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Autore: cassiana    28/12/2010    7 recensioni
Eowyn è stanca di stare chiusa nelle sue stanze e Faramir ha una sorpresa per lei.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eowyn, Faramir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Galathil Note: Scritta per la  maritombola @ maridichallenge
Prompt 19. argento

Disclaimer: i personaggi non mi appartengono ma sono dei rispettivi autori. La storia è scritta senza scopo di lucro



Galathil 

        



        Eowyn sentì intorno a sé l’aria frizzante della prima mattina, Faramir la teneva saldamente per un braccio guidandole i passi e le teneva una mano sugli occhi impedendole di vedere dove la stesse portando.
    - E’ ancora lontano?
Chiese Eowyn cercando di sbirciare tra le dita del marito.
    - Pazienza, amore mio: ci siamo quasi.
Eowyn sorrise: la pazienza non era mai stata una delle sue virtù, ma amava le sorprese. Avrebbe dovuto comprendere che Faramir stava organizzando qualcosa dai suoi andirivieni misteriosi e dall’aria compiaciuta che sfoggiava il suo bel viso. Ma era stata troppo impegnata a sopportare la gravidanza del loro primogenito. Era troppo grossa per permettersi più di qualche breve passeggiata nel suo giardino, poi era stata troppo faticosa anche quella semplice attività e infine, quando il piccolo era nato aveva assorbito ogni minuto dei suoi giorni e delle sue notti. Eowyn sentì i seni pesanti: presto avrebbe dovuto allattare il piccolo Elboron. Faramir si era presentato quella mattina con un’espressione ermetica, aveva carezzato il piccolo e l’aveva baciata con trasporto annunciandole che aveva una sorpresa per lei. Eowyn ne era stata deliziata. Amava teneramente il figlio che ora dormiva placido contro la sua spalla, ma aveva anelato a qualcosa che spezzasse la monotonia di giorni sempre uguali. Si accorse dall’odore penetrante di stallatico e fieno che erano nei pressi delle scuderie. Presto quell’impressione fu confermata dai suoni che le giunsero alle orecchie: piccoli sbuffi, nitriti, il rumore degli zoccoli contro il legno.
    - Adesso, manca molto?
Come unica risposta Faramir la fermò e le tolse le mani dagli occhi.
    - Era ora!
Esclamò Eowyn con energia, ma si ammutolì alla vista dello splendido animale nel suo alloggiamento: un roano dal manto grigio e lucente con riflessi bluastri, lunghi crini chiari e occhi fieri e dolci ad un tempo. Eowyn spostò il peso di Elboron, che intanto si era svegliato e guardava il grosso animale con i chiari occhi vacui, da una spalla all’altra e grattò delicatamente il muso del cavallo tra le froge. Il cavallo sembrò gradire perché emise un leggero sbuffo di soddisfazione. Faramir sorrideva tronfio:
    - Si chiama  Galathil. Stella d’Argento. È tuo.
Eowyn si voltò verso il marito e sarebbe volata fra le sue braccia se non avesse avuto paura di far male al piccolo. Il sorriso e la gioia che soffuse il suo volto fu una ricompensa sufficiente per Faramir. Con mossa fulminea Eowyn trasferì Elboron tra le braccia del padre.
    - Non ti dispiace se io e Galathil facciamo una piccola passeggiata, vero? 

  

   
 
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