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Autore: Seiten_85    24/12/2010    0 recensioni
Questa fic è collocata dopo gli eventi narrati in "Long way love - 1a parte".
"Quello sarebbe stato il loro primo Natale da sposati e, sinceramente, riempiva loro il cuore di aspettativa e impazienza, proprio come se fossero stati dei bambini..."
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un Natale in famiglia

 

Due giovani ragazzi erano intenti a sistemare un po' casa, cominciando anche a mettere qualche addobbo natalizio alle finestre, oltre che preparare insieme l'albero di Natale abbellendolo con fiocchi, nastri e palline di vario colore e forma.

Quello sarebbe stato il loro primo Natale da sposati e, sinceramente, riempiva loro il cuore di aspettativa e impazienza, proprio come se fossero stati dei bambini:

-Ci pensi, amore?! E' il nostro primo Natale da sposati...- sogghignò allegro Hayden, mentre stava appendendo una pallina rossa e dorata ad un ramo del pino finto:

-Già... E' davvero bellissimo!!- rispose Ewan con un sorrisone a sessantaquattro denti:

-Dovremo, poi, organizzare il pranzo, non credi?- chiese il biondo:

-Beh, si... In effetti...- rispose pensieroso lo scozzese, mentre aiutava il compagno a mettere un nastro argentato intorno all'albero:

-Dovremo fare un bel po' di posto, visto che saremo, molto probabilmente, io, te, i miei, i tuoi, le bambine e Eve..- continuò il ragazzo facendo un conto su quante persone sarebbero state:

-Non mi ci fare pensare adesso, se no mi viene mal di testa.- di lamentò bonariamente l'altro:

-Dai, scherzavo, amore.- ridacchiò divertito il giovane canadese andando dietro il compagno abbracciandolo, posando un tenero bacio su un lato del collo. Com'era bello e rilassante il calore che gli donava il suo amore, mentre lo teneva avvinto tra le braccia:

-Se continui così, però, potrei ricordare cose di ben altro genere... Tesoro...- disse con tono semi-malizioso voltando il viso verso il marito e posando un bacio su una guancia:

-Ecco che ricominci con la solita malizia... Uffa...- brontolò Hayden lasciando l'uomo, per andare in cucina, dopo che ebbe terminato di mettere un ultimo nastro intorno ai rami.

In effetti si stava avvicinando l'ora di cena e sarebbe stato opportuno cominciare a tirare fuori qualcosa dal freezer. Ewan lo raggiunse:

-Scusa, amore, ma lo sai che mi piace coccolarti in ogni momento...- disse con tono dispiaciuto avvicinandosi al compagno che si girò verso di lui:

-Lo so, tesoro... Non sono arrabbiato...- assicurò con un tenero sorriso disegnato sulle labbra.

Il giovane si avvicinò allo scozzese fino a quando fu a qualche centimetro da lui, quindi si chinò quel tanto che bastava per posare un dolce bacio sulla sua bocca:

-Infatti amo anche questa tua parte di te e... Ed è anche per questo che ti ho sposato...- sorrise dopo essersi separato da quelle labbra tiepide e morbide:

-Il mio piccolo....- mormorò pensieroso Ewan, mentre gli accarezzava una guancia.

Ogni volta che Hayden gli rivolgeva quel sorriso così candido e intimo, lui si scioglieva finendo col riempirlo di tenerezze e gesti che colmavano il cuore di gioia del suo amato canadese:

-Ti amo, piccolo...- disse Ewan che si alzò leggermente sulle punte per poter raggiungere la fronte del biondo e posarvi sulla superficie liscia e tiepida un tenero bacio:

-Ti amo anche io, pazzo scozzese...- ripose Hayden baciandolo sulla punta del naso.

Si persero qualche altro minuto in quelle carezze, come se fossero in un sogno. Un bellissimo sogno dal quale non avrebbero mai voluto svegliarsi. Anzi. Stavano vivendo quel sogno già da tre splendidi anni, ovvero, da quando si misero insieme:

-Dai... Cominciamo a preparare la cena...- disse dopo un altro po' il giovane baciandolo nuovamente sulle labbra, rivolgendogli un sorriso innocente e tenero:

-Sì. Sì, ti aiuto...- sbuffò scherzosamente il rosso mettendo la carne che Hayden aveva tirato precedentemente fuori dal freezer nel microonde per scongelarla. Avrebbe voluto perdersi ancora un po' tra le braccia del marito:

-Comunque stavo bene, prima...- brontolò fingendosi deluso:

-Che brontolone, sei. Dai, dopo ti coccolo di nuovo, se vuoi.- disse sorridendo furbescamente il ragazzo:

-Oh, ma che gentile.- rispose a tono lo scozzese:

-Visto com'è premuroso il tuo maritino?- lo prese in giro con fare scherzoso, stampandogli un bacio sulle labbra altrettanto allegro, mentre tirava fuori il piatto dal microonde. Ewan ricambiò il bacio, prendendo, poi, una padella da un armadietto sotto il piano cottura:

-Sì, molto premuroso, direi...- disse facendogli l'occhiolino che gli diede un'aria furba e birichina.

Continuarono a giocare e stuzzicarsi in quel modo ancora a lungo, ma durante la cena smisero:

-Oggi le bambine sono state davvero carinissime a volerci aiutare con gli addobbi.- disse Hayden:

-Già, è vero. Peccato che Eve sia dovuta venire a prenderle prima che iniziassimo.- rispose Ewan guardando negli occhi il marito:

-Sono contento che anche questa settimana passata con loro sia stata piacevolissima.- continuò il canadese con un'innocenza che intenerì l'uomo davanti a lui:

-Sono contento anche io, amore...- disse con dolcezza, mentre gli prese una mano stringendola con la stessa cura.

Dopo cena, con calma, sparecchiarono la tavola, mettendo i piatti sporchi in lavastoviglie, poi andarono in sala accendendo la tv, facendo zapping tra i vari canali per vedere se ci fosse stato qualcosa di interessante. Dietro di loro brillava l'albero di Natale che illuminava la stanza con le sue luci colorate che proiettavano le ombre dei rami sui muri:

-E' proprio bello il nostro albero, vero?- chiese candidamente il biondino:

-Sì... Bellissimo...- mormorò lo scozzese che si era avvicinato al volto del ragazzo così tanto da avvertirne il fiato caldo, rapito dalla bellezza che sprigionava il compagno. Quelle stesse labbra si posarono lentamente su quelle del suo consorte, venendo ricambiato da quest'ultimo. Una mano calda dalle lunghe e affusolate dita si andò a posare su una guancia ruvida, mentre falangi robuste e forti andarono a carezzare una coscia del canadese, mentre il bacio acquisiva maggior passione: le labbra di Ewan catturarono quello inferiore di Hayden che si lasciò mordere con dolcezza.

Dopo qualche altro minuto, il bacio ebbe termine e i due tornarono a guardarsi, sorridendosi complici:

-Ti amo...- sussurrò il rosso:

-Anche io...- rispose il canadese sorridendo.

La tv era stata dimenticata accesa:

-Vuoi andare di sopra?- chiese Ewan dopo qualche minuto:

-No... Stiamo ancora un po' qui...- disse accoccolandosi accanto al compagno, rannicchiando le gambe contro il proprio corpo:

-Va bene, amore....- annuì l'altro avvolgendo un braccio attorno al corpo del biondo:

-Non dovresti coccolarmi tu?- chiese lo scozzese fingendosi indifferente:

-In effetti sì, ma... Anche a me piacciono le coccole...- disse con tono innocente:

-Ooh... Il mio piccolo coccolone...- rispose Ewan spostando la mano che stringeva il suo corpo sui capelli dell'amato carezzandoli dolcemente. A quelle carezze, Hayden appoggiò la testa su una spalla del marito, chiudendo gli occhi, deliziandosi di quella dolcezza.

Ewan, girandosi verso l'albero, si soffermò a guardarne i rami decorati, ma spostando lo sguardo verso la cima si accorse che qualcosa mancava:

-Amore, abbiamo dimenticato di mettere il puntale all'albero.- disse scuotendo piano il compagno che si girò:

-Oh. E' vero, dobbiamo rimediare.- esclamò alzandosi dal divano seguito da Ewan.

Così Hayden prese il puntale da una scatola che era stata lasciata per terra accanto all'albero e, aiutato dallo scozzese, la mise sul ramo più alto del tronco che svettava verso il soffitto. L'albero non era altissimo, quindi entrambi arrivarono comodamente a mettere quell'ultimo pezzo mancante per completare l'opera che si fermarono qualche istante a guardare:

-Sì. Ora è perfetto.- disse Hayden soddisfatto:

-Già...- aggiunse Ewan abbracciando il marito da dietro, posando un piccolo bacio su una spalla del biondino, che prese le mani dello scozzese carezzandone la superficie morbida. Girò il viso verso il suo:

-Anche se questo non è il primo Natale che passiamo insieme, vorrei che fosse, comunque, speciale per entrambi.- mormorò il giovane, mentre guardava il rosso in quei begli occhi chiari, perdendosi in quel mare cristallino:

-E lo sarà, piccolo.- sussurrò sorridendo teneramente ricambiando lo sguardo perso e innamorato del compagno:

-A pensarci bene sarà il nostro primo Natale in cui ci saranno anche i miei.- aggiunse un po' pensieroso, poco dopo, il canadese:

-Già, è vero. E sei felice per questo?- domandò l'altro:

-Felicissimo. Finalmente potrò stare nuovamente anche con loro.- disse colmo di gioia.

Ewan strinse più forte a sé il suo Hayden. Ricordava le tante parole cattive che loro avevano rivolto alla coppia. Rammentava il viso triste del compagno quando gli sputavano in faccia quelle cose. Non gli importava niente se sparavano a zero su di lui, ma il compagno non si doveva assolutamente toccare, perché era una delle cose più belle che gli fossero capitate in vita sua, oltre le sue figlie. La cosa sconcertante era stata quando, al ricevimento del loro matrimonio, i due si erano scusati con tutti gli invitati per aver fatto così male a lui e ad Hayden. Aveva letto un dispiacere sincero nei loro sguardi. Certo, non era stato facile, comunque, perdonarli, ma decise lo stesso di dargli una possibilità. Da quel momento in poi, le cose migliorarono notevolmente e Hayden riacquistò la serenità perduta:

-Che c'è, amore?- chiese il biondo, notando il compagno assente:

-Eh? Ah, no niente.- rispose sbrigativamente, risvegliandosi dai brutti ricordi:

-Ewan, ti ho detto tante volte di non pensarci più. E' acqua passata ed io sto bene.- rassicurò il più giovane girandosi nell'abbraccio del compagno:

-Ti amo.- disse rivolgendogli un sorriso sincero, prendendo tra le mani il suo volto, posandogli sulle labbra un piccolo e tenero bacio, che venne ricambiato con la medesima cura:

-Scusami. Mi sono lasciato trasportare.- si giustificò con aria leggermente colpevole. Hayden si limitò a sorridere, mentre scuoteva la testa:

-Il mio dolce scozzese...- mormorò posandogli un altro bacio, questa volta, sulla punta del naso.

Ewan sorrise divertito:

-Dai, andiamo di sopra...- disse baciandolo appena sulle labbra.

Così, a malincuore, dovette sciogliere l'abbraccio, per andare a spegnere le luci dell'albero e la tv, e controllare che porte e finestre fossero chiuse, poi andò in cucina per chiudere il gas, mentre il ragazzo era già andato di sopra.

Trovò il marito in bagno intento a lavarsi i denti, cosa che, poco dopo, si apprestò a fare.

Così andarono in camera da letto per mettersi il pigiama e ficcarsi sotto le coperte che il ragazzo si era preoccupato di scaldare accendendo lo scaldino che venne spento qualche minuto dopo:

-Aah... Come si sta bene qui, al calduccio...- disse Ewan rotolandosi nelle coperte calde:

-Ehi!- esclamò Hayden offeso:

-Dai, vieni qui... Permaloso...- bofonchiò con tono da presa in giro. Il ragazzo, però, fece come gli era stato detto, stringendosi addosso al compagno:

-Così va decisamente meglio...- cinguettò strusciando una guancia sul petto del marito che sorrise divertito. Ricambiò con affetto l'abbraccio:

-Sì. Si sta proprio bene qui...- disse Ewan, posando un tenero bacio tra i riccioli biondi del canadese.

Non avevano ancora sonno, ma starsene al caldo, sotto le coperte, abbracciati alla persona amata era davvero piacevole.

Hayden si mosse sul corpo del compagno per farsi coccolare. Ewan lo guardò divertito e intenerito insieme:

-A volte sembri proprio un bambino, sai?- disse lo scozzese spezzando il silenzio che si era creato nella stanza:

-Oh, ma davvero?- domandò il biondo scherzosamente:

-Sì, davvero, ma ti amo così come sei... Per questo ti ho sposato...- l'ultima frase venne pronunciata con un tono di voce più dolce e lieve.

Il ragazzo si strinse maggiormente a lui sorridendo felice:

-Ti amo, tesoro... Così tanto...- mormorò il giovane che si sporse verso il volto dell'amato per poter posare un piccolo e dolce bacio sulle sue labbra sottili, appena coperte dai baffi rossicci:

-Ti amo tanto anche io, amore...- rispose Ewan con lo stesso tono ricambiando il bacio con dolcezza.

Pochi minuti dopo si addormentarono così: abbracciati l'uno all'altro, avvolti dal calore che sprigionava il corpo del compagno.

Qualche giorno più tardi, un pomeriggio come tanti, mentre Hayden stava pulendo un po' la cucina e Ewan era fuori per fare la spesa, squillò il telefono. Il biondo sbuffò, perché detestava essere disturbato, mentre era impegnato in altre faccende. Sollevò il cordless dal caricabatterie e avviò la comunicazione:

-Pronto?- domandò:

-Pronto. Ciao, Hayden, sono mamma.- disse la donna:

-Oh, ciao, mamma, come stai?- chiese Hayden trattenendosi dall'euforia:

-Tutto bene. Anche papà e dai voi?- chiese lei:

-Qui stiamo bene, grazie. Un paio di giorni fa ho sentito Tove, Hejsa e Kaylen e anche loro stanno bene.- fece sapere il ragazzo, informando la madre:

-Oh, bene. Sono contenta.- disse lei:

-Avevi bisogno di qualcosa?- domandò Hayden con interesse:

-In effetti volevo chiederti se tu ed Ewan avete già organizzato qualcosa per Natale.- spiegò Alie:

-Ah, beh... In effetti volevamo organizzare un pranzo con i parenti: voi due, i genitori di Ewan i miei fratelli e Colin, le bambine ed Eve.- disse lui, spiegando alla madre i suoi piani:

-Ah, capisco.- rispose un po' delusa. Hayden se ne accorse:

-Cosa c'è, mamma? Qualcosa non va?- domandò preoccupato:

-Ah, no... E' che volevo organizzare il pranzo qui da noi, alla fattoria.- spiegò.

Mentre cercava di assimilare ciò che gli aveva appena detto la madre, Hayden sentì aprire la porta d'ingresso:

-Amore, sono tornato!- esclamò Ewan. Il ragazzo allontanò il ricevitore dal viso:

-Sono in sala!- rispose lui riprendendo la conversazione:

-Tutto bene, Hayden?- chiese Alie non sentendo più il figlio:

-Ah, sì, scusa, mamma. Ewan è appena tornato a casa dopo aver fatto la spesa e l'ho salutato.- spiegò il giovane:

-Ah, ho capito.- rispose lei. Intanto Ewan, dopo aver messo a posto le cose che aveva comprato, raggiunse il compagno:

-Ah, sei al telefono, scusa.- disse lo scozzese. Il ragazzo scosse la testa sorridendo:

-Vuoi parlare anche con Ewan, così spieghi anche a lui la tua idea? Io, comunque sarei felicissimo di accettare.- rispose raggiante il biondo, prima di passare il telefono al suo uomo:

-Pronto?- chiese lo scozzese rivolgendo un bellissimo sorriso al marito:

-Ciao, Ewan, sono Alie.- disse la donna:

-Ah, ciao! Tutto bene da voi?- chiese sinceramente interessato:

-Sì, grazie. Hayden mi ha detto che avete sentito i suoi tre fratelli.- disse lei:

-Sì, li abbiamo sentiti e anche loro se la passano piuttosto bene.- rispose:

-Ho telefonato anche per sapere cosa avreste organizzato per Natale e Hayden mi ha detto che avreste voluto fare un pranzo da voi.- cominciò Alie:

-Ah, sì, esatto.- rispose Ewan incuriosito dal tono della donna che pareva nascondesse qualcosa:

-Io gli ho proposto di fare il pranzo qui, alla fattoria, tu cosa ne dici?- spiegò lei. Ewan, a dire il vero, si stupì di quella proposta, ma era curiosamente felice che la donna avesse avuto un pensiero simile. Più che tutto per il compagno:

-Beh, Alie... Devo dire che sono sorpreso, ma sono contento, soprattutto per Hayden. So che sarebbe felicissimo di accettare il tuo invito. Sì, possiamo organizzarlo da voi.- disse sinceramente contento lo scozzese:

-Bene, allora è deciso. Potreste venire qui, a Toronto, qualche giorno prima, visto che il viaggio è lungo, poi ci troviamo alla fattoria il giorno di Natale, ok?- chiese lei. Ewan era davvero sconcertato e sorpreso:

-Oh, certo, Alie. Si potrebbe fare benissimo così. Sì.- disse il rosso accentando di buon grado la proposta avanzata dalla madre del suo compagno:

-Bene, allora ci vediamo tra qualche giorno. Ciao, Ewan, salutami Hayden.- disse lei salutando lo scozzese:

-Lo farò. Ciao, Alie, a presto.- disse prima di chiudere la conversazione e mettere il telefono nel caricabatterie. Poco dopo venne raggiunto dal compagno che lo abbracciò da dietro stringendolo teneramente a sé:

-Immagino che mia madre ti abbia proposto di fare il pranzo di Natale da loro, alla fattoria.- disse raggiante:

-Sì è così ed io ho accettato.- rispose girandosi verso di lui e baciandolo teneramente sulle labbra:

-Lo immaginavo, sai?- mormorò il giovane sorridendo:

-Possiamo andare su qualche giorno prima aspettando che anche gli altri ci raggiungano.- aggiunse l'uomo:

-Noi due possiamo stare nella casa che ci hanno regalato i miei come regalo di nozze.- propose Hayden:

-Sì, in effetti è perfetta... Anche se l'abbiamo utilizzata pochissime volte...- disse un po' pensieroso l'altro:

-Lo so, ma è stato un gesto bellissimo.- commentò il canadese:

-Sì, devo ammetterlo. E' stato proprio un bel gesto.- disse Ewan lasciandosi ancora coccolare dal compagno:

-Farà un po' freddo, però...- mormorò il giovane canadese:

-Come?- domandò lo scozzese senza capire:

-Intendevo dire lassù. Farà più freddo che qui...- rispose Hayden:

-E che problema c'è?! Potremo sempre starcene sotto le coperte più a lungo per scaldarci...- disse Ewan facendo l'occhiolino, con tono malizioso:

-Che scemo!- commentò Hayden ridacchiando:

-A parte gli scherzi è vero...- bisbigliò stringendosi nelle braccia del compagno che ricambiò la stretta:

-A pensarci bene non hai tutti i torti...- sorrise il ragazzo dando un bacio su una tempia al suo uomo.

Così, qualche giorno più tardi, fecero il giro di telefonate per avvertire gli altri dei loro progetti. Per fortuna tutti erano liberi da impegni vari quindi, qualche giorno prima di Natale, partirono alla volta di Toronto.

Nei giorni seguenti organizzarono il tutto con i fratelli del canadese, Colin, i genitori del rosso, Eve e le bambine, avvertendoli dei loro programmi.

Così qualche giorno prima di Natale, Ewan e Hayden presero l'aereo che li avrebbe condotti a Toronto e, quando giunsero in città, in mattinata, presero la macchina e si diressero subito alla casa che i genitori del canadese avevano regalato alla coppia come regalo di nozze. Per l'intero tragitto che, per fortuna, non era molto lungo, guidò Hayden, nonostante fosse un po' stanco per via del viaggio.

Le praterie che costeggiavano la strada principale erano interamente coperte di neve.

Quando entrarono nella villetta si accorsero che, comunque, era parecchio fredda e che avrebbero dovuto accendere il camino. Per fortuna c'era della legna sul retro della casa, sotto una tettoia, coperti da un telo di nylon, e Hayden, dopo che ebbe lasciato i bagagli nel salotto, come fece Ewan, aiutò il marito a portarne qualche ciocco all'interno dell'abitazione.

Ovviamente ci volle parecchio tempo per riscaldare l'ambiente o, almeno il salotto, ma la coppia lo occupò per mettere a posto gli abiti che si erano portati da casa e accendere i termosifoni che si trovavano nelle altre stanze. La casa era disposta solamente sul pian terreno, non aveva piani superiori, a parte una piccola mansarda che poteva fungere da ripostiglio.

Finalmente, dopo aver sistemato tutto, i due si stravaccarono sul letto della camera matrimoniale chiudendo gli occhi, stanchi com'erano, non prima di essersi tolti i cappotti, buttandoli disordinatamente su una sedia che era posta accanto ad una finestra:

-Finalmente! Non vedevo l'ora di finire di mettere a posto per potermi rilassare sul letto col mio canadese preferito, nonché il mio dolce maritino...- disse Ewan gongolando, abbracciando il ragazzo che, senza accorgersene, si accoccolò tra le sue braccia mugolando qualcosa di incomprensibile. L'uomo si accorse che Hayden si era addormentato di colpo:

-Povero amore mio... Era proprio stanco.- mormorò tra sé lo scozzese che posò un lieve bacio sulla fronte del ragazzo.

Dato che non se la sentiva di spostarlo e metterlo sotto le coperte, McGregor gli tolse le scarpe, mettendogli addosso il suo cappotto, cosicché non prendesse freddo, dato che la stanza non aveva raggiunto ancora la temperatura ottimale.

Posò un altro bacio sulla fronte del ragazzo e lasciò la stanza per andare in cucina e vedere se ci fosse stato qualcosa in frigo. Quando lo aprì si accorse che era vuoto, oltre che spento. Sospirò stancamente:

-”E va bene... Ci toccherà mangiare fuori a pranzo, ma oggi pomeriggio dobbiamo fare la spesa...”- pensò lo scozzese tornando in camera dal ragazzo. Si sdraiò accanto a lui e provò a riposare un po'.

Dopo circa un'oretta, il rosso si svegliò trovandosi davanti un paio di occhi blu che lo fissavano con curiosità:

-Buongiorno, bell'addormentato.- disse, divertito, il canadese:

-Buongiorno a te...- rispose lo scozzese, prima di ricevere un tenero bacio dal marito:

-Questo sì che è un bel risveglio...- mormorò sorridendo McGregor:

-Sono contento...- disse il giovane ricambiando il sorriso:

-Amore, senti... Credo che, per pranzo, ci tocchi mangiare fuori, perché il frigo era spento e vuoto...- spiegò Ewan, dopo qualche attimo di silenzio:

-Ah... Va bene... Poco lontano da qui dovrebbe esserci un ristorante... Non è neanche molto caro, quindi, per un normale pranzo dovrebbe andare bene...- propose Hayden:

-Ah, sì... Potrebbe andare... D'accordo, facciamo così...- disse lo scozzese, accentando, di buon grado, la proposta del marito. Così, con calma, dopo aver chiuso lo sportello del camino per evitare spiacevoli inconvenienti, uscirono dall'abitazione e, con la macchina, che guidò il canadese.

Entrati nel locale vennero accolti con molto garbo e, per evitare che fan assatanate sapessero della loro presenza, Ewan chiese gentilmente al cameriere di non dire nulla, visto che stava per pronunciare i loro nomi con entusiasmo.

Il cameriere, ovviamente, accettò di buon grado e fece accomodare la coppia ad un tavolo appartato, in modo che nessuno potesse disturbarli.

Il pranzo venne consumato in tutta tranquillità e, per fortuna, non vennero assaliti da fan incalliti.

Dopo aver pagato ed essere usciti dal ristorante, andarono a fare una passeggiata nei dintorni per sgranchirsi un po' le gambe:

-Hai mangiato bene, Ewan?- chiese Hayden tirando una boccata dalla sigaretta appena accesa:

-Sì. Niente male questo posto.- rispose Ewan, mentre se ne accendeva una:

-Sono contento.- disse sorridendo il ragazzo.

Ad un tratto, Ewan prese un polso del ragazzo e lo portò con sé, nascondendosi in un vicolo piccolo e poco illuminato:

-Ehi! Ewan, ma cosa...- stette per chiedere il giovane Christensen, prima che la sua bocca venisse chiuda da un bacio violento e caldo. Il ragazzo chiuse gli occhi sentendo quel meraviglioso calore sulla sua bocca:

-Ehi, che foga!- esclamò il canadese sogghignando complice:

-Con te sempre, mio dolce maritino sexy.- ammiccò lo scozzese dandogli un ultimo bacio, prima di uscire dal vicolo e andare verso la macchina, ma Hayden si fermò proprio poco prima di aprire la portiera al posto di guida:

-Che c'è?- domandò Ewan:

-No, nulla... Stavo pensando se potevamo farla adesso la spesa, così oggi non saremmo usciti...- disse Hayden pensieroso:

-In effetti potremmo farla adesso, almeno saremmo a posto...- acconsentì il rosso.

Così la coppia si diresse verso un piccolo supermercato che stava a qualche centinaio di metri dal locale in cui avevano pranzato.

Uscirono dal negozio con diversi sacchetti che caricarono in macchina una volta che arrivarono al luogo in cui avevano parcheggiato. Salirono in auto e andarono verso casa:

-Bene. Per oggi basta uscire...- disse ad un tratto Hayden che aveva nuovamente preso il posto di guida:

-Già... Così abbiamo un po' di tempo anche per riposare.- rispose Ewan guardando il marito per qualche istante.

Quando arrivarono a casa, andarono a posare i sacchetti in cucina e appesero, poi, i cappotti all'appendiabiti che c'era nell'ingresso. La temperatura dell'interno dell'abitazione aveva raggiunto la gradazione giusta e il fuoco nel camino era quasi spento, così Ewan si premunì di ravvivarlo:

-Io andrei a fare una doccia...- disse Hayden, mentre si dirigeva verso il bagno, dopo aver preso da uno dei sacchetti shampoo e bagnoschiuma, lasciando volutamente la frase in sospeso. L'uomo lo raggiunse abbracciandolo da dietro:

-Posso farti compagnia?- chiese Ewan per conferma, pensando che, magari, il ragazzo avesse avuto voglia di stare con sé stesso:

-Certo.- rispose il canadese con entusiasmo girandosi nell'abbraccio del marito, posando un dolce bacio sulle labbra. Così andarono in camera, presero gli accappatoi dagli armadi e li portarono in bagno.

Hayden aprì il rubinetto della doccia regolandolo sull'acqua calda, posando le bottiglie di bagnoschiuma e shampoo sulla pavimentazione della cabina, poi prese a togliersi tutti i vestiti sotto lo sguardo incantato di Ewan che era appoggiato allo stipite della porta, ammirando quella splendida creatura che era solamente sua. Sorrise.

Il ragazzo, intanto, accortosi di essere fissato, si girò verso il marito:

-Che c'è? Perché mi guardi così?- chiese non capendo il suo comportamento:

-Sei così... Bello...- mormorò pensieroso lo scozzese rimanendo fermo dov'era:

-Lo so... Me lo dici sempre...- disse Hayden sorridendo dolcemente:

-E non mi stancherò mai di dirtelo, amor mio...- sussurrò ancora Ewan avvicinandosi al ragazzo arrivandogli a pochi centimetri di distanza, quel tanto che bastava per avvolgerlo tra le braccia:

-Ti amo, piccolo mio...- bisbigliò ancora prendendo la testa del ragazzo e poggiandola sulla spalla destra, tuffando le dita della mano dello stesso lato tra quei riccioli biondi.

L'acqua della doccia, intanto, continuava a scorrere e di cui la temperatura aveva raggiunto da tempo la gradazione ottimale, forse, però, un po' troppo alta, perché lo specchio al di sopra del lavandino era appannato:

-Ti amo anche io, amor mio...- sussurrò Hayden ricambiando l'abbraccio, baciando, poi, la spalla del marito, poi sollevò la testa, per guardare in quegli occhi così belli:

-Ora, però, potremmo anche entrare nella cabina... L'acqua è calda abbastanza...- invitò il giovane sorridendo. Lo scozzese ricambiò e si spogliò completamente, entrando nel box seguendo il compagno.

L'acqua era più calda di quanto si aspettassero, ma Ewan la regolò in modo che andasse bene per entrambi, poi si misero sotto il getto bagnandosi completamente, godendosi quel meraviglioso tepore che gli donava quel calore, mentre fuori aveva preso a nevicare debolmente.

-Girati...- mormorò Ewan quando i due finirono di lavarsi i capelli; quindi prese la bottiglia di bagnoschiuma, se ne versò un po' su una mano e cominciò spalmare la sostanza su tutta la schiena del marito, massaggiando anche le spalle sentendone i muscoli leggermente tesi:

-Hai i muscoli delle spalle un po' tirati, tesoro... C'è qualcosa che ti turba?- chiese il rosso impensierito:

-Oh, no... No, nulla... Probabilmente sarà la stanchezza del viaggio...- rispose Hayden tranquillo e sereno, rassicurando il compagno:

-Mi piacciono così tanto i tuoi massaggi, amore...- sussurrò il biondo, appoggiandosi al vetro scorrevole della cabina rilassandosi completamente:

-Ne sono contento, però... Sai che dopo toccherà a te, vero?- domandò lo scozzese scherzosamente:

-Certo che lo so...- rispose allo stesso modo il canadese, continuando a tenere gli occhi chiusi.

Così, quando Ewan finì di lavare per bene la schiena dell'amato, quest'ultimo si sciacquò per poter fare la stessa cosa ad Ewan.

Con lentezza gli massaggiò spalle, schiena e fianchi, sciogliendo la tensione accumulata durante il viaggio in aereo.

Finalmente, dopo qualche altro minuto passato a crogiolarsi sotto l'acqua calda, coccolando il compagno, i due uscirono dalla doccia, affrettandosi a mettere gli accappatoi, strofinandosi i capelli con un asciugamano andando in camera da letto per vestirsi. Dopodiché tornarono in bagno per finire di asciugarsi i capelli. Quindi tornarono in camera e si ficcarono sotto le coperte, mentre Hayden si accoccolò accanto al suo Ewan, perché questo lo tenesse avvinto a sé. In pochi minuti si addormentarono.

Un paio di giorni più tardi, giunsero a Toronto anche i fratelli di Hayden, Colin, i genitori di Ewan, Eve e le bambine e tutti presero le camere in uno stesso albergo.

Finalmente arrivò il giorno di Natale e tutta l'allegra combriccola si trovò a casa dei genitori di Hayden che li aspettavano con ansia.

Il canadese si sentiva ancora più emozionato di quando lui e la madre si erano sentiti al telefono per organizzare quel giorno:

-'more!- esclamò Ewan dal bagno:

-Sì?- domandò il canadese:

-Vieni qui un attimo.- disse. Una volta che il biondo raggiunse il compagno, quest'ultimo si girò verso di lui:

-Secondo te è meglio che mi rada, oppure rimanga così?- chiese, per avere un'opinione:

-Sai che a me piaci così, però, per una volta, potresti anche raderti... Così sembrerà che ti sia ringiovanito.- ammiccò scherzosamente Hayden, baciando il compagno sulla guancia tornando in camera per prepararsi.

Una volta che ebbe finito di lavarsi, Ewan tornò in camera, vedendo, però, Hayden più nervoso di prima:

-Amore, rilassati. Tra poco rivedrai i tuoi genitori.- disse Ewan notando l'agitazione del marito:

-Lo so... E' solo che... sono così emozionato...- disse lui, mentre si stava annodando la cravatta. L'operazione sembrò più lunga del prevista, dato che le mani gli tremavano. Quindi, Ewan si mise davanti a lui, tolse le mani dalla cravatta e fece lui il nodo, posando, poi, le dita sul viso del ragazzo:

-Vedrai, amore mio, andrà tutto bene...- rassicurò il rosso, baciando dolcemente sulle labbra il compagno:

-Grazie, tesoro...- mormorò il canadese. L'uomo sorrise teneramente.

Così, dopo essere scesi in salotto, per mettersi i cappotti e aver preso i regali per i parenti, la coppia uscì di casa e si diressero verso la casa dei coniugi Christensen, dopo aver scaldato un po' il motore dell'auto.

I fratelli di Hayden e gli altri erano già arrivati a destinazione, ma prima di avviarsi verso l'abitazione, aveva aspettato la coppia che, dopo aver parcheggiato, scese dall'auto raggiungendo il gruppo:

-Bene, possiamo andare..- disse Tove, incamminandosi verso la fattoria.

Giunto davanti alla porta, Hayden tirò un profondo sospiro e premette il pulsante del campanello:

-Ehi, amore, rilassati. Mica ti mangeranno.- disse Ewan mettendo una mano su una spalla del ragazzo.

Finalmente qualcuno aprì la porta. Gli occhi di Hayden si spalancarono nel vedere la madre:

-Ciao, mamma.- mormorò:

-Hayden!- esclamò lei felicissima abbracciando il figlio, che ricambiò con le medesime emozioni che gli sconquassavano il petto. Poco dopo, fece capolino anche il padre:

-Prego, entrate!- disse lei, facendosi da parte per fare accomodare gli altri.

Il canadese e il compagno si fecero da parte per fare entrare prima i parenti, poi loro entrarono per ultimi.

Stavano per varcare la soglia, quando Ewan, silenziosamente, andò dietro ad Hayden e gli mise una pallina di neve nello spazio tra la sciarpa e il collo. A quel contatto gelido, il ragazzo sussultò girandosi verso l'uomo:

-Porca puttana, Ewan! E' gelata!!- esclamò il giovane:

-Cosa è gelata?- domandò Ewan facendo finta di nulla:

-Come sarebbe a dire?! Mi hai messo della neve nella sciarpa!!- esclamò Hayden:

-Io non ho fatto proprio niente.- disse, continuando a fare lo gnorri. Il ragazzo, allora, si mise una mano dove aveva sentito qualcosa di freddo toccargli il collo, trovando un mucchietto di neve che mostrò al rosso:

-E questa cos'è?- domandò arrabbiato:

-E' neve, ma potrebbe benissimo essere caduta da un ramo o dal cornicione.- continuò ancora con innocenza:

-Sì, certo.- disse facendo finta di niente, poi, con uno scatto, cercò di acchiappare lo scozzese che, più veloce di lui, riuscì a mancarlo. Fu così che, ridendo come un matto, Ewan cominciò a correre inseguito da Hayden:

-Non mi scapperai, piccolo scozzesino!!- gridò ancora correndo come un forsennato, cercando di raggiungere il marito. In realtà si stava divertendo davvero tanto:

-Dai! E' divertente!!- rispose il rosso ridendosela ancora:

-Divertente un corno!- esclamò ancora.

Gli spettatori, intanto, se la ridevano divertiti dalla scena:

-Sono sempre stati così?- chiese Alie tra le lacrime per il troppo ridere:

-Eh, sì. In continuazione.- rispose Kaylen ridendo:

-E' bello vederli così affiatati.- continuò la madre dei fratelli Christensen:

-Già!- disse la più piccola dei quattro fratelli.

Nel mentre, Hayden continuava a rincorrere Ewan, ma ad un tratto, il rosso inciampò riuscendo, però, a tornare in equilibrio. Quell'attimo di distrazione, però, fu fatale per lui che venne raggiunto dal compagno, il quale gli saltò addosso atterrandolo, facendolo finire con la schiena sulla neve:

-Ora sei decisamente nei guai, piccolo scozzesino.- mormorò il biondo con voce sensuale:

-Davvero in grossi guai.- fece con un tono ancora più basso, avvicinando maggiormente il viso al suo, guardandolo con occhi languidi che nascondevano qualcosa di malefico e poco rassicurante.

Infatti, pochi istanti dopo, avvicinò le labbra a quelle dell'uomo posando un bacio lieve, leccando, poi, con la lingua, quello superiore. Proprio nel momento in cui Ewan stava per ricambiare quel gesto, Hayden si alzò dal suo corpo, dirigendosi verso l'abitazione, come se nulla fosse.

Il rosso rimase un attimo fermo, come se cercasse di riordinare le idee, poi comprese che il marito l'aveva soggiogato con il suo modo di fare quando aveva voglia di giocare:

-”Maledetto canadese, me la pagherai, quando torniamo a casa!”- pensò tra sé incarognito per essere stato preso in giro in quel modo. Così si alzò e seguì Hayden che era arrivato all'ingresso della casa:

-Quando torniamo a casa facciamo i conti.- sussurrò il rosso in un orecchio del ragazzo, quando fu dietro di lui, mordicchiandogli il lobo, suggendolo e dandogli, infine, una pacca sul sedere:

-Ehi, vacci piano! E' roba mia!- disse il biondo sussultando:

-Vorrei ricordarti che c'è anche il mio marchio, caro il mio dolce, piccolo canadesino.- fece ancora con tono seducente, facendo arrossire non poco il marito:

-Dai, entriamo in casa.- disse il più alto, cercando di scacciare le insinuazioni del compagno e il delizioso rossore comparso sulle sue guance:

-D'accordo, mio caro, dolce maritino.- fece Ewan tenendo un tono da bambino cattivo:

-Aspetta!- fece lo scozzese, come se si fosse ricordato di una cosa, prima di varcare la soglia:

-Hn? Che c'è?- chiese Hayden non capendo, girandosi verso il compagno:

-Dobbiamo baciarci sotto il vischio!- esclamò acchiappando il marito per una manica del cappotto:

-Se proprio devo farlo...- rispose il biondo, facendo il finto scocciato:

-Ah, beh, se tu non vuoi, bacio la mia ex moglie...- rispose lo scozzese, lasciando il marito, andando verso Eve, prendendola per una mano e portarla sotto il ramoscello di vischio appeso alla traversa della porta con un cordino rosso. Hayden cercò di fare ancora il sostenuto non volendo cedere a quella prima provocazione, ma Ewan, con aria furbetta, strinse a sé l'ex moglie che, stando al gioco, ricambiò la stretta. Il canadese, intanto, stava iniziando a dare i primi segni di cedimento e Ewan ne fu orgoglioso:

-Pronta per il bacio, tesoro?- chiese lui, guardandola dolcemente:

-Oh, sì, Ewan...- rispose lei, mentre avvicinava il volto a quello dell'uomo.

A quel punto, Hayden non ce la fece più e, con decisione, strappò il marito dalla donna, stringendo forte le mani sulle braccia di Ewan e, senza pronunciare verbo, portando l'uomo sotto il vischio, catturò le sue labbra con violenza, invadendole con la lingua.

Ewan sorrise tra sé, esultando per la vittoria, ricambiando ardentemente il bacio del marito.

I presenti rimasero fermi ad ammirare la coppia, affascinata da come Hayden avesse ripreso prepotentemente possesso di quello che gli apparteneva di diritto.

Dopo qualche altro minuto, Hayden si separò da quella bocca intossicante come una droga:

-Guai a te se ci provi un'altra volta. Tu sei mio!- disse il canadese punto sul vivo, per aver dovuto mostrare quanto fosse geloso del compagno, ma, almeno aveva, nuovamente, marcato il suo territorio:

-Lo so, amore... Volevo solo vedere cosa avresti fatto se mi fossi anche solo avvicinato ad un'altra persona per baciarla. Chiunque fosse stata.- spiegò il rosso sorridendo teneramente.

Il canadese arrossì, imbestialito con sé stesso per essere caduto in una simile trappola:

-Scusami, Ewan, ma lo sai che non mi piace quando fai così.- si scusò Hayden mortificato:

-Dai vieni qui, gelosone.- scherzò bonariamente lo scozzese avvicinando nuovamente il marito a sé per posare un lieve bacio sulle labbra, senza spostarsi da sotto la pianticella. Il ragazzo ricambiò il bacio stringendosi maggiormente al suo scozzese:

-Buon Natale, amore mio... Ti amo tanto...- mormorò il rosso appena si fu separato dalla labbra rosse dell'altro:

-Buon Natale a te e... Ti amo anche io, mio folle scozzese...- bisbigliò il canadese sorridendo:

-Avete finito di sbaciucchiarvi, voi due?- chiese Alie divertita notando i due sposini che chiudevano la porta d'ingresso:

-Non è colpa mia. E' lui che mi provoca.- rispose Hayden, facendo il labbro tremulo, indicando con l'indice destro lo scozzese, prima di togliersi il cappotto e appenderlo all'appendiabiti, come fecero anche gli altri:

-Sì, dicono tutti così.- continuò la donna sogghignando:

-Su, a lavarsi le mani che tra poco è pronto.- continuò lei cambiando il discorso:

-Sì, mamma.- le disse Hayden, come se avesse voluto prenderla in giro con le buone.

Così, i due ragazzi andarono in bagno a lavarsi le mani. Ewan chiuse la porta dietro di sé, una volta che ebbe fatto entrare il compagno:

-Comunque sei davvero dispettoso, lo sai?- fece il biondo, mentre si lavava la mani:

-Lo so, ma lo faccio perché mi piace stuzzicarti.- disse il rosso abbracciando il compagno da dietro, posando un tenero bacio su una guancia, guardando i loro visi riflessi nello specchio posto sul lavandino:

-Non l'avevo ancora capito, sai?- rispose l'altro, mentre si asciugava, girandosi verso il marito:

-A parte gli scherzi, non mi sarei mai messo con te, né tanto meno accettato di sposarti, se non avessi saputo già da prima che eri così.- disse Hayden sorridendo, abbracciando il suo Ewan:

-Lo so...- mormorò lui, ricambiando il sorriso. Dopo un ultimo sguardo, i due si avvicinarono per darsi un semplice bacio, prima di andare in sala da pranzo:

-Avete finito di amoreggiare, voi due?- chiese, da fuori la porta, Tove che aspettava di andare in bagno che non era l'unico della casa, ma il più vicino alla stanza dove avrebbero pranzato.

I due sbuffarono e, dopo essersi dati, comunque, un piccolo bacio, uscirono:

-Siamo fuori, contento?- domandò Hayden sbuffando:

-Contentissimo.- rispose Tove sogghignando maleficamente. Aveva perfettamente intuito che i due stavano guadagnando tempo per starsene soli. Non ci voleva un genio per capirlo.

Finalmente si misero tutti a tavola e, dopo l'augurio iniziale, cominciarono a mangiare gli antipasti che erano stati messi precedentemente in tavola.

Ogni tanto, Ewan si soffermava a guardare il compagno seduto accanto a sé e si rese conto di quanto fosse bello e gratificante vederlo così felice. In fondo era il suo desiderio più grande vederlo così allegro e sorridente:

-Che c'è, amore?- chiede Hayden beccando il marito sul fatto:

-C'è che hai inconsapevolmente avverato un altro mio desiderio...- disse enigmaticamente il rosso:

-Cosa vuoi dire?- chiese il biondo non capendo:

-Voglio dire che vederti finalmente così felice e sereno dopo tanto tempo è la cosa più bella che potessi sperare.- rispose lo scozzese.

Il canadese si commosse nel sentire quelle parole e non poté fare a meno di avvicinarsi e posare un delicato bacio sulle sue labbra:

-Amore...- mormorò poco dopo, arrossendo lievemente.

I parenti avevano assistito alla scena e rimasero incantati nel vedere la coppia così unita:

-Allora, Ewan, dicci, dove siete stati in viaggio di nozze, visto che, al matrimonio, non avete detto nulla.- volle sapere Alie curiosa:

-Beh, abbiamo voluto fare una crociera per i mari del nord Europa, la settimana dopo il nostro matrimonio.- spiego Ewan.

Hayden lo ricordò come uno dei viaggi più belli che avesse fatto in vita sua. Si era divertito parecchio, soprattutto perché era accanto all'uomo che amava. Con lui anche la cosa più semplice acquisiva un sapore più intenso e buono:

-E tu, Hayden, come fai a sopportare un delinquente simile?- chiese Eve sogghignando:

-Eve!- la riprese scherzosamente Ewan:

-Beh è veramente dura, devo ammetterlo.- disse prima di essere interrotto dal marito:

-Ehi!!- esclamò lo scozzese punto sul vivo:

-Dai, sto scherzando. Comunque ha i suoi lati positivi, credo. E' un pazzo scatenato, come saprai, ma... Penso che se non fosse così non mi ci sarei nemmeno messo insieme. Ogni tanto litighiamo, certo, ma è pur vero che sia anche l'uomo che amo. Non l'avrei sposato se non fosse stato così.- rispose con naturalezza, guardando la donna, mentre prendeva una mano del compagno stringendola forte:

-E' il fascino scozzese, Eve, dovresti saperlo, no?- disse ammiccando Colin:

-Modestamente sono un gran bell'uomo.- disse Ewan scherzando:

-Scemo.- lo riprese bonariamente il compagno, dandogli un piccolo pugno su un braccio, asciando la mano.

Il pranzo si concluse e, finalmente, per la gioia delle bimbe, arrivò il momento di scartare i regali:

-Li ho lasciati in macchina, vado a prenderli.- disse Ewan prendendo il cappotto, facendosi dare le chiavi dell'auto da Hayden.

Pochi minuti dopo, lo scozzese rientrò in casa con i pacchetti. Così ognuno scartò i propri regali.

In comune accordo, la coppia non si era fatta nessun regalo, perché il dono più grande che avesse mai ricevuto era la persona amata:

-”Non voglio alcun regalo da scartare... Perché il dono più grande che abbia mai ricevuto sei tu...”- aveva detto Hayden qualche settimana prima.

Ewan ne era rimasto piacevolmente sorpreso e, di slancio, baciò teneramente il compagno, abbracciandolo forte.

Lo scozzese ricordò quelle parole sentendo salire l'emozione che gli diedero, nel ricordarle.

Tutti furono soddisfatti dei regali ricevuti, ringraziandosi a vicenda.

Le prime ad essere sfinite per quella giornata erano le bambine. Così Eve, le riportò in albergo e, con loro andarono anche Colin e i genitori di Ewan e, dopo aver salutato per bene tutti, si avviarono verso la macchina.

In casa Christensen rimasero solamente Ewan, Hayden e i suoi tre fratelli, ma anche loro, dopo un paio di orette, tornarono a casa:

-Grazie per questa bellissima giornata.- disse Hayden:

-Siamo noi che dobbiamo ringraziare voi.- rispose David felice per la giornata trascorsa con i figlio, Ewan e i parenti.

Così, gli sposini si avviarono verso la macchina, salutando, per ultimi, i fratelli del canadese:

-Mi raccomando, fate i bravi.- si raccomandò Hejsa:

-Sì, certo.- assicurò Hayden, salutando i fratelli, lasciandoli, poi, andare verso l'albergo.

I due, quindi, si diressero verso la macchina, per tornare a casa:

-Ahhh... Sarà anche bello trascorrere una giornata con i parenti, ma devo ammettere che è stancante...- ammise Ewan togliendosi il cappotto, appendendolo. Hayden, invece, dopo aver appeso il suo, si premunì di accendere il fuoco nel camino:

-Già, hai ragione...- disse il giovane, tornando dal compagno per abbracciarlo:

-Che dici, ci mettiamo sul divano e guardiamo un po' di tv abbracciati sono una coperta?- propose il giovane, dando uno scherzoso bacio sulle labbra del marito:

-Mh... Mi piace l'idea...- ammise pieno di aspettativa lo scozzese che, seguito dal canadese, andò in camera per mettersi abiti più comodi, quindi, aspettando che il biondo finisse di vestirsi, prese un plaid dall'armadio e andò in salotto, accendendo la tv, sedendosi sul divano.

Dopo che anche Hayden si fu accomodato accanto a lui, Ewan prese il plaid e coprì le gambe di entrambi, mentre il biondo cominciò a fare zapping con telecomando.

Per fortuna, qualche cosa di interessante da vedere c'era.

Rimasero seduti sul divano coperti dal plaid fino all'ora di cena:

-Vuoi qualcosa in particolare?- chiese Hayden, mentre, in cucina, sbirciava in una credenza, tra le varie cose che avevano comprato qualche giorno prima:

-Sinceramente non ho molta fame, ma qualcosa sotto i denti non mi dispiacerebbe... - disse Ewan raggiungendo il compagno:

-Un po' di pesce e delle verdure grigliate?- chiese:

-Per me va benissimo.- rispose Ewan, prendendo, da un cassetto del freezer, un pacco di verdure e il filetto.

Così cominciarono a mettere sul fuoco ciò che avevano in mente di preparare. Mentre Ewan stava controllando che niente bruciasse, Hayden preparò la tavola per loro, mettendo, all'ultimo, l'acqua e la birra.

Una volta che tutto fu pronto, Ewan mise nei piatti il pesce e le verdure. Com'erano soliti fare, quasi fosse un rito da rispettare, si diedero un leggero bacio augurandosi “buon appetito”.

Finirono di mangiare in poco tempo e, dopo aver spreparato, mettendo i piatti sporchi in lavastoviglie, tornarono in salotto per guardare un altro po' di tv abbracciati sul divano sotto il plaid che avevano lasciato lì.

Ewan appoggiò una mano sulla testa del ragazzo massaggiandone la cute; movimento che rilassò gradatamente il giovane che si accoccolò meglio sul torace del marito:

-Sai... Da una parte non vedo l'ora di tornare a casa...- mormorò il biondo:

-Come mai? Non ti piace stare qui?- chiese Ewan:

-Oh, sì... E' solo che è anche bello starsene anche a casa propria... Anche se qui siamo stati molto tranquilli, essendo un luogo fuori dal traffico cittadino...- puntualizzò Hayden, continuando a farsi coccolare:

-E poi... Dobbiamo vedere anche a Capodanno cosa fare, non credi?- domandò, quindi, a sua volta:

-Beh, certo... Possiamo organizzarlo con Charlie e la moglie, Tu che dici?- propose lo scozzese:

-Non è male... E poi ci sarebbero altre persone a cui chiedere...- fece notare il canadese:

-Già...- mormorò Ewan sovrappensiero.

Quella serata terminò così: loro due che rimasero seduti, accoccolati sul divano, fino a quando si sentirono abbastanza stanchi da andare a letto.

Qualche giorno dopo presero un aereo che li avrebbero ricondotti a casa.

Dopo alcune ore di viaggio arrivarono a Londra, dirigendosi immediatamente verso casa, una volta usciti dall'aeroporto.

Finalmente arrivarono a casa e, sinceramente, la cosa li riempì di aspettativa:

-Ahhh... A casa...- sospirò allegramente Hayden, mentre posava a terra il suo borsone:

-Noto che sei contento...- ammise Ewan guardando il ragazzo che stava togliendosi il cappotto per poi riprendere la valigia e andare al piano superiore.

Dopo essersi tolto il cappotto e averlo appeso all'appendiabiti all'ingresso, l'uomo seguì il ragazzo che stava già disfando i bagagli:

-Ehi! Hai proprio una gran fretta di tornare alla normalità, eh?- sogghignò divertito lo scozzese avvicinandosi al ragazzo e abbracciarlo:

-Non ne hai la minima idea di quanta ne abbia.- disse Hayden sorridendo furbescamente.

Lo scozzese ricambiò allo stesso modo:

-Lasciamo i bagagli, amore...- mormorò, togliendo dalle mani del marito una maglia che Hayden stava tirando fuori dal borsone:

-Che fai?- domandò con innocenza:

-Voglio aiutarti a vivere appieno questo momento, amore...- sussurrò ancora, prima di farlo sdraiare sul letto:

-Ti amo...- pronunciò il canadese prima di venire assalito dalle tenere e morbide labbra del compagno, pregustandosi un lungo e piacevole “bentornati a casa”.

 

FINE

   
 
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