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Autore: _blackfireflies    30/12/2010    12 recensioni
Pur essendo entrambi Serpeverde, lei e Scorpius Malfoy si detestavano apertamente, così apertamente che perfino le armature, probabilmente, erano a conoscenza del cattivo rapporto che c'era fra di loro. Sin dal primo anno di Lily - anzi, per essere ancora più precisi, sin dal momento in cui si era seduta al tavolo di Serpeverde per la prima volta, incrociando lo sguardo di lui - fra lei e Scorpius era stato un litigio continuo. Col passare degli anni, entrambi avevano fatto il possibile per farsi finire nei guai a vicenda. (...) Lily era a conoscenza di quanto diventasse infantile quando si trattava di Malfoy, ma aveva sempre liquidato la questione pensando che, in fondo, non era colpa sua se lui le faceva tirare fuori il peggio di sè.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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~ l'essentiel est invisible pour les yeux



Chapter 1.
In quel momento, avrebbe tanto voluto possedere un passo più leggero, cosa che, evidentemente, le era stata negata - e del tutto ingiustamente, a sua detta - sin dalla nascita. Sua cugina Victoire le aveva sempre ricordato, con un'aria di sufficienza dipinta sul minuto, pallido viso - espressione che le veniva del tutto naturale, quando si trattava di criticare qualcuno, che fosse in modo benevolo o meno - quanto fosse poco aggraziato il suo modo di camminare; ogni tanto inciampava addirittura nei suoi stessi piedi e non osava mai partecipare ai cosiddetti balli di coppia, per timore di pestare i piedi al proprio partner e diventare così rossa da mimetizzarsi con i suoi stessi capelli per l'imbarazzo. Non che fosse una persona particolarmente timida o avvezza all'arrossire perfino per un nonnulla. Lily Luna Potter era semplicemente orgogliosa, caratteristica primaria del suo carattere e che, quando si trattava di figuracce imbarazzanti che minavano all'immagine che tutti avevano di lei, si presentava ancora più frequentemente del normale. Quella sera - o, per essere più precisi, notte - i suoi passi rimbombavano nel corridoio deserto che stava percorrendo, facendole temere di essere scoperta. Era infatti proibito dalla notte dei tempi agli studenti di avventurarsi per Hogwarts durante gli orari notturni, ragion per cui era ben lungi da Lily farsi trovare in giro a quell'ora. Sapeva benissimo che avrebbe dovuto trovarsi nel suo letto, nei sotterranei, e non così a zonzo, ma, in fondo, aveva le sue buone ragioni. Lily odiava le notti insonni. Avrebbe tanto desiderato che esistesse un tasto da premere ogni volta che non si desiderava ascoltare la voce dei propri pensieri, e semplicemente bearsi del nulla, del riposo dall'attività febbrile che il cervello aveva compiuto fino a quell'istante. Piuttosto che rigirarsi nel letto, però, per quanto fosse caldo e comodo, senza prendere sonno e con gli occhi che non si erano rassegnati all'idea di chiudersi, Lily aveva deciso di salire fino alla Torre di Astronomia e leggere il suo libro preferito. L'aveva fatto altre volte, in fondo: ricordava, ad esempio, di quando al suo primo anno James aveva accompagnato lei ed Hugo per un giro notturno del castello, facendo vedere loro tutti i passaggi segreti che, in futuro, sarebbero potuti tornare utili. Era stato bello, e a Lily mancavano tremendamente quei tempi. James, ormai, non frequentava più Hogwarts e, in un certo senso, si sentiva la sua mancanza. Soprattutto per lei, che l'aveva sempre adorato - ed era anche il suo fratello preferito, ma questo era un segreto che custodiva gelosamente e non avrebbe rivelato mai-, questo sentimento - nostalgia, forse - diventava pesante come un macigno, delle volte. Era sempre stato lui il vero Malandrino, fra tutta la nuova generazione dei Potter e dei Weasley, ed era lui che garantiva sempre del divertimento ad Hogwarts. James era proprio quello per Lily: una garanzia, un porto sicuro. Ora che aveva finito gli studi, però, aveva lasciato lei ed Albus, l'altro fratello Potter, senza nessuna vera guida per cacciarsi nei guai e finire in presidenza. Forse, in fondo, era quello che stava cercando di fare Lily nell'ultimo periodo - cacciarsi in più guai di quanti ne potesse davvero sopportare. Essere un po' più come James, perché, dentro di sè, sapeva che c'erano delle grosse differenze fra loro due. E Lily ricordava ancora quando, da bambina, aveva ammesso, con la classica innocenza infantile consueta di quell'età, di voler diventare come James, una volta cresciuta. Forse lo voleva ancora. Le ragioni erano tante e diverse e in quel momento il suo cervello, che aveva cercato solo riposo, non aveva abbastanza energie per tornarci sopra.
Riscuotendosi da quei pensieri, che la stavano opprimendo più del dovuto, Lily si accorse che i suoi passi non potevano essere diventati ancora più pesanti di prima. Aveva la quasi totale certezza di non poter essere scoperta, in quanto aveva il Mantello dell'Invisibilità a coprirla - gentile eredità di James -, ma c'erano comunque dei dettagli che avrebbero potuto rivelare la sua presenza. Il rumore di qualcuno che camminava, qualcuno che neppure si vedeva, era uno di quelli. Eppure, era quasi totalmente sicura che ci fosse qualcun altro nel corridoio. Avvertiva chiaramente la presenza di un'altra persona, sentiva altri passi dietro di sè. Forse era un Prefetto o un Caposcuola di ronda. In quel caso, le conveniva fermarsi, starsene zitta e immobile e aspettare che se ne andasse. Rose, un'altra delle sue cugine, più volte le aveva chiesto perché Lily corresse così spesso il rischio di finire nei guai. Lily si limitava a sorriderle, un sorriso velato da un po' di rassegnazione, e a non risponderle. Non avrebbe capito. Che gusto aveva vivere senza un po' di rischio? Non sarebbe mai riuscita ad essere come lei, come Rose, così passiva, così intelligente e razionale e gentile perfino con quelli che, in fondo, non le stavano poi così simpatici. Lily non era così. Era impulsiva, ribelle, e faceva solo quello che voleva. Era tremendamente schietta e nessuno poteva fermarla dal dire ciò che pensava, nonostante cercasse, comunque, di non varcare la sottile linea fra schiettezza e maleducazione. In fondo, aveva dei limiti anche lei.
Quando si girò lentamente, in modo che il Mantello non si sollevasse troppo e non iniziassero a sporgere i suoi piedi da sotto, notò subito la figura che procedeva nel corridoio. Trattenendosi dall'emettere uno sbuffo scocciato, che in quel corridoio così silenzioso avrebbe rimbombato come il suono di dieci campane, constatò che era Scorpius Malfoy. Meglio di così non poteva andarle, insomma, pensò con sarcasmo. Pur essendo entrambi Serpeverde, lei e Scorpius Malfoy si detestavano apertamente, così apertamente che perfino le armature, probabilmente, erano a conoscenza del cattivo rapporto che c'era fra di loro. Sin dal primo anno di Lily - anzi, per essere ancora più precisi, sin dal momento in cui si era seduta al tavolo di Serpeverde per la prima volta, incrociando lo sguardo di lui - fra lei e Scorpius era stato un litigio continuo. Col passare degli anni, entrambi avevano fatto il possibile per farsi finire nei guai a vicenda, e la situazione aveva raggiunto il culmine quando, entrambi nella squadra di Serpeverde, pur di rovinarsi l'un l'altro in ogni modo possibile, avevano rischiato di boicottare la loro stessa squadra. Lily era a conoscenza di quanto diventasse infantile quando si trattava di Malfoy, ma aveva sempre liquidato la questione pensando che, in fondo, non era colpa sua se lui le faceva tirare fuori il peggio di sè. Scorpius, in quel momento, camminava nella sua direzione, pur senza poterla vedere, con la sua solita aria spavalda che Lily gli avrebbe volentieri cancellato dal viso con uno schiaffo ben assestato, e, inconsapevolmente, la ragazza cominciò ad arretrare. Non poteva farsi scoprire da lui, perché proprio Scorpius, che era, oltretutto, un Caposcuola, avrebbe potuto rovinarla e farle appioppare le peggiori punizioni per essere stata beccata fuori dal suo dormitorio a quell'ora. E, proprio mentre arretrava, nel tentativo di spostarsi dalla traiettoria del ragazzo, un pezzo del mantello le scivolò sotto i piedi. Lily non fece in tempo neppure ad esclamare "Merlino!" che si ritrovò, con molta poca grazia, col sedere a terra. E si prese anche una bella botta. Scorpius, che ormai era a pochi metri da lei, non poté far altro che notarla. Il Mantello, oramai, non la copriva più, e Lily, sentendosi umiliata, decise che tanto valeva affrontare Scorpius come faceva sempre, ovvero a testa alta. Si mise in piedi, spolverandosi le mani sulle gambe, e, quando lui la raggiunse, alzò il mento con il solito orgoglio che nessuno avrebbe mai potuto portarle via.
«Passeggiatina notturna, Potter?», le domandò quando furono abbastanza vicini, la voca pregna di sarcasmo, oltre che, ovviamente, caratterizzata da una sottile venatura di superiorità che non lo abbandonava mai, e che Lily aveva imparato a riconoscere molto bene. «Anche se, effettivamente, prima non mi sembrava che stessi camminando.», continuò, gli occhi grigi che la scrutavano con divertimento e cattiveria malcelata, accennando, ovviamente, a quando Lily si era ritrovata senza tante cerimonie a gambe all'aria.
«No, infatti. Avevo deciso di osservare molto da vicino il pavimento; può rivelarsi un'attività con risvolti davvero interessanti.», replicò Lily, con lo stesso sarcasmo. Negare di essere caduta, poco prima, sarebbe stato stupido. Tanto valeva ammetterlo o, per lo meno, tentare di riderci su.
«Molto divertente, Potter.», la liquidò Scorpius, sollevando il braccio destro per osservarsi il suo orologio da polso. «Ad ogni modo, mi congratulo. Sono le tre di mattina e tu sei fuori dal tuo dormitorio.» Alzò lo sguardo, un sorriso strafottente a incurvargli le labbra sottili. «Sai cosa vuol dire questo, non è vero?»
Lily roteò gli occhi scuri, per nulla intimorita o impressionata, bensì annoiata dalla presenza di Malfoy e dal suo comportamento. Avrebbe preferito che le togliesse dei punti, rivelandole che ci sarebbe stata anche una punizione, in seguito, e basta. Non aveva bisogno di teatralità o formalità. «Vuol dire che, se non velocizzi la tua loquela, giro i tacchi e me ne vado.», rispose, con un sorrisetto tagliente, prima di iniziare ad osservarsi le unghie della mano destra con fare interessato. Scorpius alzò gli occhi al cielo, esasperato e per nulla scalfito dalle parole di Lily, prima di passarsi una mano fra i capelli biondissimi - gesto che, fra l'altro, Lily lo vedeva ripetere almeno una trentina di volte al giorno, certa che lui pensasse, in quel modo, di rendersi più affascinante agli occhi di tutti.
«Ti ricordo che io sono un Caposcuola, Potter, e tu sei solo del quinto anno e io del settimo, e che, anche se non fossi nessuna di queste cose, potrei sempre e comunque schiacciarti con un...» Ma Scorpius non fece in tempo a finire la frase, lo sguardo minaccioso e appena un po' irritato, poichè qualcuno sopraggiungeva nel corridoio. Lily si chiese se tutti, quella notte, avessero sofferto improvvisamente di insonnia. Scorpius fece per trascinarla dietro una colonna, in modo da nascondersi, ma Lily si divincolò e gli sorrise. Scorpius sapeva che quel sorriso era un'aperta presa in giro.
«Ti nascondi, Malfoy?», gli sussurrò, con tono pestifero. «Allora non sono solo io quella punibile, fra i due. Scommetto che stasera non era il tuo turno per la ronda.» Se gli sguardi avrebbero potuto uccidere, Lily sarebbe morta dolorosamente ancora prima di terminare la frase. Rimase, ad ogni modo, ferma nel bel mezzo del corridoio, ben sapendo che l'avrebbero notata. Se riusciva a far finire in punizione anche Malfoy, però, non importava. Sarebbe stata solo... la millesima volta, più o meno.
«Se ti nascondi, non mi farò di certo scrupoli a dire che c'eri anche tu con me.» Scorpius le lanciò un'occhiata furibonda, ma, quando tentò di replicare, era già troppo tardi. Qualcuno aveva già iniziato a chiamare i loro cognomi a gran voce con un tono tutto fuorchè rassicurante.




Come un ormai appurata tradizione, finirono in presidenza. La McGrannitt, infastidita e ancora meno trattabile del solito a causa dell'orario, li squadrò esasperata e congedò Gazza, colui che li aveva trovati e portati da lei. Il custode, nonostante fosse, oramai, più di qua che di là, provava ancora un piacere sottile nel vedere gli studenti di Hogwarts puniti o maltrattati, e fu con un sorriso soddisfatto sulle labbra che se ne andò, Mrs Purr al seguito. Nel frattempo, Lily e Scorpius, in silenzio davanti alla scrivania della Preside, si scoccavano, ogni tanto, degli sguardi per nulla benevoli. Lily, soprattutto, stringeva fra le braccia il libro che era riuscita a recuperare da terra e che, quella sera, aveva programmato di leggere. Quasi lo stritolava, in verità, per impedirsi di picchiare Malfoy lì, su due piedi. Il ragazzo, ormai rassegnato all'idea della punizione, notò come le mani di Lily stringessero convulsamente il libro e, pensando che sicuramente lei avrebbe tanto voluto stringergliele attorno al suo collo, invece, sorrise. Quel rapporto fra di loro - sebbene d'odio - era una delle poche relazioni certe che Scorpius avesse mai avuto. Non era bravo con le persone, e, soprattutto, non si fidava di loro. Tutti, alla fine, andavano via. Era solo questione di tempo, e mai permetteva a se stesso di affezionarsi a qualcuno. Eppure, Scorpius era certo che Lily, e il suo odio, sarebbero rimasti. La certezza di avere qualcuno che non ti sopporta, in fondo, era quasi rassicurante per lui. Sempre meglio di niente.
«So che in realtà vorresti saltarmi addosso.», le sussurrò all'orecchio mentre la McGrannitt dava loro le spalle.
«Hai detto bene. Mi sto trattenendo esclusivamente perché sono una ragazza di classe.», ribattè Lily, senza degnarlo di uno sguardo.
«Non era quello il senso che intendevo.»
Prima che Lily prendesse in seria considerazione l'idea di fargli un occhio nero, la McGrannitt iniziò quella che, per entrambi, fu la peggior grattata di capo mai ricevuta. Dopo aver affermato di essere stanca di vederli ogni santo giorno in presidenza, rigorosamente in coppia, per qualcosa che avevano combinato, levò più di cinquanta punti a Serpeverde - e qui Scorpius si trattenne dal protestare o iniziare a litigare con la McGrannitt - e, infine, prendendo fiato, annunciò finalmente quale sarebbe stata la loro punizione.
«Curerete i vermicoli di Hagrid per due mesi, ogni sera.» Lily non potè fare almeno che arricciare il naso. La sola idea era, per lei, disgustosa e priva di qualsivoglia attrattiva. Che punizione pessima; altre volte era stata punita con più stile. In più, notò, questa volta non erano punizioni separate - come avevano sempre fatto, nel tentativo di tenere lei e Scorpius più lontani possibile -, ma le sarebbe toccato sorbire Malfoy tutte le sere per due mesi. Sperò di star sognando, e di essere in un incubo particolarmente scadente.
«Inoltre», proseguì la McGrannitt, e Lily ebbe un tuffo al cuore, a quella parola, «come ben saprete, presto Hogwarts tenterà di rappresentare nuovamente "La fonte della buona sorte", di Beda il Bardo, in chiave teatrale. Sarà vostro compito prenderne parte. Per maggiori informazioni, recatevi dal professor Vitious.»
Quando la preside li congedò ed uscirono dall'ufficio, Lily aveva assunto una colorazione molto somigliante a quella dei suoi capelli per il nervoso. Scorpius, al contrario, stava diventando livido e sempre più pallido. L'idea di passare così tanto tempo assieme non allettava nessuno dei due, e questo era più che evidente ad entrambi.
«Ringrazia di essere donna, Potter, o ti avrei già presa a pugni.»
«Ringrazia che io non sia un uomo, Malfoy, o ti assicuro che ti avrei impedito già da tempo di avere una progenie.»
Detto questo, entrambi presero direzioni opposte, pur avendo la destinazione in comune, la sala comune dei Serpeverde. Decisamente, Lily non avrebbe sopportato di averlo fra i piedi ancora a lungo. I mesi a venire sarebbero bastati e avanzati.



Spazio Autrice
Come sempre, non so mai cosa dire in questo piccolo angolo dedicato a me. Be', senza ombra di dubbio, sono decisamente una folle ad intraprendere una sfida quale è una long, ma l'idea - e soprattutto il pairing - non mi permettono di lasciar perdere. Nei prossimi capitoli si delineeranno meglio le personalità di Lily e Scorpius, come anche di altri personaggi che ho intenzione di inserire, quindi ho preferito non dilungarmi troppo in questo primo capitolo, che è più che altro una presentazione della storia. Anche il titolo, che non è messo lì tanto per, avrà più avanti un suo significato. Che dire, fatemi sapere cosa ne pensate - anche le critiche sono, ovviamente, ben accette!
Al prossimo capitolo, spero (: PS: Perdonate evenutali errori presenti nella ff; non ho avuto il coraggio di rileggerla per la centesima volta, quindi scusate se per caso mi è sfuggito qualcosa.

  
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