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Autore: NephilimGirl    23/12/2010    2 recensioni
Duecento anni fa Adrienne, un affascinante ragazzo dai magnetici occhi azzurri fu maledetto dal fratello, pazzo di gelosia perché invaghito della stessa ragazza che aveva scelto invece,proprio il suo fratello gemello. Geneviève ,la giovane e bella figlia del Signorotto del luogo,nonché la ragazza che ha scatenato la gelosia del fratello,credendo morto il suo amato si dispera, e viene trovata affogata nel lago vicino al castello dove abitava.
Nel'estate del 2010 Fleur, una ragazza sedicenne dolce e bella si trasferisce con il padre nel castello appartenuto un tempo alla famiglia di Geneviève, e qui troverà un gatto nero,dagli occhi azzurri come il lago,sempre accucciato su una tomba sotto un salice piangente...molti misteri del passato rischieranno di portarla alla morte,ma le faranno vivere l'amore più intenso della sua vita.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17 Agosto 1810

Voleva ucciderlo.

Era suo fratello, ma questo non aveva mai contato nulla per lui,mai.

Mentre lo stringeva alla gola tremando di rabbia, guardò disgustato il suo bel viso,i suoi occhi di un azzurro più trasparente del vetro, più puro del cielo.

“Tu … Tu piccolo idiota … mi hai portato via anche questo!”

Il sudore gli colava sul viso, appiccicandogli i capelli al collo nell’afa di quella sera di Agosto.

Il ragazzo steso sul pavimento sotto di lui  lo guardava spaventato, esterrefatto.

I suoi occhi imploravano la salvezza. Questo gli piacque. Aveva paura di lui.

Un ghigno sadico gli deformò la bocca carnosa e attraente, storpiando il suo viso come un taglio nella tela di un bel quadro.

No. Non l’avrebbe passata tanto liscia .

Per lui avrebbe trovato  qualcosa di peggio, di molto più doloroso  della morte.

La sua presa si allentò fino a  lasciarlo, i segni rossi delle sue dita  segnavano il collo roseo del fratello, che con un suono soffocato cercava di riguadagnare aria nei polmoni, tossendo mentre le lacrime gli rigavano il volto cianotico.

Questi, mentre il respiro ruvido e affannato gli bruciava la gola, guardò il suo carnefice alzarsi.

È mio fratello, non mi farà del male. È mio fratello.

Se lo stava ripetendo da cinque minuti e ormai aveva quasi smesso di crederci. Ma il fatto che adesso il ragazzo si stesse allontanando da lui gli ridava un filo di speranza.

Riprese fiato come meglio poteva, e finalmente parlò , la gola gli bruciava come se avesse ingoiato a forza una manciata di sabbia.

“Mi dispiace … ci dispiace ad entrambi Arsènne … se avessimo potuto evitarlo …”

“SMETTILA!” lo intimò Arsènne fuori di sé . Riacquistò piano un tono di voce calmo e suadente  “Credi che i tuoi stupidi trucchi funzionino su di me, come su nostra madre  o su quella stupida di Geneviève ?”

Il ragazzo a terra si asciugò il sangue dal labbro spaccato.

Non mi lascerà  andare. Non mi perdonerà.  Lo stomaco gli si aggrovigliò dalla paura, guardando lo sguardo crudele e soddisfatto del fratello mentre si avvicinava al suo volto piegandosi su di lui.

“Sai, Adriènne , ha ragione nostra madre, quando dice che sei sempre stato il più fragile. Mi ripete sempre che devo proteggerti ... ” sputò fuori l’ultima parola come se per lui fosse stata un insulto.

Adriènne sentiva il suo fiato caldo sul viso, mentre con una mano Arsènne gli accarezzava la guancia sanguinante,le labbra… Un lampo di odio brillò nei suoi occhi chiari. Il pensiero di quelle stesse labbra, che baciavano con ardore la sua Geneviève… Un verso gutturale gli uscì dalla gola, mentre ficcava le unghie nel labbro spaccato, strappando un gemito di dolore al fratello tremante.

“Vuoi… uccidermi?” sussurrò il ragazzo,articolando dolorosamente le parole con la bocca piena di sangue.

Arsènne lo guardò sorridendo.

“No,tu non morirai fratellino. Tu vivrai.  Ti ricordi la storia della maledizione di Tantalo, che ci raccontava nostra madre quando eravamo piccoli? “Gli occhi del ragazzo brillarono di una luce crudele.

 “Passerai la tua vita standole accanto, senza mai poterle parlare, senza poterla stringere fra le tue braccia, senza baciarla. Perché non ne sarai in grado.”

“Mi vuoi … maledire?” balbettò il ragazzo.

“è una vera sfortuna vero? Che due fratelli abbiano tante cose in comune, eppure… uno solo abbia ereditato da nostra madre il dono della magia…Che disdetta…”

“Non puoi maledirmi per sempre, mamma dice sempre che le maledizioni per funzionare devono avere una scadenza… e quando la mia sarà finita ti troverò, e quant’è vero Iddio mi vendicherò” Sibilò Adrienne, deciso a fargliela pagare al fratello, per quella punizione crudele e  ingiusta.

“Ma bravo, allora non ascoltavi la mamma solo quando ti spiegava come curare i bisognosi… Beh, ho in mente un divertente sistema per toglierti di mezzo per quella che potrebbe essere anche l’eternità…”

L’occhiata gelida che gli lanciò fece rabbrividire Adrienne ancor più della pietra fredda che gli premeva la schiena.

“La mia maledizione finirà nello stesso modo un cui noi siamo venuti al mondo”

“Vuoi dire che deve esserci un’eclissi lunare?” Sussurrò speranzoso Adrienne, che si era aspettato qualcosa di peggio dalla mente malvagia del fratello.

“Non è sufficiente, non te la caverai così facilmente…” gli sussurrò nell’orecchio Arsènne.

Poi si alzò in piedi guardò sprezzante il fratello a terra, per l’ultima volta.

“AZTEUT AIL SOLAS !!”

Un lampo di luce rossa uscì dal palmo della sua mano tesa .

Fu l’ultima cosa che Adrienne vide, prima che tutto divenne buio.

 

 

  
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