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Autore: waytotheend    24/12/2010    5 recensioni
E' Natale e Kurt si chiede se Puck riuscirà ad arrivare a casa in tempo. [Puck/Kurt; Finn/Rachel]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Una piccola oneshot sulle note della canzone "Baby Please Come Home". Non ho idea di chi sia l'originale, ma ho scritto quesat storia tenendo in mente la versione cantata da Josh Ramsay. Buone feste a tutti quanti!!!!

Personaggi: Kurt, Noah, Finn, Rachel
Avvertimenti: OneShot, Future!Fic, Established Puckurt&Finchell


 

Please Come Home

 

Now the snows coming down
And I'm watching it fall
Watching the people around
Baby, please come home
Pretty lights on a tree
I've been watching them shine
You should be here with me
Baby, please come home

 

Kurt sospirò ancora una volta facendo così roteare gli occhi a Finn. Rachel si alzò dalla poltrona di fianco al caminetto e si avvicinò al ragazzo posando una mano sulla sua spalla in un gesto di conforto. “Verrà.”

Il soprano annuì e voltò le spalle verso la finestra dalla quale stava fissando la neve cadere dal cielo scuro della notte per depositarsi sugli alberi. “Mangiamo,” disse, cercando in qualche modo di suonare gioioso.

Rachel scambiò un’occhiata preoccupata con il suo fidanzato prima di guardare ancora una volta il suo amico.  “Kurt, c’è neve dappertutto e tutti i voli sono stati cancellati.”

“Lo so, Rach,” il ragazzo rispose prima di lasciare il soggiorno per avviarsi verso la cucina. “E’ tutto pronto? È il nostro primo Natale a Manhattan e dovrebbe essere tutto perfetto.”

 “Doveva lavorare molto prima di venire a casa, lo sai, amico,” Finn disse, alzandosi dal divano e avvicinandosi a Kurt. Gli cinse le spalle con il braccio e lo strinse in un mezzo abbraccio. “Ma voleva venire, quindi…”

Il ragazzo annuì e ripensò al messaggio che aveva inviato quella mattina al suo fidanzato, un semplice ‘Baby, per favore torna a casa.

Kurt lanciò un’occhiata all’albero di Natale che aveva decorato con Finn e Rachel (anche se la ragazza era ebrea e il ragazzo stava cercando di capire ‘quella cosa ebraica’ come l’aveva chiamata) cercando di trattenere le lacrime mentre le luci risplendevano nella stanza.

Era sul punto di dire che non importava se il suo ragazzo non era riuscito ad arrivare per la cena di Natale (dopotutto Noah era ebreo come Rachel), quando la porta si aprì e un uomo alto entrò in casa scuotendosi la neve di dosso come farebbe un cane.

“Sono in ritardo, lo so. Scusa,” il ragazzo disse e Kurt non poté fermarsi dall’attraversare la stanza di corsa e lanciargli le braccia al collo. “Ho dovuto guidare.”

“Sei venuto!” Kurt quasi urlò, cercando di trattenersi dal riprendere il ragazzo sull’aver guidato in simili condizioni.

“Lo faccio sempre,” il ragazzo replicò con un sorriso prima di circondare la vita del suo fidanzato con le braccia e nascondere il viso nel suo collo inalando il profumo dell’uomo che amava. “Buon Natale,” mormorò, contro la pelle calda.

Kurt sorrise felice e si tirò indietro lasciando un soffice bacio sulle labbra del ragazzo più alto. “Buon Natale.”

“Possiamo mangiare adesso?” Finn chiese dalla porta della cucina.

   
 
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