Only a kiss, my sweet princess

La stanza odorava di alcol e incenso. C'era un odore dolce e acre allo stesso tempo, per nulla fastidioso. A Gokudera piaceva esattamente come gli piaceva stare lì con l'unica persona che aveva scoperto di riuscire veramente ad amare. Yamamoto era appoggiato sulla ringhiera del piccolissimo balcone della sala, teneva tra le labbra un bastoncino di cannella e teneva lo sguardo alzato al cielo. Gokudera, dietro di lui, guardava nella sua stessa direzione con la speranza di scorgere ciò che aveva rapito l'attenzione del ragazzo, senza nessun risultato. La televisione accesa mandava in onda un programma sicuramente registrato di una famosa trasmissione televisiva che tentava di convincerti di star facendo il conto alla rovescia per il capodanno assieme a te, sfigato che te ne stai in casa da solo come un cane anche l'ultimo giorno dell'anno. Ma Gokudera non era affatto da solo, per questo la televisione non era altro che un brusio di sottofondo confuso.
«Si può sapere che stai guardando?»
Yamamoto sorrise e non rispose niente, non distolse nemmeno lo sguardo. Continuò a guardare il cielo facendo oscillare con i denti il bastoncino di cannella. Gokudera sospirò pesantemente. Odiava non ottenere risposte, ma in quel momento non gli importava davvero. Appoggiò il viso sulla spalla di Yamamoto e fissò il nulla con lui.
«Sai, Gokudera... sai cosa amo davvero dell'ultimo dell'anno?»
Hayato lo fissò e poi scosse piano la testa «No, non lo so.»
«I fuochi artificiali. Esplodono all'improvviso nel cielo in una miriade di colori: sono così belli da farti sentire davvero felice anche se sei profondamente triste. Penso che ci sia una magia dentro di essi, qualcosa in grado di contagiare tutti coloro che hanno la pazienza e la voglia di osservarli nonostante il freddo austero!»
«Che discorso poetico!» commentò Gokudera «Sono solo micce colorate, non c'è niente di magico! La magia sta negli occhi degli idioti come te che pensano certe sciocchezze! Rientriamo, fa freddo...!»
«No, voglio restare. Voglio aspettare che i fuochi artificiali esplodano nel cielo e voglio che tu sia qui a guardarli con me.» Yamamoto lo disse con un tono che non ammetteva obiezioni, eppure il suo sorriso era largo e gioioso sul suo volto come se scherzasse. La mano di Takeshi si strinse attorno alla sua e Hayato si sentì più propenso a restare lì sul balconcino con lui.
«Congeleremo.» disse solamente.
«A chi importa? Tanto sai bene che passeremo la notte a scaldarci a vicenda!»
Gokudera arrossì di colpo e gli calpestò un piede e, di tutta risposta, Yamamoto lo abbracciò ridendo. Gokudera fu tentato di morderlo, ma lo abbracciò e affondò il viso nel suo petto. Perché si era innamorato di un idiota del genere? Innamorarsi di qualcun altro sarebbe stato più semplice.
Un fischio acuto, uno scoppio e una miriade di scintillanti colori, esattamente come aveva detto Yamamoto. Rosso, verde, oro, azzurro, argento. I fuori artificiali esplodevano nel cielo come fiori, stelle, cuori e scritte di auguri. Gokudera restò incantato a guardarli, con la faccia ancora premuta contro il torace caldo di Yamamoto. Erano bellissimi. Tutto era bellissimo.
«Buon anno,» sussurrò piano Yamamoto contro il suo orecchio «dovremmo baciarci, mia piccola principessa!»
Gokudera si sentì morire e nel bacio che seguì si assicurò di morderlo a dovere per punirlo della sua sfacciataggine.

Una stronzatina scritta così, per augurare a tutti voi che avete perso dieci minuti per leggere questa storia un felice natale e un lieto anno nuovo ♥