Heartbreaking Memories
«Granger, sai che leggere troppo uccide?» fu la prima frase che Fred
ti disse, quel freddo pomeriggio del tuo sesto anno nella Biblioteca di
Hogwarts. Lo avevi visto, con la coda dell’occhio, sedersi di fronte a te e
avevi sbuffato, sorriso e alzato lo sguardo su di lui, lasciando perdere il tuo
interessantissimo libro di Antiche Rune.
«Be’, non mi sembra di essere morta ancora» gli risposi, fingendoti
scocciata e chiedendoti perché fosse venuto a farti compagnia in Biblioteca.
Era una cosa davvero strana, perché Fred Weasley non entrava mai in un posto
dove ci fossero troppi libri e poche persone a cui fare scherzi, lo sapevi
bene. «Perché sei qui?»
«Non posso neanche venire a far compagnia alla fidanzatina di mio fratello?» arrossisti
e abbassasti lo sguardo sul tuo libro, cercando di non fargli notare il rossore
che ti tingeva le guance. Era la domanda più imbarazzante che Fred Weasley ti
avesse mai fatto sin da quando vi conoscevate.
«Primo, non sono la fidanzatina di tuo fratello. Secondo, tu non entri mai
in un posto come la Biblioteca. Cosa c’è che non va?»
Ti guardò con uno sguardo che ai tuoi occhi risultò come malizioso e ti
sorrise, riuscendo a farti sciogliere come la neve al sole. Fu allora che ti
accorsi che il suo sorriso riusciva a riscaldarti il cuore e a farti sentire a
casa.
«Volevo soltanto chiederti se ti piacerebbe venire a fare un giro con me ad
Hogsmeade, invece che stare chiusa qua dentro.»
Ti finsi un po’ titubante, prima di chiudere il libro e di annuire,
sorridendogli. Fu allora che ti accorsi di quanto fossero profondi i suoi
meravigliosi occhi. «D’accordo.»
Ti sorrise a sua volta, si alzò dalla panca e ti tese la mano, aspettando
che l’afferrassi in una tua. Fu allora che ti accorsi di quanto fosse carino il
fratello del tuo migliore amico e di quanto fosse dolce quando arrossiva.
Fu allora che ti accorsi che Cupido vi aveva legati l’uno a l’altra,
quell’invernale pomeriggio, e che forse provavi qualcosa per Fred Weasley.
Troppi ricordi, troppo dolore. Vuoi dimenticare, Hermione Granger. Ne senti
un disperato bisogno. Vuoi liberare la tua mente da tutte le immagini che hai
di Fred, l’unica persona che tu abbia mai amato.
Ti fa male pensare a tutto quello che è successo, a tutto l’amore che
provavate l’uno per l’altra, spezzato da quella maledetta guerra.
Vorresti riaverlo indietro. Daresti tutto, purché tornasse da te e ti
dicesse che ti stava prendendo in giro. Ti manca. Ti manca davvero troppo.
Chiudi gli occhi e poi li riapri, fino a raggiungere la tomba di Fred. Solo
con lo sguardo, perché non avresti mai il coraggio di farlo anche fisicamente.
Quel coraggio Grifondoro che se n’è andato non appena lui è morto.
Lui è morto, solo pensarlo ti fa venire voglia di urlare e di piangere. Ma
sai che puoi gridare, battere i piedi, piangere, ma niente cambierà. Non lo
riavrai mai indietro.
Vedi la neve iniziare a cadere dal cielo e posarsi su di te, e questo di
provoca altro dolore, altri ricordi.
La memoria di quella giornata ad Hogsmeade, del vostro primo bacio, della
sua mano incatenata alla tua. Un legame troppo idilliaco che non poteva durare.
«Credevo che tu provassi qualcosa per mio fratello» scoprì le sue
teorie davanti ai tuoi occhi, mentre vi sedevate ad un tavolo dentro i Tre
Manici di Scopa. Ti tolsi il giubbotto peso e pieno di neve, prima di alzare lo
sguardo su di lui e di grattarti la nuca, visibilmente in imbarazzo.
«Oh beh, gli innamoramenti e le cotte non sono cose che fanno per me» cercasti
di rispondere, quasi incespicando nelle tue stesse parole. Vidi il suo volto
aprirsi in una risata fioca e poi in un bellissimo sorriso.
«Lo so bene, Granger» si passò una mano tra i capelli rossi, prima di
riposare l’attenzione su di te, che cercavi di nasconderti dietro al tuo
boccale di Burrobirra. «Se potessi, credo che l’idea di sposarti il volume
di Antiche Rune non sarebbe troppo malvagia, o sbaglio?»
«Dici benissimo» ridacchiasti, prima bere un sorso di Burrobirra dal
tuo bicchiere. «Sai che io e te non avevamo mai avuto una conversazione
così lunga?»
«Lo so, perché tu eri sempre impegnata con Harry e la peste di mio fratello
ad escogitare piani per uccidere Voldemort» ti rispose semplicemente il
rosso, riuscendo quasi a scavarti l’anima con quel suo sguardo profondo. Quante
cose sarebbe riuscito a scoprire su di te, se solo fosse stato realmente in
grado di farlo.
«E perché tu eri sempre in fissa con i tuoi scherzi.» ammisi, fingendo
uno sguardo geloso e dedicando tutta l’attenzione alle tue mani, la cosa più
interessante per te in quel momento. «O perché eri troppo impegnato ad
ammirare e sbaciucchiare Angelina»
La frase ti uscì dalla bocca come la confessione di una ragazza gelosa.
Riportasti gli occhi su quelli di Fred, prima di sentire realmente il bisogno
di nasconderti dietro il tuo boccale di Burrobirra.
«Hermione Granger è gelosa di me» ridacchiò il fratello del tuo
migliore amico e fu allora che tu divenni bordeaux e sentisti il bisogno di
scomparire in quel preciso istante, altro che nasconderti dietro il calice di
Burrobirra.
«Io non sono gelosa» riportasti il tuo sguardo sulla sua faccia e il
suo sorriso ti fece arrossire ancora di più, se possibile. Alzasti gli occhi al
cielo per poi chiuderli e iniziare a martoriarti le mani l’una con l’altra. «D’accordo,
forse un po’...»
Fu il bacio che ti diede subito dopo a farti accorgere che lui fosse più
del fratello del tuo migliore amico e che lui fosse quello per cui avevi avuto
un colpo di fulmine, quello per cui avevi iniziato a provare un sentimento più
profondo di quello che provavi per Ron.
«Cosa ci fai qui al freddo, Hermione?» chiudi gli occhi, quando senti
la voce di Ron raggiungerti. Non vuoi voltarti verso di lui, vuoi rimanere a
contemplare la tomba di Fred da lontano, nient’altro. «Herm?»
Senti una sua mano posarsi su una tua e il suo corpo stringerti a sé, in un
abbraccio, del quale hai un disperato bisogno. Le lacrime ti bagnano il volto e
senza neanche accorgertene inizi a piangere.
«Stai calma» ti sussurra Ron in un orecchio, prima di rompere
l’abbraccio e di guardarti negli occhi. I suoi capelli rossi ti ricordano Fred,
ed è la disperazione, quella che ti fa stringere una sua mano in una tua.
«Mi manca, Ron» dici in un sospirò, prima di sentire una sua calda
mano che ti asciuga le lacrime. «Perché non posso semplicemente
dimenticare tutto quello che c’è stato tra noi, perché non posso
dirgli addio e dimenticare tutti i ricordi.»
«Sono i ricordi quelli che ti aiuteranno ad andare avanti, pensando a
quello che di bello c’è stato tra voi» ti sembra quasi maturato, il tuo
amico Ronald che aveva paura dei ragni e che, durante il vostro primo anno,
voleva far diventare il suo topo di colore giallo. «Il ricordo è un
modo di incontrarsi, infondo. Andiamo da Freddie.»
Inizia a camminare verso la sua tomba, ma tu rimani
immobile. «Non posso farcela, Ron.»
«Ti starò accanto e arriveremo da lui insieme, d’accordo? Passo dopo passo» è
quando Ron ti dice queste parole che, anche se ancora titubante, inizi a
muovere qualche passo al suo fianco. E’ quando vedi un piccolo sorriso
illuminargli il volto che ti accorgi che, quando lui è accanto a te, sai essere
più coraggiosa.