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Autore: clarisse    23/12/2010    4 recensioni
Non si vedevano da mesi, esattamente da quando tornata dallo stage aveva comunicato a tutti che sarebbe partita definitivamente per la Virginia per completare gli studi, dato che affascinati dalla sua persona incondizionatamente in gamba, le avevano offerto una borsa di studio che le avrebbe aperto le porte del mondo del lavoro che aveva ‘sempre’ sognato.
Nell’arco di un anno erano cambiate proprio tante cose.
Pensò, stringendosi più forte in quell’abbraccio così protettivo che tanto le era mancato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan Echolls, Un po' tutti, Veronica Mars
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neptune, 20 Dicembre 2008.


Veronica Mars appoggiò il bagaglio pesante accanto alla porta, cominciando furtiva ad usare uno dei trucchetti che aveva imparato all’università in Virginia per aprirla senza che nessuno percepisse il minimo spostamento d’aria.
“ Non credi sia l’ora di cambiare la serratura, papà?” Domandò una volta entrata, pensando di aver fregato quello che, appoggiato accanto alla porta, le picchiettò contro la spalla sorridendole beffardo.
“ Ti starai laureando anche in una delle università di criminologia più importanti del mondo, ma ti ricordo che ciò che di più importante sai l’hai imparato da me, figliola. Quindi… Chi è il tuo papà?” Fece, beffardo, chiedendole ciò che era abituato fare ogniqualvolta sua figlia aveva pensato di poterlo imbrogliare.
“ Tu, papà. Tu.” Rispose sorridendo, correndogli incontro per abbracciarlo.
Non si vedevano da mesi, esattamente da quando tornata dallo stage aveva comunicato a tutti che sarebbe partita definitivamente per la Virginia per completare gli studi, dato che affascinati dalla sua persona incondizionatamente in gamba, le avevano offerto una borsa di studio che le avrebbe aperto le porte del mondo del lavoro che aveva ‘sempre’ sognato.
Nell’arco di un anno erano cambiate proprio tante cose.
Pensò, stringendosi più forte in quell’abbraccio così protettivo che tanto le era mancato.


“ Signor Mars! Ha ingaggiato un delizioso folletto per farle compagnia e non mi ha detto nulla?”
“ Beh, Wallace, potrebbe presentarti qualche sua amica. So che viene direttamente dalla Virginia, un concentrato di bellezza e stronzaggine.”
“ Proprio ciò che cercherei in quella che dovrebbe essere la mia migliore amica, accidenti!”
Veronica e Keith osservarono divertiti il siparietto di Wallace e Mac, prima che Alicia entrasse carica di cibo insieme all’ormai fratellone di Wallace, Derek(*).
“ Non siate troppo duri e aiutatemi con tutto questo cibo! Tu, Mac, resti con noi a cena, vero?!” Domandò, per poi posare un bacio sulle labbra del padre di Veronica. La ragazza sapeva della loro relazione, e ne era felice. Non erano più due ragazzini, i loro genitori erano adulti e vaccinati, perciò se loro erano felici, anche Wallace e Veronica lo erano, e ciò non faceva che renderli fratelli più di quanto non si ritenessero già.
“ A dire il vero avevamo intenzione di rubarla un po’ al signor Mars per trascorrere una delle nostre serate degne dei vecchi tempi. Non avevo idea che avresti sfornato una cena per noi e per tutte le case di riposo della città. ” Cominciò Wallace scherzando, chiedendo però con lo sguardo il permesso del signor Mars. Come loro non vedeva sua da un anno figlia – tutti erano rimasti in contatto con lei soltanto telefonicamente, quando Veronica degnava di farsi trovare rintracciabile. –, dopotutto.
“ Maratona di una mamma per amica, trucco, bigodini e pigiama party?” Domandò Veronica, rivolgendo la parola a Wallace per la prima volta da quando erano entrati in casa.
“ Ovvio.” Rispose Mac, e quando Veronica notò gli stupendi occhi dell’amica inumidirsi, corse ad abbracciarli.
“ Mi siete mancati terribilmente.”
“ Ma davvero?” Fecero, ironici.
Veronica abbassò lo sguardo, in colpa. “ Mi farò perdonare prima di ripartire, ve lo prometto.”
Wallace l’abbracciò, commosso, aspirando l’odore della sua migliore amica che tanto le era mancato.
“ Allora?” Domandò il ragazzo, fingendo impazienza. Keith fece finta di pensarci su, spronato ad acconsentire dai “ forza, lasciateli andare” di un Derek complice, e poi rispose sorridendo:
“ Riportatemela sana e salva, deve farsi perdonare anche da me!” Esclamò, punzecchiandola.
In realtà nessuno ce l’aveva con lei perché stava inseguendo il suo sogno, ma semplicemente perché Veronica tendeva sempre a rendere le conseguenze delle sue scelte tragiche e drammatiche.
E poi, tutti sapevano l’avesse fatto anche per cambiare aria, per cercare di allontanarsi da quello che sarebbe stato un passato che non l’avrebbe mai mollata, anche perché infondo, neanche lei lo voleva davvero.


“ Allora, dove sono diretti i tre Caballeros?!” Domandò entusiasta Veronica, sporgendo il braccio all’indietro per stringere la mano dell’amica.
“ Passiamo a prendere il quarto Caballeros.” Fece Mac, un po’ a disagio.
Veronica la guardò interrogativa, ma capì il perché quando riconobbe quella strada che aveva percorso tante volte.
Fissò confusa Wallace, ma prima che potesse parlare, Mac rispose al cellulare lasciandola di stucco ancora di più.
Amo-… Sì, sono giù. Come? No, no, lo sai che c’è anche-… Sì, okay. Veniamo.”
“ Mac, chi stavi per chiamare Amore?” Domandò, sull’orlo di una crisi di nervi.
Si trovavano al Neptune Grand, il luogo che per lei un anno fa era stato come una casa, il luogo che l’aveva vista in mille scene e situazioni diverse.
“ Non è come pensi. Ti sorprenderà.” Disse Wallace, in difesa dell’amica.
“ Mac, mi rifiuto di entrare in quel posto. Dimmi che succede. Stai con…?” Fece, lasciando in sospeso la domanda. Sentiva un peso all’altezza del petto che le impediva di respirare normalmente. Sapeva che tornando nella sua città per le vacanze di Natale – senza avvisare nessuno oltre che suo padre, dopo un anno fatto di silenzio e poche telefonate tra di loro – avrebbe trovato di sicuro delle sorprese e probabilmente l’avrebbe incontrato o soltanto visto di sfuggita, ma non si aspettava tutto questo.
“ NO!! Veronica, cosa hai capito? Non potrei mai… Io… Cavolo, pensi stia con Logan?!” Domandò, ferita. Sì, era una situazione strana ma non pensava che Veronica potesse saltare ad una conclusione così assurda e pessimista. La bionda nel frattempo sobbalzò al nome del ragazzo.
Poi, una testa bionda sbucò all’improvviso in mezzo all’atmosfera tesa dei tre amici, circondando la vita di Mac da dietro con entrambe le braccia e posandole un bacio sulla guancia.
“ Chi è che sta con Logan?” Quella domanda accompagnata da quel gesto era stata fatta evidentemente di proposito. La bocca di Veronica formò una perfetta ‘o’ circolare, mostrando in tutto e per tutto quanto fosse sorpresa.
“ Sì, anche io sono ancora sorpreso a distanza di sette mesi.” Disse Wallace, abbracciandola comprensivo, fissando Dic e Mac scambiarsi un veloce bacio di saluto.
“ Sì, sono decisamente indietro.” Sussurrò la bionda, ancora scossa dalla scena.
“ Non sai quanto!” Esclamò Dick, per poi avvicinarsi e ‘abbracciarla’, impacciato.
“ Come mai non hai aspettato di sopra? Vuoi finire all’ospedale nelle vacanze di Natale, Dick? Non verrò a trovarti lì, sappilo.” Disse Mac, severa.
“ Piccola, stai facendo tutte queste storie per un po’ di febbre. Comunque, avevo immaginato che Veronica avrebbe reagito male, ma tu eri così ostinata con quella storia della sorpresa che non sono riuscito a convincerti che sarebbe stato meglio avvertirla prima.” Le sorrise bonario, per poi tossire.
La mora fissò l’amica, scusandosi con lo sguardo così come la bionda.
“ Avevo progettato una bella serata in un locale, ma Dick sta male e non voglio lasciarlo solo. Tu e Wallace andate, avrò ancora domani e i giorni a seguire per stare un po’ con te e darti un pugno.” … E per spiegarti tutto, pensò, sapendo che l’amica aveva colto il messaggio soltanto guardandola.
“ Oppure possiamo passare la serata nella suite. Sono… solo, sì insomma, non voglio privarti della presenza di Mac soltanto per un po’ di febbre. So che non vi vedete da un anno.” Propose Dick.
“ Per me va bene.” Acconsentì Wallace, per primo.
Veronica si era fermata al ‘sono solo’, perché mille domande senza risposta le stavano offuscando la mente. Si ritrovò ad annuire senza neanche sapere come, e con un po’ di imbarazzo i quattro ragazzi si infilarono nell’ascensore della hall.
Sarebbe stata una serata davvero curiosa.
Pensarono i quattro, nel più totale imbarazzo. Si conoscevano da tanto tempo, e ne avevano passate tante insieme. Perché rovinare quel loro momento di ritrovo? Dick non riusciva a capirlo, ma si ripromise di sdrammatizzare con una delle sue vecchie battute, per rilassare la tesa atmosfera.
Una volta entrati nella suite imperiale, il silenzio sembrò più marcato sotto lo sguardo curioso di Veronica che vagava per la stanza come cercasse qualcosa.
“ Allora… Ordini tu qualcosa da mangiare? Io vado a vantarmi del regalo della mia ragazza con Wallace, torniamo subito.” I due nuovi amici si scambiarono uno sguardo d’intesa, consapevoli che quelle due avessero molto di cui parlare.
“ Certo Dick.” Gli rispose, baciandolo a fior di labbra prima di farlo andare via. Una volta appurato che le orecchie di quei due nuovi strani amici erano lontani dal sentire, l’uragano esplose.
“ Dick. Dick Casablancas?” Domandò Veronica, sorpresa.
“ Okay, so già cosa vuoi sapere. Dopo la tua rottura con Piz, la tua partenza, dopo quella notte… Beh, in quel momento è cominciato tutto, è cominciata la corte sfacciata che mi ha fatto per cinque mesi interi. Ho visto un Dick diverso, che non si nascondeva sotto la maschera dello ’09 stronzo e menefreghista, era debole e fragile Veronica. Aveva bisogno di qualcuno, perché il suo migliore amico stava impazzendo e lui non sapeva più cosa fare, come aiutarlo, in me ha visto la sua unica ancora di salvezza. L’inevitabile fine è che ci siamo innamorati. Sono tutt’oggi sorpresa quanto te, ma la vita è fatta di sorprese e questa è stata la mia. Una bellissima sorpresa che mi rende tanto felice, Veronica, perciò accettala. Wallace ha imparato a conoscerlo e ora sono amici, provaci anche tu, elimina i pregiudizi e tutto quello che ti appanna la vista. Il vero Dick è qui per farsi conoscere e farsi voler bene anche da te.” Veronica Mars rabbrividì, stringendosi nella felpa. I sensi di colpa e il dolore che l’accompagnavano da un anno a questa parte la stavano struggendo nuovamente, in modo visibile e lei si odiava per questo.
“ Mi dispiace Mac. Mi dispiace davvero, ho combinato un disastro partendo e non credo di poter rimediare. Quella notte… Non voglio parlarne. Ormai la mia vita non è più a Neptune, ma vi vorrò sempre bene. Sarete sempre quelli che mi sono stati accanto quando fragile credevo di essere invincibile. Ti prometto che imparerò a conoscere Dick e gli vorrò bene, a modo mio, ma gliene vorrò.”
Disse, sorridendo. L’amica la fissò titubante, prima di abbracciarla.
“ Ora sei qui e quest’anno non conta. Avremo modo e tempo di parlarne, ma non ora. Sono contenta, non sai quanto mi rendi felice. Ti voglio bene, Mars, anche se non ce lo diciamo spesso.”
“ Anche io te ne voglio.” Disse Veronica, sciogliendo l’abbraccio. “ Adesso ordiniamo la cena, sto morendo di fame.” Continuò, per cambiare discorso.
Mac sorrise e si sedette sul bancone accanto agli alcolici, afferrando la cornetta. Un flashback di quando era lei a compiere quel gesto così normale le passò davanti agli occhi, ma lo scacciò subito, fissando insistentemente quella porta.
“ Non verrà stasera, non sa nemmeno che sei qui. Non abbiamo voluto dirglielo perché probabilmente non tornerà qui durante le feste. Nell’ultimo periodo ha lasciato l’università, sta… viaggiando, viaggia molto spesso da solo, ma è tutto come è sempre stato lì dentro.” Veronica annuì, recependo le informazioni che anche se non avrebbe mai ammesso, sapeva di voler sapere.
“ Puoi entrarci se vuoi, a Dick non da fastidio.” Le disse Mac, da brava ‘padrona’ di casa, prima di cominciare a dettare ordinazioni al cellulare, conoscendo bene i gusti di tutti.
Veronica si avvicinò lentamente alla porta, ma quando si rese conto di dove sarebbe entrata, e dell’ultimo ricordo che aveva di quella stanza, richiuse velocemente la porta e strizzando gli occhi per non vedere nulla, come un lampo si diresse fuori al terrazzino, raggiungendo Wallace e Dick sotto lo sguardo stranito di Mac.
Richiudendosi la porta alle spalle, notò che i due stavano ammirando una ‘splendida’ tavola da surf, nuova di zecca e di uno sgargiante color giallo.
“ Da quando te ne intendi di surf?” Domandò curiosa Veronica, fissando divertita Wallace.
“ Da quando Dick mi ha insegnato come cavalcare le onde, donna. Sono davvero bravo!” Esclamò, vantandosi.
“ Beh, ma non hai ancola supelato il maestlo.” Fece Dick, congiungendo le mani come un ottimo maestro zen, imitandone persino l’accento.
“ Ci riuscirò, maestro! Vedrai!” Disse Wallace, colpendo il biondo con un pugno scherzoso sulla spalla.
“ Oh, lagazzino, stalemo a vedele!” E come degni rappresentanti di una gioventù quasi adulta, cominciarono a punzecchiarsi tra di loro con battute a dir poco sconvolgenti. Veronica sorrise, guardandoli. Quei due erano davvero diventati amici.
“ Comunque Daniel-San e signor Miyagi, Mac sta ordinando la cena, la nostra riunione fra donne è finita. Voi bambini invece, finito?” Disse, per poi scoppiare a ridere tutti e tre.
Entrarono nella suite, ma lo sguardo di Mac bloccò le loro risate. Dick le corse subito incontro, preoccupato. “ Che succede Mac?”
La mora non ebbe neanche il tempo di rispondere, perché il passato della sua migliore amica uscì sorridente da quella che era la sua camera da anni, ormai.
“ Ma allora ho davvero rovinato la mia festa a sorpresa!” Esclamò, sorridendo.
Il sorriso gli morì sulle labbra, quando accorgendosi un’altra presenza oltre Wallace, capì chi fosse.
“ Logan…” Sussurrò con voce strozzata Veronica, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quegli occhi castani che la fissavano, freddi e glaciali come non li aveva mai visti.


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Sì, ho una storia in sospeso da un pezzo. Sì, questa è un'altra breve storiella. Sì, vi sto infliggendo un'altra mia creazione.
Ma è Natale, e non volevo scrivere la solita EdwardxBella, BrookexLucas etc, etc. Quest'anno lo voglio dedicare a Veronica e Logan che mi mancano terribilmente. Quindi sì, se in questo periodo siete allergici al triste romanticismo o lo siete in qualsiasi altro mese dell'anno, allontanatevi da questa storia. Non sarà diabetica, ma ci sarà tanto amore, tanti litigi, tanti chiarimenti, ergo, non sarà la solita ff di Veronica Mars piena d'azione. Io vi ho avvisati! :)
Spero vi piaccia, sul serio.
Tanti tanti auguri di Buon Natale, ragazzi!
E... SORRIDETE! :)
(*) Non ricordo il nome del fratello di Wallace, scusatemi davvero tantissimo per questa dimenticanza!
Per quanto riguarda le note, ho messo Het perché non avevo idea di cosa potessi mettere.
  
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