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Autore: Reghina    25/12/2010    1 recensioni
Mantenere un segreto in un piccolo villaggio è qualcosa che nessuno si preoccuperebbe di fare.[...]L'argomento del giorno era la sparizione di Monkey D Rufy, uno dei bambini del villaggio.[...]Infine arrivò la sera e di Rufy ancora nessuna traccia.
Makino a quel punto decise di chiamare il nonno del piccolo – almeno per informarlo – quando una voce fin troppo conosciuta si levò dalla foresta.
Erano quattro uomini, di cui uno teneva per il collo della maglietta un bambino.[...]“Shanks”ripeté la locandiera, osservando il suddetto litigare animatamente con Rufy.
Rise, senza capirne bene il motivo, rincorrendoli“Ehi, Capitano!”chiamò“Guarda che se gli torci un solo capello, il pasto te lo sogni!”
I due litiganti si guardarono un po' – la bocca di Rufy sul braccio di Shanks e le mani di Shanks a tentare di scostarlo – infine decisero di percorrere il resto del tragitto come tutte le persone normali. Nessuno di loro voleva rimanere a pancia vuota.

E niente. Buon Natale.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Shanks il rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Mantenere un segreto in un piccolo villaggio è qualcosa che nessuno si preoccuperebbe di fare.
Foosha era per l'appunto un paesino di campagna e i pettegolezzi si diffondevano in maniera immediata.
Bastava un piccolo dettaglio per scatenare una catena di commenti senza fine, volti soprattutto a passare il tempo.
L'argomento del giorno era la sparizione di Monkey D Rufy, uno dei bambini del villaggio.
Era iniziato quella mattina, quando il piccolo non si era presentato come al solito a dare il buon giorno a tutti i contadini, reclamando da ognuno la colazione.
Da lì si era passato al mercato, dove solitamente il bambino andava a reclamare a gran voce il dolce ed era passata di bocca in bocca.
Verso mezzogiorno la voce era arrivata anche alla locanda di Makino, dove solitamente Rufy pranzava.
La ragazza aveva aggrottato le sopracciglia e aveva abbandonato le pulizie, preoccupata per il piccolo.
Dopo poco più che un'ora di ricerca, dei ragazzini le avevano chiesto se avesse visto Rufy, perché non si era presentato al campetto da calcio per giocare.
Makino si era limitata a scuotere il capo per non preoccuparli, sentendosi allo stesso tempo sempre più in ansia.
Rufy aveva non solo saltato colazione e pranzo – evento da registrare sugli annali – ma non era neanche andato a giocare con i suoi amici.
Il sole stava per tramontare e ormai tutto il villaggio era alla ricerca del ragazzino.
Perfino il Sindaco – che si lamentava un giorno sì e l'altro pure di quanto il piccolo fosse pestifero – si era unito alle ricerche.
Tutti loro volevano bene a quel bambinetto, che nonostante i suoi soli sei anni era sempre disponibile con tutti, pronto ad aiutare.
Sebbene la maggior parte delle volte non facesse che complicare le cose, ci metteva talmente tanto impegno che non si riusciva mai a sgridarlo.
Infine arrivò la sera e di Rufy ancora nessuna traccia.
Makino a quel punto decise di chiamare il nonno del piccolo – almeno per informarlo – quando una voce fin troppo conosciuta si levò dalla foresta.
Erano quattro uomini, di cui uno teneva per il collo della maglietta un bambino.
Lo stesso bambino che stavano cercando da quella mattina e che urlava e si dimenava tentando di farsi lasciare.
“È vostro?”domandò, con un sogghigno divertito, l'uomo che teneva Rufy.
“Makinoooo!”chiamò il bambino, dimenandosi ancora“E lasciami!”si lamentò poi, scalciando.
La ragazza avanzò velocemente, prendendo il piccolo tra le braccia nel momento stesso in cui l'uomo lo lasciava.
“Stai bene Rufy?”si preoccupò di chiedere, mettendolo a terra.
Il piccolo incrociò le braccia mettendo su il broncio, ma annuì.
“Grazie per averlo ritrovato”fece il Sindaco, affiancando la locandiera.
“Passavamo semplicemente da quelle parti”sorrise uno.
“Non riesco a capire come tu possa essere finito in quel fosso, moccioso!”esclamò divertito l'altro, calcandosi il cappello di paglia sui capelli rossi.
“Eri in un fosso nella foresta?”chiese stralunata Makino.
“Mi ci ha buttato Jii-chan ieri notte”rispose il piccolo, imbronciato, con tono piagnucoloso“Sto morendo di fame!”si lamentò.
“Allora andiamo alla locanda, così ti do tanta carne. Che ne pensi?”propose la donna, porgendo la mano al piccolo.
Rufy quasi s'illuminò, afferrandola“Carneeeeee!!!”esultò, neanche avesse trovato un tesoro.
Makino ridacchiò, prima di rivolgersi agli uomini che avevano trovato il piccolo“Se volete potete rimanere anche voi. Vi dobbiamo un favore per averlo trovato”assicurò, sorridendo.
“Non credo sia un bene”mormorò il rosso, mentre lo sguardo si oscurava appena.
“Lo sai, Makino?”domandò Rufy, con aria entusiasta“Loro sono Pirati!”esclamò“Figurati che lui fa il Capitano!”aggiunse, indicando l'uomo con il cappello.
“Ti avevo chiesto di non dirlo!”sbraitò suddetto Capitano.
“Non serve litigare”ridacchiò la locandiera“Avete salvato il nostro Rufy, per cui non m'interessa proprio un bel niente se siete Pirati o chissà cos'altro!”assicurò.
“Te l'avevo detto!”esclamò Rufy, sorridendo all'uomo“Makino è mitica!”aggiunse, saltellando sul posto.
Il Pirata accennò un sorriso, poggiando una mano sui capelli neri del ragazzino“Sei una peste, mocciosetto!”asserì, ridendo.
Rufy gli morse la mano e, neanche si conoscessero da una vita, presero allegramente a punzecchiarsi lungo il percorso.
“Perdona il Capitano”fece, sorridendo appena, uno dei tre rimasti.
“Nessun problema”sospirò Makino“Anche se avrebbe potuto presentarsi”commentò.
“Si chiama Shanks”fece lui, sorridendo bonario“Io sono Benn, mentre loro sono Yasop e Lou”presentò, indicando i compagni.
“Shanks”ripeté la locandiera, osservando il suddetto litigare animatamente con Rufy.
Rise, senza capirne bene il motivo, rincorrendoli“Ehi, Capitano!”chiamò“Guarda che se gli torci un solo capello, il pasto te lo sogni!”
I due litiganti si guardarono un po' – la bocca di Rufy sul braccio di Shanks e le mani di Shanks a tentare di scostarlo – infine decisero di percorrere il resto del tragitto come tutte le persone normali.
Nessuno di loro voleva rimanere a pancia vuota.
 


Jii-chan: Nonno.
Buon Natale a tutti <3

   
 
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