison, che stava facendo un castello di carte riflettendo sulla prossima azione di disturbo che avrebbero compiuto, lasciò cadere il 3 di cuori e il castello crollò; Jet Star si stava dondolando su una sedia ma si bloccò a mezz’aria; Kobra Kid strinse troppo il giornale che stava leggendo assieme a Showpony, in piedi dietro di lei; Fun Ghoul fu l’unico a non avere spasmi o contrazioni e si sedette per terra accanto a Grace; Dr. Death Defying era nell’altra stanza con la ragazza a registrare per la radio.
Fu Party Poison a rispondere: “Perché sono cattivi. Lo sai anche tu, Korse è un despota e un tiranno.”
“Ma le persone vivono lo stesso! Non c’è bisogno di noi!”, insistette la bambina.
“Vedi, Grace”, disse Fun Ghoul. “In effetti, se guardi quelle persone, non sembrano felici o malate. Ma se guardi bene, troverai che nessuno di loro è davvero soddisfatto o contento. Vivono la vita come se fosse un sintomo, si lasciano vivere.”. Un fruscio di carta e un leggero tonfo: Kobra Kid aveva chiuso il giornale e l’aveva poggiato a terra, Jet Star aveva lasciato cadere le gambe davanti della sedia e ora entrambi si erano sporti sulle ginocchia ad ascoltare interessati Fun Ghoul. “Sai, Grace, Vivere, con la V maiuscola, e magari anche tutte le altre lettere, significa fare delle scelte. Ora, la BL/i ha tolto tutte le scelte: è lei l’unica scelta. E’ come se fosse il bianco. Sì,il colore bianco. Immagina di essere circondata, avvolta, totalmente immersa nel bianco. Per un po’ è rilassante, non trovi? Ma, dopo quel po’, ti rendi conto che in qualunque direzioni muovi il passo, ti ritrovi sempre nel bianco. Capisci, Grace? Non hai alternative. Bianco, bianco o bianco?” La piccola ridacchiò. “E invece non dovrebbe essere così! Dovresti avere la possibilità di scegliere: ci sono il blu, il rosso e il giallo, e ancora il verde, l’arancione, il viola, il celeste, il marrone… Guarda”, aggiunse sorridendo sfiorandole il giubbotto. “tu li indossi tutti, i colori.”
“Grace,”, si intromise Jet Star. “Korse non è un normale tiranno. Non è come quei cattivi delle favole, o come quelli dei libri di storia di secoli fa. Lui è ambiguo e infimo. Non governa solo i corpi dei suoi sudditi, ma anche le loro menti e le loro anime. Anzi, è partito da queste, prendendo gradatamente il controllo di tutto, bloccando ogni libertà di pensiero. La gente non se ne è accorta.”
“E noi come abbiamo fatto ad accorgercene?”, chiese allora Grace.
“Per il nostro animo di artisti”, rispose Kobra Kid, alzandosi in piedi e, giunto di fronte alla piccola, chinandosi per guardarla negli occhi. “Ci siamo accorti che quello che la BL/i offriva non era una tela da colorare, ma una benda per non vedere. Anzi, meglio un paraocchi. Ci dicevano ‘Scegli questa strada, non ce ne sono altre’. Ma noi possiamo crearcele da soli, altri strade! Le alternative sono le nostre scelte! Ora capisci perché facciamo tutto questo, Grace?”
La bambina annuì un po’ incerta. Party Poison si alzò e le andò vicino. Le arruffò i capelli e le spiegò: “Per ridare a quelle persone la possibilità di vivere. Di crescere scegliendo questo o quello.” “L’arte”, concluse Fun Ghoul. “è l’arma. Ricordatelo, Grace.”
La piccola sorrise. Sì, l’arte è l’arma.


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Ciao :)
Volevo giusto dire quelle due cosette che un autore ha sempre da dire riguardo al racconto appena concluso. Anche se è brevissimo. Anche se per 77 parole non è una Flashfic (>.<).

Innanzitutto, volevo dire che l’ispirazione che mi ha dato l’idea di questo piccolo dialogo che non è una vera e propria storia è palesemente Danger Days, oltre a un’opera teatrale che si chiama “Il Drago”, di Evgenij Schwarz. Credo che molte altre cose siano state una piccola spinta, anche discorsi fatti così, alla buona, fra amici, ma al momento non li ricordo.

Poi volevo scusarmi per una piccola cosa… Avete presente il finale del video di Sing? Quando arriva la macchina e Dr. Death e Showpony salvano Grace. Ma… la ragazza bionda che guida la macchina, come si chiama?? Mi spiace, ma non lo sapevo ç_ç Quindi l’ho chiamata semplicemente “la ragazza” ç.ç Se qualcuno sa come si chiama, potrebbe dirmelo?? Così, magari, modifico il testo e tutto a posto :D grazie :)
Poi, so che è un po’ inverosimile: Grace sa benissimo perché sono ribelli, da quel che ho capito le hanno ucciso la mamma o qualcosa del genere. Ho usato lei per esprimere i dubbi che mi affollavano la testa ^^’ Poi, non credo che i Killjoys abbiano ben due stanze, una in cui non fanno niente e l’altra in cui registrano per la radio, però per necessità ho fatto queste piccole modifiche alla topografia ^^’

Infine, approfitto di questa fanfic per augurarvi – in anticipo ^^ – un

FELICE NATALE



Baci,
dory_
  
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