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Autore: Asami Taisho    04/01/2011    1 recensioni
Un'amicizia cupa e triste tra due ragazze legate dalla pazzia e dalla malinconia del non essere state accettate.
Mi è venuta in mente soltanto guardando un' immagine manga
spero piaccia
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata piovosa quella che passava sulla città di Londra , un giorno qualsiasi in cui il lento e leggero vento cullava la cupa cittadina.In quei giorni settembrini l'aria era abbastanza piacevole, ne troppo freddo ne troppo caldo.Una giornata tranquilla per tutti, ma non per loro due.

In un paese poco lontano,  sull'erba della prateria, erano distese due giovani ragazze forse sui quindici sedici anni che osservavano il cielo plumbeo.
Entrambe molto belle ma alquanto strane.
Quella dall' aria più matura era semplicemente seduta sull'erba e con in grembo la testa dell'altra.
Sembrava alta, snella e raffinata.Aveva una cascata di lisci capelli neri lunghi fino alle cosce che facevano da veli per la sua amica. Gli occhi di un grigio molto scuro e pesantemente truccati di nero, ma che non stonava con il suo sguardo felino. Portava al collo un collare che consisteva in una cinta nera e sottile arrotolata. Dal vestitino dark senza spalline si intravedeva uno strano tatuaggio.
La ragazza sdraiata per terra e con la testa appoggiata  all'amica invece era più minuta e infantile aveva un vestitino da lolita rosa e nero e le calze leggermente sopra il ginocchio, anch'esse nere. Anche lei aveva i capelli lunghi, un po' meno dell'altra, ma di un biondo spento quasi cenere. Anche i sui occhi truccati in modo pesante di nero, erano di un azzurro intenso da lasciarti senza fiato. Uno sguardo più dolce e giocoso a differenza dell'altra più freddo e duro.
Ma la realtà era che quei sguardi nascondevano solo una cosa: il vuoto.
In effetti quelle due erano piuttosto inquietanti, più assomiglianti a bambole di porcellana più che a esseri umani.
Ognuna di esse aveva un pupazzo di peluche accanto: la mora aveva un gattino nero con la coda rotta e le zampe e un occhio fasciati, mentre la bionda aveva un coniglio bianco con la bocca scucita in modo inquietante quasi da sembrare un ghigno malvagio e una cicatrice su per lo stomaco.
Ad un certo punto la mora prese in mano una ciocca bionda e disse:
-Hey, Mary- aveva una voce calma, pacate e seducente
-hmn, che c'è Serafy?-chiese la bionda, corrispondente al nome di Mary con una voce più dolce e leggermente infantile.
-stavo pensando....che questo posto fa schifo- continuo Serafy.
 -intendi Londra?-chiese l'altra curiosa.
- no.. intendo il mondo- disse con tono leggermente schifato.
-già! hai proprio ragione Sefy!- disse Mary con tono più convinto.
-perché mi chiami Sefy?-
-perché il tuo nome è troppo lungo- affermo l'altra.
-contenta te- controbatté e si girò verso Londra dove le pioggia cadeva noiosamente sul terreno.
Non che le desse fastidio ma neanche l'adorava e preferiva il momento prima del suo arrivo. Per questo erano andate in quel posto.
L'atra, accorgendosi del suo sguardo perso, si alzò a sedere e le diede una lieva carezza sulla testa.
-Senti Sefy-disse Mary- che facciamo adesso? non abbiamo altro posto dove scappare-continuò
in effetti le due belle ragazze stavano scappando dalla polizia britannica con l'accusa di omicidio: assolutamente vero. Anzi pluri-omicidio se di vuole essere esatti.Non solo erano inquietanti, ma anche pazze.
Avevano fatto strage di tante persone per futili motivi o capricci, la maggior parte delle volte perché si annoiavano.
Serafy sembrò pensarci per un po' di tempo e poi disse
-non possiamo scappare da qui. Ma possimo sempre "andarcene"-
Mary capì subito cosa intendeva l'amica e le sorrise.
-va bene, ma prima posso fare una cosa?-chiese
-certo-
E Mary allungo il volto verso quello dell'altra per poi unire le labbra in un bacio casto.Serafy la guardò leggermente stupita
-non ho mai baciato nessuno e visto che sei la mia migliore e unica amica volevo darlo a te-disse la ragazza.
Infatti quel bacio non fu di amore ma di amicizia.
-ok- e per la prima volta la mora sorrise
In seguito presero i pugnali che avevano legato a dei cinturini sulle gambe e si abracciarono
-sai, anche se questo mondo fa schifo, una cosa meravigliosa l'ho trovata:te-disse Serafy
-anche io ho trovato te-aggiunse Mary
-ti voglio bene- dissero all'unisono prima di immergere l'arma nel petto dell'altra e immergersi in un sonno infinito, ancora abbracciate.




*********Note Autrice*********
Beh, sinceramente a me è piaciuta e spero anche a voi e l'immagine delle due è questa (anche se la mora è un po' differente)
ciaossu e alla prossima ^ ^



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