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Autore: DaughterofHermes130    28/12/2010    7 recensioni
ATTENZIONE: Questa storia è una traduzione dall'originale di DaughterofHermes130, che scrive su fanfic.net.
Ogni Malandrino è descritto nel momento in cui pensa alla morte dei suoi amici oppure quando sta morendo lui stesso.
L'ho trovata toccante. E ho deciso di tradurla.
Ogni recensione verrà tradotta e inoltrata all'autrice.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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IMPORTANTE

Questa storia è una traduzione.

Potete leggere la versione originale in inglese cliccando qui.

L’autrice è DaughterofHermes130 e scrive su fanfic.net

 


FRIENDS NEVER SAY GOODBYE


There isn't much I haven't shared with you along the road.
And through it all there'd always be tomorrow's episode.
Suddenly that isn't true.
There's another avenue.
Beckoning the great divide.
Ask no questions, take no side.
Who's to say who's right or wrong, who's course is braver run.
Still we are, have always been, will ever be as one.


OoOoOo
 
REMUS
 

La parte peggiore era il silenzio. James non era mai tranquillo, mai. Qualche volta Lily lo era, ma era un silenzio piacevole. Come la neve che cade, come guardare qualcuno che dorme.
Questo silenzio, tagliente e freddo, un suono che non era affatto un suono, bastava a farlo gridare. Urlare, piangere, ridere, persino sbattere i coperchi delle pentole. Soltanto qualcosa per sbarazzarsi di quel silenzio soffocante, opprimente.
 
Era accaduto troppo presto. Aveva appena perso Lily e James, perché doveva perdere un altro amico? E poi, si trattava di Peter.
Perché aveva inseguito Siri ... no, non doveva pensare a quel nome, a colui che aveva causato tutto quel dolore.
Peter avrebbe dovuto saperlo. E lui, Remus, avrebbe dovuto sapere che se ne sarebbe andato. Quando era partito, Remus sarebbe dovuto andare con lui.
 
Come poteva, il mondo, fargli questo? Aveva avuto di nuovo il suo amico per due anni, soltanto per perderlo ancora. Quando aveva creduto che Sirius avesse tradito lui, che avesse tradito loro, era stato come perderlo per sempre. Lo aveva perso per sempre.
E poi Peter era ‘morto’ così presto dopo Lily e James, tanto che Remus aveva trascorso quasi un mese a letto. Si era alzato soltanto per mangiare (raramente) e per chiudere la porta durante la trasformazione.
Voleva farlo ancora: dopo aver perso Sirius per la seconda volta - dopo averlo visto morire - non pensava che sarebbe riuscito ad andare avanti. Ma doveva.
Per Harry e per gli altri, Remus doveva andare avanti.

 
 
SIRIUS
 

 

Sirius era spezzato. James era il suo migliore amico.
La sua metà.
Anche nella sua infelicità, Sirius continuava a parlare a voce alta, dimenticando che non ci sarebbe stato James a prenderlo in giro per quel sentimentalismo. James era il fratello che Regulus non era mai stato, anche prima che con lui le cose andassero male.
Con tutto il suo lamentarsi, lagnarsi, piagnucolare e, sì, anche accusandola di  rubargli il tempo libero con James, Sirius aveva amato Lily.
Se James era stato il fratello che aveva sempre voluto, Lily era stata la madre di cui aveva bisogno. In particolare dopo la nascita di Harry. Sirius aveva notato che gli tagliava il cibo quando si fermava a cena e che gli sistemava i capelli prima che ripartisse.
E ora entrambi se n’erano andati.
Sirius era spezzato, e nulla l’avrebbe più ricomposto.
 
Quattordici anni prima aveva detto addio a due delle persone che amava di più. Ora stava dicendo addio ad altre due, con la differenza che questa volta era lui a partire. No, non stava partendo: stava morendo.
Non c’era nessun motivo per addolcire la pillola. Sirius stava morendo. In una maniera terribile e morbosa desiderò che Remus si unisse a lui. Non che volesse Remus morto; soltanto non voleva morire da solo.
 
 

 

PETER
 

Voleva correre. Correre finché non fosse stato il più lontano possibile, e poi correre ancora. Doveva andare via, allontanarsi dalla sua colpa. James e Lily erano morti. Lui, Peter, li aveva traditi. L’aveva fatto per paura, e sì, anche per gelosia, ma più per paura. Ora desiderava riportare tutto indietro. Non era mai stato coraggioso come gli altri.
E ora, due dei suoi migliori amici erano morti.
 
Peter era quasi libero. Sirius, che l’aveva tormentato, era morto. James, fortunato, che aveva avuto tutto, era morto quattordici anni e mezzo prima. Rimaneva soltanto lui, Peter. E Remus, certo.
Ma dopo aver visto il suo migliore amico morire, Peter non credeva che Remus sarebbe durato a lungo, vista la sua ‘condizione’ e la generale mancanza di attenzione per sé stesso. E quando lui se ne fosse andato, Peter sarebbe stato davvero libero.
 

 

JAMES
 

Non avrebbe più potuto dire addio. James stava morendo; era il primo ad andarsene e stava lasciando i suoi amici a combattere da soli. Remus doveva combattere il suo piccolo problema peloso, Sirius doveva combattere contro le accuse, Lily doveva combattere per la sua vita e la vita del loro bambino. E Peter, il pensiero di Peter rendeva James sia furioso che infelice.
Furioso perché li aveva traditi, infelice perché sapeva, nel profondo del cuore, che Peter l’aveva fatto soltanto perché non vedeva nessuna via d’uscita. Peter non era mai stato abbastanza coraggioso per cavarsela da solo e James lo sapeva. Sapeva che Sirius l’avrebbe inseguito, per ucciderlo. Remus non sapeva dello scambio, così avrebbe creduto che Sirius fosse il traditore.
Pregava che Lily, se fosse sopravvissuta come lui sperava, prendesse Harry e fuggisse finché non fosse stata al sicuro. Avrebbe dovuto crescere Harry da sola.
James era stato fortunato; era sfuggito al dolore e alla sofferenza che gli altri avrebbero patito con la sua morte.
 

 

THe MaRaudErS
 

Il sole scaldava i quattro ragazzi mentre sedevano all’ombra di un albero, ridendo. Remus, appoggiato contro l’albero, scuoteva la testa agli scherzi dei suoi amici. Sirius metteva in scena le sue storie e le sue barzellette, allegro come sempre. Peter, con la sua risata flebile che cominciava sempre dopo le altre e continuava finché tutti non avevano smesso, sedeva a gambe incrociate e guardava Sirius. E James, con le gambe stese di fronte a sé, un ampio sorriso sul volto, muoveva gli occhi tra Sirius di fronte a lui e il gruppo di ragazze oltre il lago.
Erano i Malandrini, amici fino alla morte e oltre.
 

 

OoOoOo

What is done has been done for the best
Though the mist in my eyes might suggest
Just a little confusion about what I'll lose
But if I started over I know I would choose
The same joy, the same sadness each step of the way
That fought me and taught me that friends never say
Never say goodbye

 
 
 
 

 




Buon pomeriggio, instancabili lettori!! ^^
Questa traduzione è stata molto importante per me.
Ho letto questa storia una settimana fa e me ne sono innamorata, soprattutto perché l’autrice - con un coraggio che io non avrei avuto - è riuscita a parlare anche di Peter, a descrivere il suo tradimento con una lucidità terribile.
Come avete sicuramente capito, ogni paragrafo - per ogni personaggio - parla della morte di uno dei Malandrini. Non è terribilmente commovente?? ç__ç
La canzone che apre e chiude la storia è Friends never say goodbye di Elton John, e si trova anche nella versione originale in inglese; l’autrice l’ha scelta per la sua storia e, trattandosi di una canzone, non ho tradotto né il titolo, né il testo stesso. Le parole in lingua originale fanno un effetto maggiore.
Per chiunque volesse lasciare una recensione, lo faccia pure: provvederò io a tradurle e ad inoltrarle all’autrice di fanfic.net.
 
Quindi commentate!!

 
Claire.

  
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