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Autore: Aqua    24/12/2010    2 recensioni
Gli occhi di Tuomas brillavano nell’oscurità di una luce scintillante, un fuoco vivido che s’allargava sulla superficie di un lago ghiacciato che giaceva nei suoi occhi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tarja Turunen , Tuomas Holopainen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autore:

Beh, per una volta metto le note in alto, strano, eh?

Ho scritto questa TuomxTarja in un attimo d’ispirazione travolgente, l’ho iniziata a scuola (mentre un prof interrogava) e l’ho poi continuata a casa..

Tutto mi era così chiaro nella mente, tutte le emozioni che insieme creavano un concerto nel mio cuore che ho provato il desiderio di scriverle.

 

A Tuomas, perché con la sua musica mi fa vibrare il cuore,

a Tarja, perché con la sua voce ha reso poesia le parole ti Tuomas,

a Fede, perché con lei ho scoperto che tutto questo è realtà

e a tutti voi, che ci sarete sempre.

 

Ever Dream

 

 

Gli occhi di Tuomas brillavano nell’oscurità di una luce scintillante, un fuoco vivido che s’allargava sulla superficie di un lago ghiacciato che giaceva nei suoi occhi.

Una lastra di ghiaccio che si estendeva all’infinito.

Sconfinata, trasparente, perfetta nella sua unicità.

Lei si perdeva in quello sguardo, nel grigio del suo sguardo, lei, Tarja trovava appiglio e cura ad ogni malattia solo guardandolo.

Lasciava scorrere fiumi di emozioni che come lava colava dal suo cuore e inceneriva tutto ciò che la circondava, lo rendeva unico nella sua mente.

E come un girasole gira intorno al sole, lui girava attorno a lei, sua musa e suo amore represso nei sogni più insiti dell’anima.

 

Would you do it with me
Heal the scars and change the stars
Would you do it for me
Turn loose the heaven within

 

Ogni sogno avuto insieme,ogni carezza rubata, ogni lacrima sul viso che lenta scivolava su guance rosee.

Lento devastarsi, cercando di risanare ferite aperte, senza ammetterlo mai mentre mani delicate accarezzano la tastiera del proprio cuore accompagnate dalla voce cristallina e intensa di un amore senza futuro.

Tutto era crollato dopo quella lettera, dopo quell’ultimo concerto.

Tarja stringeva il foglio tra le dita, lacrime calde le scivolavano sul viso mentre continuava a fissare la calligrafia precisa e ordinata di Tuomas.

L’aveva distrutta con le sue mani, quelle stesse mani che muovendosi sui tasti evocavano il paradiso.

 

“I'd take you away
Castaway on a lonely day
Bosom for a teary cheek
My song
can but borrow your grace

 

Lo aspettava da venti minuti oramai, seduta sul suo letto sperando che tutto ciò che avevano vissuto non fosse stato spazzato via come un malloppo di fogli al  vento.

I suoi occhi notarono per la prima volta nella stanza di Tuom una foto che li ritraeva da giovani, stetti l’un l’altra, felici.. prima dell’arrivo di Marcelo nella sua vita, prima che tutto cambiasse, prima che lei divenisse una donna diversa dalla musa di Tuomas.

Una donna che oramai anche lui faticava a riconoscere guardandola negli occhi e lasciando che tutto il resto divenisse nulla.

Nulla al confronto dei suoi occhi chiari ed espressivi, delle sue labbra rosee che bramava dalla voglia di sfiorare ancora e ancora senza smettere mai.

L’avrebbe portata via, in un giorno solitario e silenzioso, l’avrebbe amata come nessun’altro uomo avrebbe potuto fare.

Ruotavano insieme indipendentemente dallo scorrere lento e inesorabile del tempo e ai movimenti dei pianeti, in perfetta sintonia, senza cadere mai.

Poi lei si era lasciata cadere.

Un fiore di cristallo che s’infrange a terra.

 

Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day

 

E trovarla nella sua stanza gli spezzò nuovamente il cuore, notare tra le sue dita sottili la lettera che lui stesso aveva scritto con le lacrime agli occhi, riflettere il suo amaro dolore negli occhi di lei, rievocare nella sua mente mille immagini di tutti quegli ultimi anni.

Il volto di Tuomas era una maschera di disperazione, dolore e cera che lenta si scioglieva come acido muriatico scioglie e corrode la pelle.

Tuom” cercava negli occhi dell’uomo quella fiamma ardente, una fiamma spenta dalla delusione.

“Mi dispiace Tarja” sussurrò lui allungando una mano verso la sua.

Le loro dita si sfiorarono per qualche istante che sembrò un idilliaco sogno, lui portò l’altra mano a sfiorare le guance della sua amica più cara, compagna di “vita”, una vita che avrebbe voluto condividere con lei.

Temeva che staccando le sue dita diafane sarebbe caduto nel profondo di un pozzo senza fondo, senza uscita, senza salvezza.

Tutto divenne sfuocato, i loro corpi avvolti dalla nebbia, persi al centro di un ciclone, nient’altro aveva importanza tranne il palpitare frenetico del loro cuore, che sembrava fondersi mentre si avvicinavano l’un l’altra.

Seguivano un richiamo represso da troppo tempo oramai, intrecciando nuovamente le loro dita.

Tutto crollò nel momento stesso in cui le loro labbra s’incontrarono, mille vetri che s’infrangono a terra mentre le labbra carnose dell’uomo cercavano quelle della donna alla ricerca dell’amore e il calore che desideravano.

Tutto sembrò semplice come respirare, le loro labbra attaccate, i loro cuori attaccati.

 

"All I ever craved were the two dreams
I shared with you.
One I now have, will the other one ever dream remain.
For yours I truly wish to be."

 

Si staccò dal suo corpo.

“Addio Tarja” sussurrò Tuomas al suo orecchio, un nuovo luccichio nei suoi occhi ghiacciati mentre la guardava per l’ultima volta in quel modo.

Tuom.. tuom” afferrò il suo braccio con entrambe le mani, cercando di trattenerlo accanto a sé ancora un po’, non riusciva a dire nient’altro, desiderava solamente perdersi ancora nell’oceano del suo animo, come un tempo.

Tarja.. Tutto quello che ho sempre chiesto erano i due sogni che ho diviso con te.
Ora ne ho uno, l'altro rimarrà un sogno per sempre.” Le mani di Tarja si staccarono dal suo braccio come arti meccanici di un robot al cui viene staccata la spina.

Lacrime calde iniziarono lente a scendere sul suo volto, mentre lui si allontanava dal suo cuore spezzato.

Lei si accovacciò a terra, le braccia strette attorno al petto, chinata su qualcosa che poteva avere, qualcosa che lei stessa aveva rifiutato.

Lo risentiva nelle parole di Tuomas “l’altro rimarrà un sogno per sempre” quel per sempre l’aveva decretato lei.

Erano gli unici pianeti esistenti nello spazio, sospesi attorno al tutto e al nulla, persi nella loro musica.

Ora non erano più nulla, erano il sogno irrealizzato di Tuomas di trascorrere una vita insieme, avorio sulle dita.

Desiderava accompagnare ancora la sua voce, navigare con lei tra le onde agitate di un mare in tempesta, salvandosi semplicemente con la loro musica, perché era sempre stata loro..

E nel momento stesso in cui un urlo sembrò squarciare il silenzio, un urlo troppo perfetto, intonato come solo la voce di Tarja poteva fare Tuomas gettò a terra un portafoto con la loro prima foto insieme.

S’infranse come tutto il resto, producendo rumore mentre toccava il suolo.

S’infranse come ogni sogno che lui aveva avuto.

Ever dream.

 

Aquamarine

  
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