Disclaimer: I personaggi
presenti in questa storia (scritta senza alcuno scopo di lucro) appartengono
alla Sunrise. Io stessa me medesima non guadagno
nulla da tutto questo, è solo per il p0rn XD
Note: Partecipa
al p0rn fest #4 con il prompt: GUNDAM WING Duo Maxwell/Wufei
Chang, "Dovresti metterti quegli occhiali più
spesso: sei sexy"
Secondo anno che partecipo al p0rn fest, prima volta con Gundam
perché tutti amano il p0rn e tutti dovrebbero amare Gundam
Wing, quindi il p0rn con Gundam
Wing è cosa buona e giusta. Amen.
Ringrazio chiunque leggerà/commenterà :**
Timeline: post Endless Watlz (per la precisione si attacca a questo)
Conteggio parole: 1.719
Ignition.
Chang Wufei
smise per qualche istante di digitare sui piccoli tasti del suo laptop,
massaggiandosi lentamente la fronte. Dalle sue labbra uscì un mezzo sospiro
mentre si toglieva gli occhiali e, dopo l’ennesima occhiata bieca lanciata allo
schermo, si arrendeva al fatto che quel rapporto non si sarebbe scritto da
solo.
Sentiva
l’aria condizionata scaldargli il collo, la stanchezza rendere interessante
qualunque cosa non fosse quel maledetto computer e la pallida luce bluastra
della lampada sulla scrivania gli stava facendo venire il mal di testa.
Quella
era probabilmente la parte più odiosa del suo lavoro, ma ne faceva sempre
parte, quindi l’unica cosa da fare era mettersi di impegno per riuscire a
consegnare tutto a Lady Une la mattina seguente.
La
grande vetrata alla sue spalle proiettava sul muro le ombre dei palazzi vicini ed
i rumori dell’intera città che si apprestava a tornare a casa riecheggiavano
nell’ufficio.
Che seccatura.
Picchiettò
per qualche secondo le dita sul tavolo di legno, alla ricerca di un modo un
pochino più tecnico per definire il concetto che aveva in mente, quando un
rumore proveniente dal corridoio destò la sua attenzione.
Alzò
lo sguardo ma la persona alla porta era l’ultima che si aspettava di vedere.
Davanti a se c’era un idiota con una maglietta rossa ed un gran sorriso sulle
labbra, qualcuno che rendeva il compimento del suo lavoro un traguardo sempre
più lontano, c’era…
-Ehi,
Wu-chan! Come te la passi?-
Wufei alzò le sopracciglia, quella serata sarebbe
finita ancora più tardi del previsto. –Maxwell.-
Duo
continuò a sorridere entrando nella stanza. In mano aveva una busta di carta
simile a quelli che contengono i panini dei fast-food. –Che tristezza- mormorò
lanciando un’occhiata alla pianta vicino alla finestra, un regalo di Quatre che risaliva a quando era entrato nei Preventer, l’unico oggetto che non apparteneva
all’arredamento originario dell’ufficio. –Questo posto è sempre così vuoto! Quando
ti deciderai a renderlo un po’ più allegro?- mormorò sedendosi sulla sedia
libera davanti a lui e lasciando cadere i panini tra le cartelline dei
documenti.
Wufei scosse la testa, cercando di
trattenersi dal chiedergli se avesse idea di quanto ci avesse messo per
metterli in ordine alfabetico. –Che cosa ci fai qui?-
-Non
è ovvio?- mormorò lui, trattenendo una risata nel vedere la sua espressione
irritata. –Ti ho portato la cena!-
-Pensavo
fossi su L2.-
-Oh,
sì, lo ero fino a qualche giorno fa. Ma il lavoro con Hilde
sta andando bene; anzi, a dirla tutta, è diventato una noia mortale. Quindi ho
deciso di venire a trovarti!-
-Avresti
potuto avvisare.- ribattè Wufei.
-Non
sarebbe stato divertente.- mormorò lui con ovvietà addentando un hamburger e
ributtandolo dentro il sacchetto. –Non dirmi che non ti sono mancato!-
Wufei scosse la testa, rimettendosi gli
occhiali e riportando la sua attenzione verso lo schermo. –Ho del lavoro da
fare quindi, se non ti dispiace…-
Cominciò
a battere sui tasti ma si fermò presto. Non poteva continuare, non con Duo che
lo guardava come se gli fosse spuntata una seconda testa sul collo. -E ora che cos’hai?-
Duo
ridacchiò nuovamente ed indicò il suo viso. -Gli occhiali.-
Wufei alzò le sopracciglia. Ma che…? –Scusa?-
-Gli
occhiali- spiegò Duo rilassando la schiena contro la sedia. –Dovresti metterli
più spesso, sai? Ti rendono sexy.-
-Maxwell!-
Wufei spalancò la bocca, colto di sorpresa. Non
sapeva se essere arrabbiato per la frase completamente fuori luogo o dal fatto
che Duo non sembrava affatto in imbarazzo nel pronunciarla anzi, continuava ad
essere allegro.
-Oh,
Wu-chan, non stare così sulla difensiva. Da quand’è
che non ci vediamo? Sei mesi?-
-Sei
mesi e mezzo- precisò lui cercando di recuperare la calma.
-Ecco,
appunto- rispose lui puntandogli il dito contro. –In sei mesi sono riuscito a
sentire persino Trowa! Trowa! Mentre tu sei sempre rinchiuso in questo posto. Dovresti
rilassarti, ecco…-
Essere rimproverato
da Duo Maxwell. Il mondo aveva per caso cominciato a girare al contrario? –Non tutti sono come
te, Maxwell. Certa gente prende il proprio lavoro sul serio.-
-Lo
so.- rispose alludendo a qualcosa che Wufei non riusciva a cogliere. –Ed è per questo che mi
piaci.- Con la coda dell’occhio notò la mano di Wufei
andare in cerca della propria pistola nel cassetto della scrivania e si
affrettò a spiegarsi meglio. –Intendo dire che ogni volta che fai qualcosa ha
quello sguardo, quando abbassi le sopracciglia e stringi gli occhi e…-
-Maxwell,
smettila!- esclamò stringendo i pugni mentre sentiva le guancie imporporarsi. E, maledizione, Chang
Wufei non arrossisce!
-Dico
solo che stai bene…- Duo si fermò notando che l’amico
non riusciva a staccare lo sguardo dalla tastiera
Oh, cazzo! Persino Duo si rese
conto di avergli servito la propria testa su un piatto d’argento. Non avrebbe
dovuto farlo, probabilmente ora Wufei stava facendo
mente locale per pensare ad un centinaio di modi per farlo fuori prima di
ucciderlo davvero.
Spinse
la sedia all’indietro finché non fu sicuro di non essere raggiunto nel caso che
Wufei avesse deciso che era il caso usare qualche
mossa di kung-fu su di lui, giusto per precauzione, e
poi riportò l’attenzione sull’ex pilota del Shenlong.
Wufei si morse le labbra, cercando di
trovare un modo per chiudere quella conversazione assurda e rimuoverla dalla
mente. –Maxwell, seriamente, io devo lavorare. Quindi ora smettiamola con
queste sciocchezze, va bene?-
Con
un colpo di reni Duo ritornò accanto alla scrivania, appoggiando i gomiti sul
legno scuro. Per essere fottuto era fottuto, quindi tanto valeva andare fino in
fondo. –Non sei cambiato per niente in questi mesi, vero?-
Wufei sospirò profondamente. Che diavolo
si aspettava che rispondesse? Lo stava prendendo in giro?
Probabilmente sì,
dopotutto stiamo parlando di Duo Maxwell.
-Bella
risposta!- disse Duo sarcasticamente interrompendo il silenzio.
Spinse
ancora la sedia fino a che non si trovò solamente a pochi centimetri dal volto
di Wufei. Era così vicino che poteva sentire il
rumore del suo respiro, eppure lui non si decideva a staccare lo sguardo da
quel dannato laptop. Per quanto ancora avrebbe continuato con
quell’atteggiamento passivo aggressivo Duo non lo sapeva e, nonostante di
solito i loro battibecchi lo divertissero, ora aveva qualcosa di molto più
interessante in mente. Qualcosa che lo avrebbe reso più morto della morte
stessa, ma comunque…
Allungò
il braccio fino a che non ebbe tra le mani l’elastico che teneva raccolti i
suoi capelli dietro la nuca e lo sfilò con decisione.
–Ecco,
così stai ancora meglio!- disse sornione.
A
quel punto qualcosa scattò dentro Wufei. Finalmente
il suo cervello ricominciò a funzionare normalmente, finalmente sembrò
realizzare che non era costretto a rimanere ad ascoltare tutte queste
stupidaggini, che Duo non avrebbe dovuto essere lì e che poteva effettivamente
eliminare l’imbarazzo calciandolo a pedate fuori dal suo ufficio…
Finalmente
si decise a ridare un senso a quella situazione.
Appena
voltò la testa però, gli occhi viola di Duo furono attraversati da un’idea
ancora più intrigante –e ancora più
mortale. Mise le mani sulle sue guancie ed lo attirò verso si se; ci mancò
poco che le loro fronti non cozzassero e poi ci fu di nuovo blackout.
Wufei aveva gli occhi spalancati e lo
sguardo fisso davanti a se mentre dalle sue labbra usciva un respiro sorpreso e
Duo usò quel momento per farsi strada nella sua bocca.
Le
braccia di Wufei si alzarono per spingerlo via, il
rumore delle rotelle della sedia riempì la stanza.
-Maxwell!
Che diavolo stai facendo?!-
Lo
aveva baciato. Era una cosa strana, sbagliata e tanti altri aggettivi poco
positivi, ma era anche intrigante e, sebbene Wufei
facesse del suo meglio per non pensarci, quel bacio, che era tutt’altro che romantico,
con fin troppa lingua, era stato… piacevole.
Duo
si avvicinò di nuovo, fissando i suoi occhi per studiarne i movimenti.
Lentamente gli sfilò gli occhiali posandoli sulla scrivania e lo baciò di
nuovo, appoggiando le proprie labbra sulle sue ripetutamente e cercando un
varco per approfondire il contatto.
-Rilassati…- gli sussurrò sulla
bocca. –E’ più sexy che fare il pezzo di legno, non trovi?-
Wufei esitò un attimo e per l’ennesima
volta si chiese che cosa fosse successo al mondo e perché mai si poneva quella
domanda ogni volta che aveva a che fare con Duo Maxwell.
Duo
fece scendere le braccia fino al suo bacino, sfiorando la stoffa dei pantaloni
mentre manteneva lo sguardo su di lui.
Wufei si morse il labbro e socchiuse gli
occhi, quella situazione sembrava meno sbagliata di quanto gli sarebbe piaciuto
credere.
Poi
lui gli slacciò la cerniera e lentamente mise una mano nei suoi boxer, zittendo
qualsiasi lamento avesse potuto uscire dalla bocca di Wufei
con un qualcosa che era troppo violento e senza controllo, troppo Duo Maxwell per essere definito
semplicemente bacio.
La
sua mano si muoveva ad un ritmo così estremamente lento, percorrendo tutta la
lunghezza del suo uccello con interminabili carezze, che Wufei
si sorprese di notare che il suo stesso bacino si era mosso in avanti, cercando
qualcosa di più.
Duo
sorrise mentre si muoveva dalla sua guancia al suo orecchio, lasciando una
piccola striscia di saliva al suo passaggio. Aveva Chang
Wufei incatenato intorno al suo dito.
Aumentò
il ritmo delle spinte mentre le sue dita si inumidivano.
Aveva sempre saputo che, nonostante tutto il suo atteggiarsi, lui era umano e
come tutti aveva un punto di ignizione, un traguardo che, una volta raggiunto,
gli avrebbe permesso di lasciarsi andare, di fargli vedere un’altra parte di
lui che probabilmente nessuno aveva visto. Immaginava che il risultato sarebbe
stato eccitante ma, vederlo mentre socchiudeva gli occhi e cercava di
trattenere i gemiti, andava aldilà delle sue più grandi aspettative.
E
un sospiro più rumoroso degli altri sfuggì dalle labbra di Wufei
quando il piacere diventò pura elettricità che gli resettava il cervello ad
ogni movimento. Duo sorrise e lui imprecò mentalmente quando non riuscì a
resistere, venendo con un sospiro strozzato tra le mani di Duo e sporcando i
pantaloni della divisa.
Duo
gli lasciò un ultimo bacio sulle labbra prima di rimettersi a sedere
comodamente sulla sedia.
Wufei stava ancora cercando di recuperare
il fiato quando Duo ricominciò parlare, lanciando uno sguardo agli occhiali
sulla scrivania. –Ecco cosa intendevo, Wu-chan. Sei sexy
quando riesci a rilassarti.-
Wufei rimase interdetto per qualche
istante, cercando di riacquistare il controllo su di se, ed infine scosse la
testa, senza riuscire ad impedire ad un sorriso di comparire sulle sue labbra. –Come
ti pare, Maxwell.-