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Autore: Jo_March_95    31/12/2010    2 recensioni
Non so definirla questa FrUk. Era partita come una cosa seria, ma poi la situazione è degenerata ed è diventata comica.
E' una Fruk in ogni caso, e questo basta. Bè che dire, sarete d'accordo con me dicendo che Arthur è proprio un fesso?
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Genere: Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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<< Arthùr sono venuto chez toi per portarti des fleurs! Ouvre la porte, apri la porta! >>
<< V..Vai via Stupid Frog! La tua presenza non è gradita qui! >>
<< M.. Mais qu’est- ce que tu dis? Cosa dici? Je t’aime! Lasciami entrare amour! >>
<< God! Ho detto vai via! Cosa ci fai qui? Vatti a scopare uno dei tuoi amichetti! >>
<< Arthùr, sei arrabbiato per quello che è successo avec Gilbèrt? >>
<< No. Quello è stato ieri. Poi mi avevi promesso che non l’avresti fatto mai più. >>
<< E infatti non ti ho tradito aujourd’hui! >> Pas encore, non ancora almeno. Non c’era cattiveria in quel pensiero.
Solo semplice e pura verità. Anche quando diceva di amare l’inglese non mentiva.
Per Francis l’amore e il sesso erano due cose separate.
Solo con Arthur coincidevano. Solo con lui riusciva a fare sesso e amarlo nello stesso momento.
<< Damn Frog, vai via per favore! >>
No, Francis non sarebbe andato da nessuna parte.
Non senza la sua metà.
Sapeva che ogni volta che si infilava nel letto di qualcuno - sotto l’effetto del vino o non – l’inglese ne soffriva.
Ogni volta prometteva che sarebbe stata l’ultima.
E ogni volta si accorgeva che le sue promesse valevano meno di quelle di un marinaio.
Ma per Francis sfuggire al richiamo degli ormoni era impossibile.
Sarebbe stato come chiedere a Feliciano di non mangiare la pasta.
Ma allo stesso modo era assurdo pensare di poter rinunciare all’amato inglesino.
<< Arthùr io non vado da nessuna parte senza toi. Quindi o esci e parliamo oppure starò fuori la porte, a soffrire di freddo. Avec questi fleurs bellissimi che ho comprato pour toi. >>
<< La tua puzza di Francese potrebbe disturbare il mio gatto. Ma se ci tieni rimani pure qui davanti. Fuck you Frog! >>
Francis non aveva sentito nessun rumore di passi. Questo voleva dire che Arthur era ancora davanti la porta. Aveva una possibilità. Far leva sul suo cuore.
<< Brrr che freddo. Penso che potrei congelare, ici, qui! Oh, se solo il mio amato Arthùr mi facesse entrare! Così potremmo parlare di quello che ho fatto! >>
Sul serio. Questa volta proprio non capiva dove avesse sbagliato.
<< …. >>
<< Arthùr, su je t’en prie! Aprimi! Queste scale.. fanno paura! J’ai peur! >>
<< …. >>
<< Arthùr tu es ma vie. Je t’aime più di ogni altra cosa al mondo! Perché non mi rispondi? Pourquoi? >>
<< …. >>
<< Arthùr! >>
<< … >>
<< Va bien, se non mi vuoi, vado via. Mi allontano da questa casa e se è questa la tua volontà, non tornerò mai più. Non mi vedrai mai più. Mai più.>>
Il Francese si era alzato in piedi e aveva fatto qualche passo. Si era messo dietro le scale e aveva atteso.
Dopo pochi minuti l’inglese aveva aperto la porta.
Solo che..
<< Why? Francis, why? You are a Stupid Frog! Tu.. non mi ami davvero! >>
Francis non credeva ai propri occhi. Eppure non era ubriaco. Arthur era inginocchiato sulla soglia di casa e stava.. piangendo. Perché?
Non poteva andarlo a consolare, perché non avrebbe saputo di cosa scusarsi.
E allora cosa doveva fare? Guardarlo gli faceva male, sapere che le lacrime che versava erano a causa sua lo faceva sentire anche peggio.
Doveva agire. Subito.
Scese le scale in silenzio, per paura che l’altro lo sentisse e se la prendesse ancora di più.

Una volta fuori dal palazzo prese un bel respiro. Ora doveva andare da una persona che conoscesse bene sia Arthur sia lui.
Doveva andare da Alfred.

<< Alfrèd, c’est moi! >>
<< Ehi amico! Entra pure! >>
Il francese si era accomodato in casa. Fece passare lo sguardo intorno alla stanza.
Era tutta piena di trofei e bandiere dell’America.
Bè c’era da aspettarselo.
Allo stesso modo come la sua casa era piena di poster di Iggy nudo e bottiglie di vino finite.
<< Alfrèd avrei un problema >>
<< Dimmi pure, tanto io sono un EROE. Posso aiutarti sicuramente >>
<< Arthùr aujourd’hui si comporta in modo strano.. >>
<< Avrà le mestruazioni.. tranquillo di solito passano dopo venti giorni. Me l’ha detto Romano. >>
<< Je ne crois pas che sia questo il problema. Mi dispiace illuderti ma le mestruazioni le hanno solo le donne. Quelle vere. >>
<< Ma a me hanno detto così! >>
<< Alfrèd, fidati. Io di donne ne so più di vous. E anche di uomini. Alors, dicevamo? Ah, hai un du vin? >>
<< No, non bevo quelle porcherie. Però ho della fanta se vuoi. >>
<< Lascia perdere. Bon, dicevamo. Di solito Arthùr fa così quando lo tradisco, mais aujourd’hui non ho fatto encore rien! >>
<< La cosa è semplice allora. Tradiscilo e vedrai che avrà un buon motivo per essere arrabbiato con te. >>
<< Penso di aver sbagliato personne. Forse era meglio se andavo da Kiku. >>
<< Forse. Ma io sono un eroe! >>
<< Au revoir Alfrèd. Merci per il non aiuto che mi hai dato. >>
<< Eeeehmm.. Francis? Hai dimenticato qui la tua rosa. Non vorrei che qualche bambina si scandalizzasse vedendoti nudo. >>
<< Ah, merci! Bon, au revoir! >>

Andare da Alfred non gli era stato per niente utile.
Cosa avrebbe dovuto fare adesso?
Chi avrebbe potuto aiutarlo? Di certo non Pol..

<< Ciao Francis! >> Uno strano individuo biondo con gli occhiali e una felpa stava agitando la mano per salutarlo.
Francis non lo conosceva quindi decise di non dargli retta.
<< Francis! Sono Canada, aspetta! >>
<< Tu es un angelo mandatomi dal cielo pour me aider a risolvere il problema? >>
Il biondo sembrava imbarazzato.
<< No, ma se vuoi posso aiutarti lo stesso! >>
<< Alors, dimmi, cosa dovrei fare selon toi? >>
<< Non conosco il problema. >>
<< Mi hanno mandato un angelo incompetente. Mon Dieu! >>
<< Non sono incompetente! Se mi racconti posso aiutarti! >>
<< Hai du vin? >>
<< Non bevo.. >>
<< Oh, ma sei anche sobrio! Basta, me la caverò da solo! Adieu angelo! >>
<< Ma aspetta! - Il Francese si era già allontanato quando Matthew aveva parlato – ero venuto solo a chiederti se avevi già comprato il regalo ad Arthur per il suo compleanno! >>

Francis proprio non capiva cosa stesse succedendo. Nessuno era in grado di aiutarlo.
Avrebbe dovuto fare da solo.
Non poteva sopportare che l’inglese soffrisse.
Ma non sapeva davvero cosa fare per evitarlo! Decise di ritornare a casa di Arthur per riprovare a parlargli.

<< Arthùr, sei in casa? >>
<< Mi sembrava di averti detto che non ti voglio qui! >>
<< Mi sembrava di averti detto che non ti avrei lasciato jamais! >>
<< Veramente te ne sei andato dicendo che non ci saremmo più rivisti. >>
<< Arthùr sei il solito pignolo! Apri questa porta e dis-moi cosa non và! >>
<< TU non vai, Stupid Frog! >>
<< Arthùr, parler avec toi est estenuante! >>
<< Sopportarti è anche peggio! >>
<< So che muori dalla voglia di me voir! >>
<< Certo, muoio dalla voglia di vederti MORTO. >>
C’era bisogno di trovare una soluzione. Subito.
<< Arthùr! >>
<< Il mio nome è la sola cosa che riesci a dire? Vai via e fai un favore a tutti e due! >>
<< Andrò solo quando mi avrai detto cosa ho fatto. >>
<< Non basterebbe una giornata per elencare tutte le tue porcate, Frog. Ma oggi non è questo il problema! >>
<< Et alors, quoi? >>
<< Te l’ho già detto, visto che non mi ascolti? >>
<< Arthùr, ce matin sono venuto chez toi avec des fleurs. Volevo solo passare du temp avec toi au lit! Ero anche in pigi.. nudo! >> Sono nudo. Si corresse mentalmente.
<< Non voglio vedere i tuoi pelazzi in giro per casa mia. >>
<< Non mi sembra di aver mai criticato le tue enormi sopracciglia Arthùr. Eppure sono evidenti più della mia virilità! >>
<< Se ti faccio entrare la smetti di parlare? >>
<< Se smetto di parlare mi perdoni? >> Qualunque cosa abbia fatto.
<< Se ti perdono… Aspetta What the Fuck? Entra e taci Stupid Frog! >>
<< Oui amour >>

Una volta entrato in casa Francis si era accomodato sul divano, a gambe aperte.
<< Saresti da censura. >>
<< Come se non mi avessi mai visto nudo, Arthùr >>
<< NON RICORDARMELO. >>
<< Oui. >>
 Attimi di silenzio imbarazzante. Non erano giunti a nessuna conclusione. Dannazione!
Francis non parlava per paura di dire qualcosa di sbagliato, Arthur non parlava aspettando che iniziasse il francese.
Di quel passo non sarebbero mai arrivati ad una conclusione.

<< Vado a controllare se gli scones sono cotti. Non muoverti, e NON insozzarmi il pavimento! >>
<< S..Stavi cucinando? >>
C’era solo una cosa di Arthur che Francis non poteva tollerare.
E quella era la sua cucina.
Era passato sopra al carattere isterico, alle sopracciglia dalla dubbia natura (mutazione genetica o semplice errore della creazione? ) agli amici immaginari e alle fan girl che patteggiavano per l’UsUk.
Ma il cibo proprio non riusciva ad accettarlo.

<< Mangi con me, vero? >> Quello non era un invito a pranzo. Era un biglietto per l’oltretomba.
<< Se ci chiariamo oui.. >> E lui l’aveva appena accettato.

<< Eccomi. Allora, non ti sembra di dovermi delle scuse? >> Voce acida. Forse Alfred non aveva tutti i torti sulle mestruazioni.
<< Oui. Arthùr perdonami! Io.. non volevo farlo! >>
<< Fare cosa? >> L’inglese era diventato sospettoso.
<< Fare.. quello che ho fatto.. >> Il francese cercava di rimanere vago.
<< E cosa avresti fatto dunque? >> Ma Arthur voleva entrare nei particolari.
<< Moi.. moi.. si è comportato male avec toi! >> Particolari che però Francis non conosceva.
Per il semplice fatto CHE ERA INNOCENTE!
Dirlo però non avrebbe aiutato.
<< Certo che ti sei comportato male. Da te una cosa del genere non me l’aspettavo Frog. >>
<< Certo.. neanche io me l’aspettavo.. >> Ma cosa?
<< Quindi hai qualcosa da dire? >>
<< Arthùr, sono confuso! >>
<< Frog, sei sempre il solito! Non hai capito un bel niente allora! Vai via! >>
<< Arthùr, attende! Non andare in cucina! >>
<< Sto andando a prendere gli scones >> Un sorriso cattivo era passato sulle labbra dell’inglese.
<< O..oui.. Certo. >> Ecco l’arrivo della morte.

Il passo cadenzato, il tik tak delle lancette dell’orologio, la gocciolina di sudore che scendeva dalla fronte del francese.
Sembrava di stare in un film horror. Solo che era la realtà.

<< Sarà bello morire per mano tua, mon Arthùr. >>
<< What? >>
<< Dicevo, hanno un aspetto squisito questo scones.. >>
<< Allora, ora assaggiali.. >> Ancora quel sorriso.

Francis stava avvicinando la forchetta alla bocca, augurandosi di perire senza soffrire troppo quando..

<< Happy Scones, Frog! >> Il francese aveva fatto un salto.
<< Mais, Arthùr, mi stai dicendo che aujourd’hui est ton anniversaire, il tuo compleanno? >>
<< Si, Frog. God, sei un idiot! >>
<< Mais Frog, il tuo compleanno è domani! >>
<< W..what? >>
<< Oui, demain est ton anniversaire. Pas aujourd’hui! Non oggi! >>
<< Fuck Frog! >>

Due chiacchiere in Manicomio.
Allora per prima cosa grazie di aver letto la storia. Seconda cosa se avete qualche dubbio sono qui per chiarirlo. Allora Arthur è arrabbiato con Francis perchè non gli ha fatto gli auguri di compleanno. Quando dice Happy Scones è pura ironia da parte sua, come a sottolineare la mancanza di Furansu. (La mia vena ironica fa alquanto schifo, lo so) Alla fine però non era il suo compleanno, il suo compleanno sarebbe stato il giorno dopo, quindi da grande galantuomo qual è manda la sua Frog in quel posto ^L^ So di essere stata confusionaria. Se capite siete dei grandi. Se non capite potete lanciarmi le pere. Adieu <3
  
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