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Autore: LTlady    27/12/2010    4 recensioni
uno stupido ascensore che si blocca, una ragazza nel panico e Nick Jonas che cercando di consolarla si innamora... ma quanto durerà? lo scoprirete solo leggendo
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mi dispiace, signorina, ora non posso aiutarla. Le manderemo qualcuno il prima possibile” la ragazza della reception mi invitò a tornare in camera mia e io accettai svogliatamente e guardandola male.

Le porte dell'ascensore si aprirono ed io entrai nervosamente. Saliti un paio di piani l'ascensore si fermò per far salire qualcun altro. Le porte si aprirono lentamente. Il ragazzo entrò e io iniziai a tremare dall'emozione

Oh mio Dio, non ci posso credere!” pensai

È proprio lui! Sì, è Nick! Nick Jonas!” iniziai a fare dei respiri profondi, poi un sorriso enorme si disegnò lentamente sulla mia faccia e anche lui sorrise quando il suo sguardo capitò per caso su di me. Ad un certo punto l'ascensore si fermò di nuovo

No, dannazione, ora entrerà qualcun altro” pensai dato che non volevo che entrasse nessuno, però le porte non si aprirono rimasero chiuse e l'ascensore fermo immobile, un brivido di terrore mi attraversò la schiena

“No! Non è possibile” esclamai cominciando a tastare le porte

“No! No! No! Ti prego!” mi stavo facendo prendere totalmente dal panico

“Ehi, ehi, calmati” mi disse Nick vedendo che ero terrorizzata

“Calmarmi?! Come posso calmarmi?!” iniziai a dire una sfilza di parolacce

“Wow, non pensavo che le donne potessero essere così fini” disse ironicamente

“Non sei divertente, Nicholas! Io sono claustrofobica!”

“Sai il mio nome?”

“Che diamine, sì! Insomma, chi non sa il tuo nome?” lui sorrise e io lo guardai stranita

“Come fai ad essere così calmo?” lui alzò le spalle, io mi misi le mani sulla faccia e feci scivolare la schiena sulla parete fino a che non mi sedetti a terra

“Albergo a cinque stelle, sì, come no? Se hai bisogno non mandano nessuno, l'ascensore si blocca e non c'è nemmeno uno schifo di pulsante di allarme su questo schifo di ascensore!” anche Nick si sedette dall'altra parte davanti a me guardandomi

“Come ti chiami?” mi chiese ad un certo punto

“Cosa?” chiesi perplessa

“Il tuo nome, voglio sapere il tuo nome, dato che tu sai già il mio” io sorrisi un po' nervosa

“Samantha, mi chiamo Samantha”

“Bel nome. Sai, se un giorno dovessi avere una figlia, mi piacerebbe chiamarla Samantha”

“Davvero?” lui annuì

“Sai, anche io ho sempre sognato di chiamare un mio futuro figlio Nicholas”

“Sul serio?”

“Già” ci mettemmo a ridere. Ad un certo punto, come se non bastasse, si fulminò pure la luce e io mi misi a gridare

“Non mi dire adesso che hai anche paura del buio” mi disse lui e io feci un verso di assenso

“Oh cielo” disse lui sospirando

“Ti farebbe sentire meglio se venissi vicino a te?” io feci lo stesso verso di prima e lui si alzò e venne vicino a me, per istinto mi attaccai al suo braccio con tutta la forza che avevo

“Ti dispiacerebbe allentare un po' la presa?” mi chiese Nick

“Sì, perdonami” dissi facendo quello che mi aveva chiesto

“Non pensavo esistessero ancora ragazzine che avevano paura del buio”

“Grazie per avermi dato della ragazzina, ma io ho la tua età”

“Seriamente? Ti credevo più piccola”

“Grazie, anzi sono più vecchia di te di circa undici giorni” ci mettemmo a ridere

“Sei carina”

“Come scusa?”

“Cioè... s-sei simpatica” anche se non lo potevo vedere per colpa del buio avevo immaginato che era diventato rosso come un pomodoro. Parlammo per circa mezz'ora o un'ora, non lo so, poi si accesero di nuovo le luci

“Grazie a Dio” dissi io tirando un sospiro di sollievo, ma senza staccarmi dal braccio di Nick

“Ma quegli idioti dei miei fratelli non si accorgono che io non ci sono?!”

“Penso che siamo destinati a stare qui tutta la notte”

“Cioè?”

“Sono le undici di sera, non penso ci sia ancora qualcuno sveglio a quest'ora”

“Magnifico” disse lui ironicamente, poi ci fu un attimo di silenzio

“Cosa facciamo?” Nick si mise a pensare

“Ti va di cantare?” io annuii e così ci mettemmo a cantare.

“Hai una bella voce, sai?” mi disse lui

“Davvero? Grazie mille!”

“E sei anche molto carina”

“intendevi forse dire simpatica?” dissi ridendo

“No, volevo dire carina. Insomma, abbiamo tante cose in comune, tu ascolti la nostra musica e guarda caso io sono quello che preferisci nella band...” io lo guardai senza dire niente

“Che c'è?” mi chiese, io non potetti più resistere, quindi lo baciai, appena mi staccai gli chiesi scusa

“Oh mio Dio, mi dispiace, io non volevo, è stato più forte di me...” lui mi azzittì baciandomi, i miei occhi cominciarono a brillare, ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi appoggiai la mia testa sulla sua spalla e misi le gambe sopra le sue. Dopo qualche minuto ci addormentammo.

La mattina seguente riuscirono a trovarci, ma noi stavamo ancora dormendo

“Svegliati bello addormentato” disse Kevin a Nick

“Fratellino” lo chiamò Joe, sia io che Nick aprimmo gli occhi

“Era ora” disse Kevin

“Piacere, Joe” disse Joe porgendomi la mano che io strinsi

“Piacere mio, Samantha” poi strinsi la mano anche a Kevin. Uscimmo finalmente da quell'inferno e fu il momento di separarci

“Quindi questo è un addio?” mi chiese Nick

“Penso proprio di sì” ci abbracciammo e a me vennero gli occhi lucidi. Appena mi staccai lo guardai negli occhi, poi mi incamminai per andare nella mia stanza senza voltarmi. Ero triste, ma nello stesso tempo felice, perché anche se solo per poche ore, Nick Jonas era stato mio.

   
 
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