Stanco,
l’ultima emanazione di Naraku camminava ormai da ore senza
una meta precisa.
Era stufo di
avere la parte del burattino… voleva la propria
libertà, quella che gli era
stata promessa.
Capricciose e
insistenti illusioni
nel reale incubo…
Non è
forse questa la realtà della
vita?
L'illusione
è la speranza ormai
svanita...
Si
fermò
presso la riva di un piccolo fiume.
Si
inginocchiò, affondando le mani delicate dentro il
trasparente liquido.
Poi le
sollevò,
tenendole sempre unite, lasciando fra le proprie mani un po’
d’acqua gelida.
Fu allora
che vide il suo riflesso.
Riflesso. Sei
semplice e puro
riflesso.
Copia di un
essere che non sarai mai,
no.
Copia di mostro
disgustoso e
imbattibile.
Davvero non lo
sei anche tu?
Apre le
mani, e lo specchio naturale ritorna al luogo originario.
Ancora
sdegnato, ripensa a quello che ha visto pochi attimi fa.
Odia se
stesso.
Odia il suo
riflesso.
Perché
ti ricorda di essere soltanto
una semplice creazione?
Forse allora
l'illusione è vedere ciò
che le realtà nasconde...
Cosa cerchi di
nascondere a te
stesso…
Stolto, pura e
semplice illusione la
tua!
Ma forse il
miraggio non è l’unico
modo per riuscire ad arrivare fino al domani?
Volge lo
sguardo verso il cielo.
Un uccello
rapace vola libero nell’infinito azzurro.
La
libertà…
Forse
è
anche quella che serve per riuscire ad arrivare fino al domani.
Libertà…
non è anche quella pura
illusione?
Illusione
collettiva del mondo.
Ma chi
è veramente libero?
Il Ningen? Il
suo creatore?
Oh no…
Il Ningen
è schiavo del proprio
destino, del potere, del bene e del male.
Il suo creatore
è un semplice
servitore dell’odio che influenza il suo animo irrequieto.
E
quindi… che cos’è la liberta?
Pura e semplice
illusione!
Ma come
può il sovrano dei miraggi
non averla mai sperimentata?
Il demone si
alza, immergendo stavolta i piedi.
Ancora il
suo riflesso.
Certo…
che cosa ti aspettavi forse?
Che sarebbe
sparito? O magari
cambiato?
Afferrò
saldamente il pugnale che teneva sempre sotto la veste e lo
conficcò sul petto.
Si
sentì
improvvisamente vuoto, prima di sprofondare nell’oblio che
è la morte.
Nell’acqua
è
ancora visibile il suo riflesso.
Riflesso di
una creatura stesa in una pozza di sangue violaceo.
Del suo
stesso sangue.
Ora non sei
più una copia, Byakuya…
Non sei
più
un semplice riflesso, non sei più la copia del tuo padrone.
Perché
il
tuo creatore non lo vedrai mai annegare nel suo stesso sangue.
Ma di questo,
forse, non se ne era più preoccupato.
Perché
nello
stesso momento in cui il pugnale aveva lacerato le carni, si era
sentito
sollevato, dei brividi attraversargli veloci la schiena.
Forse…
aveva
finalmente provato per un istante la sensazione di essere libero.
Ma libero solo
di morire…
Perché
infondo non sei mai stato
padrone della tua vita, delle tue scelte…
Così
il riflesso non fu più riflesso.
Così
il dolce miraggio… rimase
miraggio.
Il
più bel miraggio che il demone
avesse mai provato.
La
libertà…
Non è
forse pura e semplice
illusione?
Beh, lasciamolo
allora illudere di
essere finalmente libero.