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Autore: Harira    26/12/2010    6 recensioni
E' notte al maniero Phantomhive e Sebastian, dopo una lunga giornata di lavoro, si concede finalmente un po' di riposo e un bagno caldo.
Tuttavia, mentre si prende qualche momento per sé e tutta la casa dorme, proprio il suo Signorino si presenta alla sua porta...
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sebastian Michaelis si stava godendo un meritato riposo dopo una lunghissima giornata al maniero Phantomhive.
Non che fosse accaduto qualcosa di insolito o di particolarmente impegnativo, non per un demone come lui, tuttavia alzarsi ben prima dell'alba e badare per tutto il giorno al proprio Signorino, ripulendo completamente il palazzo e rincorrendo il resto della servitù per rimediare ai loro disastri, beh, di sicuro non era riposante come un bel bagno caldo.
Bagno che, per la cronaca, Sebastian era finalmente riuscito a conquistare soltanto dieci minuti prima, alle due del mattino.
Prima di immergere i piedi nell'acqua bollente aveva guardato il proprio fedele orologio d'argento da taschino e sbuffato pensando che, soltanto quattro ore più tardi, sarebbe stato di nuovo il momento di alzarsi.
Ora, finalmente, stava seduto nella grande vasca a godersi una mezzora di felicità.
La casa era piacevolmente silenziosa, Sebastian poteva avvertire chiaramente i diversi ritmi di respiro di Tanaka-san e degli altri tre folli che lo facevano sgobbare dalla mattina alla sera, e persino di Plute, in giardino.
Ovviamente, le sue orecchie percepivano anche il respiro del Signorino, che però non aveva quel ritmo tranquillo e regolare che il sonno gli conferiva solitamente.
Evidentemente, il Bocchan era ancora sveglio.
Sebastian si immerse nell'acqua fino alla punta del naso.
Se il suo Bocchan non dormiva, probabilmente era perché aveva di nuovo fatto qualche incubo sulla morte dei propri genitori o sulla cerimonia che ne era seguita.
Al pensiero che dei sudici esseri umani avessero osato toccare il suo Signorino, Sebastian si sentiva semplicemente disgustato. E pensare che quegli infimi animali avevano persino osato corromperlo con quel marchio... davvero non comprendevano la disperata bellezza della sua anima.
Sebastian poteva quasi sentire l'acquolina in bocca quando si soffermava al pensiero dell'anima di Ciel.
Nonostante tutto il lavoro sporco che gli toccava, si poteva dire che si divertisse a vivere con il Signorino. Eppure, nulla di quel divertimento poteva essere anche solo vagamente simile al piacere che, ne era certo, avrebbe provato una volta che avesse cominciato a divorare, finalmente, la sua anima.
Il maggiordomo rabbrividì a quel pensiero delizioso e si passò una mano sui capelli scuri per bagnarli.
Il poco tempo che poteva concedersi nella vasca stava per esaurirsi, ammesso che non si fosse deciso a passare la notte in bianco.
Sebastian ripassò velocemente i programmi per il giorno successivo. Il Signorino avrebbe avuto lezione di Storia e di Danza, quindi lo avrebbe lasciato in pace almeno fino all'ora di pranzo. Tuttavia, nel pomeriggio era attesa la Signorina Elisabeth e quindi non c'erano speranze che la mattinata fosse tranquilla. Anche con Ciel impegnato, avrebbe comunque dovuto darsi da fare come un dannato (Sebastian sorrise tra sé per quel gioco di parole) per organizzare un'accoglienza impeccabile per la fidanzatina del suo Bocchan, quell'accoglienza così tipica della famiglia Phantomhive che, oramai, era divenuta quasi una leggenda nell'alta società londinese.
Il demone si immerse completamente nell'acqua calda, per poi riemergerne quasi subito.
-Che cosa state facendo alzato a quest'ora, Bocchan?-
Sebastian poté avvertire chiaramente il disappunto provato da Ciel per essere stato scoperto nell'atto di entrare nella stanza dove il suo servo stava facendosi un bagno e si sforzò per non riderne troppo palesemente. Dopotutto, era sempre il suo orgogliosissimo Signorino.
-Non riuscivo a dormire e così... mi chiedevo che cosa stessi combinando a quest'ora di notte- replicò Ciel con una sincerità quasi disarmante.
Sebastian avrebbe voluto non dimenticarsi mai dei suoi dodici anni, così evidenti in quel momento.
Gli faceva persino tenerezza, quella piccola preda, quel boccone così dolce mascherato sotto una glassa amara.
-Non... non pensavo che i demoni facessero il bagno- aggiunse Ciel, mal celando il proprio imbarazzo per la confessione di una proprio inadeguatezza.
Sebastian decise di sfoderare uno dei suoi cavalli di battaglia.
-Per un maggiordomo della famiglia Phantomhive è assolutamente normale essere perfettamente pulito. Se così non fosse, dove finiremmo?-
Ciel rimase zitto, forse aveva esaurito le risposte.
Sebastian, felice di averlo disarmato, sorrise. Non si era ancora voltato a guardarlo.
-Che cosa tiene sveglio il mio Bocchan? Ancora i soliti incubi?-
Di nuovo, Ciel emise un lieve rumore che tradì il suo disappunto.
Non aveva mai parlato a Sebastian del contenuto dei suoi sogni, specialmente degli incubi, eppure lui aveva intuito perfettamente quali tasti dolenti questi premessero.
-Incubi, infatti- ammise alla fine Ciel.
-Volete che vi prepari del latte caldo con miele, Bocchan?-
-Non sono più un bambino!- protestò Ciel.
Sebastian soffocò una risatina.
-Come volete, Bocchan-
-Sebastian...-
Il maggiordomo assaporò l'indecisione della voce di Ciel.
-Sì, Bocchan?-
-Conosci qualche rimedio... qualche rimedio adulto per l'insonnia?-
Per la prima volta da quando era entrato il suo Signorino, Sebastian si voltò a guardarlo nascondendo il proprio corpo nella vasca fino al torace.
Ciel indossava la solita camicia da notte che Sebastian conosceva a memoria. Dopotutto, infilargliela ed allacciarla ogni sera era uno dei suoi compiti, esattamente come lo era sfilargliela ogni mattina.
Il maggiordomo conosceva perfettamente anche la biancheria intima che Ciel indossava sotto di quella, sapeva che sensazione dava toccare quella stoffa e sapeva come infilarla al proprio Signorino senza che questi si imbarazzasse o senza fargli male.
Conosceva tutto di quella vita che scorreva impaziente nelle vene di Ciel, in piedi davanti a lui, con l'aria vagamente spaventata, forse dall'aver scoperto il proprio demone in contesto così poco usuale.
-Conosco un rimedio, sì, ma credo sia un tantino troppo adulto per voi, Bocchan- replicò Sebastian sorridendo.
Ciel arrossì, anche se tentò visibilmente di evitarlo, intuendo a cosa alludesse.
-Beh, lascia perdere- disse tutto d'un fiato prima di fare la solita espressione di sufficienza ed andarsene dalla stanza con una velocità che Sebastian ritenne assolutamente comica.
Il demone si voltò e fissò il cielo con gli intensi occhi rossi.
Adorabile, davvero delizioso, il suo Bocchan.



Ecco qui, è solo una piccola one-shot che è uscita dalla mia mente all'una di notte, un piccolo regalo di Natale sussurrato tra un augurio e l'altro.
Buonanotte e buon natale :*
  
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