Alpha e Omega
«Il
vento frustava i capelli neri e lunghi sul viso di
quello che era poco più che un ragazzino, non aveva idea di
quello che stesse
succedendo.
Lievi lingue colorate disegnavano ghirigori sulla sua pelle
bronzea, lui si guardava intorno e si chiedeva perché il suo
corpo non
reagisse, perché le sue labbra non emettessero alcun suono.
Si sentiva stranamente
sicuro, ma quella calma era subito riuscito a paragonarla alla
rassegnazione di
qualcuno che, sull’orlo
di un
precipizio, vede scorrere tutta la sua vita davanti agli occhi e si
abbandona
alla morte andandole incontro, seppur contro voglia.
Le lingue di luce tracciarono uno strano segno sul suo
petto, lui non fece altro che sollevare gli occhi al cielo e
socchiuderli. Il
suo corpo fu invaso da uno strano calore, che diventò sempre
più intenso, fino
a bruciarlo dentro, nella sua mente il nulla completo ricopriva ogni
suo
pensiero. Le lingue di luce gli trapassarono il petto, insinuandosi
dentro il
suo corpo.
Il ragazzo si sentì mancare, cadde sul terreno umido e si
premette le palme sul petto, ispirando affannosamente, in cerca
d’aria. Solo
dei piccoli gemiti furono la sua risposta a quella sensazione.
Il suo corpo tremò e diventò piano sempre
più somigliante a
quello di un animale, una folta pelliccia bruna occupò
presto ogni centimetro
del suo corpo e sulle sue dita spuntarono artigli affilati.
Infine, quello che ormai era un lupo, guaì e
annusò l’aria.
Un odore dolciastro e nauseante pervase il suo olfatto. Una
scheggia di luce gli passo davanti e degli occhi cremisi lo fissarono
disgustati
e rabbiosi.
Il lupo ringhiò, gli occhi cremisi si affilarono e la
creatura diafana che li possedeva scoprì i denti affilati,
ringhiando a sua
volta.
Il cielo era scuro, ma nessuno dei due sembrava davvero
accorgersi del buio. Si lanciavano sguardi pieni di odio e si
ringhiavano
contro sempre più irati. D’un tratto la creatura
diafana corse via, il lupo la
seguì con una velocità altrettanto disumana.
Da allora la guerra continuò, in un circolo che si sarebbe
ripetuto all’infinito, in una battaglia che non avrebbe mai
avuto fine.
Alcuni, questa, la chiamano vita, non tutti però sanno cosa
nasconda realmente.»
Il fuoco scoppiettò, come volesse esprimere la sua opinione
sulla storia, Jacob Black, il capo alpha, guardò i piccoli
ragazzini che lo
stavano ascoltando negli occhi, godendo nel vederli pendere
letteralmente dalle
sue labbra.
«Nessuno,» continuò, «avrebbe
mai pensato che qualcuno potesse
porre fine a questa guerra o… » Si
voltò, osservando la donna che gli sedeva
accanto e le ammiccò sornione, sorridendole.
«… che un giorno i due mondi
potessero fondersi in uno soltanto. Coesistendo in pace.»
«Ma alla fine è successo, giusto Jake? »
disse una bambina,
osservandolo con aria trasognata.
Lui sollevò un sopracciglio e, passando il suo braccio
robusto intorno la vita della donna che gli stava a fianco, con un dito
tracciò
la pelle diafana che ricopriva il suo braccio poi, quando
scostò i capelli
rossi dal suo viso, intravide un dolce sorriso, provvisto di due canini
quasi impercettibilmente
più sfilati e appuntiti.
«Sì, diciamo di sì »
sussurrò, una risata nella voce.
«E come è successo?» chiese un altro dei
piccoli, inclinando
la testa. I due si guardarono, la donna si chiuse nelle spalle, un
cipiglio
serio in volto.
«La storia è conclusa nanerottoli, è
ora di andare a nanna!
» si liquidò alla fine lui e si alzò
celando malamente il suo imbarazzo sotto lo sguardo
divertito della sua
compagna.
Fu allora che Nessie sorrise, vedendolo come un bambino tra
i bambini, proprio come era sempre stato.
Bufferfly Effect
Credo
sia sempre meglio lasciar parlare la storia, ma mi farebbe piacere
poter rispondere alle vostre recensioni. :)
Datemi un idea da esterne su questa One-shot.
Vi auguro buone feste, BE.