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Autore: costanzamalatesta    29/12/2010    2 recensioni
La prima volta che lo vidi avevo 15 anni.
Me ne innamorai all’istante, fu una scarica di adrenalina che mi investì il corpo e la mente.
Può esistere il colpo di fulmine a 15 anni?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Semplicemente la mia storia.
 
La prima volta che lo vidi avevo 15 anni.
Me ne  innamorai all’istante. Fu una scarica di adrenalina che mi investì il corpo e la mente.
 Può esistere il colpo di fulmine a 15 anni?
 
 
….erano venuti ad abitare il mese prima nella casa di fronte alla nostra, Alice, Axel ed Steve Bingle.
Per prima avevo conosciuto Alice.
Ci eravamo incontrate un mattino mentre cercavo di far partire il mio dannato motorino e lei mi si era avvicinata per presentarsi.
Alice è una forza della natura, simpatica, piena di idee, una mente sempre in rivoluzione e.. bella, decisamente bella, capelli neri ed occhi di un caldo marrone che ti avvolgono e ti calamitano l’attenzione, era impossibile non guardarla e non ammirarla e non desiderare di essere sua amica.
Io avevo avuto questo onore.
Ero affascinata da lei, lei era come io avrei voluto esser, ma che a causa della mia timidezza non ero. Quante volte mi ero immaginata di essere al centro dell’attenzione, mentre proponevo discussioni interessanti in classe, organizzavo le gite annuali inserendo percorsi alternativi nelle città d’arte.. ma ahimè queste idee rimanevano chiuse nella mia mente, non avevo mai il coraggio di esporle e rimanevo sempre in silenzio ad ascoltare gli altri ed a votare per mete idiote fatte solo per avere qualche giorno di non scuola.
Forse dipendeva anche dal fatto che non ero una gran bellezza, certo avevo un punto di forza, i miei occhi grigio blu che si scurivano e si schiarivano a seconda del tempo e dell’umore , capelli castani e….alcuni chiletti in più che certo non aumentavano la mia autostima e l’interesse dell’altro sesso.
Io ero Bianca, la spalla su cui piangere per le delusioni amorose, la confidente per le cotte, ed il bello era che chiedevano a me cosa dovevano fare.
A me.
L’imbranata di turno ….
Avrei potuto scrivere una rubrica di affari di cuore…già , perché davo consigli agli altri, e tra l’altro, per la cronaca ci azzeccavo sempre,  ma per me…non sapevo mai cosa fare, cosa dire, insomma  una frana su tutta la linea…
Per questo mi avvicinai ad Alice, come il polo positivo a quello negativo. E lei a me forse perché le faceva un po’ pena questa ragazza un po’ goffa che cercava di sopravvivere in questo caos di esistenza…
Steve era un ragazzone di 20 anni, muscoloso e di una simpatia unica e travolgente sempre pronto a fare scherzi e battute, a vedere il lato comico nelle situazioni più disperate, ero diventata la sua mascotte. Bianca la rotondetta che lo faceva ridere con le sue battute ironiche e salaci sui compagni e compagne di classe, con le sue imitazioni dei professori…un lato che nessuno aveva mai scoperto …e che non avrebbe scoperto mai….
Axel lo conoscevo solo di nome..ma non di fatto.
Alice mi nominava sempre questo fratello di 19 anni, bello, affascinante, sciupa femmine.
Una ragazza diversa ogni settimana perchè, a quanto mi raccontava Alice, le ragazze facevano la fila per uscire con lui, aveva solo l’imbarazzo della scelta, era il cosiddetto uomo che non deve chiedere mai..
A quanto pareva, il suo cellulare era quasi da call center, per poter distribuire le telefonate durante la giornata. I suoi genitori erano disperati,  non c’era un attimo di pace in casa tant’è che spesso lo teneva spento per evitare fastidi.
Sapevo di cosa parlavano perché io stavo vivendo una situazione simile con Jasper, mio fratello, anche lui 19 anni, faccia da schiaffi e super successo con le donne e guarda un po’ il caso…questi due figuri erano diventati amici…
Mio padre e mia madre gli raccomandavano in continuazione di stare attento…di non combinare pasticci…di avere rispetto per l’altro sesso… “….prima o poi troverai una ragazza che ti farà capire cosa vuol dire essere innamorato”…ecc..ecc….
James invece era più serio, 23 anni, una fidanzata, Victoria, bellissima con la quale avevo un  rapporto stupendo. Non era proprio la mia confidente però era una colonna portante della mia vita, sapevo che potevo contare su di lei per qualunque cosa, qualunque problema..
Dunque mi sono persa, cosa stavo dicendo?
Axel Bingle. Era tornato prima da scuola e non aveva le chiavi di casa per cui aspettava l’arrivo di qualcuno che lo facesse entrare.
Era seduto sul primo scalino, pantaloni neri che gli fasciavano le gambe muscolose e TSHIRT nera con sopra una camicia di jeans, le spalle erano larghe forti, si passava le mani tra i capelli di un biondo cenere  in quel momento  illuminati da un raggio di sole.
Le dita erano lunghe, affusolate e giocavano con i capelli in un modo seducente. Guardare quelle mani e desiderare sentirle sui miei capelli fu immediato……
Stavo arrivando con Alice e lui, sentendo i nostri passi, si voltò.
Un raggio di sole lo colpì in pieno viso facendo luccicare quegli occhi di un verde intenso, la bocca si aprì in un sorriso e in quel momento gli occhi si illuminarono di luce propria.
Poteva una persona avere un proprio sole personale? ..adesso lo sapevo…si.
Alice mi presentò ma io tendendogli la mano già avevo perso la cognizione del tempo, del luogo, di quello che mi stava intorno, credo che riuscii a balbettare un piacere con una voce strozzata mentre sentivo le guance diventare color porpora ed una scarica elettrica partire dalla testa e raggiungere ogni singolo neurone presente nel mio corpo.
E mi innamorai così, a 15 anni, perdutamente, incondizionatamente e in modo del tutto irrazionale.
La mia vita cambiò di colpo, all’improvviso il mio mondo iniziò a ruotare verso questo sole, ero diventata un suo satellite. Mi scoprivo a spiare ogni suo movimento, ogni sua singola mossa, Alice aveva capito tutto già da quel primo incontro per cui mi teneva informata su tutto quanto accadeva a suo fratello, anche se terminava sempre con la solita frase: “lascialo perdere Bianca, non è il tipo per te e tu sei ancora troppo piccola, lui le quindicenni manco si rende conto che esistono, cerca di dimenticarlo, e concentrati su qualcuno più vicino a te, ne rimarrai scottata e ti farai solo più male”.
Io però non potevo smettere di pensarlo, di guardarlo, di amarlo, era diventato il mio ossigeno.
Tutti se ne erano accorti di questo mio innamoramento e tutti pietosamente cercavano di ignorarlo per non mettermi in imbarazzo.
Se ne erano accorti tutti…compreso lui.
Che non ero un’attrice nata lo sapevo, ma non pensavo di essere così trasparente. Lui, ogni volta che mi incontrava, mi guardava con un sorrisino strafottente, pietoso.
Gli facevo pena e purtroppo, pur sapendolo non riuscivo a smettere di pensarlo, credo che non abbia mai fatto battute sul mio conto per rispetto di Jasper che era suo amico, fino però a quel giorno….
Ero da Alice a studiare, la casa era silenziosa, stavamo facendo un esercizio di matematica particolarmente difficile per cui la concentrazione era massima, il silenzio era assoluto..sembrava non ci fosse nessuno.. e forse questo lo trasse in inganno…sentimmo aprire la porta e le voci di Axel e di Jessica
<<  Non capisco perché ogni volta devi fermarti a parlare con tutte quelle smorfiose Axel,  mi molli nel bel mezzo della pista e te ne vai a parlare a destra e sinistra, vorrei avere un po’ più di considerazione cavolo! Stiamo insieme da 10 giorni e già fai quello che ti pare lasciandomi da sola come un pesce lesso! >>
<< Jessica mettila di rompere e di dire cavolate, sapevi benissimo come sono fatto quanto ti sei messa con me, quindi non venir fuori adesso con recriminazioni inutili e soprattutto noiose! Là fuori ci sono tantissime ragazze che vorrebbero essere al posto tuo quindi prendere o lasciare, se ti vado bene così, ripeto COSi Come sono OK, altrimenti quella è la porta e te ne puoi anche andare! >>
<< Axi non fare così, gli rispose Jessica con voce mielosa, lo sai che mi piaci moltissimo e non ti lascerei per nulla al mondo, ti prego scusami per questo sfogo >>
Guardai Alice sconvolta, può un essere umano abbassarsi così tanto e strisciare ai piedi di un uomo senza più dignità?, lei di rimando alzò gli occhi al cielo e mi fece cenno di stare in silenzio.
Jessica intanto stava elencando con la sua voce mielosa le innumerevoli qualità di Axel cercando di solleticare il suo amor proprio
<< Amore dai non fare così lo sai che ti adoro come>> e qui scoppiò a ridere<< come quella rotondetta tendente all’obeso di Bianca >>
Io mi raddrizzai sulla sedia ed anche Alice alzò di scatto la testa con lo sguardo terrorizzato
<< mi fa veramente pena quella ragazza >> continuò Jessica <<  ti guarda come se fossi l’unico uomo sulla terra, che peccato che non saprà mai cosa vuol dire averti a fianco >>
sentimmo una pausa, forse gli si stava strusciando contro
poi la risata di Axel << Jessica sei perfida, prendere in giro una poppante e per di più in soprappeso anche però se devo dire che la ragazzina ha buongusto….ma, anche rimanendo solo con lei su di un isola deserta dubito molto che riuscirei a farci qualcosa…..come si dice….. non mi ispira alcun pensiero.. >>
le lacrime iniziarono a scendere senza che io me ne accorgessi, Alice si alzò lentamente dalla sedia, per evitare qualsiasi tipo di rumore, essere scoperta in quel momento per me sarebbe stato da suicidio, mi si avvicinò e mi abbracciò stretta stretta, << non dargli retta>> mi disse in un soffio << lei è una stronza numero uno e spero che Axel la lasci al più presto, ed Axel lo dice solo per fare il gradasso, non le pensa queste cose >>
ma io ormai non la stavo più ascoltando, avevo scolpita nella mente l’ultima frase che mi rimbombava insistentemente seguendo il ritmo accelerato del mio cuore.
Finalmente se ne andarono ed io raccolsi le mie cose con la testa vuota e il cuore non a pezzi, letteralmente disintegrato, ridotto in polvere. Alice mi accompagnò fino alla porta di casa e dette un bacio sulla guancia, mentre si voltava per tornare indietro
<< Alice >> la richiamai
<< giurami che non dirai niente a NESSUNO, neanche a Steve! Dovrai essere muta come una tomba . giuramelo! >>
<< Bianca, anche se vorrei prendere a schiaffi mio fratello e gonfiargli quel bel faccino che si ritrova, ti GIURO che da questa bocca non uscirà niente, rimarrà solo un segreto nostro >>
Rientrai in casa ed andai in camera mia, che idiota! Che stupida! Che cretina ero stata, e la colpa era tutta e solo mia, tutti mi avevano avvisato che ci sarei stata male, ma io no, niente, testona che non ero altro a voler continuare questo sogno, a continuare ad immaginarmi come sarebbe stato stare con lui, io che cercavo di giustificare i suoi comportamenti da stronzo, insensibile e ristronzo! Mi guardai allo specchio e mi feci pena.
Fanculo Axel Bingle! 
  
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