Canta una canzone
Nella grande stanza buia i
suoi passi risuonavano in un eco assordante. Una cosa che aveva imparato ad
odiare col tempo.
Aveva imparato ad odiare quel
posto, ma continuava a tornarvi come se stesse fuggendo continuamente da
qualcosa.
… o come se volesse tornare da qualcuno.
Un’unica luce si accese, quasi
al centro della sala, illuminando quella che sembrava essere una gabbia per
uccelli di dimensioni decisamente poco consone.
All’interno di quella gabbia
dorata vi era una ragazza dai capelli turchini, seduta, che gli dava le spalle.
Si stese a pancia in giù
sull’unico divanetto presente puntando, poi, lo sguardo sulla schiena di quella
che una volta era la Sacerdotessa del Nord(*), e ora solo una piccola
cantastorie.
Si domandò perché non avesse
mai tentato di scappare da quella gabbia e perché non si fosse ribellata
nemmeno quando l’aveva trafitta con la sua spada.
Non soffriva forse la solitudine?
Non ambiva ad essere libera?
Non aveva quell’istinto di
autoconservazione proprio di tutte le creature viventi? Se fosse stato qualcun
altro avrebbe anche potuto ucciderla.
Se fosse stato qualcun altro…
ma la verità era che lui non poteva.
« Sakana-chan(**)…
»
Il solo sussurrare il suo nome fece voltare di poco la ragazza,
quel tanto che bastava a far incontrare i loro occhi.
Lei non ne aveva mai visti di
più tristi. E aveva deciso di rimanere lì.
« Sakana-chan, » continuò « non
riesco a dormire. Canteresti una canzone per me? »
Eccola, quella richiesta che
non avrebbe potuto rifiutare neanche se avesse voluto. Del resto, come poteva
se era l’unico modo per dargli sollievo?
Si voltò completamente verso
l’altro accompagnata dal suono di quella catena che la teneva legata a quella
gabbia.
La sua voce vibrò leggera.
Mau yuki wa, hoshi no kakera
Tentai ni te wo nobashite
Ikigau negai kanjiteiru ne
Subete wa ima monochrome no naka
Chiuse gli occhi, ascoltando
attentamente quella voce tanto amata.
In quel momento, lo sapeva
benissimo, i Cybodies si sarebbero scontrati nello Zero Time, eppure non
riusciva a preoccuparsene come avrebbe dovuto.
Sotto koboreta shiroi iki
Tsutaeta katta kotoba no katachi
Kitto nukumori no bun dake
Sora wa honori akaruku natta
La voce di Sakana-chan risuonava nel vuoto della stanza.
E improvvisamente fu come se il tempo si fermasse.
“Zero Time” pensò, ma si
chiedeva come potesse lui continuare a pensare quando avrebbe dovuto essere
come “congelato nel tempo”.
… e si chiedeva come potesse continuare a sentire la voce
della sua Sakana-chan.
Kanashimi ni yureta tsubasa
Kasanariau jyunpaku e
Watashi atta mirai e no yasashii
yuuki
Gli sembrava... come se stesse dipingendo di nuovo.
Ed era davvero un bellissimo paesaggio, con quella
ragazza dai capelli turchini che l’osservava, rapita dal sole che moriva.
Un bellissimo paesaggio… il pennello scivolava sulla tela
guidato dalle note di quella canzone sentita e risentita, ma che aveva imparato
ad amare in quel poco tempo in cui erano stati insieme.
Lui era diverso da quel Sam di cui gli raccontava sempre
lei.
Non gli interessava esplorare la galassia se poteva
continuare ad ascoltare quella voce gentile.
Non voleva nessun regno, nessuna fortuna.
Daremo shiranai sekai no
Yoake wo matte iru kodomo
Hikari wo tsurete tabidatsu watashi
ni
Hajimaru ashita
La canzone svaniva piano. Lo scontro tra i Cybodies era
concluso.
Le palpebre erano pesanti, sentiva di poter dormire quasi
serenamente in quel momento.
« Sakana-chan… » la vide
sussurrare qualcosa prima che un breve sorriso le apparisse sulle labbra.
Indubbiamente,
quello era il suo tesoro più prezioso.
« Se
questa è la fine della storia, allora vai.(***) »
« Ero chiusa in una gigantesca gabbia per uccelli fino a stamattina.
Mi piaceva l'uomo che mi aveva messo nella gabbia, così la gabbia non
m'infastidiva.
Anche lui aveva detto che gli piacevo.
Mi chiedo perché sia andata così...
Entrambi ci piacevamo molto, ma per qualche ragione non ha funzionato.(***)
»
La ragazza dai capelli turchini guardava il mare rapita
dal sole che moriva.
La sua voce si alzava leggera nell’aria, intonando per
l’ultima volta quella canzone tanto amata.
L’avventura della vita continua.
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(*)Ho preferito tradurre così
u_u
(**) Sakana vuol dire “pesce” ed è in questo modo che la chiama Reiji/Head
(***)Ep. 8
La canzone è quella cantata da
Sakana-chan durante i combattimenti dei Cybodies nei primi otto episodi.
Ho preso il testo da qui http://onigirioriginals.blogspot.com/2010/11/monochrome-ost-star-driver.html
T^T quanto li amo (L)
Boooon… la mia prima fic su
Star Driver: Kagayaki no Takuto! E sembra essere anche la prima su EFP..? Non
ne sono sicura, ma mi sembra così XD
Mah… ho iniziato da più o meno
una settimana a seguire quest’anime che, insieme a Shiki, mi ha preso
decisamente tanto *^*
Spero di non aver scritto
troppe stronzate, detta come me la sento XD, e che sia piaciuta almeno un po’.
Aah, alla prossima!