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Autore: RosenQuartz    22/12/2010    9 recensioni
George a colloquio con se stesso.
Perché lasciare andare le persone che abbiamo amato non è mai facile. Questa storia si è calssificata trentesima al "Short and Published - Contest per EDITE" indetto da CassandraClare sul forum di EFP.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Per Charme, a cui avevo promesso una storia che parlasse di Fred. E anche per tutti quelli che sono rimasti di sasso quando hanno letto che Fred fosse morto.

 










 

Testa o croce?

 






 

Odio e amo.

Come sia non so dire.

Ma tu mi vedi qui crocifisso
al mio odio ed amore.

(CATULLO, Carme LXXXV, trad. di Guido Ceronetti)










 

«Ehi, George!» Fred indicò con un leggero cenno una ragazza bionda di fronte a loro, intenta a leggere le etichette dei filtri d’amore.

George alzò un sopracciglio e indirizzò un ghigno al suo gemello. «L’ho già inquadrata, Fred.»


I due fratelli si scambiarono uno sguardo malandrino, poi entrambi lo rivolsero alla ragazza che continuava beatamente ad ignorarli, molto più interessata al foglietto illustrativo di un filtro color rosa acceso.

«Esco io con lei!» dichiararono Fred e George all’unisono. Tornarono a guardarsi, questa volta con un’espressione dura conferita dalla mascella contratta di entrambi.

«Dobbiamo risolvere questa situazione in maniera matura» proclamò Fred.

«Testa o croce?»


«Ci sto!» rispose Fred annuendo. Mise una mano in tasca per cercare una moneta e allo stesso tempo chiese al fratello su quale delle due facce volesse puntare.

«Croce, ovviamente!»

«Io testa, allora.»

Fred si pose la moneta sul pollice e la lanciò in aria.


«Testa!»

«Non è possibile!» George gli prese la moneta dalle mani. «Questa moneta è truccata! Ogni volta che scommettiamo esce sempre testa!»

«Sei tu che sbagli a scegliere croce!» gli rispose Fred mentre assumeva il suo atteggiamento da padrone del negozio e incallito playboy per andare incontro alla ragazza.

George lo trattenne per un braccio. «La tua moneta è truccata, dunque la scommessa non è valida.»

Fred cercò di divincolarsi. «Oppure è il destino che ti sta parlando. La Cooman direbbe che sei destinato ad intraprendere la carriera ecclesiastica.»

George lo lasciò andare. «Oppure significa che sopporterò la croce della tua esistenza per tutta la vita!»

Fred ghignò di rimando. «Su questo non c’è dubbio.»




 







E ora Fred? Ora che l’unica croce che porto è quella della tua morte? Ne sei ancora certo?


Sì.



Come fai ad esserne ancora certo, dopo quello che ti è successo?
 

Perché non sei solo a sopportarlo. Finché tu e gli altri vi ricorderete di me, io ci sarò.



Ti odio, Fred.


Non è vero.



Certo che è vero.


Ti odio.


Perché? Te lo sei mai chiesto?



Perché ti amavo come me stesso.


E adesso?



Adesso non ci sei più.


E allora?



Allora ho capito che quello che si dice in giro non è vero. L’amore non è bello. Non è bello qualcosa che ti toglie ogni difesa e non ti permette di reagire al dolore.


L’amore insegna a reagire.



Io non ci credo.


Ti odio, Fred.


Tu mi vuoi bene. Non smetterai mai di farlo.



Ed è per questo che ti odio. Perché questo amore mi fa male.


È una tortura.


È questa la mia croce.
















Angolo Autrice

Vi sembrerà strano, anzi, stranissimo, ma questa storia mi piace. Davvero. Mi aspetto che Charme e Arwins tirino un sospiro di sollievo, adesso.

La poesia all'inizio è uno dei carmi più famosi di Catullo. Ho usato la traduzione di Ceronetti perché era quella che mi ha ispirata. L'altro giorno mi è venuta in mente questa sua traduzione, che ho letto un paio di anni fa, e ho pensato: come si può amare una persona come se stessa e allo stesso tempo odiarla? E mi è venuto in mente Fred. George si sarà sentito abbandonato più di chiunque altro quando è morto, ma per questo non ha smesso di volergli bene.








 

   
 
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