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Autore: roku_    30/12/2010    7 recensioni
Arthur era una persona estremamente orgogliosa, Merlin lo sapeva bene.
Era parte di lui, e non poteva cambiarla. In fondo, non era mai stato un grande problema. A volte il quasi eccessivo orgoglio di Arthur era divertente.
Ma non in questo momento.
[Scritta per il One Hundred Prompt Project]
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 No good at saying sorry

The One Hundred Prompt Project
Prompt 71. Orgoglio


Arthur era una persona estremamente orgogliosa, Merlin lo sapeva bene.
Era parte di lui, e non poteva cambiarla. In fondo, non era mai stato un grande problema. A volte il quasi eccessivo orgoglio di Arthur era divertente.
Ma non in questo momento.
“Merlin” chiamò Arthur, rivolgendosi al suo servo che lo osservava inviperito dall’altro lato della stanza “Andiamo, non fare il bambino”
Dal canto suo, Merlin sapeva che quel comportamento forse era infantile.
Era infantile offendersi perché il tuo capo, nonché amante, ti aveva chiamato ‘servo’? Cioè, lo sapeva benissimo che era un servo. Ma Arthur l’aveva detto in un modo così dispregiativo che Merlin si era inviperito non poco. Anche perché implicitamente gli aveva dato dello stupido. Insomma, aveva solo cercato di dare una sua opinione personale su che consiglio doveva dare Arthur a suo padre circa la spartizione di alcune terre a nord di Camelot, e cosa si era sentito rispondere?
‘Sta zitto Merlin, cosa vuoi capirne? Sei solo un servo’
Il mago poteva comprendere il fatto che Arthur fosse molto stressato e molto stanco visto che per rimuginare su quel problema non dormiva da svariate veglie ed era irritabile con chiunque, ma dopo essersi reso conto di quella che aveva detto e della faccia offesa del suo compagno, Arthur non si era neanche degnato di scusarsi come si deve, aveva solo emesso un mugolio di scuse. Per colpa del suo maledetto orgoglio che gli aveva sempre, e dico sempre, impedito di scusarsi o ringraziarlo seriamente. Perché lui era Arthur Pendragon e doveva mantenere la sua immagine di uomo forte e vigoroso. Tsè.
Come quando aveva bevuto per lui il calice avvelenato. Erano arrivati dei ringraziamenti? Neanche per sbaglio. O quando si era lasciato abbindolare da Cedric, lui lo aveva avvertito che era un uomo malvagio ma Arthur non si era degnato di dargli ascolto e quando era venuto fuori che il mago aveva ragione Arthur si era limitato a –udite udite- dargli la sua armatura da lucidare! Aveva quasi pensato che avesse inciso un romantico e struggente biglietto di scuse e ringraziamenti sul metallo, a quel punto gli sarebbe andato bene tutto, ma nulla.
Ma ora si era davvero stufato.
“Non sto facendo il bambino, Arthur! E’ solo che tu sei così..orgoglioso. Mi hai appena dato dello stupido e non riesci a scusarti! Non ci riesci mai.”
Arthur sbuffò irritato e si avvicinò a Merlin lasciando perdere finalmente quelle maledette mappe.
“E va bene, sono orgoglioso. Ma non è mai stato un problema, o sbaglio? Ok, ti ho offeso ma sono stanco Merlin, non dormo da un sacco di tempo e mio padre continua a farmi pressioni perché prenda una decisione. Scusami se sono leggermente irritabile!”
Merlin si sentì immediatamente in colpa. Forse doveva lasciar perdere.
Ma no, lo aveva già fatto troppe volte.
“Non è solo questo! E’ che...insomma, prima che lasciasti Gwen per me, lei mi ha raccontato di come eri romantico. Chissà perché tutto questo romanticismo non l’ho mai visto, a parte quando mi sbatti sul letto e fai quello che più ti aggrada, cosa che non uò essere definita esattamente romantica. Non pretendo che diventi un cavaliere dalla scintillante armatura, ma se per te è solo sesso, dimmelo!”
Come erano passati dal discorso delle scuse al fatto che Merlin in quel periodo avesse dei dubbi sulla loro ‘relazione’, se così si poteva chiamare?
Arthur doveva avere una specie di potere psichico che gli faceva dire tutto quello che pensava. Forse avrebbe dovuto comprarsi un elmo per non essere sottoposto ai raggi psichici macchina-della-verità del principe. O semplicemente doveva smettere di essere un idiota chiacchierone.
Arthur sembrava stupito. “Credi davvero che per me sia solo sesso?”
Merlin ebbe la terribile sensazione di aver appena fatto una gaffe di proporzioni astronomiche. Accidenti a lui. Magari Arthur davvero non riusciva a dirgli ‘ti amo’ o semplicemente ‘tengo abbastanza a te’ per colpa del suo orgoglio. Magari non era solo sesso.
“Hai notato che fuori è davvero una bella giornata? Perché non andiamo a caccia?” cercò di  sviare Merlin, con decisamente poco successo visto che Arthur gli si avvicinò ancora di più. Ormai era a poche spanne da lui.
“Non cambiare discorso, Merlin. Rispondimi. Credi davvero che per me sia solo sesso?”
“Ehm..domanda di riserva?”
Come far arrabbiare Arthur Pendragon,volume 1. Mai, neanche per errore, non rispondere a una sua domanda.
Il principe gli afferrò un polso e lo fissò dritto negli occhi, così furiosamente che Merlin provò un brivido di paura.
“Arthur, sei tu che mi fai pensare che sia solo sesso. Non so, è che con me sei così..mh..sessuoso.
Arthur, con grande sorpresa di Merlin, gli lasciò il polso e si mise le mani tra i capelli.
Merlin si maledisse per aver iniziato il discorso.
“Ok senti, lasciamo perdere. Accetto le tue tacite scuse, e vissero felici e contenti” disse frettolosamente il mago per poi avviarsi verso la porta, ma la mano di Arthur sulla spalla lo fermò.
“Merlin” disse, mentre il mago si girava. Prese un respiro così profondo che Merlin pensò che dovesse collassare da un momento all’altro. “Mi…dispiace. Ok? Mi dispiace..tanto. Mi dispiace di averti dato dello stupido e mi dispiace di averti fatto pensare che per me sia solo sesso. Ma ti assicuro che non è così. E’ che io non riesco ad essere romantico, non come vorresti tu. Ginevra considerava romantico anche solo un sorriso. Lo so, sono orgoglioso. Ma sono fatto così, non posso cambiarlo. E mi fa male pensare che tu creda che ti tenga con me solo per scoparti”
Ora sì che Merlin si sentiva uno schifo.
Stava per parlare quando Arthur prese un altro profondo respiro. Sembrava quasi che si stesse preparando per una maratona in apnea.
“Io ti amo Merlin. Io, arrogante principe borioso, ti amo. E spero che anche tu mi ami, anche se sono un asino orgoglioso” disse lentamente.
Al mago veniva voglia di piangere. Non perché quella era la cosa più romantica che gli avessero mai detto, ma perché aveva finalmente superato il suo maledetto orgoglio. Era un momento da imprimere in tutti i libri di storia. Anche perché poteva essere la prima e ultima volta.
“Ti amo anche io” mormorò Merlin accarezzandogli una guancia.
Arthur sorrise baciandolo con passione, passandogli le mani tra i capelli e esplorando la sua bocca con la propria lingua, mandando brividi di piacere giù per la schiena di Merlin, che rispose al bacio con tutto se stesso, saggiando la consistenza dei capelli di Arthur sotto le proprie mani.
“Sai,dovrei sentirmi offeso. In fondo hai pensato che fossi un approfittatore di poveri servi indifesi” mormorò Arthur senza staccarsi dalle labbra di Merlin, che sorrise. Gli passò una mano sui pettorali, avvertendo il calore della pelle di Arthur anche attraverso la leggera stoffa della maglia.
Lo voleva. Ora.
“Io non sono un povero servo indifeso” disse prima di gettarlo sul letto e farli sparire entrambi sotto le lenzuola.
Arthur era una persona estremamente orgogliosa, ma era questo che lo rendeva speciale. 
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Il titolo è preso dalla puntata 5x21 di Grey's Anatomy.
Non è nulla di che,ma mi sentivo ispirata xD Critiche e commenti sempre graditi ;D
  
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