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Autore: Hinata_Dincht     02/01/2011    6 recensioni
La pace e la tranquillità dei Guns n' Roses viene rotta dall'improvviso comportamento ambiguo di uno dei cinque; ambientata agli inizi della loro carriera, questa è la mia prima storia nella sezione!
"Fantastico. Ora Duff mi fissava dall'alto in basso con uno sguardo disgustato, stringendo Steven finto-singhiozzante al petto."
Attenzione: linguaggio in stile Guns!
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ingenuità di Steven



"Qualcosa però mi disse che la questione era ben più seria."


Me ne andai prima che si potesse riprendere e decidesse di legarmi al letto con le sue maledette manette fetish. (stramaledette manette fetish.)

Non poteva fermarmi, non doveva. Avevo bisogno di un fottuto break. Di schiarirmi le idee. E Axl Rose non era esattamente la persona adatta da avere accanto per la ricerca della pace interiore.

Mi precipitai giù per gli scalini rischiando di cadere e rompermi l'osso del collo almeno un paio di volte; ogni gradino era un tonfo sonoro. Perché non potevo avere passi felpati, dannazione?!

Steven era apparso dalla cucina, preoccupato per tutto quel movimento improvviso; in realtà anche il grido di Axl doveva aver ridestato gli altri.

Se ripensavo al modo in cui mi aveva chiamato mi si raggelava ancora il sangue nelle vene ed il sudore cominciava ad imperlarmi la fronte.

- Dove stai andando?- chiese Steven, sbattendo confuso le palpebre.

- Via.- farfugliai e con una mano lo scansai dal mio cammino.

Duff comparve giusto per lanciarmi un'occhiataccia; per un solo secondo mi fece sentire in colpa per aver trattato male Steve.

Poi mi ricordai del mio intento: lasciare la casa prima che qualcuno me lo potesse impedire.

- Cosa stai facendo?-

La voce di Slash mi pietrificò con la mano già sul pomello della porta d'entrata.

- Dove cazzo stai andando?- il tono incazzoso di Slash iniziava a preoccuparmi sul serio. - Axl ha detto che non possiamo iniziare a mangiare se non ci sei anche tu.-

Sudori freddi: Slash in astinenza di cibo era peggio di Slash in astinenza di droga.

Mi schiarii la gola cercando di darmi un contegno, ma non riuscii a fronteggiarlo.

- Devo andarmene. Devo.- sottolineai nel tentativo di fargli capire che se non fossi uscito da quella casa sarei seriamente impazzito. Probabilmente avrei finito con il massacrarli tutti quanti a colpi di chitarra acustica. Poi sirene, lampeggianti della polizia, la fedina penale sporca, e la faccina palliduccia di Izzy Stradlin (io) dietro le sbarre circondato da tanti omoni muscolosi fan dei Guns assetati di vendetta. No, non era quello che volevo io. E nemmeno quello che volevano loro, credo. E poi, povera chitarra acustica.

- Fottuto Stradlin.- la voce irosa di Axl mi aveva raggiunto. Certo che ce ne aveva messo di tempo per riprendersi e portare il suo culo giù per le scale.

Il cuore iniziò a battermi freneticamente: le mie possibilità di fuga si stavano rimpicciolendo sempre più e potevo già intravedere il grande "vaffanculo" alla mia salute mentale nel caso in cui fossero del tutto scomparse.

Dovevo uscire subito.

- Non prendi le chiavi, Iz?-

Quella frase mi fece pietrificare. Porca puttana, che razza di idiota! Cretino, cretino, cretino. Deficiente. Le chiavi, cazzo, le chiavi della fottuta macchina.

Mi girai e scoprii che tutti stavamo fissando increduli Steven, il quale aveva parlato con ingenuità indicando il mazzo di chiavi sopra la tavola. Si poteva leggere in faccia a Duff la rassegnazione.

Io ed Axl ci fissammo per un istante denso di tensione; poi ci lanciammo verso il tavolo, spintonandoci. Fu lui il primo ad usare la forza: mi prese da dietro e mi rallentò, mentre io stendevo le braccia nel futile tentativo di raggiungere le chiavi. Quindi io risposi facendogli uno sgambetto e lui cadde a terra. Neanche il tempo di fare un passo e già mi aveva afferrato una gamba, strattonandola. Fu così che iniziammo a rotolarci sul pavimento ringhiando e litigando. Curioso come quella scena mi ricordasse, anche se alla lontana, i pomeriggi passati spaparanzati sui verdi prati di Lafayette. Solo che non ci tiravamo i capelli. E nemmeno cercavamo di strozzarci a vicenda.

Infine Steven e Duff vennero a separarci; Slash aveva in mano le chiavi, la mia unica via di fuga.

- E adesso come fai?!- mi chiese Axl in tono di sfida, intrappolato fra le braccia di Steven.

Mi lasciai sfuggire un sospiro rassegnato e Duff mi liberò.

- Perché te ne vuoi andare?-

Non risposi nemmeno. Lanciai uno sguardo di scuse a Duff e uscii dalla cucina.

Anzi, uscii proprio di casa. Che potevo fare? Avrei fatto l’autostop, sarei finito chissà dove, avrei barboneggiato qui e lì e poi, dopo aver rimesso le idee a posto, in qualche modo sarei tornato a casa.

Perché tanto non sarei riuscito a rimanere lontano da quei quattro fottuti svitati per molto tempo.

Alzai lo sguardo dal marciapiede e osservai la rumorosa Los Angeles: ce l’avrei fatta anche senza la fottuta macchina.

- Jeff!-

Ancora quel nome. Mi voltai con il cuore in gola, con la terribile sensazione che tutto il mio auto convincimento stesse andando a farsi fottere.

Axl stava a pochi metri da me, con lo sguardo esasperato e spiazzato. Aspettai che parlasse, ma era talmente confuso che avrei potuto attendere la fine del mondo e lui ancora non avrebbe spiaccicato parola.

Questa consapevolezza penetrò nelle mie viscere ed una conosciuta morsa allo stomaco mi prese.

Tornai sui miei passi. Cazzo, lo sapevo che dovevo scappare prima che lui potesse raggiungermi.

- Axl, ascoltami.-

Lui mi guardò stralunato. – Ascoltarti, Izzy? Bene. Perché te ne vuoi andare? Non andiamo più bene?-

Scossi la testa: era questo ciò che quei quattro bastardi pensavano?

- Non hai capito un accidente, Axl!- esclamai con foga, ma mi trattenni dall’aggiungere dell’altro: non potevo di certo rispondere sinceramente a quelle domande. Fatto sta che quel cretino di un rosso era ancora lì a guardarmi, aspettando la rivelazione divina.

Mi avvicinai, fissandolo negli occhi.

- Senti, Axl, ho solo bisogno di una fottuta vacanza. Lontano da tutto questo bordello.-

Lui mi scandagliò per un attimo.

Poi si mise a ridere. A ridere. Il fottuto bastardo credeva che io stessi raccontando la storia del fottuto orso? Avevo seriamente bisogno di quella vacanza, per la mia salute mentale!

Tornò a guardarmi con uno sguardo assurdamente sollevato.

- Una vacanza, Iz? Solo una vacanza?-

Mi venne voglia di tirargli un cazzotto fra i denti. Ma come sempre non mossi un muscolo; semplicemente mi voltai e continuai a camminare.

Finché lui non afferrò per il braccio.

- Sì è molto divertente, Axl.- mugugnai, cercando di sottrarmi alla sua presa di ferro.

- Vaffanculo Izzy.- disse; e vi posso giurare che la sua voce era così seria che avrebbe fatto cagare mattoni chiunque. – Vaffanculo, stronzo. Io pensavo tu te ne volessi andare per sempre.-

Mi voltai, e lo osservai: era così maledettamente sincero.

- Senti, facciamo un accordo.- esclamò, passandosi la lingua sulle labbra. – Noi ti diamo le chiavi della macchina, se tu mi fai venire con te.-

Non risposi subito, ma tutto ciò che mi diceva la testa era: “NO! Assolutamente no! Fuori discussione!”; ed io ero anche d’accordo, per una volta, con il mio cervello.

Insomma, scappare dalla pazzia andava bene, ma scappare con la pazzia era un suicidio bello e buono.

- Jeff…-

Ancora quel nome. Si sapeva che quel nome mi mandava a puttane tutto.

- Va bene.- sospirai infine.

Axl mi sorrise, e fui felice di non avergli spaccato i denti.

Sorrisi anche io, in risposta, ma durò poco: avevo notato uno sbuffo di capelli ricci e neri dietro un cassonetto della spazzatura, e una figura longilinea che cercava di nascondersi dietro ad un palo della luce. E potevo giurare di aver appena visto Steven entrare in un negozio lì vicino.

Mi schiaffai una mano sulla faccia: loro non sarebbero mai venuti. MAI.

Eppure avevo la strana sensazione che quello non fosse il mio giorno fortunato.


To be continued...

Buongiorno a tutti! ^^ Scusate immensamente il mio ritardo, ma in questi giorni ho avuto da fare... eheh! ^^"

Volevo ringraziare le 5 persone che hanno recensito lo scorso capitolo (vi abbraccio virtualmente!): grazie per l'accoglienza, spero vi piaccia anche questo capitolo!
AH! E volevo chiarire 2 cose:
1) come si sarà capito il narratore non è solo Axl (o almeno spero si sia capito... o.o); per ora saranno comunque lui ed Izzy i due principali, ma più avanti chissà! Magari ci scappa anche un punto di vista di Duff o Slash... Con Steven sarebbe una totale degenerazione! *O*
2) Ho deciso che in ogni capitolo metterò l'ultima frase del capitolo precedente in modo da riprendere le fila. Non so se sia una cosa intelligente, ma vabbè! ^^"
Grazie mille a tutti, e a presto fuckers <3

  
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