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Autore: MusicDanceRomance    03/01/2011    20 recensioni
La notte dei Modà per Lucius Malfoy prigioniero ad Azkaban.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La più violenta tempesta di ombre vuote marcia selvaggiamente sul mio sentiero.
Un tumulto di dolore danza unicamente per me, macchiandomi di abbandoni spietati.
Battiti funebri, stelle decapitate e menti che bruciano solcano la nebbia fatale, raggiungendomi.
La luna cieca battezza il requiem del mio essere.
 
Sì, sarà pure misteriosa e tenebrosa quando vuole fa paura
Ma ti abbraccia e ti difende se l’ascolti
Così avanzano i dissennatori, si nutrono delle gioie e confortano il malessere. La mia angoscia è la loro migliore amica, la mia agonia la loro prospera cortigiana.
Un drappo di afflizioni nel loro manto spettrale: soffi di paure e strilli disperati lo ricoprono in una macabra fusione d’inferno e tortura.
Loro esistono per annullare, perché sono i secondini della morte. E sono i sorveglianti della mia prigione.
 
Se ti nascondi e cerchi dentro lei la forza per andare avanti
E non tradirla con il sole e i raggi
Narcissa, Azkaban è la notte che non perisce mai.
Io stesso ho alimentato per anni il terrore della notte e ora, burattino marchiato, riconosco la sua impronta terminale nella mia coscienza morta, dissanguata e ingannata da un’ossessione imperfetta.
 
Non come te che invece hai cancellato in un momento tutto quanto
Sbagliare è umano ma per te uno sbaglio è tutto
Io, attratto e inebriato dalla follia bramosa della razza pura, ho seguito il Signore Oscuro perché mi piaceva la notte, tanto simile a lui e a me.
Mi invocavano il mesto splendore e l’aggressiva audacia di cui è intessuta la tenebra. Lucius Malfoy avrebbe mai saputo resistere al richiamo di una dominazione nera?
Credevo che i raggi della bontà sbriciolassero quelli come noi, non potevo fare altro che offrirmi al male.
Più combattevo per far crescere dentro e fuori di me la tenebra della perfezione spietata, più ti allontanavo inconsapevolmente, perché dal nostro amore filtrava sole bianco.
 
Sono solo un malandrino ed un violento
Per una volta prova ad ascoltare il cuore e non l’orgoglio
Mi definivi sempre la notte più incantevole e pericolosa della tua vita.
Ma adesso, moglie di un sadico mangiamorte, compagna di un misero galeotto, prossima debole preda della collera del Signore Oscuro, scruti il cielo immortale maledicendo il mio nome.
Le onde del vento implacabile cosa ti stanno cantando?  
Rovinata, abbandonata, indifesa, rinneghi la passione che ha travolto te e tuo marito? Ti ostini a rimpiangere di avere scelto me, di esserti donata a me e di aver provato con me l’intensità del ruolo di sposa e amante?
 
Ma la notte so che pensi a me amore
Nel buio cerchi sempre le mie mani
Allora che il cielo dannatamente stellato ti soffochi dei ricordi di noi due insieme. Di quando potevamo ancora permettere momenti solo per Lucius e Narcissa. Di quando preferivamo abbandonare il mondo dietro una porta, e innalzavamo l’oscurità di una stanza rendendola il firmamento più splendente della nostra realtà. Rammenti il buio amico che plasmavamo solo per noi e che ci lasciava amare incondizionatamente?
La nostra notte sprigionava essenza di aurora.
Quanto mi mancano i tuoi desideri, i tuoi sospiri, le fiamme dei tuoi baci.
Quanto a te mancano i miei caldi sussurri e i miei abbracci d’amore?
Il fantasma di quei giorni mi sconvolge e tormenta anche te, così diversa da allora, così intimorita, così cauta e così fredda con me.
Dietro la tua anima appassita batte ancora un cuore di carne e sangue, impregnato di amore vivo, che non ti dà tregua.
Soprattutto di notte, annientata dalla frenesia di non saper dormire da sola, non fai altro che reclamare me.
 
No, non fingere di stare già, già bene
Di colpo non si può dimenticare niente di così profondo e intenso
Il rimorso ti divora, congela, annega nel dolce rievocare, Narcissa. Sbiaditi, delusi, smarriti, ci affacciamo al disastro che incombe. Tra le macerie del nostro essere vaga e pulsa l’ombra lacerata che riuniva me e te implacabilmente in un’unica magia mortale ed eterna.
Ricordare è sempre più difficile e dilaniante per uno sperduto di Azkaban, ma rimanere ingabbiata in un regale castello senza il proprio uomo deve risultare altrettanto atroce e devastante per una nobile Black.
Ti imploro, Narcissa, amami nuovamente. Tu sei l’unico cielo di cui ho bisogno, e io resto l’immensa e vitale notte che traccia il tuo destino.
o almeno penso
 
I dissennatori banchettano con i miei ricordi, ma io persisto nel pensare a te, saziando i miei carcerieri della nostra perduta felicità.
Si avvicinano nuovamente a me, hanno fame e sete delle mie memorie più liete.
Torna l’agonia.
 
  
   
 
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