Grattastinchi

Grattastinchi non era un gatto come gli altri, era speciale.

Il suo pelo era morbido e del colore come l’oro.

Quando Hermione lo vide per la prima volta, chiuso dentro una piccolissima gabbia che lo stava facendo impazzire, decise di prenderlo. Era l’unica tra i suoi amici a non avere animali, ma non fu solo per questo. Le ispirava qualcosa, e, infatti, aveva ragione.

Il gatto aiutò Sirius Black, facendo capire ai due amici, Harry e Hermione, che lui era buono. O almeno ci provò.

Cercò anche di mangiare Codaliscia, ma quando conobbe il Grande Cane Nero, sapeva che il suo compito era solo quello di portarlo da lui.

Non era perfetto, tutti lo sapevano, ma non si poteva certo chiedere la perfezione. Hermione poi gli voleva veramente bene, quindi che problema ci sarebbe stato?

Sbuffò infastidito, la padroncina lo aveva sfiorato con la mano. Sorrise la ragazza, alla vista del gatto arrabbiato, per poi tornare a dormire. La luna era alta, ma Grattastinchi non sarebbe andato via da lei. Perché, infondo, lui voleva bene a Hermione e a quel pazzo del suo fidanzato Ronald Weasley.

Grattastinchi non era un gatto come gli altri, era speciale.

Perché per sopportare un gruppo come il loro, dovevi avere qualche potere magico super potente. 



                                        

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