La prima volta che Brittany rincontrò Santana dopo le vacanze estive, poco ci mancò che svenisse e andasse a salutare gli orsetti gommosi nella terra di Gommolandia.
Era sconvolta da come la divisa ora le tirasse sul petto e da come la figura, che lei aveva sempre amato, di Santana si fosse modificata completamente.
Cosa erano quei due airbag lì davanti?
Rimase in silenzio a lungo, nonostante la sua amica la spronasse a parlare e a dirle cosa era successo.
Ma Brittany non proferì parola tutto il giorno, imbronciata e scontenta.
Una volta nello spogliatoio delle Cheerios, intente a cambiarsi, Britty non fece altro se non fissare intensamente i seni di Santana.
Con occhiate cupe e tetre, come se stesse proclamando una lunga e inarrestabile guerra a quelle due bocce.
«Dios!, Britt, cosa hai!?» Santana scoppiò, non resistendo oltre.
Non poteva sopportare la sua amica con il broncio, tanto meno con quell'espressione battagliera e crucciata.
«Quelle» mugugnò tetra, indicando il petto dell'altra.
Santana abbassò lo sguardo sconvolta e poi la fissò intensamente, sospirando.
«Dovevo immaginarlo» sospirò stancamente, avvicinandosi a lei.
Sapeva bene che qualunque cambiamento nel piccolo e preciso mondo di Brittany poteva provocare delle conseguenze tremende e pesanti.
L'ultima volta che l'allenatrice Silvester aveva cambiato, anche solo di una virgola, la divisa, Brittany si era rifiutata di indossarla, facendo gli allenamenti in mutande e reggiseno -non che la cosa a lei fosse dispiaciuto; e c'era voluto più di un mese per farle capire che una righina rossa intorno al logo della squadra non era niente di che.
Comunque, quella volta non c'era una soluzione, perciò doveva cercare di avvicinarla con le buone.
«Cosa c'è?» mormorò, alzando un po' le spalle.
«Non sono come prima, sono... gonfie e all'allenatrice non piaceranno, e se ti butta fuori?» gli occhi di Brittany si erano riempiti di lacrime, lucidi, e le sue labbra tremavano.
Santana respirò profondamente, cercò di mantenere il suo sguardo sicuro e strafottente; le prese una mano e se la posò sul seno, con fare deciso.
«Allora, cosa ne pensi?»
«Sono dure» mugugnò l'altra, cercando di continuare a tenere il broncio, nonostante il tocco con la pelle calda di Santana sotto il reggiseno la stesse sciogliendo.
«Ma pensa quanto indosserò un vestito con una scollatura, eh?» rise e si avvicinò ancora di più, ormai i loro corpi si sfiorarono.
«Staresti bene...» ammise a mezza bocca Brittany.
Santana sorrise soddisfatta e la baciò. Quando si staccarono l'amica le sorrise e mugugnò qualcosa a mezza bocca.
«Per fortuna che non ti sei rifatta anche quelle»
La mora ridacchiò, baciandola ancora e ancora, sfiorandola con quelle labbra semplici e attraenti, che riservavano dolcezza e amore sincero solo per lei.


Angolo autrice:
quello che conta è il pensiero, no? Pensa che io ci ho messo tutto l'aMMMore del mondo per scrivere questa storiella da quattro soldi ùù"
Anche se Natale è passato ci sono sempre gli zii ritardatari che danno i regali, no? Ecco, sono una ziastra zitella che ti rifila 25 € il giorno di Santo Stefano ù_ù
Comunque, nonostante tutto, Buon Natale ;)
Là

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