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Autore: ElyTheStrange    01/01/2011    12 recensioni
Dal capitolo 2:
Sto urlando come una pazza. Devo essere rossa per la rabbia, poiché mi sento il viso in fiamme. D'improvviso si fa serio.
- Hai ragione Hermione, ti chiedo scusa, però ora dovresti proprio calmarti... non vorrei aggiungere l'esplosione della tua testa alle mie malefatte.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non tutti i mali vengono per nuocere, vero Hermione?'
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Spero che ti piacerà ;) buona lettura!

 

 

 


 

30 ottobre 1995

Ore 0:00

Clank. Il letto cigola pigramente sotto il mio ennesimo movimento: non riesco a dormire. Quell’idiota ha osato copiare il mio tema. Perché sono certa che l’abbia fatto, nonostante lui abbia negato. Era uguale al mio. Non so come, né quando sia riuscito ad impossessarsene e poco mi importa. Domani la McGranitt mi ucciderà. Pensare che lui abbia anche avuto il coraggio di farmelo leggere per correggerlo, mi fa infuriare. Mi crede una stupida? Evidentemente sì, visto che pensava che non me ne sarei accorta. Ron non è così bravo in trasfigurazione. Non lo è mai stato e non lo sarà mai. Senza offesa, ovviamente. Ha un sacco di qualità ma trasfigurazione non è il suo forte, ecco. Mi muovo ancora nervosamente. I miei occhi ormai si sono adattati al buio e posso distinguere quasi ogni particolare della stanza, non che m'importi, ma potermi guardare attorno è... rassicurante. Le mie compagne di stanza dormono profondamente e non posso che invidiarle. A volte vorrei avere un tasto stand-by e spegnere il mio cervello, almeno di notte, così potrei dormire beatamente come queste quattro. Mi rigiro di nuovo mentre i miei pensieri ritornano alla sfuriata che ho fatto per la storia del tema. Forse ho esagerato, infondo è solo un tema. Inoltre lui è Ron. Il mio Ron. Lo stesso Ron che al primo anno si è preoccupato quando non mi ha visto in Sala Grande, a Halloween. Lo stesso Ron che al secondo anno mi ha stretto la mano quando avevo paura. Lo stesso Ron che il terzo anno mi ha distrattamente appuntato una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Lo stesso Ron che l’anno scorso non mi ha invitata al ballo. Ron che nonostante tutto ci ha messo quattro anni per capire che io sono una ragazza. Ron… quello di cui sono innamorata da... sempre. Mi mordo un labbro e mi rigiro nuovamente. Ron… Ron… Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron… ok, ho capito: questa notte non riuscirò a dormire.

Ore 1:00 AM

È passata un’ora e sono ancora qui, sveglissima. Mi sento come se avessi bevuto otto tazze di caffè ed io odio il caffè. Decido di alzarmi, anche perché, all’ennesimo cigolio, la mia vicina di letto ha mugugnato infastidita. Mi metto a sedere, scosto le coperte e il freddo mi trafigge pungente. Non ci bado e poggio le punte dei piedi sul pavimento ghiacciato cercando tentoni le pantofole, le trovo, me le infilo. Raccolgo la vestaglia ai piedi del letto e mettendola mi dirigo silenziosamente alla porta, esco. Scendo lentamente le scale assaporando il silenzio, ma quando giungo nella sala Comune, mi accorgo di non essere l’unica insonne. Seduto sul divano, c’è uno dei gemelli Weasley, ma da dietro non riconosco quale dei due. Mi avvicino di qualche passo e mi accorgo che sta scrivendo, sembra molto concentrato. Mi siedo in poltrona, poco distante da lui e ora lo identifico: è Fred. Sentendo la mia presenza alza gli occhi dal suo impegno.

-   Ciao Hermione, che ci fai qui?

Mi chiede incuriosito. Mi acciglio.

-   Beh potrei farti la stessa domanda, sai benissimo che non è permesso stare nella sala Comune dopo il coprifuoco.

Ribatto stizzita, lui inarca un sopracciglio.

-   Davvero? E allora tu che ci fai qui?

Stingo le labbra, adirata.

-   Io sono un Prefetto, è mio compito controllare che tutti siano nei loro letti.

Denocciolo tranquilla, cercando di darmi un tono, nonostante la vestaglia rosa che indosso. Lui intanto sta rileggendo quello che ha scritto e annuisce distrattamente, mi muovo nervosamente. Odio essere ignorata. È davvero, davvero irritante. Torna a guardarmi.

-   Sai Hermione, sai essere davvero petulante, a volte.

Mi mordo l’interno della guancia per non insultarlo. Lui sorride sornione, poi si alza.

-   Mi piacerebbe rimanere qui a chiacchierare con te, davvero, ma devo spedire questa lettera, quindi, se non ti dispiace...

Mi alzo si scatto e in un attimo lo fronteggio.

-   Tu non vai da nessuna parte, non è permesso uscire dopo il coprifuoco.

I miei occhi mandano fuoco e fiamme, ma lui pare non badarci molto.

-   Sappiamo entrambi che uscirò da qui, quindi risparmia il fiato e lasciami passare.

Non mi muovo.

-   Ho detto di no, Fred.

Incrocio le braccia al petto, lui ghigna.

-   Vuoi dirmi qualcosa? Beh fai in fretta, ho una questione piuttosto urgente da risolvere.

La mia sicurezza vacilla quel tanto che basta per farlo ghignare di nuovo.

-   Come pensavo, e ora...

Mi supera di un passo.

-   Dieci punti in meno a Grifondoro

Le parole mi escono meno decise di quanto vorrei. Si ferma e mi guarda, non troppo sorpreso.

-   Ti ricordo che i prefetti non possono togliere punti alle case, buonanotte Hermione.

Raggiunge il ritratto della signora grassa e lo apre.

-   Lo dirò alla McGranitt

Minaccio infuriata. Lui fa spallucce ed esce.

Non so perché l’ho seguito. Ora finirò nei guai anch'io. La famiglia Weasley sta volontariamente distruggendo la mia carriera scolastica, ma me la pagheranno, oh sì, vedranno di che cosa sono capace. Incespico nei miei piedi e quasi cado, devo praticamente correre poiché, nonostante sia soltanto pochi centimetri più alto di me, fatico a stargli dietro.

-   Vuoi rallentare il passo?

Borbotto a bassa voce.

-   No, sei tu che devi muoverti, non è una gita di piacere.

Arrivati in guferia richiama un grosso barbagianni e gli lega la pergamena arrotolata alla zampetta. L’animale vola via e mi fermo un istante a fissarlo. Chissà com'è volare senza una scopa. Lo sento schiarirsi la voce e solo ora mi accorgo di averlo accanto. Ci fissiamo in silenzio per qualche secondo. Sento lo stomaco contorcersi. Mi sento a disagio. Mi sento molto a disagio. Da che conosco Fred, cioè da ben cinque anni, non siamo mai rimasti soli, nello stesso posto, nello stesso momento. Mi mordo leggermente il labbro inferiore e punto lo sguardo oltre la sua spalla.

-   Andiamo?

Chiedo, ansiosa di togliermi da questa situazione. Annuisce e si avvia, lo seguo, ma questa volta tiene un’andatura più lenta e riesco ad affiancarlo.

Ore 2:00 AM

Sto camminando per i corridoi deserti, a notte fonda, con Fred Weasley. Se me l’avessero detto qualche ora fa, mi sarei messa a ridere. Beh non c’è nulla da ridere. Sono terrorizzata alla sola idea che qualche professore ci trovi in giro, ho un freddo tremendo e mi sento mortalmente imbarazzata e priva di argomenti di conversazione. Osservo Fred di sottecchi, sembra rilassato, a suo agio. Cammina a passo sicuro guardando dritto davanti a sé e prestando attenzione a ogni minimo rumore. È totalmente diverso da Ron. Che strano. Sono fratelli eppure sono agli opposti, è come se io avessi una sorella molto, molto stupida. Mi mordo l’interno del labbro. Che pensiero orribile da fare. Ron non è uno stupido, è un ragazzo molto... semplice.

Svoltiamo l’ultimo angolo prima di giungere alla sala comune e mi ritrovo la punta illuminata di una bacchetta a pochi centimetri dal naso.

-   Bene, bene, bene... chi abbiamo qui? Weasley e Granger.

Riconoscerei questa voce tra mille. Piton. Deglutisco a fatica e punto lo sguardo sulla punta delle mie pantofole.

-   Buonasera professore, bella serata, vero?

Esclama Fred giulivo. Vorrei tirargli una gomitata, ma la paura mi paralizza.

-   Serata magnifica per decurtare cinquanta punti a Grifondoro, in effetti. E siccome girovagare per il castello dopo il coprifuoco, la diverte tanto, aggiungerei una settimana di punizione.

Ribatte Piton tranquillo. Alzo lo sguardo quel tanto che basta per vederlo ghignare.

-   Da domani fino a sabato lei e la signorina Granger verrete nel mio ufficio dopo le lezioni... oh vedo che non le va più di scherzare ora... che peccato.

Bene, una settimana di punizione a un mese dall'inizio dell'anno scolastico. La mia vita è rovinata. Fred sta per dire qualcosa, ma questa volta gli pesto un piede, intimandogli silenziosamente di tacere. Piton ghigna, di nuovo.

-   Molto saggio da parte sua Granger.

Sorrido di sbieco mentre ci fa cenno di seguirlo. Arriviamo davanti al ritratto della Signora Grassa, ci congediamo e rientrammo nella sala comune.

-   Maledetto Piton! Perché non va a lavarsi i capelli invece che girare per il castello?

Borbotta irritato.

-   Piton è un professore, siamo noi che non dovremmo uscire in piena notte!

Ribatto sdegnata. Fred mi guarda inarcando un sopracciglio.

-   Certo che sei proprio strana Hermione Granger!

Scuote il capo rassegnato e sparisce su per le scale. Rimango un attimo a fissare il vuoto e poi pianto i miei pugni chiusi sui fianchi.

-   Non sono per niente strana!

Sbotto stizzita. Nessuna risposta. Sbuffo e decido che ora è proprio il caso di andarmene a letto.

Ore 8:45 AM

Lo sapevo! Sapevo che alla fine sarei rimasta addormentata! Corro a perdifiato verso l’aula di pozioni. Non ho nemmeno fatto colazione e i miei capelli sono notevolmente più crespi e ribelli del solito, arrivo all’aula respirando affannosamente e tenendomi un fianco dolorante.

-   Lieto che abbia voluto onorarci con la sua presenza signorina Granger.

La voce di Piton mi accoglie più gelida e sibilante del solito. Purtroppo oggi ha uno strano scintillio negli occhi e la cosa mi preoccupa parecchio.

-   Mi... mi scusi professore io...

Tento di giustificarmi mentre occupo posto accanto a Ron, che mi lancia uno sguardo accigliato. Che sia ancora arrabbiato per la sfuriata di ieri?

-   Non cerchi inutili giustificazioni, sappiamo entrambi perché è arrivata in ritardo, non è vero? Forse la prossima volta ci penserà seriamente prima di girovagare per il castello dopo il coprifuoco

Distolgo velocemente lo sguardo dalla nuca di Ron e lo fisso negli occhi di Piton sconcertata, mentre sento gli occhi di tutti puntarsi su di me e delle irritanti risatine provenire dai banchi dei Serpeverde.

-   Non ha raccontato ai suoi amici la piccola avventura di stanotte? Quando ho scoperto lei e il signor Weasley a passeggiare tranquillamente nei pressi della guferia?

Sbianco di colpo, soprattutto nel momento in cui Ron si volta a fissarmi interrogativamente.

 

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