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Autore: Surgeon    30/12/2010    6 recensioni
Gli mancava, troppo. Voleva che tornasse, sperava inutilmente che fosse tutto un incubo. Desiderava soltanto svegliarsi e trovarsela davanti, con quei suoi occhioni e quell'aria altezzosa, odiosa e adorabile al tempo stesso.
Ron chiuse gli occhi, e quando li riaprì, per la milionesima volta, si accorse che il suo unico sogno era irrealizzabile.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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In un millesimo di secondo si riflesse su i suoi occhi e sul suo viso quel maledetto, fatale verde.
Poi, il nulla.
 
*   *   *
 
Non aveva mai smesso di pensare a lei, anche se di anni ne erano passati.
Ron era in camera sua, fissava un libro aperto: 'Storia e Magia di Hogwarts'. Ai lati delle pagine c'erano appunti fitti, non c'era minimo spazio dove non ci fosse scarabocchiato qualcosa che per lui era quasi incomprensibile. Il volume era lì davanti ai suoi occhi, ma lo guardava senza vederlo, si limitava soltanto a sfiorare le pagine, come se ogni contatto con quei fogli lo riportasse indietro nel tempo, quando a causa di quel  sorriso gli diventavano rosse le orecchie e il cervello andava in tilt.
Gli mancava, troppo. Voleva che tornasse, sperava inutilmente che fosse tutto un incubo. Desiderava soltanto svegliarsi e trovarsela davanti, con quei suoi occhioni e quell'aria altezzosa, odiosa e adorabile al tempo stesso.
Ron chiuse gli occhi, e quando li riaprì, per la milionesima volta, si accorse che il suo unico sogno era irrealizzabile. Una lacrima scese sulla sua guancia. Ron si appoggiò sui gomiti e si mise le mani tra i capelli.
Lei avrebbe voluto che Ron continuasse a vivere, ad andare avanti, come un vero Grifondoro. Ma come?
 
«Ron, fai crollare tutto! Ci ho messo ore! » sbottò Hermione.
«Ma dai! È una pila di libri, non una valanga sull'Everest! Se cade non succede niente! » rispose il ragazzo con un sorrisetto.
 
Un’altra lacrima. Gli mancava proprio tutto di lei, anche la sua superbia, il fatto che lo rimproverasse continuamente, il sorriso che si accendeva sul suo viso quando lui le portava i suoi fiori preferiti, o quando faceva una delle sue cavolate.
Non aveva neanche fatto in tempo a dirle quanto la amava, che gliel’avevano strappata via. 
Aprì un cassetto e estrasse una foto di Hermione, sorridente, seduta su una panchina. Si perse nei suoi occhi e rimase lì a fissarli a lungo. Era così che avrebbe voluto ricordarla, era così che l'avrebbe voluta lì, felice. Viva.
 
Un rumore di passi spezzò il filo dei pensieri di Ron. riportandolo alla realtà, anche se ormai lui non sapeva più distinguere i sogni dalla vita vera, era tutto offuscato e opaco, come se fosse costantemente sotto morfina.
«Hei» disse Harry affacciandosi alla porta. Sapeva cosa, o meglio chi, vagasse tra i pensieri del suo amico. E come doveva comportarsi? Anche per lui Hermione era stata importante, era la sorella che non aveva mai avuto. Che doveva fare? Era un argomento tabù, il fatto di Hermione, e Harry non voleva buttare ulteriore legna sul fuoco; ormai Ron era una foresta ardente.
«Ti va una burrobirra?» cosa più stupida e più adatta allo stesso tempo non avrebbe potuto esistere.
Ron lo guardò. Una burrobbirra? Davvero? Non sapeva perché, ma gli veniva da sorridere.
«Sicuro. Arrivo tra un attimo» replicò alla fine. 
Harry uscì e Ron prese la foto di Hermione, la baciò e, mentre scendeva le scale per raggiungere l'altro, la mise nel taschino destro della giacca, vicino al cuore.
Prese tutta l'aria possibile e poi la soffiò via. Scrollò le spalle e lasciò la stanza.
Era come se dopo tanto tempo stesse imparando a respirare, di nuovo.
  
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