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Autore: LivingTheDream    27/12/2010    3 recensioni
"-Ma non ti stanchi mai di osservarmi?- chiede ridacchiando.
Clive rimane un attimo spiazzato,con la risposta ferma in gola.
Cosa dire? Come ammettere che,in qualche modo,si sentiva attratto dalla matura ed enigmatica bellezza di quell'uomo?"
Una semplice macchia di cielo potrà mai dare coraggio ad un ragazzo troppe volte deluso nella vita?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa storia FA parte della serie "Pezzi di un Futuro Perduto". Il cambiamento è stato dato dal fatto che dovevo far distrarre Layton!!
 
note dell'autrice: scusate la precisazione,ma ci vuole. Insomma,mi dovevo togliere lo sfizio di una Shonen-ai come si deve. Ero indecisa tra LaytonxLuke o LaytonxClive e...ok,leggete. Già ho detto abbastanza.
 
 
 
-Si può spostare più a destra,per favore?
La luce è migliore!-
Layton,dalla sedia posta al centro del salotto,ruota leggermente in direzione della finestra.
 
-Non so ancora come ringraziarla del favore,Professore.
Sa com'è,tra il giornale e qualche enigma,ci vuole qualche passatempo per liberare la mente da troppi pensieri.-
-Di niente,Clive. Mi fa piacere che ti abbiano scarcerato,alla fine ti hanno concesso almeno la libertà vigilata!- lo rassicura,sistemandosi il cilindro.
-Ah,sempre troppo buono,Professore.- esclama il ragazzo,affacciandosi da dietro la tela,sventolando il pennello sporco di tempera.
 
-Chiamami Hershel. In fondo,dopo un'avventura del genere,possiamo considerarci amici...-
Nessuno dei due crede a quelle parole,che ancora stagnano nell'aria dell'appartamento di Clive.
 
Lo aveva autorizzato a chiamarlo per nome. Non è cosa di tutti i giorni.
Clive si riaffaccia,incredulo. -Davvero?-
Layton annuisce.
-Ok...Hershel.-
 
"Come suona bene il mio nome,detto da lui." riflette Layton,senza rendersi conto di quello che stava dicendo. 
Ormai è lì da varie ore,ed è già il terzo pomeriggio in una settimana che viene a posare come modello.
 
-Ma non ti stanchi mai di osservarmi?- chiede ridacchiando.
Clive rimane un attimo spiazzato,con la risposta ferma in gola.
 
Cosa dire? Come ammettere che,in qualche modo,si sentiva attratto dalla matura ed enigmatica bellezza di quell'uomo?
Certamente non poteva dirglielo apertamente,sicuramente non sarebbe riuscito a reggere il peso del rifiuto dell'uomo che stima di più al mondo.
Stima...forse sta diventando qualcosa di più...
Scuotendo la testa,scaccia il pensiero,e l'unica cosa che riesce a rispondere è: -No! Anzi...colgo sempre nuove sfumature nei suoi atteggiamenti.-
 
Dolce,preciso ma distaccato. Si sente soddisfatto della scelta dei vocaboli,e torna a tracciare le delicate linee delle guance dell'uomo seduto sulla sedia.
-Oh...grazie...- arrossisce lievemente Layton,e,per non farlo vedere,inizia a guardarsi intorno.
 
Clive abita in un piccolo appartamento composto da un bagno,una cucina,una camera da letto ed un salotto. Poteva permettersi di più,ma il governo,dopo la storia di Londra Sotterranea,aveva bloccato qualsiasi movimento di soldi nel suo conto fino a nuovo ordine. Era tornato a lavorare al giornale,per guadagnare.
Il salottino è arredato con due divanetti in pelle,piccoli e confortevoli,intorno ad un tappeto,un tavolino ed un piccolo televisore. Più in là,stretta in un angolo,una scrivania ordinata è sormontata da una decina di quadretti,riportanti gli articoli di giornali più famosi di Clive e,cosa che fa arrossire nuovamente Hershel,qualche altro ritaglio di  giornale riportante un caso risolto "Dalla brillante mente del Professor Hershel Layton".
 
Clive è totalmente concentrato sul quadro che cerca di portare a termine. Un semplice ritratto,semplice,deciso. Non è per niente una fatica,stare lì ad osservare il suo "eroe",in sua compagnia,in compagnia del suo sorriso.
 
Layton squadra il ragazzo: è dimagrito in carcere,ma non di molto. Certamente è diventato più alto,e non porta più gli abiti da "Future Luke". Ora indossa un paio di pantaloni beige larghi,secondo una moda appena passata,ed una camicia bianca,magari non adatta alla pittura,con i primi bottoni sbotttonati e portata fuori dai calzoni. Libero,leggero,sbarazzino.
I capelli sono lasciati liberi,e sono di un chiaro identico a quello di Luke.
Continua a non capire come si potessero assomigliare tanto.
 
-Potrò mai sbirciare questo "capolavoro"?-
-Non ancora,Profe...cioè,Hershel. Deve aspettare ancora un po' di tempo. 
Piuttosto,non le avevo detto di girarsi verso destra?- ridacchia.
-Così?-
-No...di meno! Aspetti,non così tanto...- Clive posa la tavolozza ed il pennello,e,pulendosi le mani su un panno macchihato,raggiunge il Professore al centro della stanza.
Gli prende le spalle e lo volta più volte,ma non riescono ad intendersi. E più sbagliano,più ridono,insieme.
 
In quel momento i loro occhi si incrociano. Gli occhi scuri di Layton si perdono in quelli dolcemente sbiaditi di Clive.
I sorrisi sfumano velocelmente,ma persiste una bella sensazione,impossibile da descrivere. 
 
Layton si sente tentare: vorrebbe,non lo può più nascondere. Ma non sarebbe giusto. La differenza di età è troppa,senza contare poi che è...
 
 
...così bello...
 
 
Si sviluppa lo stesso pensiero,in duplice copia,nella testa di Clive.
 
-Allora io direi che...ci si vede...lunedì!- esclama Clive,alzandosi lentamente dalla posizione accovacciata.
-Si,per me va bene!- conferma Hershel,alzandosi di scatto. Urta contro il panno di Clive,il quale inizia a ridere.
 
-Cosa? Perchè ridi?-  sorride Layton,curioso.
-Ha una macchia di blu sulla guancia! Aspetti,faccio io.-
Prende un altro panno umido e comincia a sistemare dolcemente al pasticcio combinato. Lentamente,non vuole che LUI vada via. 
Ma il blu ormai è praticamente invisibile,ed è tempo degli arrivederci. 
-Mi raccomando,mi saluti Luke e Flora.-
-Certamente! Qualche volta vogliono venire a trovarti!- riferisce,sistemandosi la giacca.
-Per me non c'è problema.-
Ormai non rimane nemmeno una traccia lontana del colore,e Clive mette da parte il panno. Poi,quasi istintivammente,passa la mano asciutta e calda sulla sua giancia,ancora umida e fredda,e sente un tremolio arrivare dall'altra parte.
 
"Ora o mai più..." 
Mai,dice la testa.
Ora,dice il cuore.
Ora,dicono le mani. 
E si sa,la maggioranza vince.
 
Senza nemmeno lasciar proferire parola,Clive appoggia le sue labbra su quelle di Layton,o di Hershel,come aveva il permesso di chiamarlo ora.
Le sfiora solamente,aspettando un cenno dall'altro lato,e si sente ricambiare il gesto. Un altro bacio,stavolta più intenso. Riprova,non ci può credere.
 
Layton,dal canto suo,non riesce a comprenderSI. Vorrebbe lasciarlo andare,non è corretta una cosa del genere,ma non riesce a lasciare il sapore di quelle labbra,nè tantomeno di quel bacio,che si fa via via più intenso. 
Guidato da qualcosa sicuramente non etichettabile come "logica",gli afferra le guance,per poi affondare le mani nei suoi capelli soffici.
 
Ed un vero bacio si sviluppa,qualcosa per cui anche le parole sono banali. 
 
Clive è al settimo cielo,e non pensa più alle conseguenze,a quello che succederà da lì a pochi secondi.
 
Lì,in quel salotto,due menti geniale e logiche sono andate in mille pezzi,confondendosi a vicenda,perdendosi l'una nell'altra.
Poco tempo,poi il bacio finisce. Layton si allontana,raddrizzandosi il cappello,senza staccare gli occhi da Clive,il quale non lascia la guancia di Hershel volontariamente.
L'espressione del Professore è un misto di confusione e soddisfazione,come se avesse ritrovato un vecchio amico creduto morto.
Il ragazzo,che fino a quel momento si era sentito un gran cretino,adesso è quasi orgoglioso. Ha dimostrato di poter ammettere la verità.
Ma questo orgoglio non lo mostra,e rimane con un indecifrabile sguardo sconvolto.
 
-Allora,a lunedì...- mormora Layton,e Clive si limita ad annuire. Poi,solo il rumore della porta che si chiude.
 
 
 
In strada,ancora con i giaccone in mano,il Professore corre veloce. Ha perso tutto: coraggio,ragione,priorità. Ma si sente bene come poche altre volte in vita sua.
 
 
Clive si lascia cadere sulla poltrona,osservato dall'immobile sorriso della sua creazione.
Sulle labbra il suo sapore,sulle dita una chiazza di tempera blu.
   
 
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