Vedo la gente morire nel silenzio d'un tepore allungato come il tempo sfatto del capodanno, ombre fluide come l'acido delle batterie rotte. Raschiare nel pieno del piombo ansimi e il sorriso di una gioia nata per poco, credere unica la banalità che esplode negli occhi scuri di un ragazzo triste frange di carne spettatrici di un pendolo che batte cassa scuote polvere e ne saremo tutti ricoperti, meteoriti sul futuro e pallettoni nel cuore angeli nello stomaco sbattono le ali per fuggire, fuggire via dal massacro. Se ne sta placido, dietro la finestra, un bicchiere di lacrime tinte a indaco, nere a lutto, dimentiche del vero colore della morte.