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Autore: C4rm3l1nd4    30/12/2010    5 recensioni
- L’amore è:
L’amore mi fa sentire:
Ho amato:
Credo nel matrimonio?:
Scrivi un tema, prendendo spunto da queste domande. Scrivi vicino ai due punti, ti aiuterà nella stesura delle tue idee. Il tema principale è l’amore. Parla di te, ma collegandoti con Romeo e Giulietta. -
Bella si ritroverà a scrivere un tema sull'amore. Ambientato durante New Moon, vi lascierà con una sorpresa finale.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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TEMA D’INGLESE: Romeo e Giulietta

 

L’amore è:

L’amore mi fa sentire:

Ho amato:

Credo nel matrimonio?:

 

Scrivi un tema, prendendo spunto da queste domande. Scrivi vicino ai due punti, ti aiuterà nella stesura delle tue idee. Il tema principale è l’amore. Parla di te, ma collegandoti con Romeo e Giulietta.

 

Lessi il foglio davanti a me. Tutto in quelle frasi mi faceva morire. Troppi ricordi erano legati all’amore, a chi ho amato e a quel meraviglioso film che ho visto tante volte, ma solo una mi faceva soffrire.

E pensare che avrei potuto stare bene in quel momento, avrei potuto girare il capo e sorridere a Lui. Quel tema sarebbe stato facilissimo. Sarei stata guidata da tutto l’amore, la felicità e i sentimenti che Lui mi faceva provare.

Ormai ero un guscio vuoto. Nessuno era ancora riuscito ad aprirlo, e a farmi scappare da quei ricordi troppo forti da dimenticare.

Eppure tentavo sempre di scordare, ma in fondo mi faceva paura. Avevo paura che mi fossi inventata tutto. E se Loro non fossero mai esisti? E se LUI non fosse mai esistito?

Qui tutti si comportano come se nulla fosse successo, come se sette tra i più belli ragazzi e ragazze non avessero mai fatto parte della Forks High School.

E in quel momento decisi cosa avrei scritto: la mia storia e la storia del mio amore perduto, come l’amore che Romeo e Giulietta non erano riusciti a donarsi completamente.

Il professore avrebbe scritto qualcosa se, come avevo paura fosse, nessun Cullen avesse mai solcato le porte di quella scuola. E forse, parlando liberamente e senza freni, le condizioni del mio cuore sarebbero migliorate e forse il guscio sarebbe scomparso.

Con queste speranze nel cuore, le prime dopo mesi, presi la matita in mano e iniziai a scrivere.

 

Chiedere se ho mai amato è un colpo basso. Nella mia vita non avevo mai guardato i ragazzi, ero troppo ligia nel mio lavoro da studente e figlia perfetta. Ma le cose non rimangono mai le stesse.

La mia vita cambiò il primo giorno di scuola a Forks. Quel giorni incontrai Loro, i Cullen. Erano sette ed erano magnifici. Bellissimi, simpatici, carismatici, spaventosi. Nessuno si osava avvicinarsi, sembravano surreali. Loro non si avvicinavano a nessuno, tutti gli altri sembravano poppanti a loro confronto.

Eppure io ci riuscii. Diventai la ragazza di Edward Cullen, il primo vero “ragazzo” di cui mi sono innamorata. Uso le virgolette perché lui non era come tutti gli altri. Era diverso. E non parlo di quel diverso da film, dove le ragazzine innamorate parlano bene di un ragazzo che in realtà di buono non ha niente. Lui era maturo. Ascoltava solo musica classica (la nostra canzone preferita era Claire de Lune), suonava il piano, non si interessava a stupidi libri sui vampiri, ma leggeva tomi di medicina o classici. Era come me. Eravamo due spicchi di una mela. Lui era geloso e faceva di tutto per stare con me. Io ero gelosa, ma tentavo di non darlo a vedere. Lui non mi lasciava mai, nemmeno quando dormivo. Io tentavo di non lasciarlo mai, ma era impossibile.

La nostra storia non era ben veduta da nessuno. In questo Romeo e Giulietta ci assomigliavano molto. Io ed Edward provenivamo da mondi diversi, forse troppo diversi per convivere a lungo. Come Romeo e Giulietta, le nostre famiglie tentavano di allontanarci. Mio padre non si fidava dopo un incidente avvenuto a Phoenix, i suoi fratelli avevano paura che potessi metterli nei guai e farli trasferire. Alla fine è successo. A differenza di Romeo, Edward non è morto per me. Mi ha lasciata. E, come Giulietta, io avrei voluto prendere del veleno o lasciarmi morire. Eppure non l’ho fatto, non ho avuto il coraggio. Romeo amava davvero Giulietta, era disposto a dimenticare il suo cognome e la sua famiglia solo per stare con lei. E Giulietta non aveva paura del matrimonio. Non le interessava cosa gli altri pensavano di lei, per lei esisteva solo Romeo e nessun altro. Scommetto che, se Romeo le avesse detto che amava i capelli lunghi, lei li avrebbe fatti crescere e crescere, solo per farlo felice. Se invece un estraneo, o solo suo padre, l’avrebbero preferita con i capelli corti, lei non si sarebbe interessata a loro e avrebbe fatto di testa sua.

A volte avrei preferito che Edward fosse più simile a Romeo. O che io fossi più simile a Giulietta. Ma in fondo, sono contenta di non aver sposato una persona che rinuncia al primo ostacolo. Perché è questo che Edward ha fatto. Non ha neanche tentato di sistemare le cose. Mi ha lasciata qui.

Quello che il suo amore mi ha fatto provare, ora non esiste più. Sono diventata un guscio vuoto. Non provo più nulla, anche se scrivere di queste cose non mi fa bene. Il mio cuore è ancora a pezzi, pezzi che fanno male ogni volta che dico o penso il Suo nome. Non mi sento più amata, i colori sgargianti sono diventati sbiaditi, i pensieri felici e concentrati solo su di lui sono diventati pensieri da suicidio. Non sorrido più, non provo più niente. Sono passata dall’amore incondizionato e dalla sovraeccitazione causata da i troppi sentimenti, fino al nulla.

A volte ho paura che tutto fosse finto. Anche adesso, mentre scrivo di cose intime e profonde, ho paura che in realtà niente sia capitato. Mi sento inutile e stupida quando vedo i miei ex – amici. Loro ormai non mi considerano più, ho dato tutta me stessa a una sola persona e, ora che non c’è più, nessun altro mi pensa.

Mi chiedo come abbia fatto Giulietta. Innamorarsi e perdere tutti e tutto per una sola persona senza rimpianti. Quelli che ho io.

Voglio rinascere e forse questo tema mi aiuterà. Ma, per ora, voglio solo ritrovare la vecchia me, e magari un giorno tornare a vivere e sognare.

Come mi ha insegnato Edward. Come mi hanno insegnato i Cullen.

 

Rilessi due volte, controllai la grammatica e la sintassi. Quando fui pienamente soddisfatta, mi alzai e consegnai il foglio al professore. Ci avevo messo solo un’ora invece delle tre date. Ero stata la prima, ma come al solito nessuno aveva alzato lo sguardo al rumore dei miei passi.

Avevo fatto molto rumore: ho strisciato la sedia sul pavimento, pestato i piedi, fatto rumore avendo spostato un banco con il fianco, avevo detto “Finito” ad alta voce al professore.

Nessuno si era degnato di alzar lo sguardo, neanche uno sguardo di fuoco, quelli che ti avrebbero ucciso in meno di un secondo.

Mi sedetti al banco con un nuovo obbiettivo: avrei ritrovato gli amici perduti, avrei ritrovato la Bella perduta. Ormai il passato era passato, i Cullen se n’erano andati da quatto mesi e ormai non sarebbero tornati. Non mi interessava sapere se erano veramente esistiti o se erano frutto della mia fantasia. Non mi interessava neanche.

E così, passai le altre due ore cercando e pianificando nuovi modi per avere di nuovo amici. La Bella di sempre era tornata e non si sarebbe fatta fermare da fantasmi del passato.

 

Cara Signorina Swan,

il suo tema è un po’ corta, ma piena di significati. Mi è piaciuta la storia da lei creata, anche se molto irreale. Essendo lei qui solo da tre settimane, non può aver conosciuto nessun Cullen. Questo anche perché nessun Cullen ha mai vissuto in questa città.

Nonostante ciò, la sua fantasia e il suo modo di scrivere mi hanno colpito molto. Bel lavoro.

 

A-

 

Salve a tutti! =)

Sono tornata con questa one-shot un po' pazza.

Prima di tutto, mi scuso per gli eventuali errori su Romeo e Giulietta. Ancora non l'ho studiato, ma ho sempre amato la loro storia, anche solo conoscendola per voce.

Allora, che cosa ne pensate? Scrivete un commentino piccolino anche solo con scritto: “Ritirati! Fai schifooo!”.

Ciao!

C4rm3l1nd4

   
 
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