Ciao gente! Allora, mia prima
ff su Harry Potter… non è che avete la bontà di farmi qualche commentuccio??? Please!!!! Buona lettura!!!
-Ehi Draco, guarda una stella
cadente!!!-
Una voce cristallina risuonò
nel prato, svegliando le lucciole addormentate e gli uccellini nei loro nidi.
Una voce che, nonostante tutto, non poteva creare disturbo alle anime notturne tanto era dolce e felice.
Un immenso cielo stellato si
stagliava sopra ai loro occhi, un bellissimo spettacolo che si fondeva al
fresco di una notte di agosto e alle cicale che
frinivano nascoste nell’oscurità.
Un’atmosfera magica e
rilassante.
Due ragazzi erano coricati su
un’ampia coperta stesa a terra, con le mani incrociate dietro la testa e gli
occhi rivolti verso l’alto.
Draco Malfoy ed Harry Potter erano
stesi uno nelle braccia dell’altro ad
osservare le meraviglie di una notte d’estate.
-Draco! Un’altra, ne ho vista un’altra!!- ripeté Harry indicando con un dito la
volta stellata.
Quanto gli era piaciuta quella idea! Trascorrere una notte da
soli, circondati da infiniti steli d’erba e dal rumore del vento tra le fronde
degli alberi: una delizia ma anche una stranezza da parte di un ragazzo che non
aveva nulla o quasi niente di romantico.
Come un po’ stava dimostrando
in quel momento…
Infatti Draco invece di puntare lo sguardo verso il punto
indicato dal proprio ragazzo, fissò Harry negli occhi, in un modo che fece
accapponare la pelle al ragazzo –che –
sopravvisse.
-Non mi stavi
ascoltando, vero?- domandò retorico Harry sapendo già la risposta.
-No, in
effetti no.- rispose per l’appunto l’altro, sistemandosi meglio sul
petto del proprio ragazzo e accoccolandosi tra le sue braccia. –Ma avevo un’ottima scusante.-
-Spiegami.-
-Stavo pensando.-
-A cosa?-
Draco voltò il viso verso
Harry e poi chiuse le palpebre, respirando sul collo dell’amante e baciando la
tiepida pelle.
-Quando ero
piccolo credevo che le stelle fossero gli occhi di esseri superiori, che da
lassù ci osservavano, giudicandoci. Era brutto perché avevo paura di fare
qualcosa che poi mi avrebbe condotto sotto il loro giudizio e spesso avevo
paura di contemplarle, come se evitando di guardare loro potessero scomparire.
Non so, era una cosa abbastanza sciocca, vero?-
Harry sorrise accarezzando
lentamente i capelli biondi del ragazzo.
-No, non è vero.- sussurrò in risposta –Da piccoli
spesso si ha paura di cose che da grandi ti farebbero ridere. Ma la paura, in un certo senso, è la reazione all’ignoranza.
Noi prevalentemente abbiamo paura delle cose che non conosciamo. Pensa che io tremavo al solo vedere le lucciole.- spiegò Harry ridendo-
Avevo paura perché al buio sembravano quasi gli occhi di un serpente… poi
invece qualcuno mi ha detto che erano solo minuscoli insetti, belli a modo
loro.-
Draco rise.
-Si, forse è vero.-
Restarono in silenzio per
molto tempo, uno con gli occhi chiusi -assaporava
semplicemente la magnifica sensazione di stare affianco
alla persona amata- l’altro che continuava ad osservare le stelle.
-Forse hai ragione tu.- disse
dopo un po’ Harry –Forse le stelle sono veramente gli occhi di chi ci guarda…
ma se non fossero semplici esseri immortali?...-
-Cosa vuoi
dire, amore?-
Harry aggrottò la fronte.
-Ho sempre creduto negli
angeli custodi, entità eterne e perfette che ci proteggono… deve essere
bellissimo vederli, anche solo per una volta poter vedere i loro splendidi
visi, i ritratti della loro purezza. In un certo senso mi rassicura pensare che
le stelle siano i loro occhi, è la certezza che qualcosa di così limpido e
chiaro esista…-
-Ogni volta che ti vedo,
Harry, so per certo che la purezza esiste.-
Nei tuoi occhi c’è polvere di stelle…
Harry sorrise: cos’era successo in quella notte da rendere Draco così romantico?
-Ma io non sono un angelo, amore mio. Io sono un mortale,
fatto per restare su questa terra per un po’e poi scomparire. Niente di più e
niente di meno.-
-Che visione triste della
vita per uno che crede negli angeli…- sentenziò il
biondino guardandolo quasi malinconico.
-Perché? Cosa c’è di male in quello che ho
detto?-
-Mi stupisci, tu che sei
sopravvissuto a più prove, tu che sei destinato a sconfiggere Voldemort... proprio tu mi fai questa domanda? Harry… la
vita non è un insieme incoerente di giorni! Ogni ora, ogni istante è solo un grande preludio! Dopo verrà solo il meglio, Harry. Dopo verrà
la gioia eterna.-
-Mi stai parlando del
paradiso, Draco?-
-Vedila come vuoi. Può anche
essere la speranza di un futuro, può essere la tranquillità e la pace dopo la
fatica.-
Harry riportò gli occhi sul
cielo stellato.
-Perché mi stai dicendo questo? Io non capisco...-
Draco si alzò improvvisamente
seduto, con un bellissimo sorriso dipinto in volto.
-Per ridonarti la fede… io so
quali difficoltà hai affrontato ultimamente, so quanto hai sofferto, amore mio.
Non devi disperare mai, Harry, mai. Io sono qui con te e ci sarò sempre. –
Harry guardò il viso del suo
amante e quello che vi vide lo lasciò stupefatto: nei suoi occhi c’era polvere
di stelle.
I suoi occhi, dell’argento
più limpido, rispecchiavano come mille stelle fuse in una sola gemma.
-Il mio compito è seguiti,
amore, seguirti e proteggerti fino alla fine.-
Harry si svegliò di
soprassalto. Il buio subito lo avvolse, non lasciandogli capire dove fosse. Solo la debole luce della luna trapelava dalla
sottile tenda del baldacchino.
Harry si alzò dal letto e si
diresse verso la finestra soffermando gli occhi sulle stelle. Cosa significava quel sogno?
-Harry…- una sottile voce lo
chiamò dal letto e subito Harry vide un’ombra distinguersi dalle tenebre e
avvicinarsi.
Due braccia gli cinsero la
vita, abbracciandolo teneramente.
- E’ successo qualcosa?-
-No, Draco, niente… ho fatto
solo uno strano sogno.-
-Allora ritorniamo a letto?
Fa freddo qua fuori.-
Harry si lasciò condurre sul
letto e lentamente si accoccolò sul petto dell’amante.
Prima di addormentarsi due
piccole stelle color argento si disegnarono nello
specchio della sua mente.
Il mio angelo, per sempre…
Non so perché l’ho scritta e
neanche se avete capito bene… vabeh, in ogni caso voi
un commentino me lo lasciate? E se avete qualche perplessità non avete che da chiedere ^^. 1 bacio