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Autore: A g n e    28/12/2010    1 recensioni
Ultima classificata al contest "Ad ognuno la sua" indetto da Lilyblack (and proud to be XD)
Albus prima del suo esame di Trasfigurazione.
“NO, Doge, non vorrei smettere per un attimo di ripassare e NO, Weasley, non credo sarebbe meglio piantare i libri per seguirti nelle tue scorribande su un manico di scopa o per fare qualche divertente dispetto ai primini, no, non ho fame, non ho sete, non sono stanco, non penso di sapere già tutto alla perfezione e NO, definitely NO, non manca ancora tanto agli esami, la prova è tra un’ora e non ho intenzione di lasciare i libri per un attimo e anche voi dovreste ripassare”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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-Nick autore: aGNeSNaPe
-Titolo: Don’t think about it!

-Personaggi: Albus Silente, Elphias Doge e Nuovo Personaggio (Philip Weasley)
-GenereCommedia
-RatingVerde
-AvvertimentiNothing relevant. One-shot, 500 parole giuste giuste (secondo Word).
-IntroduzioneUn’ora prima dell’esame di Trasfigurazione. Albus Silente sta febbrilmente tentando di ripassare, ma..
-NdA : Temo che la bacchetta c’entri ben poco. Nel senso, è presente, è citata, serve nella storia ma non ha un ruolo centrale. Ooooh beh.


Sala comune di Grifondoro. Una pila dei libri, pergamene svolazzanti ovunque, povere piume strapazzate abbandonate a terra e un Albus Silente di pessimo umore. Insomma, tutto quel che bastava per suggerire a qualsivoglia scocciatore di dissolversi istantaneamente una volta arrivato a meno di tre metri dal tavolo su cui Albus stava lavorando o il succitato studente avrebbe ottenuto lo stesso effetto usando la sua bacchetta.

Elphias Doge e Philip Weasley si scambiarono un’occhiata d’intesa. D’accordo, i G.U.F.O. erano importanti, ma non al punto di ridursi a un tale livello di isteria.

Elphias provò lentamente ad avvicinarsi, armato di una caraffa di succo di zucca e delle sue migliori doti persuasive. Albus iniziò a ringhiare impercettibilmente, per poi alzare il tono vedendo Philip seguire trotterellando l’amico.

“Albus, non vorresti…?”

“NO, Doge, non vorrei smettere per un attimo di ripassare e NO, Weasley, non credo sarebbe meglio piantare i libri per seguirti nelle tue scorribande su un manico di scopa o per fare qualche divertente dispetto ai primini, no, non ho fame, non ho sete, non sono stanco, non penso di sapere già tutto alla perfezione e NO, definitely NO, non manca ancora tanto agli esami, la prova è tra un’ora e non ho intenzione  di lasciare i libri per un attimo e anche voi dovreste ripassare”, replicò all’istante Albus tutto d’un fiato. Elphias e Philip alzarono gli occhi al cielo.

“Ma sicuro, Albus, vecchio mio” cinguettò Philip ignorando la vena che stava pulsando ritmicamente e in maniera piuttosto sinistra sulla fronte dell’amico, “siamo venuti solo a portarti qualcosa di fresco, nulla di male, no? Oh, suvvia, Al!” continuò, nonostante la stretta di Albus sulla bacchetta avesse assunto ormai una vena di maniacale istinto omicida “Non vogliamo distrarti! Puoi continuare a studiare, intanto!”.

Consapevole di non poter cruciare i suoi migliori amici, Albus si decise a bere quel maledettissimo bicchiere di succo di zucca, nella speranza che poi lo lasciassero stare.

Due secondi dopo il Grifondoro sputò in maniera decisamente poco fine quella schifezza che i due disgraziati gli avevano fatto bere; non voleva assolutamente sapere cosa contenesse quel bicchiere, ma iniziò a rincorrerli all’urlo belluino di “vi uccideròòòòòò!”, dimenticandosi che bastava un lieve movimento della bacchetta per farli pentire del tiro mancino.

Tre quarti d’ora e 10 punti in meno a Grifondoro più tardi (il professor Dippet l’aveva sorpreso a tentare di strangolare Philip Weasley e la cosa non gli era piaciuta molto), Albus tornò nella sala comune, realizzando con suo sommo orrore che cinque minuti più tardi avrebbe dovuto comparire davanti alla commissione esaminatrice. Constatando che ormai era troppo tardi per farsi prendere dal panico, si avviò mestamente verso l’aula di prova.

***

“Parola mia, giovanotto, non ho mai visto nessuno in grado di fare meraviglie simili con una bacchetta!”, commentò la professoressa Marchbanks, stringendogli la mano.

Elphias e Philip ridacchiarono. Il tentativo di distrarre Albus dai suoi (inesistenti) problemi sulla Trasfigurazione aveva dato i suoi frutti.

Ora, come evitare la domanda di Albus su cosa conteneva effettivamente il bicchiere?


Angolino autrice.

A me questa storia piace. Non c'entra una cippa col contest (dovevamo descrivere la bacchetta di un personaggio, ergo la bacchetta doveva avere un ruolo centrale, cosa che nella mia storia non ha affatto) ma mi piace lo stesso. Ergo, grazie lo stesso, giudicia! Ah, il buon Philip non so da dove salti fuori. Tra gli amici del giovane Dumbledore figura solo Doge, ma ho voluto aggiungere un secondo amico, che avesse un cognome... evocativo, per così dire. un mattacchione, bis-zio/nonno/quelchevolete di Fred e George.

Anyway! Ecco qui il giudizio.

Grammatica: 9.4/10
Stile e lessico: 8.6710
Sviluppo della trama: 10/10
IC: 19/20
Originalità: 15/20
Giudizio personale: 4/5
Per un totale di 66/75 punti.
Giudizio:
La storia, in sé, vale. E’ originale, simpatica, e rende secondo me perfettamente quello che è l’Ic di un personaggio ne del tutto severo ne del tutto giocherellone. C’è Albus qui, magari non quello praticamente centenario che conosciamo, ma c’è comunque una buona fetta dell’uomo che abbiamo imparato ad amare durante la saga. Una cosa che purtroppo non ho visto, è l’uso della bacchetta come prompt e mi è dispiaciuto, perché mi ha costretto a togliere dei punti che, altrimenti usati, avrebbero portato questa shot più in alto in classifica.
Su questo non ho molto di più da dire ovviamente e ciò di cui devo ancora parlare è lo stile, a volte un po’ ingarbugliato: c’è bisogno di un po’ di labor limae, a parere mio, per rendere questa storia di un gradino migliore, nonostante mi piaccia anche così. Unica cosa che purtroppo mi sento di segnalare a ‘gran voce’ è l’uso delle parentesi al posto delle virgole: hanno penalizzato di molto la scorrevolezza della storia.

   
 
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