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Autore: erydia    21/12/2010    3 recensioni
“Jamie” azzardò preoccupata!
“Lily” Ma io non ce la facevo, non avevo la forza necessaria per continuare a restare calmo. Ero un coglione, ero un’emerita testa di …
“cosa è successo Jamie?”
“E’ finita Lils, tutto”
“Cosa?”
“Sono un vigliacco Lily, sono un cretino”
E ancora scosso dalla rabbia sentii una piccola presa che mi stringeva e per la seconda volta mi sentii a casa tra le braccia di qualcuno! Passò un tempo infinito, sentivo che Lily voleva chiedermi qualcosa ma temeva in una mia reazione e così mi decisi. Avevo bisogno di parlare con qualcuno!
“L’ho mollata Lily”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Allora salve a tutti xD. Premetto che io ho già scritto una shot simile a questa, più o meno il contesto era quello ma non essendo soddisfatta da quella storia ho deciso di scriverne un'altra e magari vedere se almeno questa è più decente. Ho una paura tremenda di postare infatti mi stanno costringendo con le pinze e non è nemmeno una shot di un capitolo. Diciamo che voglio vedere dove la mia fantasia mi porterà e questo vuol dire che questa potrebbe anche diventare una long.
Un ringraziamento speciale va a tre persone speciali, che mi hanno ispirata - aiutata - incoraggiata ed è a queste tre persone che io dedico la mia shot!

A Beatrice che con i suoi messaggi mi rende ogni giorno più solare, ti ringrazio perchè senza di te questa storia non sarebbe mai nata.

A Emanuela
che conosco da poco ma che mi ha rallegrato con quei messaggi privati per posta ^^

A Marty che con le sue parole mi sta aiutando a postare questo primo capitolo.




 

Era bastato un giorno per farli odiare e una vita intera per farli innamorare. Probabilmente accadeva sempre così e loro non lo sapevano, ignari di un destino stupendo e crudele che li aspettava. Il mondo aveva smesso di girare vorticosamente  fermandosi di colpo come a volersi godere appieno anche lui la sofferenza che questa storia avrebbe portato. Perché quella storia non poteva essere reale, perché era una cosa ripugnante, perché semplicemente quell’amore non doveva sbocciare non tra loro due. Perché James e Dominique non avrebbero mai potuto amarsi alla luce del sole!. Ma l’amore è qualcosa di imprevedibile e li portò alla pazzia. E quell’amore nacque proprio tra le mura di quel castello che lo guardava, da spettatore, mentre cresceva e diventava sempre più forte. Quell’amore che difficilmente sarebbe svanito anche dopo che le loro strade si sarebbero separate. Perché sarebbe successo!
E alla fine ogni paura, ogni presentimento, ogni cosa che avevano entrambi temuto era accaduta. Uno dei due aveva mollato, non aveva retto quella situazione e preferì fuggire via, lontano da quello che era stato per loro, l’essenza della vita stessa. La loro!
E il tempo iniziò a scorrere velocemente probabilmente per prenderli in giro, facendo diventare quei miseri secondi in minuti, quei minuti in ore e poi giorni, mesi addirittura anni. Fino a quel giorno!.
Erano passati due lunghi anni, in cui non si erano visti, sentiti, amati. Ma il ritorno all’ovile era impossibile da non fare. Il matrimonio di Vicky e Teddy segnava qualcosa di speciale per entrambi! Sua sorella e suo fratello. James e Dominique sarebbero dovuti tornare per forza!.
Se la ricordava ancora Dom la telefonata di sua sorella, le aveva esplicitamente chiesto non solo di farle da testimone insieme a Louis, ma anche di suonarle la marcia nuziale. E la fragile Dom si era maledetta più volte per avere capacità di suonare un pianoforte. Tutti non perdevano occasione per chiederle di suonare. Tutti eccetto uno, l’unica persona che amava ascoltarla suonare senza però imporle di farlo. L’unica persona per cui lei avrebbe suonato all’infinito senza mai stancarsi, non si sarebbe fermata nemmeno sotto tortura. Ecco, come sempre accadeva la stessa cosa, una volta iniziato a pensarlo difficilmente si ridestava dai suoi pensieri. Era l’unico modo per stargli accanto!.
Era arrivato il momento di vederlo con un’altra, perché sarebbe stato anormale a pensare che non si fosse rifatto una vita, tra i due era lei quella che vivevi di sogni. Lei che continuava ad avere flashback improvvisi, ed era lei quella che era stata lasciata in quella notte buia, calda e allo stesso tempo fredda. Era stata lei quella ad aver avuto una lotta interna quando sentiva lui dirle che non ce la faceva più, che dovevano smettere di vedersi, che quella storia avrebbe portato solo sofferenza, lui doveva lasciarla anche se l’amava. Ma cosa se ne faceva il suo cuore di quelle parole buttate nel vento?, infondo potevano anche trovare una soluzione invece di gettare la spugna. Ma lui non aveva retto, l’aveva lasciata quella notte di due anni fa!.
Quella mattina si alzò presto Dom! Aveva due occhiaie da far paura ma non ci badò più di tanto, infondo non doveva mica essere lei la più bella. Quel giorno era di sua sorella!. Scostò con esasperata lentezza le coperte e si ritrovò a sfiorare con i suoi piccoli piedi candidi quel pavimento freddo che la fece rabbrividire al contatto.
Respirò a fondo Dominique!
Probabilmente per la paura di non poterlo fare davanti a tutta quella gente, davanti a lui!
Chiuse gli occhi Dominique!
Voleva ritrovare un po’ di calma interiore che non aveva. Ma come le era venuto in mente di presentarsi a quel matrimonio? Non poteva fingere di essere ammalata o chissà cosa? No! Perché se Dominique non si complicava la vita, non si divertiva! O probabilmente perché non si sarebbe mai perdonata di essersi persa il grande matrimonio che nonna Molly aveva preparato. Dopo la morte di nonno Arthur si era praticamente chiusa in se stessa, glielo diceva Lily, e per lei questa era l’occasione giusta di rimettersi in gioco. La sua cara e adorabile nonna!.
Passò più di un ora dal suo risveglio e non se ne era nemmeno accorta, troppo intenta a vagare tra i suoi mille pensieri in confusione. Dovevano essere rimessi in sesto!. Ma per questo bisognava tornare nella sua terra, in Australia.
No! Lei non era andata a vivere in Francia dopo la brusca separazione da James, bensì era andata in Australia, lontano da tutto e da tutti e in pace con il mondo. Perché almeno lì, non poteva vederlo. Era lontana la sua casa, quella che ora considerava casa, e non vedeva l’ora di tornarsene in fretta. Quel posto la soffocava ogni secondo di più.
Si guardava allo specchio cercando di notare cosa fosse cambiato in lei, cosa avrebbero notato tutti. Perché lo avrebbero notato!. L’ultima volta, due anni fa, era andata via di casa con i capelli corti che le incorniciavano il viso, quegli stessi capelli che ora ricadevano morbidi e ricci sulla spalle e ancora più giù. I suoi occhi sempre un misto tra il verde e il ghiaccio e il suo fisico sempre snello e non molto alto. Era sempre la stessa infondo, solo con qualche anno in più. Si girò a fissare l’abito che avrebbe dovuto indossare, bello per carità, ma che non le si addiceva per niente. Ma alla fine, si disse, non doveva mica decidere lei.
Era cambiata Dominique, e con lei anche i suoi gusti!
E il tempo ancora una volta si prese beffe di lei. Trascorse in modo veloce fino ad arrivare all’ora della verità, chiuse gli occhi, inspirò un pò d’aria di quella casa che non era più sua da tanto e scese giù per affrontare quella giornata all’insegna dei ricordi, dello stress e di cuori infranti.
Scese l’ultimo scalino non stupendosi di trovare tutti lì intenti a fare colazione nel grande salone di villa Conchiglia. La sua famiglia!
“Buongiorno” esclamò con voce dolce prima di prendere posto su quella sedia che un tempo occupava solo lei e che probabilmente, in quegli anni, aveva occupato altra gente.
“Ehi” esclamò suo fratello, il piccolo di casa. Era stata dura abbandonare specialmente lui quella notte di due anni fa, e più lo vedeva cresciuto, più si sentiva in colpa. Non sapeva niente della vita di suo fratello!
“Ciao Lù”
“Bonjour piccolà mia”
Sorrise Dominique, possibile che dopo tutti quegli anni sua madre ancora non riuscisse a togliersi quel buffo accento francese?
“Buongiorno mamà” ricambiò versandosi in un bicchiere di cristallo (i suoi genitori non badavano a spese a quanto vedeva) un po’ di succo di zucca “papà dorme?”
“Oh no no, tuo padrè è andato da tuo zio Harrì”
Per poco non si affogava. Si trattenne per non sputare tutto in faccia al suo povero fratellino,sgranò gli occhi e si voltò verso sua madre con un cipiglio interrogativo sul volto. Che ci faceva suo padre da James?
“Zio Harry è il padrino di Ted” spiegò con noncuranza Louis
“E quindi?” chiese scettica. Questo che centrava?
“Quindi è suo unico tutore, devono fare cose da padri” intervenne sua madre. Ah beh, ora si spiegava tutto. Quindi non è che la giornata fosse peggiorata, era solamente una sua impressione.
“Anzi tesoro, dovresti muoverti che James sarà qui tra poco”
O quasi!
Questa volta non riuscì a trattenersi e piccole goccioline di succo di zucca incorniciavano il volto di suo fratello che la guardava disgustato!
“Come? Cosa? Quando? Perché?”
Disse troppo velocemente. Possibile che non poteva, quel giorno, essere non orribile come stava accadendo invece? No perché se la sua famiglia non le rompeva le pluffe, non era contenta. Ringhiò, chiedendo con lo sguardo spiegazioni, ma che diavolo volevano da loro?
“Beh tu sei la testimone, lui il testimone”
“E quindi?”
“Ma che ne so, fai un po’ due più due e chiedi a lui non è colpa mia se non sei stata presente e ora non sai una pluffa. Scusate”
E un Louis molto arrabbiato lasciò la stanza. In quel momento avrebbe voluto cruciarsi da sola o magari infilare la testa sotto terra e non uscire più. Ma quei pensieri li avrebbe curati dopo, ora doveva preoccuparsi di una sola cosa in quel momento.
James!

DOMINIQUE POV
Perché Ted doveva scegliere proprio lui come testimone?
“Beh perché sono cresciuti insieme e per James è un fratello maggiore mentre per Ted è un fratello minore”
E perché quella benedetta donna di mia sorella doveva scegliere proprio me come testimone?
“Beh perché sei la sua unica sorella, a parte Louis, e perché ha trovato un pretesto per farti tornare a casa”
Facevo un discorso solitario con la mia coscienza, mentre me ne stavo rintanata nella mia stanza da cui nemmeno Merlino in persona mi avrebbe fatto uscire. No! No! E categoricamente NO! Non sarei andata chissà dove con James, non sarei salita sulla sua maledettissima scopa, non lo avrei fatto nemmeno se me lo avrebbe chiesto … Merlino!
“Lo hai già pensato Dom, ma non è che in realtà un po’ ti piace l’idea di vederlo?”
Per Priscilla! Ma perché dovevano capitare tutte a me? E perché diavolo ora la mia coscienza aveva preso vita propria? Sembrava come se anche lei volesse rendermi quella giornata infernale. Chiusi gli occhi cercando di calmarmi, infondo era solo un giorno, seppur il più orrendo della mia vita, era pur sempre un arco di 24 ore. Dopo me ne sarei ritornata nella mia bella e accogliente casetta lontana il più possibile da lì.
Stavo ancora fantasticando su come fuggire quando il mio occhio cadde sull’orologio, ero in ritardo … era in ritardo. Sbuffai! Nemmeno in quel giorno così importante riusciva ad essere puntuale, ci mancava pure che gli avessero affidato le fedi nuziali, me lo immaginavo James, in preda ad una crisi isterica perché non riusciva a trovare gli anelli. Il mio James!
“Il tuo James Dom? Ma non avevi detto che non ti importava niente di lui?”
Ringhiai guardandomi allo specchio! Stupida coscienza!
Forse sarebbe stato il caso di cominciare a prepararmi. Per quel giorno, almeno, dovevo provare ad avere un rapporto civile con tutti. Non potevo rischiare di rovinare il giorno più bello della vita della mia sorellona e quindi avrei messo in un angolino tutti i sentimenti che si contrastavano. Quel giorno sarei stata l’apatica Dominique! Solo quello!
Dopo circa un ora ero pronta. I boccoli dorati erano sciolti e ricadevano morbidi sulle spalle e il vestito, che dapprima non mi piaceva per niente, addosso faceva tutto un altro effetto. Aveva uno strascico lungo, ed era verde smeraldo. Era scollato e questomi fece capire che il prete mi avrebbe cruciato con gli occhi, ma si, infondo era mia sorella l’artefice di tutto. Così diversa eppure così simile a mia madre! Amava strafare!
Un filo di trucco, caratterizzava il mio volto candido. Ero pure sempre io, semplice e bellissima!
“Che autostima donna!”
Ignorando bellamente la mia coscienza scesi di sotto quando mia madre letteralmente mi ordinò di scendere.
Uno sbuffo!
Un sospiro!
Un sguardo veloce allo specchio!
Ed ero pronta!
Ma quando il mio piede si posò sul penultimo scalino il mio cuore iniziò a sussultare, stava impazzendo. I battiti veloci, il respiro affannato e poi mi ricordai di quella sensazione che da tanto,( troppo), tempo non avevo. Lui era lì!
“Ma-mà, mi hai…” respira Dominique, concentrati. Sei ancora sulle scale! “chiamato?”
E poi tutto accadde troppo velocemente. Quel campo di forza in cui mi ero chiusa si frantumò in mille pezzi e il ghiaccio si fuse ancora una volta con il cioccolato. Lui era lì! Ancora più bello di quando lo lasciai, molto più alto di me e la sua pelle più abbronzata, segno che aveva giocato al quidditch un po’ troppo al sole. E si, mi dissi, quello era il mio malandrino del cuore!
“Dominique …”
Mi sussurrò e capii che non sarebbe stato possibile eliminare i miei sentimenti per lui!
“Dominique …”
James, perché mi facevi quello? Perché ti stavi alzando? Perché mi guardavi così? Più lui si avvicinava più io mi allontanavo. No! Non potevo rischiare di perdermi di nuovo in quel mare di cioccolato fuso, sarebbe stato un errore. Infondo lui mi aveva lasciata!
“Ciao”
 Il mio tono doveva essere calmo, piatto, insomma non aspro perché non dovevo fargli vedere quanto avevo sofferto. Dovevo tenere duro!
“Opponi resistenza. Opponi resistenza”
Perché io ero e sarei sempre rimasta migliore di lui. Io non sarei mai scappata, come invece fece lui. E furono proprio questi pensieri che mi diedero la forza di continuare quel discorso con quello stesso tono di voce. Dovevo fingere, almeno per quel giorno, che tutto andasse bene! Che anche senza di lui la mia vita andava avanti! Anche se le cose non erano proprio così!
“Ti trovo bene!” dissi deglutendo!
Ma lui sembrava non essersi nemmeno accorto della mia affermazione, troppo intento a fissarmi! Metteva quasi soggezione! “Perché mi guardi Jamie?” avrei voluto chiedergli ma il mio stupido orgoglio mi fece ammutolire all’istante. Non sarei stata di certo io a riprendere i rapporti!
“wow” esclamò infine!
“wow cosa?”
“sei bellissima”
E in quel momento senza una ragione, o forse si, sorrisi. Ero folle ma cosa importava ormai? Il più delle volte la stessa malinconia e dolore potevano trasformarsi in follia. Vera e proprio follia, che ci spinge a pensare, fare e dire cose che prima non immaginavamo nemmeno. Pazzia che ci capovolge la mente, i pensieri, le sensazioni che percepiamo. Voglia di buttarci a capofitto verso il pericolo che incombe, invece di evitarlo. Ma in certi casi anche la follia poteva mostrare le cose sotto un lato diverso, uno nascosto, e magari anche quello più sincero nelle persone e più vero nelle cose. Forse, pensai,bastava lanciarsi nell’adrenalina del rischio per capirlo!
“G-grazie Jamie”
E così passammo quel tempo che sembrava infinito ad osservarci. Volevamo, credo, notare le cose che erano cambiate in quegli anni oppure volevamo mettere a tacere i nostri cuori che battevano furiosamente nel petto. Avevo paura che da un momento all’altro potesse uscirmi e buttarsi di slancio fra le sue braccia!. Dove aveva sempre voluto essere. Sospirai guardandolo, quella scena diventava un po’ strana, io da corvonero che ero stata mi facevo condizionare dal cervello e lui come grifondoro avrebbe dovuto come minimo fare la prima mossa, e fu proprio a quel pensiero che io mi rabbuiai. Come poteva fare la prima mossa se era stato proprio lui che pochi anni fa mi aveva lasciato? Stavo sognando!. Come avevo fatto da quando il mio cuore si era frantumato in mille pezzi, e le mie lacrime avessero preso vita propria accarezzandomi amare il volto, anche nei momenti meno opportuni. No James Siriu Potter non aveva cambiato idea e probabilmente mi faceva tutti quei complimenti solo per … pena! Ecco io gli facevo pena.
“Fantastico Dominique”
Sbuffai mentre il mio umore cambiò per la decima volta quella mattina.
“Allora Potter …” dissi bruscamente usando la voce del “secondo” miglior caposcuola che Hogwarts avesse mai avuto. “qual buon vento ti porta qui? Cosa dovremmo fare?”
Ma il mio tono di voce dapprima carino e coccoloso ma poi duro e pieno di rabbia lo lasciarono smarrito.
“Com…come?” chiese confuso!
“Intendo cosa dobbiamo fare adesso? Se sei venuto a prendermi un motivo ci sarà no? Bene perché non me lo dici così evitiamo di far arrabbiare gli sposi e ci mettiamo all’opera?”
Si, decisamente, prima finiva quella giornata e prima sarei stata felice! Ma la vita a volte era imprevedibile e quindi mai mi sarei aspettata un giorno del genere. Non avevo nemmeno provato ad immaginarmelo, troppo intenta ad odiarlo, ma alla fine era questo il bello della vita no? L’imprevedibilità di un Potter!
Mi rivolse uno sguardo scettico, cos’è? Non si aspettava rabbia dopo tutti quegli anni? Scosse la testa ghignando prima di voltarsi a me e farmi vedere quel suo ghigno che mi mandava su di giri. Possibile che per quanto di età fosse cresciuto restava sempre quell’immaturo di un tempo?
“Weasley, Weasley … siamo nervosette?”
“No sono solo stufa di stare qui a non fare nulla mentre fuori si stanno svolgendo i preparativi per un matrimonio e mmm guarda caso il testimone dello sposo è, come dire, qui a poltrire”
“Ammettilo Weasleiuccia” arricciai il naso a quel nomignolo. Era disgustoso!
“Wasleiuccia?” chiesi scettica ma lui non sembrava intenzionato a rispondermi, troppo impegnato a continuare il suo discorso! Alzai gli occhi al cielo.
“Ammettilo che anche tu vorresti restare da solo con me”
Sgranai gli occhi e in quelle iridi ghiaccio c’era stupore, rabbia , amore ma l’ultimo non lo feci intravedere. Sarebbe stato troppo patetico!
“Ti piacerebbe Potter”
E incrociando le braccia al petto, inarcando un sopracciglio e ghignando mi allontanai a grandi passi da quella stanza, lontano da quel … quel …
“Quel figo da paura?”
Si!

JAMES POV
Camminavo avanti e indietro cercando di riprendermi dallo shock e per fortuna il mio carattere intraprendente non fece trasparire nessun sentimento. Due anni, erano davvero passati due anni da quella sera? Chiusi gli occhi cercando di calmare i battiti del mio cuore che non ne volevano proprio sapere di bloccarsi all’istante.
“E’ bella James! Più bella di quanto tu ricordassi”
Si era bella, davvero bella e qualcosa in me ne vederla si era risvegliato. I battiti del mio cuore erano troppo veloci per essere definiti normali, lo strato di sudore invisibile che mi bagnava la fronte era troppo strano! Io non sudavo se non quando, ero agitato. Possibile che dopo tutti quegli anni lei dovesse ancora farmi quell’effetto?
“Lo sai che ora non puoi farci più niente, non è più tua”
Già, non era più mia e probabilmente non credo lo sarebbe mai più diventata. Lei si era fatta una vita ma le facevo troppo pena per portarsi il suo ragazzo qui. Evidentemente nelle lettere che lei e Lily si spedivano quel mostriciattolo di mia sorella le doveva aver raccontato qualcosa. Già, strano ma vero, era l’unica persona che sapeva di noi, di quello che un tempo aveva rappresentato il nostro universo ed era stata la stessa ragazza che mi aveva urlato contro quando era venuta a conoscenza di ciò che avevo fatto. E in quel momento davanti ai miei occhi apparve un flashback, e i miei occhi si spensero vagando lontani, oltre il tempo e lo spazio per ricordaree ricordare e ricordare …

***

“Finalmente James sei tornato non ce la facevo più stavo morendo di fame ma mamma ha detto che se non tornavi tu non potevamo mangiare, sei sempre il solito…”Ma ogni cosa che Lily mi diceva io non l’ascoltavo. Gli occhi lucidi, il respiro irregolare, i brividi che mi attraversavano il corpo e un senso di colpa per una cosa che non avrei mai dovuto fare. Perché io amavo quella ragazza, più della mia stessa vita! “Jamie ma cosa…?”.
Salii le scale in fretta fiondandomi in camera mia, quella che per anni era stata,di notte,il nostro rifugio. Ma in quel momento mi sembrava così triste e vuota. Lei non c’era più ed era stata tutta colpa mia. La rabbia, mi invase il corpo facendomi trattenere a stento le urla…ma dovevo sfogarmi, quel dolore lo dovevo placare. Un pugno sul muro seguito da un altro, un altro e ancora un altro mentre nella mia mente si raffigurava la mia faccia. Volevo prendermi a pugni!
“Merlino! Merlino!Merlino”
Ringhiai non accorgendomi della piccola figura dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi che mi scrutava preoccupato. Cosa voleva anche lei?
“Jamie”azzardò preoccupata!
“Lily”Ma io non ce la facevo, non avevo la forza necessaria per continuare a restare calmo. Ero un coglione, ero un’emerita testa di …
“cosa è successo Jamie?”
“E’ finita Lils, tutto”
“Cosa?”
“Sono un vigliacco Lily, sono un cretino”
E ancora scosso dalla rabbia sentii una piccola presa che mi stringeva e per la seconda volta mi sentii a casa tra le braccia di qualcuno! Passò un tempo infinito, sentivo che Lily voleva chiedermi qualcosa ma temeva di una mia reazione e così mi decisi. Avevo bisogno di parlare con qualcuno!
“L’ho mollata Lily”

***

Lo ricordavo bene quel giorno. Le urla di mia sorella superarono di gran lunga quelle che faceva a platinato. A quel ricordo un brivido mi percorse lungo la schiena ma mi imposi di star calmo. Ormai quei due facevano coppia fissa!. Beati loro!.
E come sempre la mia mente vagò indisturbata per qualche minuto senza accorgermi che lei era ferma sulle scale scrutandomi con un sopracciglio inalzato.
“Che hai?”
E in quel momento c’erano tante cose che avrei voluto dirle. Ma sapevo che le avrebbero fatto male così le seppellii e lasciai che facessero male a me.
“Niente”
Risposi con finta naturalezza, e più mi trovavo a mentirle più mi rintanavo in quella sfera contrastata di sentimenti che mi imprigionava ogni volta. Perché sapevo che se ci fosse stato un BOM di emozioni non ne saremmo usciti illesi. Nessuno dei due!
Il lavoro dei testimoni, alla fine, non era poi così difficile. L’unica cosa che dovevamo fare era semplicemente parlare con il prete, metterci d’accordo sul discorso e cose così. Beh a pensarci bene era un tantino complicato, ma io ero James Sirius Potter, niente era poi troppo complicato per me. Non ero bello, di più!
“Allora visto che quella pazza di Vicky vuole farmi suonare tu prenderai il tuo posto, poi entrerò io e mi metterò al piano…”
Ero popolare, bravo nello sport, capitano della squadra di Quidditch più famosa di quel tempo ovvero gli Uraganos…
“…Poi dopo che la sposa ha fatto il suo maestoso ingresso, io mi alzerò e prenderò velocemente il mio posto a quel punto tu…”
Ero spiritoso, avevo carisma, charm o come diavolo si diceva.
“James? Ehi? Ma mi stai ascoltando?..”
Insomma ero tutto ciò che una donna potesse desiderare.
“JAMES SIRIUS POTTER”
E fu a quel punto che la sentii ringhiare, deglutii e la guardai pregando ogni mago potente possibile per non farmi ammazzare in quel preciso istante. In fondo ero ancora troppo giovane, troppo bello, troppo simpatico, troppo…
“NON HAI ASCOLTATO NEANCHE UNA PAROLA DI QUELLO CHE HO DETTO! MA CHE HAI IN TESTA UNA GHIANDA?”
Ehm, forse l’avevo offesa o fatta arrabbiare di brutto. Mi portai involontariamente una mano tra i miei capelli, per giunta già ribelli, e la guardai imbarazzato. Quella ragazza mi spaventava in un modo incredibile.
“scusa” le bisbigliai e tirai un sospiro di sollievo quando vidi il suo volto rilassarsi.
Anche quella volta il mito J.P l’aveva scampata!
Passò un’altra ora e il fatidico momento era arrivato. Dovevo fare la mia parte. Lentamente ma con il mio solito passo deciso mi avviai verso la camera dove Teddy si stava preparando, e fu quando lo vidi che mi sciolsi in un sorriso. Era un fascio di nervi! Non mi sentì arrivare e sussurrò quando parlai. Mio fratello stava per sposarsi!
“So cosa stai pensando e tranquillo da quello che mi hanno riferito la sposa è ancora qui”
Ghignai lascindo che un sorriso si formasse anche sul suo volto un po’ più rilassato.
“Cavolo sto davvero per sposarmi”
“Già fratello quindi ora esci e fai vedere al mondo quanto vali”
“James non siamo ad una partita di Quidditch”
“Beh per me è come se lo fossimo”
“Sei sempre il solito”
In effetti ero sempre il solito, ma se questo serviva a farlo sorridere perché smetterla? Decisi di lasciarlo altri due minuti da solo ma mentre varcavo la soglia della porta mi sentii chiamare e mi voltai lentamente.
“James”
“Si?”
“Grazie”
Sorrisi! Con lui non c’era bisogno di parole!

DOMINIQUE POV
Non avevo mai visto Vicky così in ansia. Sbiancava anche solo se si accennava a Teddy e al matrimonio e questo voleva significare una sola cosa: Aveva paura!
Perché nonostante quei due si amassero da quando erano entrambi piccoli, l’idea che Teddy poteva lasciarla sull’altare era una paura che le balenava in testa e che la spaventava a morte.
“Tesoro”le dissi in modo dolce. Doveva capire che preoccuparsi era inutile. Teddy non l’avrebbe mai lasciata.
“E-ehi” disse continuando a guardare l’anello di fidanamento che un tempo era appartenuto a Ninfadora Tonks!
“sicura di stare bene?”le chiesi “Vuoi un bicchiere d’acqua?” .
Scosse la testa!
“Vuoi che chiami la mamma?”
Ancora segno di diniego. Stavo entrando nel panico, cosa potevo fare per farla riprendere? Farle vedere il suo ragazzo? No! Era escluso, portava una sfortunata micidiale vedere la sposa prima del matrimonio e di sicuro mia sorella mi avrebbe cruciata viva. Sospirai!
“Ascolta sorellina, Teddy è lì fuori che ti aspetta per sposarti capito?”
Almeno iniziò a guardarmi…
“Quindi non devi preoccuparti di niente, alzati vai lì fuori e corona il tuo sogno d’amore”
“G-grazie”
Bene, una cosa era fatta ora toccava la parte più difficile.
“Ora alzati e che comincino le danze”
Una decina di minuti dopo eravamo belle e pronte per uscire. Mio padre era appena arrivato e dai suoi occhioni lucidi potei capire che si stava commovendo. Il solito Bill Weasley! Si commuoveva ma evitava di darlo a vedere e così lo faceva di nascosto.
“Piccola mia sei stupenda!”
Le disse abbracciandola. Era bella Vicky, il suo abito era stupendo, e metteva in risalto quella sua carnagione bianca in contrasto con il fuoco dei suoi capelli. Ghiaccio e Fuoco che creavano un contrasto perfetto.
“Grazie papà”
“E’ora di andare”
Era stata Rosie a parlare, la terza damigella dopo me e Lily, la secchiona e la petulante della famiglia, ma anche l’unica a conoscere il segreto che io e James custodivamo nel cuore. James! Chissà cosa stava facendo quel malandrino. Ma non era ora di pensarci…ora dovevamo entrare in scena.
“Sembra che stai per debuttare in teatro”

POV
E fu quando Dominique varcò lentamente la porta che James la vide restando incantato, ma non per la bellezza visto che era vestita nello stesso modo di prima, ma per la sua andatura elegante e il suo colorito roseo probabilmente per l’emozione e l’agitazione. Per un secondo i loro sguardi si incatenarono ma lei distolse subito lo sguardo. Non poteva rovinare la festa a sua sorella!
Si sedette al piano, chiuse gli occhi e sospirò. La marcia nuziale partì lasciando avanzare prima Lily che sorrideva raggiante al suo Scorps, seguita a ruota da una Rose un pò più impacciata che avanzava lentamente probabilmente per paura di cadere e poi infine arrivò lei, Victorie,e poté immaginare gli occhi illuminati di Teddy. C’era una sola persona in quel quadretto che non guardava la sposa, lui era troppo impegnato ad osservare la sua fragile Dom, e se ne stava rendendo conto, lui non poteva lasciarla scappare via un’altra volta.
“Siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio di Teddy Lupin e Victorie Weasley…”
Parlava il prete, ma la sua voce sembrava un piccolo eco lontano perché entrambi erano troppo occupati a guardarsi, senza riuscire a staccarsi.
“Vuoi tu Teddy Lupin prendere la qui presente Victorie Weasley come tua legittima sposa, per amarla e onorarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?”
 “Lo voglio”
“E vuoi tu Victorie Weasley prendere il qui presente Teddy Lupin come tuo legittimo sposo, per amarlo e onorarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?
“Lo voglio”
“Con il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie”
E quel giuramento fu sigillato con un bacio.
 
 


Spazio Autrice: Allora me lo lasciate un commentino??? per favoree *-*
  
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