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Autore: _Pan_    30/12/2010    3 recensioni
Che cos'è successo quando Izumi è entrato per la prima volta in Accademia? Mikan e i suoi amici, guardando nel passato, stanno per scoprirlo.
«E quello...» indica Mikan, osservando un uomo di circa vent'anni che oltrepassa il cancello dell'Accademia con un'espressione piuttosto dubbiosa stampata in faccia. «...chi è?»
«È... tuo padre.»
«Nodacchi...» lo chiama la bambina, dubbiosa. «ne sei sicuro?»

Mikan/Natsume sottile come un filo interdentale
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pensieri e Parole'
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Titolo serie: Pensieri e Parole
Titolo: Kaeru ko wa kaeru
Fandom: Gakuen Alice
Personaggio/Coppia: serie generale
Prompt: 081 – Come?
Rating: Verde
Conteggio Parole: 1414
Riassunto: Che cos'è successo quando Izumi è entrato per la prima volta in Accademia? Mikan e i suoi amici, guardando nel passato, stanno per scoprirlo.
Note: What If, One-shot
Tabella: qui

Kaeru no ko wa kaeru

Kaeru no ko wa kaeru
Il figlio di una rana è ancora una rana
(Proverbio giapponese)

081 – Come?

«E quello...» indica Mikan, osservando un uomo di circa vent'anni che oltrepassa il cancello dell'Accademia con un'espressione piuttosto dubbiosa stampata in faccia. «...chi è?»
Nodacci si inumidisce le labbra prima di rispondere: ha portato la bambina indietro nel tempo per conoscere sua madre, e quello che lei ha appena indicato è suo padre. Ma come spiegarle che tutto quello non finirà bene? «È... tuo padre.»
Mikan spalanca la bocca, incredula: ha immaginato davvero tante volte come poteva essere il suo papà, ma di solito somigliava più a Narumi-sensei, piuttosto che a quello strano tizio. «Davvero?» il professore annuisce, con un sorriso che gli increspava le labbra.
Mikan guarda suo padre attraversare il cortile principale. È una strana sensazione: lei si trova a pochi metri da lui ma lui non riesce a vederla, perché sta guardando il passato. È già tutto successo.
«Nodacchi...» lo chiama la bambina, dubbiosa. «ne sei sicuro?»
Lui non risponde, accenna semplicemente con la testa in direzione di ciò che prima osservavano. Mikan segue il suo consiglio e si trova improvvisamente a guardare una scena divesa dalla precedente: suo padre si trova seduto ad una scrivania dall'altra parte rispetto ai tre Presidi, almeno così pensa, dato che il Preside delle Elementari è un tizio molto più vecchio di quello che conosce.

«Sono felice di incontrare il fratello minore di Kazu.» dice il Preside delle Elementari, porgendogli la mano. Izumi si alza per stringerla. «Spero che trovi...» sorride prima di continuare. «istruttivo anche lei questo... incarico.»
«Farò del mio meglio.» assicura Izumi, rispondendo alla stretta e poi abbandonando il braccio lungo il fianco.
Hanahime si nasconde dietro il ventaglio, ridacchiando. «Sì... immagino che sarà divertente.»
Il Preside delle superiori, invece, sospira. Conosce bene suo fratello: combinerà un sacco di guai, se lo sente già da prima che Izumi varcasse la porta. «Ti tengo d'occhio.» gli dice, non appena i suoi colleghi hanno lasciato la stanza. «Sta' attento a quello che fai.» il fatto che sia stato assegnato alla sezione elementare è una lama a doppio taglio: sapeva bene che il Preside delle Elementari ha qualche strano affare in corso, e spera vivamente che suo fratello non ci entri per nessuna ragione; l'altro motivo è più confortante: non c'è modo in cui possa entrare in contatto con le studentesse più grandi, e, per ora, il pericolo più imminente è evitato.
«E dai!» si lamenta lui, buttandosi di nuovo sulla sedia, stavolta scompostamente. Prende una pallina dalla scrivania e comincia a giocarci. «Non essere così... beh, vecchio! Ho accettato perché è una specie di... paradiso!»
«Paradiso?!» Kazu inarca un sopracciglio, dubbioso. «Che diamine intendi?»
«Ragazze, fratellino!» risponde lui, posando la palla e alzandosi. Appoggia le mani al bordo della scrivania, rumorosamente, forse per rendere meglio il concetto. «Capisci? Ragazze!» allarga le braccia e le muove. «Un sacco di ragazze, per la precisione. No, dico.... le hai viste?»
Kazu sospira: esattamente come aveva previsto. Si massaggia una tempia. «Sì, Izumi. Ragazze. Le vedo tutti i giorni: sono il Preside delle Superiori.»
«È una fortuna che possa insegnare qui!» gli dà un pugno sulla spalla con fare cospiratorio. «L'ho sempre saputo che vuoi sistemarmi.»
Le sopracciglia di Kazu si muovono ancora, con l'unica differenza che ora è a causa del nervosismo. «Sì infatti.» risponde, tornando a sedersi. «Tant'è vero che da domani comincerai il tuo lavoro.»
«Perfetto!»
«Sezione Elementare.» chiarisce, lapidario.
Izumi scoppia a ridere; scoppia a ridere senza ritegno, cosa che spinge Kazu a chiedersi se la notizia lo abbia fatto uscire di testa o se sia una cosa pregressa. «Oddio Kazu-nii...» non riesce a trattenere un'altra volta le risate. «sei diventato divertente con l'età!» ridacchia ancora, ma ora che Kazu ha capito tutto, non ci trova, ancora di più, niente da ridere.
«Izumi,» parla con estrema serietà e calma. La cosa porta il fratello a smettere di sbellicarsi e ad assumere un'espressione curiosa. Però sorride, credendo che Kazu voglia informarlo sulle ragazze più carine. Sarebbe l'ipotesi più improbabile, conoscendolo, ma dato che si è anche messo a fare battute... tutto è possibile. «non stavo scherzando.»
«Andiamo, fratellone!» lo rimbecca lui, bonariamente. Che pessimo bugiardo! «Lo scherzo è bello quando dura poco!»
Kazu sospira, appoggiando la fronte a una mano, con disperazione. «Il bello è che non ho mai iniziato!» borbotta, tentando di mantenere la calma e non buttarsi su suo fratello per porre fine alla sua esistenza.
«Allora? Nessuna ragazza degna di nota?» domanda, grattandosi il mento con fare disinteressato. Kazu lo guarda come se credesse davvero che abbia perso il senno. «È questo che volevi dirmi no?» ribadisce Izumi, in risposta alla sua espressione. «Dai, non giriamoci intorno, almeno non dovrò fare la fatica di cercare!»
«Non scherzavo quando dicevo che avresti insegnato alle elementari.» scandisce bene le parole, per evitare possibili fraintendimenti. Sente Izumi deglutire.
«Vuoi... vuoi dire io e... i marmocchi?» rimarca l'ultima parola con un certo disgusto. Non sa se è più costernato o inorridito, però. «Ma...» rimane con un braccio teso per aria, senza fare niente. Ormai le belle ragazze non sono nient'altro che un'utopia. «Ma... ragiona!» non può assolutamente permettere perdere quest'occasione d'oro! Perdersi le ragazze quando le ha proprio sotto il naso? Nossignore! «Non posso flirtare con nessuno alle elementari! Scommetto che le insegnanti donne sono una specie di sogno irrealizzabile lì, no? O, se ci sono, hanno almeno l'età della mamma, ci scommetto!»
Kazu si appoggia allo schienale della poltrona, domandandosi se Izumi sia del tutto scemo, o se sia solo entrato nel personaggio. La cosa buffa è che non sa quale delle due prospettive sia la peggiore. «Non c'erano posti liberi qui, e ringrazio il cielo! Con le intenzioni che hai ti saresti fatto trasferire in meno di un secondo!»
Izumi deglutisce, di nuovo. «Non c'è proprio speranza, quindi?» Kazu scuote la testa.
«E ora, per piacere, lasciami lavorare.» dice, trovando una scusa per restare solo col suo mal di testa.
«La fai facile tu...» risponde Izumi, mogio. «mica sei in mezzo ai marmocchi!»
«FUORI!» grida il Preside, forse arrabbiato per la prima volta nella sua intera vita.
«E va bene, va bene!» Izumi alza le mani, in segno di resa. «Certo che tu perdi la pazienza davvero facilmente! Rilassati, fratellone, sei troppo stess...»
«Izumi...» lo interrompe lui, minaccioso. «non voglio essere costretto a prenderti a calci il primo giorno di lavoro.»
«Okay, tolgo il disturbo, grande capo.» si alza, facendo un cenno con la testa per saluto. Nell'attimo in cui la porta si chiude alle sue spalle, Kazu si porta le mani al viso, tentando di non gridare per la frustrazione.
Izumi sbuffa, uscendo dall'edificio. Lui non è bravo con i bambini, anche se questo non lo ammetterà mai, specialmente con suo fratello. Non vuole certo insegnare alle superiori solo per le belle ragazze (anche se rappresentano buona parte del motivo per cui vuole farlo), ma anche perché ha ventidue anni e sa più o meno come la pensano. È sicuramente più facile sapere come comportarsi con gli adolescenti che con i bambini. Né è certo.
«E se mi chiedono il perché di qualcosa di assurdo... io che dico?» si domanda, sbuffando. È talmente pensieroso che neanche guarda i gradini sotto ai propri piedi.

«Scommetti che ora cade?» dice Hotaru, incrociando le braccia con l'espressione di chi si aspetta che succeda esattamente ciò che ha predetto.
E così è: Izumi inciampa nell'ultimo scalino e finisce a terra con le braccia sopra la testa, steso.
«Come facevi a saperlo?» domanda Mikan, stupita.
«Perché è tuo padre.» spiega lei, come se questo debba chiarificare tutti i possibili interrogativi dell'amica. Ma Mikan inclina la testa da un lato, segno evidente che non ha capito granché. Hotaru sbuffa. «I frutti non cadono mai troppo lontani dall'albero.»
«E questo che significa?» chiede, ancora, lei. Forse è addirittura più confusa di prima.
Hotaru lancia un'occhiata a Natsume, proprio dietro di loro. «Glielo spieghi tu?»
«E a che scopo?» chiede, distogliendo lo sguardo e puntandolo su quell'imbranato, che sta cercando di rialzarsi dopo aver passato svariati minuti steso sul terriccio. «Tanto non capisce ugualmente.»
«Ehi!» protesta Mikan, ora offesa. «Se non parlaste strano, capirei benissimo!»
«Mettiamola così,» inizia Natsume, cercando di trattenere un sorriso. «gli somigli.»
«Oh...» sussurra lei, quasi colpita. Solo quando lui si allontana per tornare dal suo migliore amico si chiede se sia stato un complimento oppure l'ennesima occasione per prenderla in giro.

*****

Rieccomi a infestare la sezione XD. Buon pomeriggio, gente! Soprattutto, buone feste, buon Natale (in ritardo) e buon anno nuovo! Queste vacanze ci volevano, tant'è vero che tra una decina di giorni sui nostri schermi (ma pur sempre in ritardo rispetto a quanto avevo detto in precedenza) arriverà capitolo 18 :)
Farò un piccolo riassuntino in cima per riprendere un po' il filo della questione, è talmente tanto che non pubblico che tra un po' me la scordo pure io XD.
Non ho altro da dire :P

  
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