Una nota di malinconia ricopriva l’aria di quella stanza, lontana, dimenticata da tutti come la giovane ragazza che ora seduta in un angolo con le gambe raccolte e il capo chino piangeva le sue ultime lacrime d’amore. Se una volta, in lei c’era stato un momento di speranza, ora era sicura che tutto fosse stato frutto della sua fantasia, del suo sogno di bambina a cui si aggrappava continuamente. Quante volte aveva provato a dimenticarlo, quante volte si era nascosta dietro a falsi amori, ma quante volte si era persa in quelli occhi color rubino, quante volte lo aveva scrutato nei gesti che solo lui sapeva fare. Quei gesti che lei amava e che in fondo al suo cuore sperava un giorno fossero per lei. Quante volte aveva sognato di non essere solo la sorellina del suo migliore amico. Quante volte aveva bramato nel suo cuore di giovane essere una di quelle ragazze che lui prendeva per mano e all’orecchio sussurrava dolci, soventi parole d’amore. Quante volte aveva sognato le sue labbra sfiorare quelle di lui in un bacio …… quante volte si era data della stupida per i suoi sogni di ragazzina. Ma lei era ancora una ragazzina ….per lui. Lo sapeva ormai da tempo, ma in cuor suo non aveva mai voluto ammetterlo a se stessa,ora , però, aveva avuto la conferma. Poteva ancora sentire chiaramente quelle voci. La voce inconfondibile di lui, quella di lei , con la quale aveva sempre chiacchierato. Si sussurravano parole dolci e piene d’amore in quella stessa stanza che gli aveva visti assieme a lei ridere, scherzare, chiacchierare, ed d’ora era testimone di quel amore. Le loro mani si accarezzarono in dolci carezze, ancora in piedi le loro bocche iniziarono a danzare, prima di dire in un sussurro quelle parole che lei ,appoggiata alla parete, udì chiaramente. “ti amo e non smetterò mai di amarti” Disse lui per poi ricominciare a baciare le labbra della sua amata con più foga . Piccole lagrime di grande dolore ringhiavano il suo cupo viso e con il cuore in mille pezzi scappò in quella notte scura illuminata solo dalla debole luce della luna piena. Corse giù per le scale, piangendo, senza badare a dove andasse o contro chi andasse. Senti qualcuno urlarli qualcosa di non tanto carino, ma non ci fece caso, non l’importava, voleva solo morire….ora che si sentiva vuota. Vuota come quella mattina di autunno . L’aria gemmava e le foglie di un colorito rosso oro sembravano danzare al passaggio lieve e allo stesso tempo forte del vento. Ammirando quella danza i suoi occhi azzurri una volta come il cielo azzurro di una giornata di estate, ora era diventati l’azzurro di una giornata di novembre e senza volerlo il suo sguardo si poso su la figura di lui che …solo…. camminava. Si, infatti, quell’amore indescrivibile che provavano lui e lei fini con l’inizio delle vacanze portandosi il ricordo di baci e dolci carezze che tutte e due sembravano aver dimentica apparentemente. Lo guardo mentre lui alzava la testa e la guardava con un sorriso. lei non corrispose, ogni volta che lo guardava non vedeva altro che i suoi sogni di bambina, le sue fantasie, le sue illusione che si erano disperse in quella fredda realtà . Quella realtà che l’avevano fatta crescere e diventare una donna ……. Con il cuore a volto in un mare di dolore.