Prologo:
In bilico
Le ombre del tramonto si
allungavano di minuto in minuto sulla terraferma.
Gli ultimi raggi ambrati svanivano dietro le possenti e alte mura di cinta che serravano una ripida scogliera frastagliata dalle onde furiose del mare d’inverno, gelido e grigio.
La gente del posto, spinta dalla morbosa curiosità di assistere a quel macabro evento, si era assiepata nell’ampia piazza quadrata di Charlotte Amalie. I più lontani riuscivano a stento a scorgere sul patibolo due figure alte e slanciate vestite di scuro.
Un uomo e una donna. Una coppia di fuori legge.
Il giovane comandante delle guardie, impettito nella sua vistosa uniforme ricamata da numerose medaglie, se ne stava seduto di fianco alla famiglia del Governatore e con un sorriso superbo esibiva la soddisfazione per quella cattura.
Ad un suo cenno affettato l’arringatore raggiunse il palchetto, srotolò la pergamena, ottenendo il silenzio del pubblico, e iniziò a leggere a voce alta e squillante: - Popolo di Saint Thomas, è reso a voi noto che questi due individui sono accusati di un crimine spregevole, grave e imperdonabile contro le corone di Inghilterra, Spagna, Portogallo e Francia. Suddetto crimine è riassunto in una sola nota parola: pirateria. E prevede una sola inevitabile condanna nei nostri territori: morte! …
La bionda piratessa sentiva la vista annacquarsi e con essa i lineamenti dell’uomo che amava.
Si era ripromessa di mantenere la calma, di sperare nel bene, nella possibilità di fuggire, ancora una volta ad una sorte avversa. Ma ormai mancava così poco, e gli insulti della folla le pungevano le orecchie mentre lo sguardo impassibile di suo marito, che non smetteva di fissarla con intensità, avrebbe dovuto trasmetterle coraggio e invece le faceva quasi male.
Perché quella forse era l’ultima volta che lo stava vedendo. E perché non sapeva dove si trovasse in quell’istante l’altro suo grande amore.
Le sue labbra si schiusero in un tremolio sconsolato: - Will …
- Ti amo Elizabeth – le sussurrò lui con il tono più caldo, dolce e struggente che avesse mai usato. E si dispiacque di non poterle tendere e stringere la mano, avendola legata insieme all’altra dietro la schiena da una ruvida corda.
La lettura dei loro crimini continuava ad essere scandita con freddezza inesorabile.
Non si era reso conto di averne accumulati tanti negli ultimi tre anni in cui si era messo a viaggiare per mare con la sua amatissima compagna. E con suo figlio che, voleva crederci, era riuscito a salvarsi da quella fine, almeno lui.
Lo stesso non era accaduto ad altri criminali con cui avevano condiviso brevi ore nelle carceri di quella città, non nuova agli attacchi di pirati, ma neppure estranea a stringere alleanze con essi. L’avevano frequentata anche loro di tanto in tanto, senza incontrare alcun problema.
Evidentemente, e inaspettatamente, il nuovo governatore aveva intrapreso una politica diversa da quella ben più tollerante dei suoi predecessori.
Intanto le urla e le ingiurie degli spettatori di minuto in minuto si facevano più forti e pesanti.
I corpi senza vita degli altri condannati erano già stati portati via, su un misero carretto, ed ora non restavano che loro due a completare una giornata di giustizia esemplare per i suoi rappresentanti.
I due pirati si scambiarono un ultimo sguardo, carico di passione, tristezza e disperazione.
Tornarono a rivolgere un’occhiata alla piazza, costellata dalle fiammelle delle torce che supplivano alla scarsa luce sprigionata dall’imminente crepuscolo.
Non c’era traccia della ciurma.
Probabilmente quella volta avevano davvero rispettato il codice.
Salve a tutte! Piccolo regalino di fine anno: il prologo del sequel de La spada, il corvo e il mare! '__'
Dedicato a
tutte coloro che hanno letto la prima parte, che mi hanno lasciato un
mare di commenti e complimenti, e che mi hanno chiesto di continuare.Gli ultimi raggi ambrati svanivano dietro le possenti e alte mura di cinta che serravano una ripida scogliera frastagliata dalle onde furiose del mare d’inverno, gelido e grigio.
La gente del posto, spinta dalla morbosa curiosità di assistere a quel macabro evento, si era assiepata nell’ampia piazza quadrata di Charlotte Amalie. I più lontani riuscivano a stento a scorgere sul patibolo due figure alte e slanciate vestite di scuro.
Un uomo e una donna. Una coppia di fuori legge.
Il giovane comandante delle guardie, impettito nella sua vistosa uniforme ricamata da numerose medaglie, se ne stava seduto di fianco alla famiglia del Governatore e con un sorriso superbo esibiva la soddisfazione per quella cattura.
Ad un suo cenno affettato l’arringatore raggiunse il palchetto, srotolò la pergamena, ottenendo il silenzio del pubblico, e iniziò a leggere a voce alta e squillante: - Popolo di Saint Thomas, è reso a voi noto che questi due individui sono accusati di un crimine spregevole, grave e imperdonabile contro le corone di Inghilterra, Spagna, Portogallo e Francia. Suddetto crimine è riassunto in una sola nota parola: pirateria. E prevede una sola inevitabile condanna nei nostri territori: morte! …
La bionda piratessa sentiva la vista annacquarsi e con essa i lineamenti dell’uomo che amava.
Si era ripromessa di mantenere la calma, di sperare nel bene, nella possibilità di fuggire, ancora una volta ad una sorte avversa. Ma ormai mancava così poco, e gli insulti della folla le pungevano le orecchie mentre lo sguardo impassibile di suo marito, che non smetteva di fissarla con intensità, avrebbe dovuto trasmetterle coraggio e invece le faceva quasi male.
Perché quella forse era l’ultima volta che lo stava vedendo. E perché non sapeva dove si trovasse in quell’istante l’altro suo grande amore.
Le sue labbra si schiusero in un tremolio sconsolato: - Will …
- Ti amo Elizabeth – le sussurrò lui con il tono più caldo, dolce e struggente che avesse mai usato. E si dispiacque di non poterle tendere e stringere la mano, avendola legata insieme all’altra dietro la schiena da una ruvida corda.
La lettura dei loro crimini continuava ad essere scandita con freddezza inesorabile.
Non si era reso conto di averne accumulati tanti negli ultimi tre anni in cui si era messo a viaggiare per mare con la sua amatissima compagna. E con suo figlio che, voleva crederci, era riuscito a salvarsi da quella fine, almeno lui.
Lo stesso non era accaduto ad altri criminali con cui avevano condiviso brevi ore nelle carceri di quella città, non nuova agli attacchi di pirati, ma neppure estranea a stringere alleanze con essi. L’avevano frequentata anche loro di tanto in tanto, senza incontrare alcun problema.
Evidentemente, e inaspettatamente, il nuovo governatore aveva intrapreso una politica diversa da quella ben più tollerante dei suoi predecessori.
Intanto le urla e le ingiurie degli spettatori di minuto in minuto si facevano più forti e pesanti.
I corpi senza vita degli altri condannati erano già stati portati via, su un misero carretto, ed ora non restavano che loro due a completare una giornata di giustizia esemplare per i suoi rappresentanti.
I due pirati si scambiarono un ultimo sguardo, carico di passione, tristezza e disperazione.
Tornarono a rivolgere un’occhiata alla piazza, costellata dalle fiammelle delle torce che supplivano alla scarsa luce sprigionata dall’imminente crepuscolo.
Non c’era traccia della ciurma.
Probabilmente quella volta avevano davvero rispettato il codice.
Salve a tutte! Piccolo regalino di fine anno: il prologo del sequel de La spada, il corvo e il mare! '__'
In particolare dedico questa nuova storia a Summerbest, stellysisley, emmawh, Lione94, Gaea, Misa 4_ever sperando che vi piaccia come la prima!
Anche se ancora c'è molto poco da dire, attendo vostre opinioni!
A presto!