Titolo: Think
Autore: Cloud Atlas
Fandom: Sherlock (BBC)
Paring: John/Sherlock
Rating: Giallo
Avvertimenti: Slash, Flash One Shot, possibile OOC
Genere: Fluff
Conclusa: sì
Disclaimers: I personaggi sotto citati non appartengono a me, bensì alla BBC, che ne detiene ogni diritto. Non scrivo a scopo diffamatorio né di lucro.
THINK
«Apri
le gambe».
John
spalancò gli occhi e fissò confuso il suo
coinquilino. «Come?» Sherlock
sbuffò scocciato e senza aspettare una risposta
saltò sul letto del
dottore, accoccolandosi a suo piacimento tra le sue gambe. John
poteva percepire il calore emanato dal corpo di Sherlock scivolargli
furtivamente sotto la pelle e provocargli un piacevole brivido. Era
bello sentire il peso leggero dell'amico poggiato contro il petto ed
immergere il naso in quell'intricato groviglio di riccioli scuri che
profumavano di sapone.
«Devo
pensare...» disse assorto Sherlock, lasciando la frase in
sospeso,
mentre chiudeva gli occhi e si perdeva ad inseguire gli infiniti
pensieri della sua mente. John
improvvisamente realizzò che il suo coinquilino –
sì, proprio
quel pazzo psicotico che teneva teste nel frigo ed esultava appena un
killer decideva di sgranchirsi un po' con qualche efferato omicidio -
gli si era veramente accoccolato addosso e che ciò sembrava
fargli
molto - fin troppo - piacere, sgranò gli occhi e ogni suo
muscolo si
paralizzò dallo stupore e dall'imbarazzo. Rigido come un
pezzo di
legno, continuò ad osservare Sherlock in attesa che l'altro
terminasse la frase o desse una qualche spiegazione sensata, ma a
quanto pareva stava aspettando invano. Alla fine si decise a
mormorare un perplesso «E io che c'entro?». «Mi
aiuti a
pensare» spiegò semplicemente, quasi fosse la cosa
più normale al
mondo. Sì, certo: chi non usa la persona con cui condivide
l'appartamento come comodo divano? «E
ora zitto» concluse il consulente investigativo. Watson
aveva ormai imparato che Sherlock non era di certo sinonimo di
normalità, ma questo era senza logica perfino per lui. «E
i cerotti alla nicotina?» sospirò l'ex-militare.
Magari Sherlock
aveva finito i cerotti e quella era una nuova tecnica per spedirlo a
comprarli! Sherlock
mugugnò infastidito e si rimboccò la manica della
camicia,
lasciando scoperto il braccio pallido dove facevano bella mostra di
sé tre cerotti. «Ma
allora perché?» domandò esasperato
Watson, non capendoci davvero
più niente. Sherlock
riaprì gli occhi per lanciargli un'occhiata sorpresa e anche
un po'
divertita, come se -per l'ennesima volta- non avesse capito qualcosa
di assolutamente
ovvio. «Non
riesco a concentrarmi se qualcosa mi distrae. Quel qualcosa
sei tu. Quindi ho deciso di estirpare il problema alla
radice»
spiegò semplicemente, voltandosi verso il dottore, che lo
guardava
interrogativamente. John si disse per l'ennesima volta che gli occhi
grigi di Sherlock erano veramente intensi, profondi e, in quel
momento, brillanti. In poche parole, davvero bellissimi, tanto che
non riusciva a liberarsi da quello sguardo opprimente.
«John,
davvero
non capisci?» chiese Sherlock come se gli avessero domandato
quanto
faceva due più due. «Certo che
avere una mente inerte dev'essere proprio noioso...» Ma non era
colpa di John se il suo cervello non era così brillante come
quello
dell'altro e se il suo quoziente intellettivo rientrava nella norma.
Era una persona comune; non era né un genio né
tanto meno uno
stupido. «Se
non ti dispiace» borbottò il dottore alzando gli
occhi al cielo. Sherlock
allora avvicinò il volto a quello del dottore, senza che
l'altro
avesse il tempo di capire cosa stesse succedendo; ora i loro visi
erano talmente vicini che il respiro di Holmes solleticava dispettoso
la sua bocca. Fu
solo quando Sherlock posò delicatamente le labbra sulle sue
che a
John la situazione divenne immediatamente chiara e, per una volta, si
diede dello stupido da solo. Note:
Storia scritta per sport. Un esperimento, in pratica.
Abbasserà il
QI di tutto il fandom, lo so. Ma è quasi Natale, siamo tutti
più
buoni e spero di non venire linciata. Non ha alcun senso, tranne la
prima frase che ne richiama altri. XD Ah,
se risultasse OOC, fatemi l'immenso favore di dirmelo, in modo tale
che io possa metterlo tra gli avvisi. ^^ L'aria
natalizia mi fa male; sono fumata e ascolto canzoni di Natale vecchie
come la preistoria. Invoco venia. Dedico
queste poche righe a Federica, come regalo di Natale e per scusarmi
del poco tempo che le dedico, sperando di strapparle almeno un
sorriso, sebbene non abbia ancora visto la serie. I
commenti sono molto graditi, sia negativi che positivi. Alla
prossima, Leute! Cloud Atlas