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Autore: grano89    31/12/2010    3 recensioni
Capodanno... decorazioni, feste, spumante... ma non per tutti è così.
Alcuni rischiano di passare questo giorno in solitudine per i più svariati motivi.
Naruto subirà lo stesso destino?
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Fanfic non molto lunga e senza pretese scritta non seguendo il filone diretto della storia, che tratta di un capodanno molto particolare. Leggete e commentate!


-Bè, ora ci dobbiamo salutare, ragazzi. È tardi, e francamente, se non sarò a casa per le 7, per preparare tutto, è molto probabile che mia madre mi farà sbranare da Kuromaru!- esclamò Kiba, a un certo punto.
-Mi sa che non hai tutti i torti… pure i miei si arrabbieranno, se faccio tardi stasera!- esclamò Ten Ten, guardando l’ orologio.
-Che seccatura! Andare a casa presto, cenare coi parenti, e tutto in attesa febbrile di un singolo momento… mi sono sbagliato. Non è una seccatura, è una gran rottur…- Shikamaru non potè finire.
Ino, con gran prontezza di riflessi, assestò all’ amico un poderoso pugno in testa.
-Decerebrato! 200 di Q.I., e non riesci a capire l’ importanza di quel momento?!- strepitò lei.
-Detto da una per il quale il momento significa principalmente raccattare mance dai parenti e fare bisboccia ballando dopo lo scorrere di fiumi di spumante…-
L’ intervento di Choji, che si frappose tra i due, fu provvidenziale perché la bionda non impedisse al moro di arrivare sano al giorno dopo… .
Gli altri, vedendo Ino così alterata, rimasero di sasso.
Alla fine, a interrompere quella situazione, fu Sakura.
-Che ne dite se andiamo addirittura a pagare? Tanto mi pare che ce ne dobbiamo andare tutti… -
I presenti annuirono, e si alzarono dalle sedie, diretti alla cassa del chiosco entro il quale si erano rifugiati per sfuggire al freddo, e parlare, finalmente, dopo tanto lavoro, del più e del meno, tutti insieme (ovviamente Sasuke escluso) davanti ad una bella tazza di tè.
Quando ebbero finito di pagare, si trovarono tutti fuori, per gli ultimi saluti.
-Allora ciao a tutti! Ci vediamo domani! Buon cenone di capodanno!- esclamò alla fine Rock Lee, girandosi mentre si allontanava, in compagnia dei membri del suo team, per dirigersi verso casa.
Anche TenTen si girò, agitando la mano, mentre Neji la sollevò appena (il solito asociale!).
Alla fine tutti i rimasti si scambiarono gli ultimi saluti e auguri di rito, dirigendosi ognuno verso le rispettive case.
Ma mentre anche Sakura stava per levare le tende, qualcosa di strano, qualcosa che in quel momento stonava con l’allegria appena scaturita da quelle moine tra amici, la fece voltare.
Naruto era li, sotto il lampione del chiosco, e guardava il cielo, con sguardo triste.
Sakura lo guardò, interrogativa, e d’ un tratto, le parve di comprendere.
Si avvicinò.
-Naruto… mi dispiace…-
Il biondo distolse lo sguardo dall’ immenso blu chiaro che preannunciava l’arrivo della notte, e lo posò sugli occhi verdi della compagna.
-Figurati, Sakura. Di cosa dovresti dispiacerti? Non posso obbligare la gente ad essere triste, solo perché tra loro c’è qualcuno che… che festeggerà da solo il capodanno- disse alla fine tutto d’un fiato.
Gli occhi della rosa si inumidirono appena.
Così allegro, e così spensierato fuori, con gli altri, per non esternare il suo dolore, ed evitare così di rovinare i momenti felici agli altri.
Provava una fitta di ammirazione per il suo compagno.
-Se vuoi io…-
-Lascia perdere, Sakura. Sarò anche un ninja di Konoha, ma molte persone hanno perso parenti e amici per colpa della volpe. Pertanto, non credo farebbe loro piacere avere tra le scatole il suo jincuriki. Preferisco evitare il rischio di creare tensioni- detto questo, cominciò ad allontanarsi, mentre Sakura lo guardava.
Poi si girò.
-Bè, venire a cena no, ma che ne diresti di accettare uno dei miei inviti, ogni tanto?- disse alla fine, con un gran sorriso, che riuscì a far incurvare anche le labbra di Sakura.
-Chissà… con l’ anno nuovo…- disse lei alla fine.
Con un nuovo sorriso, il biondo riprese il cammino verso casa, scomparendo verso il buio sceso da poco.

“Già… il capodanno…” pensò Naruto,mentre camminava.
Quella festa, che rendeva felici migliaia di famiglie e ragazzi.
Certo, per molti era solo un occasione per prendere una sbornia più grande rispetto al solito.
Ma per altri, aveva anche un altro significato, più profondo.
Era i momento di pensare a buoni propositi per l’anno nuovo, propositi che avrebbero influenzato le azioni per i successivi 365 giorni a venire.
Lui non aveva mai avuto modo di festeggiarlo con nessuno.
Ricordava perfettamente che da bambino, quando il 31 di dicembre giocava con i suoi amici, i genitori li venivano sempre a prendere, e li conducevano a casa, per prepararsi.
E lui, regolarmente, rimaneva solo, e tornava a casa, come stava facendo ora.
Arrivato di fronte al portone del condominio, sorrise.
Non era poi molto diverso da quello che era successo quella sera.
Si, si era molto divertito, ma alla fine era rimasto di nuovo solo, e costretto, da una consapevolezza insita nel suo cuore, a rifiutare un piccolo atto di misericordia da parte della sua compagna.
Sapeva infatti, come le aveva spiegato prima, che anche se il comportamento degli abitanti del villaggio si era molto rabbonito nei suoi confronti, non poteva sperare che un astio, un disagio covato per tanto tempo, si spegnesse come niente nel giro di pochi anni.
Nelle famiglie di Konoha c’erano sicuramente nonni che ancora provavano odio per la volpe, per i motivi più vari.
Non voleva certo rischiare di essere guardato in cagnesco da un vecchietto per tutta una sera!
Il pensiero lo fece sorridere inconsciamente. La scena, come se l’ era immaginata, sembrava buffa e tragica al tempo stesso.
Con quel fievole sorriso, salì le scale, fino al suo minuscolo monolocale.
Aprì la porta.
Chiunque conoscesse quel piccolo domicilio, si sarebbe trovato di fronte ad una visione apocalittica, tipo quelle di Nostradamus… l’appartamento di Naruto era PULITO E ORDINATO!
Ciò perché… in fondo… nonostante fosse un irriducibile casinista, gli piaceva l’idea di tenere pulito almeno una volta ogni tanto, come se in quella casa potesse esserci una mamma pronta a sgridarlo se per il cenone dell’ultimo non era tutto in ordine.
Erano strane idee… però gli piaceva pensarla così.
Andò nel bagno, si lavò per benino, e una volta asciugato, si mise qualcosa di pulito addosso (sempre la solita tuta, per intenderci. Quella non gliela leva nessuno….) e si diresse verso il frigorifero.
Estrasse una scatola.
(rullo di tamburi…)
Ramen istantaneo speciale super ricco.
Un prodotto che consumava solo in occasioni speciali, che conteneva quanto di commestibile si potesse sposare con brodo e tagliatelle.
Lo scaldò un attimo, e poi lo depose di fronte a lui, assieme ad una foto di ero-sennin, e la famosa foto di gruppo con Kakashi.
Guardò l’orologio.
Circa le 8.
Poi guardò il Ramen.
-Di nuovo a tu per tu, vecchio mio- sussurrò alla scodella.
Poi spezzò le bacchette.
CRACK!
Naruto guardò le bacchette, ammutolito.
“Mamma, che schiocco….”
CRACK!
“Cacchio… ma non sono le bacchette…”
CRACK!
Naruto si girò, e assunse un espressione di assoluto sgomento.
Sai era fuori dalla finestra, e stava bussando… con la punta rinforzata di un pennello?
Poi prestò più attenzione alla finestra, e notò dei piccoli fori circolari, e capì…
Saettò verso la finestra, la aprì e prese per il bavero il compagno.
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente la sera dell’ultimo dell’ anno?!- gli urlò Naruto in faccia.
Quello, sorridendo nonostante le scrollate violente, rispose in modo calmo.
-Ciao, pisello piccolo! Sono venuto qui per...-
-NON CHIAMARMI “PISELLO PICCOLO”, FISSATO DEL PENE!!!-
L’ urlo gli era uscito incontrollato, e Naruto arrossì lievemente, sperando che nessuno ci avesse fatto caso.
-Naruto…- mormorò una voce femminile conosciuta, dal tono irritato.
Il biondo sollevò lo sguardo, vedendo di fronte a lui Sakura, in piedi, con una mano che copriva la faccia con fare esasperato.
Il ragazzo divenne color fuoco in un attimo.
-Sa…Sakura…Sakura-chan? Che ci fai qui?- domandò il biondo, stupito.
La rosa si ricompose.
-Avevo mandato Sai ad avvertirti, ma a quanto pare è servito a poco… Bando alle ciance, preparati.
Dobbiamo sbrigarci!-
Naruto notò finalmente una cosa: erano ambedue vestiti con tenute da battaglia.
-È successo qualcosa? Domandò?-
-Si. Non so come dirtelo… Pare che… si insomma…-
-Allora?-
-Pare che alba abbia preso di sorpresa il palazzo dell’ Hokage, e che all’interno si stia scatenando il putiferio! Tutte le squadre…- non finì.
Veloce come il vento, Naruto aveva attraversato la finestra, e si dirigeva a tutto gas verso il palazzo dell’ Hokage.
-Resista, Tsunade no baa-chan! Sto arrivando!-

Naruto arrivò di fronte al palazzo dell’Hokage.
Lo spettacolo che gli si presentava fu terrificante. Tutto era in fiamme.
Fuori dal palazzo erano disseminati cadaveri, e tra essi ne intravide alcuni conosciuti, come quelli di Izumo e Kotetsu.
-Maledetti! Maledetti!- urlò il biondo, in preda alla furia, lanciandosi verso l’ entrata.
A nulla valsero le parole di Sakura, appena arrivata dietro di lui, per fermarlo.
Lui ormai era gia dentro, e si guardava attorno come una bestia famelica, in attesa di qualcosa, un segnale qualsiasi… poi udì qualcosa, tra il fragore del fuoco e lo scricchiolare delle assi.
Poi un rumore, più forte degli altri, proveniente dalla sala delle riunioni.
Vi si precipitò senza indugio, senza badare a dove stava mettendo i piedi… e così facendo pestò inavvertitamente una zona ormai bruciata e fragile del pavimento, che cedette sotto il suo peso.
Tentò di aggrapparsi a un tratto di pavimento ancora intatto ancora intatto, ma quello si polverizzò all’ istante, e sotto di lui si aprì un baratro nero e senza fine, nel quale, inesorabilmente, precipitò.
“Amici… Tsunade no-baachan…”

Quando si svegliò, era circondato dal buio.
Non vedeva assolutamente nulla.
Si sentiva estremamente indolenzito.
Facendo appello alle sue forze, si alzò in piedi.
Era forse morto?
Poi una luce abbacinante.
“Si… questa non può che essere la luce del paradiso… non ho mai sentito di luci sprigionarsi dopo il buio, se non quella…”
Poi un grande urlo.
-SORPRESA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

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Deciso a fare chiarezza, Naruto sbattè violentemente le palpebre, e si trovò davanti ad uno spettacolo mozzafiato.
-Raga…ragazzi…-
Erano tutti li, dal primo all’ultimo.
Kiba (che salutava sfegatato), Shino (indifferente), Shikamaru (che agitava appena la manina), Choji (con un sorriso ampio da orecchio a orecchio), Ino, Shizune (con l’ inseparabile TonTon), Neji (con un sorriso furbo sulle labbra) accompagnato da TenTen e Lee ( nell’ormai famosissima e irrinunciabile posa), e dall’ inseparabile Maito Gai… PERFINO IL TRIO DI SUNA, CON UNA MANO DI SABBIA CHE SALUTAVA!!! E infine, verso il fondo della sala, Tsunade.
-Ma… ma.. che significa?- domandò il biondo.
-Significa…- una voce preannunciò l’ingresso di Kakashi in sala – esattamente quello che vedi-
Naruto si voltò.
Era accompagnato da Sakura e Sai, e, incredibilmente, da Izumo e Kotetsu!
-Ma… ma… i cadaveri… il fuoco…-
-Eh, si.
Li temo di esserci andata giù pesante…- disse la rosa, sorridendo.
-E’ stato tutto un Genjutsu- disse semplicemente Sai.
-Cosa…- ormai il biondo non capiva più nulla.
-Naruto…- Sakura prese di nuovo la parola.
Il biondo ammutolì.
-Da quel che sono stata in grado di capire, non avresti mai accettato un invito da uno di noi, con le rispettive famiglie… quindi abbiamo deciso di fare una festa tra compagni…-
-Ma…- intervenne il ninja-copia -… se te lo avessimo detto, la tua cocciutaggine-
"o forse il tuo buon cuore" sussurrò veloce Kakashi
- ti avrebbe impedito di farcela organizzare.
E quindi… l’abbiamo organizzata a sorpresa…-
-Ma!- stavolta fu l’Hokage a prendere la parola –Doveva essere una sorpresa. Serviva una scusa, e doveva essere resa un minimo credibile. A questo ha pensato Sakura. Un tempo, non era male nelle arti illusorie- disse indicando l’ allieva.

(Nda: Era una citazione del manga. Chi non se lo ricorda, non se la prenda con me… ^___^)

-Per cui l’ Akatsuki… il fuoco… i morti… il pavimento rotto…- tutto una scusa gli rispose la sua coscienza.

-Uh… che c’è?- fece l’Hokage, vedendo tremare il biondo.
Naruto sollevò lo sguardo, mostrando un viso segnato dalle lacrime.
Lacrime di gioia!
-Ragazzi… io… io non saprò mai come ringraziarvi per…-
-Oh, non devi ringraziare noi!- fece Kiba, all’improvviso.
L’Hokage sospirò (anche se nessuno ci fece bado) “Volevo prendermi un po’ di merito… pazienza!”.
-No?- fece Naruto, confuso.
-No! In realtà l’idea è stata… SUA!- disse l’ Inuzuka, indicando ciò che trascinava Akamaru, che in quel momento stava attraversando la sala per portargli qualcosa.
HINATA HYUGA!
-Ehm… ciao…- disse timidamente.
-Hinata…- sussurrò il biondo, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
-Perché… fece lui…-
-Perché… perché…- non sapeva cosa dire. Ma qualcosa, alla fine le diede la fermezza di parlare.
-Perché tu sei un nostro compagno, Naruto. Sei stato nostro amico, compagno, e per qualcuno un allievo… tutti i presenti sanno che tu sei Naruto Uzumaki, ninja della foglia, e non un pericoloso contenitore di demoni. Tutti noi ti conosciamo. Tutti noi ti vogliamo bene, Naruto.
Tutti noi non avremmo lasciato che tu passassi da solo questo capodanno!-

Nella sala calò il silenzio.
Poi, un batter di mani, da una posizione non specificata.
Poi il boato, in segno di approvazione!
Naruto avrebbe voluto dire qualcosa, ma la presa di parola di Tsunade glielo impedì.
-Bene ragazzi. La sorpresa è riuscita.
E ora che l’ ospite è arrivato, direi che è il momento di…-
-FARE BISBOCCIA!- urlò la folla.
-SIA CHIARO CHE E’ STATA LA FOLLA A DIRLO E NON LA SUDDETTA! SHIZUNE, A VERBALE!- urlò contenta Tsunade. Così non avrebbe fatto la figura dell’istigatrice!
Dopo ciò, l’onda umana si riversò verso il fondo della sala dove era stato allestito un abbondante buffet, che su consiglio del Kage, era stato preparato, per cambiare un po’, con pietanze occidentali.
La sera fluì felice, tra ingestioni pantagrueliche di tortellini di zucca, cotechino e salame cotto, verdure per i vegetariani, capitone, e un poco di vino (il poco è ironico per Tsunade).
Dopo cena, fu il momento del divertimento.
Chi, come Shikamaru, pieno come una faraona, si era messo a poltrire da una parte, chi, come i soliti noti, si lanciava in improbabili sfide (da quella a che mangiava più cotechino, a quella a tressette, fino quella di decoro dolci, seguita con occhio critico, nonché famelico, dal giudice d’ eccezione Choji Akimichi), e chi, seguendo in parte l’ esempio dei precedenti, si cimentava in sfide un po’ meno singolari (lasciamo spazio all’ immaginazione!).
E alla fine si arrivò al fatidico conto alla rovescia, dove ognuno si era preparato con una bottiglia di spumante (Gai ne aveva due, e sembrava una sorta di Terminator tinto di verde. Alla faccia dell’ esagerazione…).
Calò il silenzio.
-L’ospite speciale vuole dirci qualcosa?- disse alla fine Kakashi, a tradimento, quando ormai mancava poco al conto alla rovescia.
Ma Naruto, non si sa come, era pronto. Sapeva bene cosa dire.
-Voglio illustrare i miei propositi a voi, amici.
Primo: renderò Akatsuki solo un ricordo! (ovazioni dal pubbilico)
Secondo: Diventerò Hokage, e riporterò a casa un grande amico! ( risate del pubblico e occhi lucidi da parte di qualcuno…)
Terzo…-
-Ragazzi, mancano cinque secondi!- urlò Kiba.
Il terzo proposito si perse nel conto alla rovescia, e nel botto finale, dove un sacco di tappi di sughero saettarono per la sala, permettendo di riversare all’esterno delle bottiglie tanta candida schiuma (a qualcuno finì pure nei capelli…)
Naruto poi notò un movimento nella folla.
Qualcuno stava uscendo.
Sapendo esattamente chi era, lo seguì.

La brezza che soffiava sulla terrazza del palazzo agitava i fluenti capelli di Hinata, facendoli fluttuare in maniera simile agli aquiloni a forma di drago appesi per le feste.
-Ma guarda un po’ chi si vede!- disse la voce gioviale di Naruto, facendola sussultare.
Si girò.
-N-Naruto-kun! Che ci fai qui? Non ti stai divertendo?-
-Be, si, ma avevo bisogno di aria… e di fare una cosa…-
Velocemente, appoggiò il suo calice di spumante (che si era portato dietro) sulla ringhiera, e senza dare possibilità di reagire alla Hyuga, la abbracciò.
La poverina divenne di tutti i colori.
-Grazie… grazie di tutto, Hinata. Mi hai reso la persona più felice di questo mondo-
Una calma invase il cuore della giovane, che si lasciò andare a quell’ abbraccio sincero e morbido, tanto a lungo sospirato.
Rimasero in quello stato per qualche lungo attimo, poi, lui, si staccò, andando a recuperare il suo calice.
-Voglio fare un brindisi a te, Hinata, che mi hai dato una sensazione mai provata e che tanto ho sperato di sperimentare… e al mio terzo proposito-
Dopo essere diventata di ogni colore, anche Hinata recuperò il suo, che si era portata appresso con ancora un poco di spumante, per poi guardarlo un attimo confusa.
I loro bicchieri si incontrarono, e i due, poi, bevvero.
-Posso chiederti in cosa consiste il tuo terzo proposito?- Domandò alla fine lei, in imbarazzo.
Nessuno lo aveva infatti udito.
Naruto stava quasi per rivelarglielo, ma furono interrotti dalla voce di Lee.
-Hei ragazzi, venite! Gaara a creato un tappeto di sabbia, e stiamo facendo una gara di castelli, che sarà seguita da una di giovanile latino-americano! Affrettatevi!-.
-Bè- disse Naruto –Non possiamo certo mancare, non ti pare?- e detto questo la afferrò per la mano, e la trascinò dentro, nel divertimento sfrenato di quella festa.
“Il mio terzo proposito, Hinata-chan?Penso proprio che un giorno lo scoprirai anche senza che io te lo dica”.


DA QUALCHE PARTE, IN ALTO…MOOLTO IN ALTO….

-Nostro figlio cresce, amore- disse Minato, alla beltà rossa che gli stava a fianco.
-Già, pare proprio di si. E ha trovato tanti amici. Amici sinceri, in grado di lenire i bui spettri del suo passato, e dargli felici ricordi per il futuro, felici ricordi che noi non siamo stati in grado di dargli- disse Kushina, assorta.
Minato fischiò.
-Cavolo! Da quando sei così profonda?-
L’ avesse mai fatto!
-Se ti piglio ti rispedisco la sotto, poi ti tiro su e ti sparo in orbita!-
-C… calmati, amore! Su, ci guardano tutti!!!-

Asuma, 3^ Hokage, Chiriku, altri Kage -…………………….. Quei due non cambieranno proprio mai………-

Gli amici sinceri sono fonte di gioia nei momenti bui della nostra vita. Una persona cara può lasciarti. Per alcuni motivi, puoi trovarti la famiglia contro. Ma un vero amico non ti abbandona mai nel momento del bisogno. E questa la sua forza. E questa la sua benedizione.








 













  
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