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Autore: A g n e    02/01/2011    2 recensioni
E se di facciata nulla sembrava più toccarmi, dentro venivo ogni volta distrutto dal ritmo balordo del mio cuore malato.
Malato di protagonismo. Di egoismo. Di paura.

Questa storia ha partecipato allo spettacolare “Spoon River” and “Non al denaro, non all’amore né al cielo” Contest indetto da PurpleMally
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nick Autore: aGNeSNaPe
Titolo:
Un malato di cuore (eeeh, che fantasia!)
Pairing/Personaggi:
Severus Snape (più Harry e Dumbledore e un sottinteso Lily/Sev)
Genere:
Malinconico, Introspettivo, Triste, Drammatico. Insomma, una combo di questi, credo. (Ah giusto, è pure una song-fic. Circa.)
Rating:
verde
Avvertimenti:
flashfic (300 parole giuste giuste), poi nulla di rilevante, mi pare. Un filo angst, forse, ma nulla di più di quanto Fabrizio ipse abbia messo nella sua canzone. Nothing relevant, quindi.
Intro/Note:
c’è un piccolissimo what if, nel senso che quando gli vengono rivolte le tre frasi che compaiono nella mia fic, Severus si incazza e come, anche esteriormente! Le citazioni di Faber sono estrinseche alla fic, ma funzionali all’atmosfera. Insomma, l’ho scritta come songfic.
Poesia/Canzone scelta:
Un malato di cuore


Un malato di cuore

A Faber, grazie :)

E ti tieni la voglia e rimani a pensare come diamine fanno a riprendere fiato…

Anni e anni passati a far finta di niente.

Avevo affinato la tecnica, ma si sa, il cuore è un muscolo involontario.

E se di facciata nulla sembrava più toccarmi, dentro venivo ogni volta distrutto dal ritmo balordo del mio cuore malato.

Malato di protagonismo. Di egoismo. Di paura.

E ancora e ancora le parole rivolte alle mie colpe mi ferivano più di quanto appariva.

“Risparmia il fiato”

“Tu mi disgusti”

“CODARDO!”

Come si può dar torto alla verità?

Come puoi fare ammenda di una vita di bugie?

Avevano ragione.

Ma nessuno, nessuno mai si è accorto che avere un cuore come il mio impediva troppe cose per essere felice. Nessuno ha mai capito che dietro agli errori c’era un uomo, di carne e sangue, con un cuore troppo traditore per essere in grado di buttarsi nella vita a braccia spalancate. Per poter sognare.

E mai poter bere alla coppa d’un fiato, ma a piccoli sorsi interrotti…

Nessuno ha mai voluto andare oltre il mio muro di angoscia. Nessuno, tranne lei.

E sono i suoi, gli occhi che mi stanno accompagnando in questi ultimi respiri.

Non credo che chiesi promesse al suo sguardo, non sembra che scelsi silenzio o la voce…

Mi aggrappo alla maglia di suo figlio. Non gli chiederò di perdonarmi, vorrei solo che capisse. Lascio sgocciolare via i ricordi che mi fecero promettere di prendermi cura dell’unico baluginio di vita di Lily Evans.  “Prendi… prendi…”, riuscii a balbettare, prima che la mia mano cadesse per sempre. Prima che la mia anima ferita oltre misura volasse via, macchiata dalla sola colpa di aver voluto sognare come tutti gli altri.

E il cuore impazzì e ora no, non ricordo da quale orizzonte sfumasse la luce…


Angolino autrice.

Innanzitutto grazie a PurpleMally per il meraviglioso contest :) E grazie a Fabrizio, of course.
Di seguito il giudizio. Mi sfuggono le parole che ho lasciato via, ma fa nulla!

Grammatica: 9.85/10
Stile: 9/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Attinenza alla poesia/canzone:10/10
Gradimento personale: 3.5/5

Totale: 41.35/45

Salve cara.
Cominciamo con la grammatica: come puoi leggere, le uniche imprecisioni sono nelle citazioni di De Andrè. Ho deciso comunque di contarle perché credo che – specialmente nelle song-fic – le citazioni siamo parte della fan fiction. Lo stile mi è piaciuto, nella sua semplicità, ma credo che una storia del genere dovesse – ed è un puro consiglio – avere un po’ più spazio. Forse una stesura un po’ più ampia avrebbe giovato alla storia stessa. La caratterizzazione, sicuramente, è ciò che mi è piaciuto di più: “Malato di protagonismo. Di egoismo. Di paura.”, che dire di più? L’unica cosa che forse non mi è piaciuta – e credimi, non riesco a spiegare il motivo – è la frase finale, con il riferimento al voler sognare. Non so perché, l’ho trovata un po’ fuori dall’atmosfera che avevi creato intorno al – a me carissimo – Severus. Per l’attinenza, niente da dire. Come puoi notare, voto pieno.
Ti faccio i miei complimenti e ti ringrazio di aver partecipato.

   
 
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