Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: _Mary    03/01/2011    25 recensioni
Avrebbe sempre ricordato quanto gli sarebbe piaciuto essere James, e farla arrabbiare. Quanto gli sarebbe piaciuto essere Sirius, e farla esasperare. Quanto gli sarebbe piaciuto essere Remus, e farla sorridere.
Prima classificata al contest 'Scontro generazionale: fai la tua scelta!' indetto da Mazza94 sul forum di EFP.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Puzzle' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-NdA (Note dell’Autore): lo stile che ho usato può sembrare semplice, quasi ingenuo, e solitamente non credo di scrivere in questo modo. Ma decidendo di usare il POV di Peter, mi sarebbe sembrato troppo strano scrivere come faccio di solito, perché Wormtail è sempre stato un gradino più in basso rispetto agli altri sotto ogni punto di vista, e scrivere di lui nel modo in cui scriverei di Lily... Beh, non mi sembrava appropriato! XD

Altra cosa: ci sono tanti riferimenti a James e Sirius. Troppi. Però io immagino che Peter abbia sempre fatto questi piccoli ‘confronti’, tra quelli che erano i suoi eroi ed il resto del mondo, compreso lui stesso.

 

DISCLAIMER: i personaggi citati appartengono a JK Rowling, la fanfiction non ha scopo di lucro.

 

 

Marauders

 

 

Quei pantaloni erano troppo stretti. Peter li sentiva tirati, tesi intorno alle gambe sudaticce per il caldo di quella fine di un giugno arrivato troppo presto.

Gli sembrava quasi di vedere lo sguardo di disapprovazione di sua madre, mentre notava che non era dimagrito neanche quell’anno, né che si era alzato più di un paio di centimetri. Non era colpa sua, Peter ci provava a dimagrire: ma la sua faccia tonda non si era fatta più da adulto durante quegli anni passati lì a Hogwarts, ed i pantaloni erano sempre più stretti a giugno rispetto che a settembre.

Si allentò la cravatta con le dita grassocce, ansimando leggermente, mentre si dirigeva verso il lago a passo veloce.

Non sapeva dove fossero finiti Sirius e James, erano spariti senza dirgli nulla. Se conosceva abbastanza Remus, era sicuro che lo avrebbe trovato sotto il faggio in riva al lago, a rilassarsi dopo gli esami. Ci si stava appunto recando.

Non voleva rimanere solo.

Alzò gli occhi al cielo, di un azzurro pallidissimo, e li strizzò in direzione dell’albero, portando una mano alla fronte per ripararli dalla luce: vedeva un’ombra, ma da quella distanza non riusciva a capire se fosse davvero di Remus.

Aveva il fiato grosso, mentre accelerava goffamente il passo di un altro po’. Si sentiva sempre scoperto, quando doveva affrontare da solo quegli spazi tanto grandi. Sirius e James li facevano sembrare più piccoli, quasi che neanche quelle mura vecchie di secoli di magia riuscissero a contenere tutta la loro esuberanza.

O, forse, era solo tutto il rumore che facevano a farle sembrare ad una misura adatta anche a Peter.

Sciolse il nodo della cravatta e se la tolse, legandola intorno alla tracolla della borsa dei suoi libri. Quanto pesava, quella borsa: ci aveva messo dentro tutti i libri per tutti gli esami di quella giornata, per essere sicuro di non dimenticarsi niente. Si era reso conto di avere lasciato quello di Trasfigurazione nella Torre, però. Avrebbe chiesto a qualcuno di prestarglielo – o avrebbe fatto a meno di ripassare, anche se, più si concentrava, strizzando gli occhi, meno riusciva a ricordare un concetto che sapeva essere maledettamente importante.

Si fermò bruscamente. L’ombra sotto l’albero aveva una nuvola di capelli rossi, ed era sola, intenta a leggere un libro.

Decisamente, non era Remus.

Peter si mordicchiò un labbro, incerto sul da farsi: se si fosse avvicinato, avrebbe sicuramente disturbato Lily, e Peter non voleva essere invadente – faceva sempre molta attenzione a non disturbare nessuno, specialmente Sirius, che era tanto brusco. Ma se non l’avesse fatto e fosse tornato indietro, avrebbe significato rimanere da solo per chissà quanto tempo.

E Peter non voleva rimanere solo.

Così rimase lì in piedi, immobile, spostando a disagio il peso da un piede all’altro e guardandosi intorno, alla ricerca di una via di uscita, prima che Lily alzasse lo sguardo e lo notasse.

« Peter » lo salutò, sorridendo.

Peter sorrise a sua volta, a disagio.

« Posso...? » chiese, lasciando in sospeso la domanda ed indicando vagamente il prato accanto a lei.

« Se puoi sederti? Certo che sì » gli rispose Lily, facendogli cenno di avvicinarsi.

Peter le rivolse un sorriso, grato. Lily era bella. Bella e brava. Non c’era da stupirsi che fosse la ragazza di James.

« Dove sono gli altri tre? » chiese, aggrottando le sopracciglia.

Peter scrollò le spalle, passandosi una mano sulla fronte sudata. Faceva caldo. Ancora più caldo, per uno che indossava dei vestiti così stretti.

« Non lo so » rispose. « Hanno detto di dover fare qualcosa... Ma pensavo che Remus fosse qui ».

Lily sembrò stringere le labbra per un momento, indispettita. Poi si rilassò, alzando le mani.

« Forse è meglio che io non sappia cosa stiano combinando » disse, riaprendo il libro che aveva messo da parte. « Ma, se fossi in James, starei ripassando per l’esame di Trasfigurazione » aggiunse, severa.

« Oh no » rise Peter, attirandosi un’occhiata stupita da parte di Lily.

Arrossì. Lo metteva sempre a disagio, avere i suoi occhi puntati addosso. Lily sembrava potergli leggere dentro, con quel suo sguardo penetrante, e Peter aveva l’impressione di non essere all’altezza di ciò che quegli occhi verdi si aspettavano di vedere nei suoi.

« Lui non ne ha bisogno. È bravo » aggiunse, voltandosi bruscamente per prendere un libro dalla sua borsa.

« Deve essere un genio, per potersi permettere il lusso di non ripassare per i M.A.G.O. » obiettò Lily, inarcando le sopracciglia.

« Lui e Sirius sono dei geni » rispose Peter, orgoglioso.

James e Sirius erano suoi amici. Era bello avere amici così. E poi, se erano riusciti a diventare Animagi, di sicuro avrebbero superato quegli esami ad occhi chiusi.

Lily sembrava dubbiosa, ed il sorriso che gli rivolse fu di scetticismo.

« Se lo dici tu, Peter... » si limitò a mormorare, tornando a leggere.

Peter sorrise tra sé. Lily ancora non sapeva tante cose. Gli dava un certo senso di superiorità, per una volta, sapere di conoscere qualcosa che la persona con cui stava parlando non sospettava neanche. Non aveva mai brillato per intelligenza, non aveva avuto quasi mai segreti da mantenere, e provava gusto nel farlo.

Era come scoprire finalmente il sapore di un gioco a cui non si ha mai avuto l’occasione di partecipare. Gli piaceva.

Si chiese come Lily avrebbe potuto prendere la notizia del ‘piccolo problema peloso’ di Remus. Avrebbe sicuramente sgranato gli occhi, e poi avrebbe riso, credendo che stesse scherzando.

Avrebbe riso. Già, non gli avrebbe creduto. Del resto, chi mai gli prestava attenzione?

Invece, Sirius e James erano ascoltati da tutti. Spesso non erano creduti, ma almeno venivano presi in considerazione. Anche se, solitamente, dopo venivano messi in punizione.

« Abbiamo già avuto Pozioni ».

Peter alzò lo sguardo. Lily stava fissando il suo libro.

« Emh... cosa? » chiese, confuso.

Lily accennò al libro aperto sulle sue gambe.

« Stai ripassando Pozioni. Abbiamo già fatto l’esame » chiarì.

Peter abbassò lo sguardo sul libro, notando solo in quel momento la materia di cui trattava.

« Oh, sì. Io... ho sbagliato. Mi sono sbagliato » farfugliò, chiudendolo e mettendolo via.

Peter si sentì arrossire, e avrebbe quasi potuto sentire lo sguardo di Lily sulla sua nuca. Probabilmente stava pensando che era un ragazzo davvero patetico, a comportarsi in quel modo. Quasi sperduto, senza Sirius e James.

Ma Peter aveva sempre saputo che Lily, oltre ad essere bella ed intelligente, era anche sensibile. Fu per quel motivo, probabilmente, che la ragazza decise di passare oltre.

Non come avrebbe fatto Sirius, che avrebbe fatto qualche battuta sul suo essere un ‘Troll testa-vuota’.

« Non mi sembra vero che stia per finire tuttto » disse Lily, chiudendo a sua volta il libro e guardando verso il lago. « Dopo Trasfigurazione avremo finito. Poi ci saranno gli orali, ma... ».

Peter annuì.

« Sì. Dopo sarà finito tutto » disse, in modo non molto brillante.

Si sentì improvvisamente molto triste. Era strano pensare che, dopo qualche giorno, avrebbero varcato il cancello della scuola per l’ultima volta. Sarebbe sembrato anche impossibile, se non fosse stato per quegli sguardi negli occhi dei suoi coetanei, che erano insolitamente silenziosi e pensierosi.

Lily dovette indovinare cosa stesse pensando.

« Non mi sembra vero che tra qualche giorno lasceremo Hogwarts » mormorò, sospirando. « Non riesco ad immaginare come mi sentirò il primo settembre dell’anno prossimo. Ci pensi? Resteremo a casa nostra, mentre tanti altri ragazzi torneranno a Hogwarts. O la scopriranno » aggiunse, abbassando lo sguardo e cominciando a giocherellare con un filo d’erba.

« Saremo diventati adulti, non è vero? » concluse con un sorriso amaro.

Peter non rispose. Si limitò ad accomodarsi un po’ meglio, a gambe incrociate, grattandosi la testa.

Certo che sarebbero diventati adulti. Hogwarts era stata come una madre che li aveva protetti da ciò che stava all’esterno. A Hogwarts le voci su quello che stava accadendo fuori arrivavano, ma erano ovattate.

Cosa sarebbe successo, una volta che fossero stati privi di quella protezione?

« Voi ve la caverete » rispose, con voce tremula. « Tu, James, Sirius e Remus. Voi ve la siete sempre cavata ».

Vide Lily voltarsi, guardandolo interrogativa. Peter incassò la testa tra le spalle.

« Cosa vuoi dire? » chiese dolcemente.

Peter scosse la testa.

« Voi siete bravi. Vi farete valere. Troverete un lavoro ed il vostro posto, anche nella confusione che c’è adesso » farfugliò, senza avere il coraggio di guardarla.

« Io non sono come voi. Non lo sono mai stato. E... non sono neanche coraggioso ».

Non aggiunse ‘Ho paura’, perché si vergognò. James e Sirius non avevano mai paura, e nemmeno Remus, che, sebbene si piegasse ogni mese alla sua maledizione, l’aveva sempre affrontata. Neanche Lily aveva mai avuto paura.

La sentì muoversi accanto a sé, accomodandosi meglio, a gambe incrociate.

« Peter » lo chiamò.

A Peter piaceva il modo in cui Lily chiamava le persone. Lo faceva nel modo in cui meritavano: chi non le piaceva si sentiva quasi gelato dal suo tono tagliente; chi le piaceva era lusingato dalla dolcezza del suo tono di voce; chi riteneva divertente trovava sempre una nota di brio, nel suo tono; chi era giù di morale, poteva quasi trovare un abbraccio.

« Anche io ho paura » disse, semplicemente.

Peter alzò immediatamente lo sguardo, sgranando gli occhi. Lily non lo stava guardando.

« I miei genitori sono Babbani. Lo sai cosa si pensa su quelli come me, non è vero? » proseguì. Peter annuì debolmente.

« Una volta fuori da qui, non avremo neanche la protezione di Hogwarts. Sarà difficile. Però... » Lily si interruppe, cercando lo sguardo di Peter. « Però non possiamo permettere alla paura di condizionarci, Peter. Non possiamo rifiutarci di vivere a causa sua. Bisogna solo affrontarla ».

Peter si sentiva addosso i suoi occhi. No, non ce l’avrebbe fatta. Non era come Lily, James, Sirius e Remus: loro erano brillanti, bravi a scuola... loro erano forti. Lui sapeva di non esserlo.

Sapeva anche che se non si ha il coraggio, non lo si può acquistare in nessun modo. Odiava saperlo, perché avrebbe desiderato moltissimo possederne almeno un po’, solo per poter stare al fianco di James e Sirius da pari a pari.

Era diverso da loro: non sapeva se ce l’avrebbe fatta, a resistere fuori di Hogwarts. In cuor suo, sperava davvero di sì.

Non rispose a Lily, si limitò a sorriderle.

« Torniamo dentro, ti va? Andiamo a cercarli » gli disse lei. « Sto davvero cominciando a preoccuparmi, spero che non abbiano in mente di concludere gli esami in bellezza... » proseguì, raccogliendo le sue cose.

Peter annuì, alzandosi a fatica e porgendole una mano. Lily la prese.

« Grazie » le disse. Lily lo guardò, stupita. Poi gli rivolse un sorriso.

Faceva caldo. Peter avrebbe sempre ricordato la sensazione di soffocamento che gli aveva dato la sua camicia, quel giorno, mentre percorreva quel lungo tratto al sole accanto a Lily, prima di poter rientrare nel castello.

Avrebbe sempre ricordato quanto gli sarebbe piaciuto essere James, e farla arrabbiare. Quanto gli sarebbe piaciuto essere Sirius, e farla esasperare. Quanto gli sarebbe piaciuto essere Remus, e farla sorridere.

Quanto avrebbe voluto non essere Peter, e non farla tacere, sotto quel sole che sembrava benedire il loro futuro.

 

 

 

 

 

 

 

Questa one-shot si è classificata prima al contest Scontro generazionale: fai la tua scelta! indetto da mazza94 sul forum di EFP, vincendo inoltre i premi originalità e stile.

Ho ampiamente festeggiato, ma sono ancora gongolante *-*

Come ‘traccia’ da svolgere, avevo l’ultimo anno dei Malandrini e dei loro coetanei, con i loro progetti, le loro speranze, ed il loro ‘contesto storico’, quello di un Voldemort che sta ottenendo sempre più potere.

 

Riporto il giudizio della giudiciA, ringraziandola di nuovo e complimentandomi – di nuovo – con tutte le partecipanti *-*

 

Prima classificata: “Marauders” di Mary

Correttezza ortografica e sintattica: 9.70/10

Uso del lessico e stile: 10/10

Attinenza al tema e rispetto traccia: 5/5

Originalità: 15/15

Caratterizzazione personaggi e rispetto IC: 10/10

Gradimento personale 10/10

Totale 59.70/60

Sono sicura che, questo giudizio, finirà per essere senza senso. E’ così che mi sento mentre lo scrivo: inadatta a giudicare oggettivamente una cosa del genere.

Quando ho letto ciò che avevi scritto sono restata senza parole, sinceramente.

Di questa storia spiazzano in particolare due cose: l’originalità e lo stile.

Mai, ripeto, mai, assegnando la traccia di “progetti per il futuro”, mi sarei aspettata una storia su Peter Minus.

Vedi, tu hai fatto qualcosa di molto innovativo. Peter Minus è un personaggio piatto, mai preso in considerazione, spesso noioso. E’ per questo che, nel fandom, poco si parla di lui. E’ per questo che, quando viene tirato in ballo nelle fanfiction, non si fa altro che accusarlo per il suo gesto di traditore. Si prende in considerazione quasi solo quel momento della sua vita, e poco altro.

Per il resto, egli è sempre messo in ombra dalla presenza di Sirius, James, persino Remus.

E’ per questo motivo che, quando ho letto nello schema “Peter Minus, Lily Evans” sotto la voce personaggi, ho inarcato un sopracciglio.

La sorpresa è stata davvero grande.

La tua originalità, quindi, sta proprio nella scelta del personaggio, e nel come lo fai agire.

Qui Peter non pensa a tradire gli amici, non è messo in ombra. Qui la personalità di Peter spinge, nella sua goffaggine, per farsi riconoscere.

E’ Peter stesso a non volersi nascondere. Lui vorrebbe essere come gli altri, vorrebbe avere la forza degli altri, farsi notare come gli altri.

Il suo carattere, pienamente IC, non glielo permette, ma il suo è un enorme desiderio.

Il suo relazionarsi con Lily, poi, credo non sia stato pensato da nessun altro.

La caratterizzazione del personaggio, in ogni caso, è azzeccatissima. Hai definito Minus con ogni mezzo a tua disposizione:sensazioni fisiche (l’inizio è straordinario), goffaggine nelle sue parole, lo stile stesso, con il quale hai fatto un ottimo lavoro . Ciò che ne esce è così soddisfacente che, quando arrivi alla fine, quasi pensi come lui. Lo stile, come tu hai detto, è stato adattato al personaggio, con frasi paratattiche, lessico abbastanza limitato, esitazioni, periodi semplici e brevi.

Distaccarsi dal proprio stile consapevolmente per renderlo più povero e semplice è qualcosa che solo gli autori più abili sanno fare senza cadere nel banale e nella scorrettezza.

In sé, la storia potrebbe sembrare quasi leggera, con un Peter che, per la prima volta, mi ha fatto solo pena e tenerezza. Poi sono arrivata alla fine della narrazione, ho fissato lo schermo, e ho pensato che Peter ha fallito, che Lily si sbagliava, che lui aveva ragione nel non considerarsi forte.

Mi sono stupita ad essere triste per lui. Non arrabbiata, non delusa. Triste, perché davvero Peter non è stato all’altezza di quello che chi gli voleva bene si aspettava.

La bellezza di questa storia è anche dovuta alla scelta di un giorno qualunque, un momento qualunque in cui si svolge la narrazione, che però, ripensandoci, si rivela importantissimo. Questo è il giorno in cui Peter Minus ha preso in considerazione l’idea di potersela cavare. Questo è il giorno in cui non ci ha creduto, non ha creduto, come sempre, nelle sue potenzialità. Questo è il giorno in cui, più di tutti, aveva ragione a non credere in se stesso, in quanto, come sappiamo, ha fallito.

Il tema è stato pienamente rispettato, il gradimento personale, come vedi, è pieno.

Quando ti ho tolto quei 0.3 decimi mi sarei data delle testate da sola. Hai scritto  “emh” al posto di “ehm”, la forma è scorretta, ho controllato, per cui ti ho tolto 0.10.

Inoltre, l’uso del verbo “apprendere” in questa frase: “Si chiese come Lily avrebbe potuto apprendere la notizia del ‘piccolo problema peloso”, soprattutto messa in relazione con il periodo seguente, non mi convince.

Nonostante ciò, questa storia finirà IMMEDIATAMENTE nei miei preferiti quando la pubblicherai. Consiglio a tutti di leggerla, davvero, perché merita.

Non so come sia uscito, questo giudizio. Probabilmente ho straparlato (o strascritto xD), ma davvero tutto ciò che ho detto è sentito.

Il tuo stile, reso così semplice volutamente, prende completamente il lettore, lo trasporta sotto il famoso albero sul lago, rende a lui davvero percepibile il sole caldo, la confusione di Peter, la calma di Lily. Bravissima!
   
 
Leggi le 25 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Mary