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Autore: crazyromy93    28/12/2010    8 recensioni
« Shhh, non voglio sentir volare nemmeno una mosca! Vado in bagno, mi devo concentrare e prepararmi per l’incontro con quello lì »
« In bagno? Perché proprio lì? »
« Ho scoperto che stare seduto su quella tazza di ceramica mi aiuta a riflettere »
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un gemito di puro dolore nell’accasciarsi distrutto sul divano di pelle nera presente nell’ampio salone della loro casetta in mezzo al bosco

« Non ci posso credere. Non ci voglio credere » proruppe disperato Edward Cullen sostenendo la testa fra le mani e lanciando uno sguardo agonizzante verso la moglie che, dimostrandosi una donna estremamente sensibile e molto preoccupata per le condizioni del marito, se ne stava seduta sulla comoda poltrona a sfogliare svogliatamente una rivista di moda

« Come puoi essere così tranquilla mentre tua... nostra figlia ha deciso di... di... »

« Amore calmati. Non ti fa bene essere così teso, cerca di rilassarti che ti vengono le rughe... » lo riprese bonariamente lei lanciandogli un’occhiata perplessa prima di riportare l’attenzione sull’articolo continuando a dondolare il piede sinistro « ... vedrai che andrà tutto bene »

« Questo ottimismo non è da te... » meditò dubbioso prima di scattare in piedi sbattendosi una mano sulla fronte ai suoni « Oh. Oh. OH! » con la tipica espressione soddisfatta di colui che, dopo ore e ore di sudore, è finalmente riuscito a venire a capo di un complicatissimo rompicapo. Peccato solo che i vampiri non possano sudare.

« Sì, buon natale anche a te amore »

« No, non hai capito. Non quel tipo di Oh, quell’altro “oh” »

« Continuo a non capire... » ammise Bella chiudendo la rivista e piegandosi in avanti con il busto come se, avvicinandosi a lui, potesse comprendere meglio i pensieri tortuosi e incasinati del marito « cerca di spiegarti »

« Tu, lei, voi... » l’aditò per poi iniziare a fare su e giù per il salotto cominciando ad esporre le sue teorie « È tutto programmato vero? Ma certo che lo è » si rispose da solo annuendo convinto arrestando la camminata, con una mano dietro la schiena manco fosse un filosofo e l’altro ad accarezzarsi il mento in mancanza di una vera barbetta da torturare « Vi siete messe d’accordo per punirmi. Volete farmela pagare per quella volta che insieme ai ragazzi abbiamo bruciato la tua libreria non è così? Ah, ma io sono più furbo » esclamò divertito riprendendo a passeggiare sul tappeto, incurante del pericoloso assottigliarsi degli occhi della moglie e ancora felicemente all’oscuro dei suoi pensieri omicidi su di lui « Oppure è per quella volta che ti ho detto che andavo a caccia con Emm e Jas e invece siamo andati in uno streap-club per festeggiare il mio 111esimo compleanno? »

« Tu cosa?! »

« Ah... » sospirò con aria sognante e uno sguardo da ebete dipinto in volto « quelli sì che erano bei tempi. La morettina al cubo era decisamente sex... » ma, prima ancora che potesse finire il pensiero, si ritrovò scaraventato a molti metri più in là, e un’enorme varco nel muro a fare bella mostra di sé. Fortuna che i vampiri hanno la pelle dura...

« Ma... » balbettò incredulo fissando la moglie che con noncuranza, si risistemava le pieghe del vestitino estivo come se niente fosse « Perché... che ho fatto? »

« Te lo sei meritato »

« Ma perché!? » ripeté adirato volgendo i pugni in aria come un mocciosetto alle prese con i suoi soliti capricci giornalieri « Perché mi hai scaraventato contro il muro eh? Non so proprio spiegarmelo; cosa ho fatto di male per meritarmi un trattamento simile!? »

« Perché? » lo scimmiottò ironicamente afferrandolo per il colletto della camicia spiegazzata prima di ringhiargli contro « Dici che voi mi avete bruciato tutta la collezione di libri classici quando mesi fa avevi affermato, giurato e spregiurato che era stato Jake a farlo perché stufo di vedermi leggere sempre quelle sciocchezze prive di senso. Mi dici che sei stato in un night-club la sera del tuo compleanno con quegli idioti dei tuoi fratelli mentre io ti stavo aspettando a casa per passare una serata romantica solo per noi due, e chissà cos’altro mi nascondi e tu osi anche chiedermi perché ce l’abbia tanto con te?! »

« S-sì...? »

« Ahhhhh!!! Edward Cullen, sei un vampiro morto. Morto. Hai capito? »

« Beh, tecnicamente siamo già morti... ma comunque non stavamo parlando di questo » s’affrettò ad aggiungere notando lo sguardo minaccioso della moglie

« Giusto... ma ciò non toglie il fatto che sei un’idiota »

« No, sono solo preoccupato, preoccupato come un qualsiasi padre quando si sente dire dalla propria principessa che... che... »

« E di grazia, di cosa sei geloso? »

« Non si tratta di essere geloso o meno, Nessie è ancora troppo piccola per queste cose, e prima che venga il giorno in cui porterà un qualsiasi essere maschile in casa mia ne dovrà passare di tempo! »

« Ma ti senti quando parli? Qui la situazione è ben diversa da quello che pensi tu, e poi ha già 18 anni, lascia che faccia le sue esperienze. È abbastanza grande per capire da sola ciò che è giusto da ciò che non lo è »

« Esperienze?! Vuoi per caso che nostra figlia rimanga incinta del primo che capita? »

« Beh, prima di tutto dubito fortemente che possa succedere una cosa del genere visto il soggetto in questione, e poi... e poi che c’è di male a farlo con la persona che si ama? »

« È troppo piccola! » esclamò con ovvietà, scandalizzato per il modo assurdo di ragionare di Bella

« Sempre meglio che rimanere verginelli come te che all’età di 100 anni e passa non sa nemmeno come si fa a dare un bacio » mugolò sconsolata « Se non fosse stato per me a quest’ora staremo ancora a giocare a padre e figlia invece che al dottore che visita la sua paziente... »

« Che hai detto? »

« Io? Assolutamente niente! »

« Bene, perché io non intendo proprio accettare questo sconosciuto in casa mia! »

« Ma è solo un...»

« Shhh, non voglio sentir volare nemmeno una mosca! Vado in bagno, mi devo concentrare e prepararmi per l’incontro con quello lì »

« In bagno? Perché proprio lì? »

« Ho scoperto che stare seduto su quella tazza di ceramica mi aiuta a riflettere »

« Ne sei sicuro? »

« Certo! Perché, non mi credi? Guarda che i migliori strateghi e condottieri prima di una grande battaglia si ritiravano in bagno per stilare un piano d’attacco! Tsè, l’ignoranza d’oggi proprio... »







Qualche ora più tardi...







« E così saresti tu il famoso tipo con cui ultimamente passa il tempo mia figlia » così aveva esordito il bel vampiro quando era arrivato il fatidico momento dell’incontro.

Certo, non si poteva dire che avessero fatto poi grandi progressi...

La loro “conversazione” era stato piuttosto unidirezionale, Edward parlava, grugniva, ringhiava, ed era arrivato anche al punto di minacciarlo ma niente, lui non lo ascoltava anzi, per essere precisi non lo degnava nemmeno della più minima attenzione. Se ne stava lì, sbracato sul suo divano come se fosse stato a casa sua, si lasciava coccolare da Renesmee, si stiracchiava, ma sembrava che non avesse la minima intenzione di ascoltarlo. Il più delle volte l’aveva addirittura sorpreso a grattarsi le orecchie con quelle sue luride zampacce con un’aria piuttosto annoiata.

Inutile dire che tutto ciò non aveva fatto altro che contribuire alla crescita dell’indisposizione di Edward verso di lui e, se prima era contrario a un qualsiasi tipo di rapporto fra lui e la figlia, ora c’era il grande rischio che sarebbe potuto arrivare a strozzarlo con le sue mani se l’avesse solo visto scodinzolare intorno alla piccola Nessie.



« Te lo chiedo per l’ultima volta. Dove, quando e com’è che vi siete conosciuti tu e mia figlia? Che intenzioni hai con lei? E smettila di guardarmi così cavolo! »

« Edward amore... »

« Stanne fuori Bella, questa è una questione che riguarda solo e unicamente me e questo brutto insolente! »

« Dai papà, la mamma ha ragione non credi di star esagerando? Infondo è solo un... »

« Non me ne importa un fico secco! Tu sei mia figlia, e io sono tuo padre e come tale devo assicurarmi che tu frequenta persone a posto! »

« Persone appunto... »

« Non osare contraddirmi Nessie, è inutile che insisti sulla questione che sei una mezza vampira e che quindi sai difenderti ecc ecc... anzi, fatemi un favore, andatevene via tutti quanti. Lasciatemi da solo con lui »

« Ma... »

« Ho detto fuori! »





« Bene bene bene... ora che siamo solo io e te è ora che ti comporti come un vero uomo. Rispondi alle mie domande... »

« Ehm papà? »

« Nessie, ti avevo detto di lasciarmi solo! » la riprese adirato voltandosi a guardare la figlia che titubante, se ne stava sulla soglia della porta a torturasi il labbro inferiore. Indecisa se parlare o meno

« Sì sì, ora vado... è solo che... »

« Che c’è?! »

« Beh, volevo solo informarti che i cani non hanno ancora imparato a parlare... forse è per questo che non ti risponde... »

« Oh... » soffiò sorpreso lui mentre la figlia lasciava la stanza « È vero quello che ha appena detto? » gli chiese abbassandosi fino ad arrivare all’altezza del suo muso peloso, prima di fare una smorfia schifata ritirandosi indietro per pulirsi la faccia sporca di saliva per la recente leccata da parte di Fido « Ma che razza di cane sei eh?! Non sai parlare?! Persino Jake è capace di farlo!!! Tsè... » si arrese alla fine buttandosi sulla poltrona continuando a fissare con astio il cagnolino davanti a sé « Certo che come sacco di pulci sei alquanto inutile... » meditò ad alta voce per poi raddrizzare la schiena e lanciargli un ultimo avviso intimidatorio prima di lasciare anche lui la stanza « Se osi leccarmi ancora una volta te la stacco veramente quella schifosa lingua penzolante che ti ritrovi, intesi?! »



   
 
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