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Autore: Absteria    27/12/2010    5 recensioni
Questa one-shot narra del primo incontro tra Alice e Jasper, in assoluto la mia coppia preferita della saga, dal punto di vista di Jazz...così è come io ho immaginato quel giorno. Spero che vi piaccia!
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Un Amore Immortale'
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First time I saw you

 

Il vento soffiava forte, anche se per me era facile ignorarlo.

Mi trovavo a Philadelphia senza avere idea di come avessi fatto ad arrivarci.

Ero stanco della mia vita.

La piazza si stava svuotando rapidamente. Nel giro di pochi minuti avrei dato troppo nell'occhio da solo in mezzo alla tormenta.

Vidi un locale malmesso proprio in fondo alla piccola piazza ormai semi deserta. Se fossi entrato sarebbe stato facile confondermi tra la folla, tanto più che i miei occhi erano neri, anche se ciò significava che avevo sete. Non mi sentivo tranquillo.

Avrei potuto andarmene, certo, ma ero stanco di vagare senza meta, e in più, se me ne fossi andato, avrei sicuramente posto fine alla vita di un altro essere umano.

Sospirai mentre soppesavo le due possibilità. La risposta era fin troppo ovvia: meglio un omicidio probabile ad uno certo.

Mi avvicinai lentamente alla porta del piccolo locale, presi un ultimo respiro d'aria pulita ed entrai chiudendomi velocemente la porta alle spalle.

Accadde esattamente ciò che temevo. Il solo sentire i battiti di una ventina di piccoli e invitanti cuori umani risvegliò il mostro che celavo malamente dentro di me e, fin troppo consapevole, iniziai a progettare la strage.

La deprivazione sensoriale mi stava facendo impazzire. Inspirai per la prima volta l'aria del locale.

Un aroma dolce che non aveva nulla a che vedere col sangue sovrastava tutti gli altri odori umani e mi investì come un'onda cancellando in un secondo ogni istinto famelico. Un simile profumo poteva appartenere solo ad un mostro, un mostro non troppo diverso da me.

Mi voltai di scatto verso la fonte di quella fragranza inebriante, e fu allora che la vidi per la prima volta.

Avevo ragione a metà: era davvero come me, ma non poteva essere un mostro, non lei.

Era bellissima, anche vestita di stracci. Era così piccola, così minuta che sentii immediatamente il bisogno di proteggerla. Ma da chi? Non ero forse io la creatura più letale che conoscessi?

Mentre mi perdevo nelle mie riflessioni saltò giù dallo sgabello su cui era seduta.

Avanzava verso di me con una grazia inesprimibile, nei suoi occhi risplendeva una luce che non avevo mai visto prima.

Era un sorriso quello che piegava le sue labbra così perfette?

E per quale assurdo motivo quell'angelo stava sorridendo proprio a me?

Cercai delle risposte nelle sue emozioni servendomi del mio potere speciale, ma l'unica cosa che riuscii a trovare furono solo altre domande.

Si arrestò proprio di fronte a me con quella sua grazia immensa, continuando a sorridermi.

«Mi hai fatto aspettare parecchio», disse confondendomi ancora.

Chinai il capo in segno di scuse. «Mi dispiace, signorina», risposi.

Il suo sorriso si allargò lasciandomi senza fiato. Mi offrì la sua mano in un chiaro invito.

La presi, per la prima volta senza farmi domande e, per la prima volta dopo un tempo infinito, sentii nascere in me la speranza di una nuova vita.

   
 
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