Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Fluarei    03/01/2011    8 recensioni
Hermione Granger stava sulla sponda del Lago Nero, inginocchiata, appoggiata sui talloni. Guardava avanti, quel mento sempre alzato nonostante tutto, ma non vedeva. I pensieri, -o l’assenza di essi- schermavano i suoi occhi, concentrati su idee, concetti, riflessioni impalpabili. Le mani abbandonate in grembo, insensibili ai morsi del freddo, inerti e senza forza. E quel gelo che veniva da dentro, che le congelava persino le lacrime, che le impediva di mostrarsi fragile persino a se stessa. Tutto, tutto pur di non ammettere di essersi ritrovata con un mucchio di cenere, che le era finita negli occhi, tra le labbra, sul cuore, aggrappandosi fino allo stremo all’idea che fosse polvere d’oro.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Pezzi di vetro


L’alba nasceva all’orizzonte rischiarando ogni cosa. Inesorabile si intrufolava tra le ombre, confinando l’oscurità tra le fronde degli alberi, negli anfratti del castello, ai piedi degli uomini. Hermione Granger stava sulla sponda del Lago Nero, inginocchiata, appoggiata sui talloni. Guardava avanti, quel mento sempre alzato nonostante tutto, ma non vedeva. I pensieri, -o l’assenza di essi- schermavano i suoi occhi, concentrati su idee, concetti, riflessioni impalpabili. Le mani abbandonate in grembo, insensibili ai morsi del freddo, inerti e senza forza. E quel gelo che veniva da dentro, che le congelava persino le lacrime, che le impediva di mostrarsi fragile persino a se stessa. Tutto, tutto pur di non ammettere di essersi ritrovata con un mucchio di cenere, che le era finita negli occhi, tra le labbra, sul cuore, aggrappandosi fino allo stremo all’idea che fosse polvere d’oro.
Sono spiacente signorina, neanche un po’ di gloria, un po’ d’ amore per lei.
Persa nella foresta di paure di Biancaneve, Cenerentola a mezzanotte, Aurora prigioniera fra i rovi. Favole di una vita lontana, che non gli avrebbe più dato nulla. Lei, regina dei puri di cuore su un trono fatto d’orgoglio e di ipocrisia.

Dietro di lei, passi lenti e calcolati, che si fermarono a debita distanza. Hermione si girò con un espressione di totale neutralità, pronta ad affermare con il sorriso sul volto che voleva semplicemente rivedere la lezione del giorno senza essere disturbata. E naturalmente nessuno si sarebbe insospettito, perché, cavoli, cosa avrebbe mai potuto fare la Granger?
Quando però lo vide nessuna bugia gli venne alle labbra. Lui, così totalmente inaspettato, così dannatamente irritante con i suoi occhi che la fissavano privi di qualsiasi vergogna, compassione, gentilezza. Privi di qualsiasi falsità alla fine. Lui che da principe, adesso era bistrattato da tutti. Perfino Harry e Ron non lo consideravano più, anzi, forse dopotutto provavano anche una certa pena per lui. A Hermione non faceva pena, faceva rabbia. Era arrabbiata perché si era accorta di comportarsi come lui: dissimulare il dolore, sempre; fingere che non sia cambiato nulla; rifugiarsi nelle abitudini per non permettersi di capire quanto invece tutto sia cambiato. Per far finta di non vedere che alla fine, in mano, abbiamo solo un mucchio di cenere.
Quando, con gli occhi ancora puntati nei suoi, si accorse di avere le guance bagnate, si diede della stupida, della cretina. Mai lasciare il coltello al nemico, questi l’avrebbe spinto ancora più a fondo nelle sue ferite. Ma quelle gocce salate, non c’era proprio stato modo di fermarle. Perché quando aveva incontrato il suo sguardo, e dentro vi aveva visto lo specchio delle sue sofferenze, per un attimo,- per un attimo- si era sentita meno sola.

Draco Malfoy, dal canto suo, non sembrava volersi avvalere di quell’arma così ingenuamente donata. Guardò prima la mezzosangue, che aveva abbassato gli occhi,- non per codardia ma semplicemente perché quel contatto visivo, stava decisamente diventando troppo intimo. Troppo per loro- poi alzò gli occhi al cielo, ostentando falsa indifferenza, falsa come la perfetta riproduzione del cielo nella Sala Grande. Si avvicinò alla Granger, passo dopo passo, lottando contro tutto ciò che gli avevano insegnato, pestando i pezzi di vetro che lei spargeva intorno a se per rendersi inavvicinabile, intoccabile. Che ferivano lei prima di tutti. Si sedette accanto a lei, senza toccarla, tirando fuori dal mantello un fazzoletto di seta con incise ad un angolo le sue iniziali. Glielo porse.
Se la mezzosangue rimase colpita, non lo diede a vedere. Accettò il pezzo di stoffa che lui fece cadere sul suo grembo, e alzò gli occhi, in una domanda silenziosa come le sue lacrime e altrettanto dignitosa.

“Beh, diciamo che avevo un fazzoletto da buttare.”

E rimasero così, con le loro difese temporaneamente sospese, a guardare il sorgere del sole, ognuno perso nei propri pensieri, alla fine, non più così orribili. Forse non era oro, non era cenere, quella che avevano in mano. Forse erano frammenti di vetro, totalmente inutili, adatti solo a ferire, ma così belli se illuminati, così riflettenti, tanto da creare un intreccio fatto di luci e colori.
Un quarto d’ora prima dell’inizio delle lezioni Hermione Granger si alzò, ripulendosi i vestiti dalla terra rimasta.
“Tieni” Parlò con voce chiara, tendendo, oltre al fazzoletto bagnato, anche la pelle delicata del polso.
“No, senti, tienilo tu. Me lo restituirai la prossima volta d’accordo? Intanto però cerca di non renderlo più lercio di così, anche se credo sia umanamente impossibile” La gentilezza nascosta dietro l’offesa, questa volta, era stata colta. E poi..
Me lo restituirai la prossima volta d’accordo? La prossima volta.

“Si. Te lo restituirò la prossima volta Malfoy.”

Quel giorno molti dicono di aver visto una strana Hermione Granger che si dirigeva verso la scuola con un sorriso segreto, e sempre quel giorno, c’era chi sosteneva di aver incontrato un’ancor più strano Draco Malfoy intento a gongolare misteriosamente. E non è tutto ,uno stupito Theodore Nott si sentì chiedere dal ragazzo in questione se per caso avesse un fazzoletto da prestargli, visto che il suo, a sentire lui, non era al momento utilizzabile.



Note
Ciao Efp :) Ebbene si, questa è la prima storia che pubblico, non è l'unica che ho scritto, ma diciamo che è l'unica che mi soddisfi appena. Il buffo è che non ero in cerca d'ispirazione quando l'ho scritta. Era semplicemente una giornata no, volevo scaricare la tensione, e ho incominciato a scrivere. In seguito ho cercato di migliorarla, di modificarla, di darle un pò... di senso xD Ma non sono riuscita a toccarla, e in fondo, (ma proprio in fondo!) mi piace così.
E' inutile dire che qualsiasi opinione è bene accettata ;)
Alla prossima, Giada.
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fluarei