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Autore: Principessina    26/12/2010    3 recensioni
Salve a tutti!Questa è la seconda volta che mi iscrivo qui,dato che avevo dimenticato il mio vecchio account!xP...Avevo gia pubblicato qualche capitolo di due ff che non ho concluso,ovvero 'La Lady e il Demonio' e 'Sweet Love'.Torno così con una nuova ff,avente ancora una volta il mio bel Dante come protagonista!Questa volta però,più che una storia è un lungo pensiero del cacciatore.L'ho scritto infatti in prima persona,cercando di condividere con voi ciò che io credo logori internamente Dante,ciò che tutt'ora lo fa soffrire,nonostante lui appaia agli altri come uno sbruffoncello che se ne frega di tutto e tutti.Il dolore provato per la perdita della madre e del fratello,per la quale si sente e si sentirà sempre responsabile.Spero perciò di poter catturare l'attenzione degli amanti della saga e anche di chi DMC non sa ancora cosa sia,trovando chissà in questa ff un motivo in più per potersi lanciare nell'infinito mondo di questo splendido gioco d'azione.Grazie e Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo proteggerli.Volevo proteggerli a qualunque costo.
Con le mie stesse mani,con tutte le mie forze.
Dal mio stesso essere.Volevo proteggerli.
Parole che continuavo a ripetermi.
Parole che ora non sono altro che sibilii nel vento.
Parole che mi pesano come un macigno.

Voglio proteggervi.Voglio proteggervi a qualunque costo.
Con le mie stesse mani,con tutte le mie forze.
Dal mio stesso essere.Voglio proteggervi.
Ripetevo in continuazione a quelle due persone a me tanto care.
A lei,che con la sua dolcezza, mi riempiva il cuore.
A lui,che così simile a me nell'aspetto,mi tendeva la mano.
Mi piaceva guardarli.Mi sentivo sereno.

Passavo così le mie giornate.
La fissavo sorridermi nelle sere d'inverno.
Lo fissavo imbronciarsi se non davo peso ai suoi ideali.
Gli presterei tutto il mio appoggio ora.

Pensavo che nulla avrebbe potuto guastare la quiete,
Che sempre sarei stato a sbirciare divertito le loro espressioni,
Che mai nessuno li avrebbe portati via da me,
Che in eterno li avrei preservati dalle cattiverie del mondo.

Pensieri che ora mi vergogno di aver concepito.
Convinzioni campate miseramente in aria.
Come uno stolto ho creduto a quella falsa realtà.
Come un umano mi son lasciato ridicolmente ingannare.

Si è trattato solo di un semplice errore.
Un errore troppo importante per chi come me di umano non ha nulla.
Per chi ridevolmente si è creduto tale.

Tutte le mie certezze,tutti i miei convincimenti.
Spazzati via come fiammelle dal vento.
Da quella notte buia;
Da quella notte più nera del niente.

La guardai immolarsi senza proferir parola.
La sentii chiamarmi sommessamente.
Avrei voluto correre da lei,strapparla via da quelle membra immonde.
Non riuscivo però a muovere un arto.
Non ero più ingrado di voltare gl'occhi per fronteggiare ancora il suo sguardo.

Tremavo.Riuscivo solo a far quello.
E nel tremore me la portarono via.
Per sempre.In eterno.

Avrei voluto sprofondare.
Sprofondare nel più nascosto dei precipizi,
Cadere più in basso possibile.
Avevo vergogna di me stesso.

Avevo però ancora lui.
E,come ogni volta,mi continuò a tendere la mano.
L'afferrai.L'unica luce in quel buio.
Ma nello scrutargli gli occhi non scorsi più innocenza,limpidezza.
Per quanto quegl'occhi potessero essere cristallini.
Per quanto quello sguardo potesse sembrare caldo,velava in realtà solo e soltanto odio.

Odio:il più pericoloso dei sentimenti.
Odio:la più terribile delle pene.
E proprio lui,a cui ormai più tenevo,
ne fu la più docile delle vittime.

Ma non potevo.Non potevo permettermi di perdere anche lui.
Non potevo.Non volevo!
A costo di dovermelo trovare di fronte come nemico.
Di dovermi affannare pur di fermarlo.

Così mi battei.
Mi battei strenuamente,ma fu tutto vano.
Avevo perduto anche lui.
Nonostante provai io a tendere la mano a chi me l'aveva tesa per anni,
Mi dovetti vilmente piegare.

Eppure tutt'ora,che i miei occhi continuano a vedere cadere corpi,
Che le mie mani continuano a versare sangue,
Che le mie risate fanno rabbrividire gli esseri,
Ora che finalmente ho la prestanza di difendere chi amo,
Proprio ora li vorrei all'ombra della mia schiena ormai abbastanza larga da presidiare entrambi.
Ora che è ormai troppo tardi.


Avrei dovuto proteggerli.
A qualunque costo.Con tutte le mie forze.
Dal mio stesso essere.
Con queste stesse mani,avrei dovuto proteggerli...
  
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