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Autore: HeavenMayBurn    24/12/2010    3 recensioni
Wufei alzò le sopracciglia. Ma che…? –Scusa?-
-Gli occhiali- spiegò Duo rilassando la schiena contro la sedia. –Dovresti metterli più spesso, sai? Ti rendono sexy.-
-Maxwell!- Wufei spalancò la bocca, colto di sorpresa. Non sapeva se essere arrabbiato per la frase completamente fuori luogo o dal fatto che Duo non sembrava affatto in imbarazzo nel pronunciarla anzi, continuava ad essere allegro.
[Duo Maxwell/Chang Wufei; Timeline: Post Endless Waltz. Scritta per il p0rn fest #4 di fanfic italia]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chang Wufei, Duo Maxwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi presenti in questa storia (scritta senza alcuno scopo di lucro) appartengono alla Sunrise. Io stessa me medesima non guadagno nulla da tutto questo, è solo per il p0rn XD

Note: Partecipa al p0rn fest #4 con il prompt: GUNDAM WING Duo Maxwell/Wufei Chang, "Dovresti metterti quegli occhiali più spesso: sei sexy"

Secondo anno che partecipo al p0rn fest, prima volta con Gundam perché tutti amano il p0rn e tutti dovrebbero amare Gundam Wing, quindi il p0rn con Gundam Wing è cosa buona e giusta. Amen.

Ringrazio chiunque leggerà/commenterà :**

Timeline: post Endless Watlz (per la precisione si attacca a questo)

Conteggio parole: 1.719

 

Ignition.

 

Chang Wufei smise per qualche istante di digitare sui piccoli tasti del suo laptop, massaggiandosi lentamente la fronte. Dalle sue labbra uscì un mezzo sospiro mentre si toglieva gli occhiali e, dopo l’ennesima occhiata bieca lanciata allo schermo, si arrendeva al fatto che quel rapporto non si sarebbe scritto da solo.

Sentiva l’aria condizionata scaldargli il collo, la stanchezza rendere interessante qualunque cosa non fosse quel maledetto computer e la pallida luce bluastra della lampada sulla scrivania gli stava facendo venire il mal di testa.

Quella era probabilmente la parte più odiosa del suo lavoro, ma ne faceva sempre parte, quindi l’unica cosa da fare era mettersi di impegno per riuscire a consegnare tutto a Lady Une la mattina seguente.

La grande vetrata alla sue spalle proiettava sul muro le ombre dei palazzi vicini ed i rumori dell’intera città che si apprestava a tornare a casa riecheggiavano nell’ufficio.

Che seccatura.

Picchiettò per qualche secondo le dita sul tavolo di legno, alla ricerca di un modo un pochino più tecnico per definire il concetto che aveva in mente, quando un rumore proveniente dal corridoio destò la sua attenzione.

Alzò lo sguardo ma la persona alla porta era l’ultima che si aspettava di vedere. Davanti a se c’era un idiota con una maglietta rossa ed un gran sorriso sulle labbra, qualcuno che rendeva il compimento del suo lavoro un traguardo sempre più lontano, c’era…

-Ehi, Wu-chan! Come te la passi?-    

Wufei alzò le sopracciglia, quella serata sarebbe finita ancora più tardi del previsto. –Maxwell.-

Duo continuò a sorridere entrando nella stanza. In mano aveva una busta di carta simile a quelli che contengono i panini dei fast-food. –Che tristezza- mormorò lanciando un’occhiata alla pianta vicino alla finestra, un regalo di Quatre che risaliva a quando era entrato nei Preventer, l’unico oggetto che non apparteneva all’arredamento originario dell’ufficio. –Questo posto è sempre così vuoto! Quando ti deciderai a renderlo un po’ più allegro?- mormorò sedendosi sulla sedia libera davanti a lui e lasciando cadere i panini tra le cartelline dei documenti.

Wufei scosse la testa, cercando di trattenersi dal chiedergli se avesse idea di quanto ci avesse messo per metterli in ordine alfabetico. –Che cosa ci fai qui?-

-Non è ovvio?- mormorò lui, trattenendo una risata nel vedere la sua espressione irritata. –Ti ho portato la cena!-

-Pensavo fossi su L2.-

-Oh, sì, lo ero fino a qualche giorno fa. Ma il lavoro con Hilde sta andando bene; anzi, a dirla tutta, è diventato una noia mortale. Quindi ho deciso di venire a trovarti!-

-Avresti potuto avvisare.- ribattè Wufei.

-Non sarebbe stato divertente.- mormorò lui con ovvietà addentando un hamburger e ributtandolo dentro il sacchetto. –Non dirmi che non ti sono mancato!-

Wufei scosse la testa, rimettendosi gli occhiali e riportando la sua attenzione verso lo schermo. –Ho del lavoro da fare quindi, se non ti dispiace…-

Cominciò a battere sui tasti ma si fermò presto. Non poteva continuare, non con Duo che lo guardava come se gli fosse spuntata una seconda testa sul collo. -E ora che cos’hai?-

Duo ridacchiò nuovamente ed indicò il suo viso. -Gli occhiali.-

Wufei alzò le sopracciglia. Ma che…? –Scusa?-

-Gli occhiali- spiegò Duo rilassando la schiena contro la sedia. –Dovresti metterli più spesso, sai? Ti rendono sexy.-

-Maxwell!- Wufei spalancò la bocca, colto di sorpresa. Non sapeva se essere arrabbiato per la frase completamente fuori luogo o dal fatto che Duo non sembrava affatto in imbarazzo nel pronunciarla anzi, continuava ad essere allegro.

-Oh, Wu-chan, non stare così sulla difensiva. Da quand’è che non ci vediamo? Sei mesi?-

-Sei mesi e mezzo- precisò lui cercando di recuperare la calma.

-Ecco, appunto- rispose lui puntandogli il dito contro. –In sei mesi sono riuscito a sentire persino Trowa! Trowa! Mentre tu sei sempre rinchiuso in questo posto. Dovresti rilassarti, ecco…-

Essere rimproverato da Duo Maxwell. Il mondo aveva per caso cominciato a girare al contrario? –Non tutti sono come te, Maxwell. Certa gente prende il proprio lavoro sul serio.-

-Lo so.- rispose alludendo a qualcosa che Wufei non riusciva a cogliere. –Ed è per questo che mi piaci.- Con la coda dell’occhio notò la mano di Wufei andare in cerca della propria pistola nel cassetto della scrivania e si affrettò a spiegarsi meglio. –Intendo dire che ogni volta che fai qualcosa ha quello sguardo, quando abbassi le sopracciglia e stringi gli occhi e…-

-Maxwell, smettila!- esclamò stringendo i pugni mentre sentiva le guancie imporporarsi. E, maledizione, Chang Wufei non arrossisce!

-Dico solo che stai bene…- Duo si fermò notando che l’amico non riusciva a staccare lo sguardo dalla tastiera

Oh, cazzo! Persino Duo si rese conto di avergli servito la propria testa su un piatto d’argento. Non avrebbe dovuto farlo, probabilmente ora Wufei stava facendo mente locale per pensare ad un centinaio di modi per farlo fuori prima di ucciderlo davvero.  

Spinse la sedia all’indietro finché non fu sicuro di non essere raggiunto nel caso che Wufei avesse deciso che era il caso usare qualche mossa di kung-fu su di lui, giusto per precauzione, e poi riportò l’attenzione sull’ex pilota del Shenlong.

Wufei si morse le labbra, cercando di trovare un modo per chiudere quella conversazione assurda e rimuoverla dalla mente. –Maxwell, seriamente, io devo lavorare. Quindi ora smettiamola con queste sciocchezze, va bene?-

Con un colpo di reni Duo ritornò accanto alla scrivania, appoggiando i gomiti sul legno scuro. Per essere fottuto era fottuto, quindi tanto valeva andare fino in fondo. –Non sei cambiato per niente in questi mesi, vero?-

Wufei sospirò profondamente. Che diavolo si aspettava che rispondesse? Lo stava prendendo in giro?

Probabilmente sì, dopotutto stiamo parlando di Duo Maxwell.

-Bella risposta!- disse Duo sarcasticamente interrompendo il silenzio.

Spinse ancora la sedia fino a che non si trovò solamente a pochi centimetri dal volto di Wufei. Era così vicino che poteva sentire il rumore del suo respiro, eppure lui non si decideva a staccare lo sguardo da quel dannato laptop. Per quanto ancora avrebbe continuato con quell’atteggiamento passivo aggressivo Duo non lo sapeva e, nonostante di solito i loro battibecchi lo divertissero, ora aveva qualcosa di molto più interessante in mente. Qualcosa che lo avrebbe reso più morto della morte stessa, ma comunque…

Allungò il braccio fino a che non ebbe tra le mani l’elastico che teneva raccolti i suoi capelli dietro la nuca e lo sfilò con decisione.

–Ecco, così stai ancora meglio!- disse sornione.

A quel punto qualcosa scattò dentro Wufei. Finalmente il suo cervello ricominciò a funzionare normalmente, finalmente sembrò realizzare che non era costretto a rimanere ad ascoltare tutte queste stupidaggini, che Duo non avrebbe dovuto essere lì e che poteva effettivamente eliminare l’imbarazzo calciandolo a pedate fuori dal suo ufficio…

Finalmente si decise a ridare un senso a quella situazione.

Appena voltò la testa però, gli occhi viola di Duo furono attraversati da un’idea ancora più intrigante –e ancora più mortale. Mise le mani sulle sue guancie ed lo attirò verso si se; ci mancò poco che le loro fronti non cozzassero e poi ci fu di nuovo blackout.

Wufei aveva gli occhi spalancati e lo sguardo fisso davanti a se mentre dalle sue labbra usciva un respiro sorpreso e Duo usò quel momento per farsi strada nella sua bocca.

Le braccia di Wufei si alzarono per spingerlo via, il rumore delle rotelle della sedia riempì la stanza.

-Maxwell! Che diavolo stai facendo?!-

Lo aveva baciato. Era una cosa strana, sbagliata e tanti altri aggettivi poco positivi, ma era anche intrigante e, sebbene Wufei facesse del suo meglio per non pensarci, quel bacio, che era tutt’altro che romantico, con fin troppa lingua, era stato… piacevole.

Duo si avvicinò di nuovo, fissando i suoi occhi per studiarne i movimenti. Lentamente gli sfilò gli occhiali posandoli sulla scrivania e lo baciò di nuovo, appoggiando le proprie labbra sulle sue ripetutamente e cercando un varco per approfondire il contatto.

-Rilassati…- gli sussurrò sulla bocca. –E’ più sexy che fare il pezzo di legno, non trovi?-

Wufei esitò un attimo e per l’ennesima volta si chiese che cosa fosse successo al mondo e perché mai si poneva quella domanda ogni volta che aveva a che fare con Duo Maxwell.

Duo fece scendere le braccia fino al suo bacino, sfiorando la stoffa dei pantaloni mentre manteneva lo sguardo su di lui.

Wufei si morse il labbro e socchiuse gli occhi, quella situazione sembrava meno sbagliata di quanto gli sarebbe piaciuto credere.

Poi lui gli slacciò la cerniera e lentamente mise una mano nei suoi boxer, zittendo qualsiasi lamento avesse potuto uscire dalla bocca di Wufei con un qualcosa che era troppo violento e senza controllo, troppo Duo Maxwell per essere definito semplicemente bacio.

La sua mano si muoveva ad un ritmo così estremamente lento, percorrendo tutta la lunghezza del suo uccello con interminabili carezze, che Wufei si sorprese di notare che il suo stesso bacino si era mosso in avanti, cercando qualcosa di più.

Duo sorrise mentre si muoveva dalla sua guancia al suo orecchio, lasciando una piccola striscia di saliva al suo passaggio. Aveva Chang Wufei incatenato intorno al suo dito.

Aumentò il ritmo delle spinte mentre le sue dita si inumidivano.

Aveva sempre saputo che, nonostante tutto il suo atteggiarsi, lui era umano e come tutti aveva un punto di ignizione, un traguardo che, una volta raggiunto, gli avrebbe permesso di lasciarsi andare, di fargli vedere un’altra parte di lui che probabilmente nessuno aveva visto. Immaginava che il risultato sarebbe stato eccitante ma, vederlo mentre socchiudeva gli occhi e cercava di trattenere i gemiti, andava aldilà delle sue più grandi aspettative.

E un sospiro più rumoroso degli altri sfuggì dalle labbra di Wufei quando il piacere diventò pura elettricità che gli resettava il cervello ad ogni movimento. Duo sorrise e lui imprecò mentalmente quando non riuscì a resistere, venendo con un sospiro strozzato tra le mani di Duo e sporcando i pantaloni della divisa.

Duo gli lasciò un ultimo bacio sulle labbra prima di rimettersi a sedere comodamente sulla sedia.

Wufei stava ancora cercando di recuperare il fiato quando Duo ricominciò parlare, lanciando uno sguardo agli occhiali sulla scrivania. –Ecco cosa intendevo, Wu-chan. Sei sexy quando riesci a rilassarti.-

Wufei rimase interdetto per qualche istante, cercando di riacquistare il controllo su di se, ed infine scosse la testa, senza riuscire ad impedire ad un sorriso di comparire sulle sue labbra. –Come ti pare, Maxwell.-

 

   
 
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