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Autore: Evazick    31/12/2010    9 recensioni
Avete presente quei versi non meglio identificati che Gerard emette durante Destroya? Bene. Sapete come sono finiti lì dentro?
No?
Bè, questa è la mia versione... ovviamente Frerard!
"Fare a meno di Frank era come poter fare a meno della musica, impensabile."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: no, non è andata così (o almeno credo), queste persone non mi appartengono e scrivo solo per divertimento della mia mente malata.

Geegasm (Destroya!)

Appena Gerard entrò in sala di registrazione, capì al volo che quel giorno non sarebbe stato come gli altri: e non era per il fatto che suo fratello sembrava scomparso nel nulla, o perché Rob Cavallo si era scordato di avvisarli che metà degli strumenti non funzionavano, o per il fatto che quella mattina il cantante aveva rischiato di essere castrato dalla sua stessa figlia.

No, Gerard Way lo aveva capito dallo sguardo del suo piccolo punk chitarrista.

Uno sguardo implorante e arrapato allo stesso tempo, uno sguardo che significava ‘scopiamo subito o giuro che do di matto’.

Uno sguardo che il moro (o meglio, rosso) non poteva ignorare, perché anche lui era in crisi di astinenza da un mese e mezzo, e l’unica cosa che avrebbe voluto fare era sbattere Frank sulla prima cassa vicina e scopare come due conigli. Ma non poteva farlo davanti ai ragazzi: primo, sarebbe stato tremendamente imbarazzante, secondo, sarebbe stato un trauma troppo violento, terzo, Mikey non si era ancora ripreso dallo shock di vedere il fratello coi capelli rossi e di essere stato trascinato contro la sua volontà dal parrucchiere per farsi biondo. Quindi no, non era esattamente il momento giusto.

Lo sguardo di Frank non abbandonò Gerard per tutte le prove: non lo distolse nemmeno quando il bassista arrivò con il fiatone e un incredibile racconto sulla sua odissea nel traffico in cui erano presenti anche degli unicorni per qualche scopo non meglio definito. All’inizio il cantante si limitò ad ignorarlo e a divertirsi nel farlo, ma dopo tre ore lo sguardo iniziò a bruciargli sulla schiena come un’ustione, e decise che non poteva andare oltre. “Dai, facciamo una pausa,” disse appoggiandosi stanco all’asta del microfono mentre gli altri finivano di suonare le ultime note di Vampire Money.

“Finalmente!” esclamò Ray, levandosi la chitarra e appoggiandola al muro lì vicino. “Chi viene al bar qui davanti per una pausa caffè degna di questo nome?”

“Io, io!” urlò Mikey, catapultandosi fuori dalla porta e seguito da Ray, Bob e Frank. Quando tutti furono usciti Gerard chiuse la porta e si sedette su una poltrona lì accanto. Sorrise ripensando alla crisi d’astinenza da caffè che suo fratello stava sicuramente affrontando, poi decise che era meglio concentrarsi sulla sua astinenza.

Cos’era cambiato in quel mese e mezzo tra lui e Frank? Niente, assolutamente niente. Non c’erano state grandi litigate o cose che avevano disturbato il loro rapporto. O almeno, cose che avevano causato loro. Gerard era troppo impegnato a rimettere insieme i pezzi della band, pronta a implodere come una supernova, e Frank aveva dovuto affrontare la paternità imminente. Non era successo niente, era stata solo questione di tempo. Tempo che non avevano avuto o che non avevano voluto avere, tempo che avevano sottratto al loro amore, abbandonandolo in un angolo come si fa con i vecchi ricordi troppo dolorosi da affrontare.

Ma… e Gee faticava ad ammetterlo… Frank gli mancava. Tanto. Gli mancavano le sue battute piene di doppi e tripli sensi, gli mancava la sua allegria pronta a migliorare anche la giornata più merdosa del mondo, gli mancava l’elettricità che attraversava il suo corpo quando lo toccava, gli mancavano quei baci presi di nascosto, gli mancavano quelle notti passate insieme nello stesso letto. Fare a meno di Frank era come poter fare a meno della musica, impensabile.

Il cantante si lasciò andare a un sospiro triste, poi fece partire l’incisione di quel pomeriggio di Destroya: adorava un sacco quella canzone, l’aveva scritta proprio perché lui e Frank potessero cantarla insieme. Con un paio di enormi cuffie da Dj sulle orecchie ascoltava la canzone e batteva il tempo con la mano sulla consolle elettronica, pensieroso: tutto era perfetto, la voce, l’arrangiamento, il testo… ma c’era qualcosa che mancava sicuramente. Qualcosa che avrebbe dato a quella canzone la spinta finale di cui aveva bisogno. Gerard era talmente ossessionato dalla ricerca di quel particolare mancante che quando una mano gli sfiorò la spalla fece un salto sulla poltrona. Mise in pausa la registrazione, si tolse le cuffie e si girò.

“Da quando sei diventato così paranoico? Di solito mi saltavi addosso quando ti toccavo in questo modo.” Frank fece un sorriso malizioso che spiegava tutto.

“Che ci fai qui? E dove sono Ray e Mikey?” chiese Gee, preoccupato che qualcuno li potesse vedere.

“Tranquillo, sono sempre al bar che si fanno di caffè. Dovresti tenere d’occhio tuo fratello, prima o poi diventerà caffeina-dipendente.”

“Lo è già, come il sottoscritto.” Il rosso si rilassò, contento che il discorso avesse preso un’altra piega. Ma si dovette ricredere quando il moro mise le sue mani sui braccioli della poltrona e lo fissò negli occhi con i suoi, verdissimi. “Pensavo tu fossi dipendente da qualcos’altro.”

“Cazzo, Frank, piantala!” Gerard si alzò di scatto e si allontanò dall’altro ragazzo senza smettere di guardarlo, nervoso. “Quale parte della frase ‘In questo momento e qui non possiamo scopare’ non ti è chiara?”

“Tutto, ad essere sinceri.” Frank si avvicinò all’altro, ora anche lui arrabbiato. “È inutile che tu faccia finta di nulla, Gee, lo sappiamo tutti e due che non riesci a resistere più di due settimane senza di me. Abbiamo sempre fatto come volevi tu, anche quando io non ne avevo voglia, e adesso che sono io che ho bisogno di darci dentro tu mi dici che non è il momento adatto? Vaffanculo!”

“Vuoi farlo qui? Va bene! Spero che poi ti divertirà spiegare la cosa a Mikey quando entrerà qui dentro e vedrà suo fratello che scopa il suo chitarrista e migliore amico!”

“È una sfida, questa, Way?” Frank si avvicinò sempre di più a Gerard e, con una forza inaspettata, spinse l’altro contro la consolle elettronica e lo bloccò con il suo corpo. “Sfida accettata,allora” sussurrò.

Il rosso cercò di liberarsi in tutti i modi, ma in realtà stava lottando solo contro sé stesso: perché anche lui, se fosse stato nei panni del chitarrista, avrebbe fatto la stessa cosa. Lo avrebbe messo alle strette, senza via di fuga, e lo avrebbe pure costretto se lui non fosse stato d’accordo. E allora perché non lasciarsi andare, amarsi come non facevano da un mese, senza preoccuparsi di cosa avrebbero pensato gli altri? Sorrise e poi si chinò a baciare il moro, mentre la sua mano, per sbaglio, faceva ripartire dall’inizio l’incisione di Destroya.

Senza smettere un istante di baciare l’altro, Frank fece scendere la sua mano verso i pantaloni di Gerard senza toccarli: ma all’altro questo bastò e iniziò ad emettere suoni che di solito avrebbe fatto dentro un letto insieme al suo chitarrista durante una scopata in piena regola. Andava quasi a ritmo con la musica, e inconsciamente si rese conto di aver trovato la situazione al suo problema. “Oddio,” mormorò senza fiato.

“Sì, oddio,” gli fece eco Frank, impegnato a continuare a baciarlo prima che l’altro lo fermasse e lo costringesse a fissarlo negli occhi. “No, non quello, Frank. Ho capito cosa mancava nella canzone.”

Il chitarrista lo guardò un attimo confuso, poi capì e scoppiò a ridere. “Quindi tu vorresti inserire un tuo orgasmo nella canzone? Sei un’idiota!”

“Forse hai ragione, forse no. Ma…” Il cantante avvicinò la sua bocca all'orecchio dell’altro ragazzo e disse piano: “… se tu mi dessi una mano a farlo non sarei più così idiota, no?”

Frank fece un sorrisetto malefico. “E va bene, Way. Quando intendiamo iniziare le registrazioni?”

“Anche subito se vuoi, Iero.” Gerard allontanò Frank dalla console e lo appoggiò con la schiena al muro lì accanto. E, poco prima di fare quello che stava aspettando da più di un mese, sussurrò: “So show me what you got, you children of the gun.

 

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E' la prima volta che mi cimento con una Frerard seria e con un rating arancione, quindi perdonate il risultato della mia mente che è davvero (e dico davvero) malata.

Buon Anno a tutte, Killjoys :D

  
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