Dice
addio ai suoi colleghi. Ma non si può lasciar affondare
la nave così, senza qualcosa di solenne. Sospira.
Prende il violino e ricomincia a suonare. Le note si fanno strada tra
le grida
in modo innaturale, arrivano al profondo del cuore, ma la gente non se
ne
accorge.
I suoi compagni tornano sui loro passi, e si uniscono a lui.
Non hanno uno spartito, ma suonano con il cuore.
La nave si inclina.
La gente urla terrorizzata. Ormai la morte è vicina.
Continuano a suonare, solenni.
Nearer,
my God, to thee.
Più vicino, mio Dio, a te.
Abbassa l’archetto.
- Signori, è stato un onore suonare con voi stasera.