SE TUTTO FOSSE STATO
DIVERSO…
Harry Potter si stava aggirando
tutto solo per la scuola, Hogwarts.
Voleva
scoprire tutto, ogni stanza, ogni corridoio di quella che sarebbe stata la sua
scuola per i prossimi 7 anni.
Era solo il secondo il giorno che
viveva lì, era ancora emozionato per quello che era successo il giorno prima:
il binario 9 e ¾, l'arrivo ad hogwarts. E poi lo smistamento, il cappello
parlante che lo aveva assegnato alla casa dei Serpeverde, perché, secondo il
cappello, Harry aveva un enorme potere dentro di se, doveva solo saperlo tirare
fuori, e i Serpeverde lo avrebbero sicuramente aiutato. Harry appena aveva
sentito la parola "Serpeverde" era rimasto un tantino perplesso. Voci
raccontavano che i serpeverde erano destinati a diventare maghi potenti, molto
potenti, e il più delle volte diventavano seguaci del Lord Oscuro. Come poteva,
lui, Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, essere un Serpeverde e diventare
seguace di Voldemort?
Non sapeva rispondersi ma sapeva che
se il Cappello lo aveva assegnato a quella casa, c'era un motivo e prima o poi
l'avrebbe capito.
Harry si era anche separato del suo
amico Ron Weasley che, come tutti i suoi fratelli, era stato assegnato ai
Grifondoro.
Harry entrò nella sala comune dei
Serpeverde per sistemare i libri che gli sarebbero serviti il giorno dopo alle
lezioni.
Voleva dare il meglio di sé, voleva
dimostrare una volta per tutte a se stesso e a tutto il mondo di cosa era
capace. Voleva dimostrare che lui poteva diventare un buon mago, che poteva
diventare qualcuno di importante non solo perché si chiamava Harry Potter ma
perché ne aveva le capacità.
Si sistemò con i suoi libri ad un
tavolo da sei persone (non che ce ne fossero altri cinque oltre a lui, ma
perché aveva bisogno dei suoi spazi!).
Stava leggendo la lista dei libri
quando qualcuno di fronte a lui disse: "Tu dovresti essere harry Potter,
se non sbaglio…"
Harry alzò lo sguardo.
In piedi, con le mani appoggiate al
tavolo, c'era un ragazzo con capelli biondi, occhi di ghiaccio, un fisico
mozzafiato, camicia sbottonata e cravatta penzoloni. Il moretto si guardò
intorno, erano soli, poi ritornò a guardare il ragazzo che continuava a
guardarlo con aria divertita.
Con un filo di voce rispose:
"Si, sono io Harry Potter…"
"Bene, allora non mi sbagliavo
- disse il ragazzo dagli occhi di ghiaccio - credo che tu non sappia chi sono
io… quindi facciamo le presentazioni ufficiali… io sono Draco Malfoy… benvenuto
tra i Serpeverde Harry Potter".
Poi si strinsero la mano. Harry era
del tutto disorientato, non sapeva cosa fare. E poi quel nome gli ricordava
qualcosa… dopo qualche secondo ricordò: Ron gli aveva parlato di Draco, gli
aveva parlato di suo padre, Lucius Malfoy, e poi aveva aggiunto che Draco era
una di quelle persone da non frequentare.
Ma ad Harry, il biondino non aveva
fatto una brutta impressione. Anzi, era stato l'unico che si era degnato di
salutarlo e di presentarsi. Mentre gli altri lo avevano solo guardato,
bisbigliando e indicandolo con un dito.
Intanto Draco si era seduto di fronte
a lui, continuando a guardarlo. Poi disse: "Stai sistemando i libri per
domani?"
"Si…" rispose il moretto.
"Bhè… ti lascio al tuo lavoro…
Potter…" e subito andò via senza lasciare all'altro il tempo di
rispondere.
Harry guardò l'orologio.
Era già ora di cena. Aveva una fame!
E allora subito corse nella sala
dove già tutti gli studenti e i professori di Hogwarts erano seduti.
Si sedette al suo posto, vicino a
due ragazzi che non aveva mai visto prima.
Alzò lo sguardo e con sua grande
sorpresa vide che di fronte a lui c'era Draco, Draco Malfoy… il ragazzo che
aveva conosciuto poco prima.
Il biondo fece un piccolo sorriso ad
Harry, che immediatamente ricambiò.
Mentre cenavano, i due ragazzi
parlarono molto, di magia, della scuola, di Harry e del suo passato. Insomma,
entrarono in sintonia immediatamente.
E, tra una chiacchiera e l'altra, il
tempo volò via.
Infatti, era già arrivata l'ora di
andare a letto.
E, come per uno scherzo del destino,
i letti di Harry e Draco erano uno accanto all'altro.
Dopo essersi dati la buonanotte
spensero le luci ma il moretto quella notte non riuscì a dormire.
Continuava a guardare Draco, il suo
volto, illuminato dalla luna.
Com'era bello!!
Poi si addormentò, ma era già quasi
giorno.
Non sentì neppure la sveglia e a
svegliarlo furono le parole di Draco "Ehi, Potter… Svegliati, altrimenti
farai tardi…" gli sussurrò quasi
nell'orecchio, mentre lo scuoteva con le mani sul petto.
Harry si svegliò di scatto, lo
ringraziò per averlo svegliato e poi corse subito a vestirsi e a fare colazione.
La mattinata passò velocemente ma
Harry non riuscì a seguire neppure una lezione.
Era troppo concentrato, non riusciva
a pensare ad altro, non riusciva a non pensare al ragazzo dagli occhi di
ghiaccio, e a quanto gli parve, per Draco era la stessa cosa.
Il pomeriggio per fortuna non aveva
lezioni e quindi decise di stare nella sala comune dei Serpeverde per poter
studiare un po'.
Aveva appena aperto il libro quando
un grosso gufo gli consegnò un piccolo biglietto.
Su questo biglietto c'era scritto:
"INCONTRIAMOCI ALL'INGRESSO
DELLA SCUOLA TRA 10 MINUTI.
NON FARMI ASPETTARE. DRACO"
Harry stava quasi per sentirsi male.
Rilesse il biglietto decine di
volte, poi si soffermò su "TRA 10 MINUTI" e andò completamente nel
panico.
"Cosa metto?Oddio i capelli!!!"
Poi però decise di andare con i
vestiti che indossava in quel momento: jeans e maglia blu… era già in
ritardo!!!
Così si catapultò di sotto, verso
l'ingresso.
Al suo arrivo Draco era già lì, che
lo aspettava.
Aveva una busta in mano e un
sorrisetto malizioso stampato sulle labbra…
Harry lo seguì fino al lago, in
silenzio.
Poi Draco cacciò dalla busta una
piccola coperta, la aprì e la posò a terra.
Ci si sedette sopra e, battendo
sopra la mano, fece segno al moretto di sedersi.
Harry si sedette a fianco al biondo,
ancora perplesso.
Draco guardava rapito il cielo.
Così anche lui guardò nella stessa
direzione e si accorse che c'era un bellissimo tramonto.
"Questo è per te, Potter…"
sussurrò Draco, girandosi verso Harry.
I loro sguardi i incrociarono, le loro
labbra si sfiorarono… il più dolce dei baci.
Continuarono a scambiarsi tenerezze
fino a quando non calò il buio.
Poi Harry balbettando disse:
"Si… si… si è fatto tardi…"
Draco si alzò, aiutò Harry ad
alzarsi e dopo aver piegato la coperta, i due si avviarono verso la scuola.
Arrivarono nella loro stanza e,
senza parlare, andarono a letto.
La mattina dopo fu svegliato da un
bacio di Draco, dolce e delicato.
Harry per la prima volta si sentì
felice e in quegli occhi di ghiaccio poteva vedere la stessa felicità.
I giorni successivi con Draco
passarono molto in fretta, come passarono in fretta le passeggiate lungo il
lago e per il prato, le chiacchierate, gli scherzi…
Erano felici insieme e insieme
passarono i momenti più belli della loro vita.
Più passava il tempo e più si
accorgevano che qualcosa in loro stava cambiando… ogni sera non vedevano l'ora
di vedersi, di passare il più tempo possibile insieme, soli, innamorati.
Quel giorno si incontrarono al lago.
Draco lo stava già aspettando.
Si salutarono con un bacio dolce e
passionale allo stesso tempo.
E mentre si abbracciavano, il
moretto si accorse che Draco aveva in mano un mazzo di fiori, bellissime rose
rosse. Il biondo gli sussurrò all'orecchio: " Per te, amore mio…"
Harry non poté impedire a delle piccole
lacrime di felicità di scendere lungo il suo viso.
Draco gli sorrise dolcemente..
Poi lo abbracciò e in quel momento
Harry si sentì sicuro, protetto, felice… lo guardò… i suoi occhi grigi
trasmettevano tanto amore e tanta sicurezza.
Rimasero abbracciati per molto
tempo, poi ritornarono nella loro stanza.
Entrambi avrebbero voluto dormire
insieme, abbracciati, ma non lo fecero, si dettero la buonanotte e si misero a
letto, stanchi ma felici.
Il giorno dopo i due ragazzi si
sarebbero incontrati al lago di mattina, presto, così che nessuno potesse
vederli.
Questa volta però fu Harry ad
arrivare per primo e aspettò per 10 minuti l'arrivo di Draco, che stranamente
quel giorno era in ritardo.
Poi lo vide, più bello che mai,
correre verso di lui con un sorriso magnifico.
Aveva il fiatone ma non smetteva di
sorridere.
Harry lo prese tra le sue braccia e
sussurrando gli disse: "Ho avuto paura che non venissi più…"
"E come potrei! Io ti amo,
Harry…"
"Anche io ti amo Draco…"
Harry si
svegliò.
Era stato
tutto un sogno.
Un
magnifico sogno.
Lui e Draco
insieme, il lago, il tramonto… tutto un sogno!!
Si girò,
vide Ginny accanto a lui, che ancora dormiva.
Avevano
passato la notte insieme, come tutte le notti, nella sua camera, nella torre
dei Grifondoro, la sua casa.
Poi ripensò
al sogno, a quello strano sogno, e non poté fare ameno di pensare che quella
sarebbe stata la sua vita, se tutto fosse stato diverso….
FINE